Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Juliet8198    24/02/2021    1 recensioni
Choson, 1503
La condizione di principe esiliato aveva portato Yoongi a fidarsi unicamente delle persone che vivano sotto al suo tetto. La cosa, però, in fondo non gli dispiaceva. Erano pochi quelli che tollerava e ancora meno quelli a cui concedeva confidenza. Eppure, per qualche motivo, quando Namjoon si presentò al suo cospetto con quella schiava dalle sembianze tanto inusuali, decise di andare contro i suoi stessi principi.
Il mondo di Diana era cambiato nel giro di istanti. Dall'essere così vicina a scoprire quel meraviglioso impero di cui suo padre le aveva tanto parlato, al ritrovarsi sola e in catene, venduta ad un padrone dall'attitudine fredda e scontrosa. Solo il suo intelletto e la sua conoscenza avrebbero potuto aiutarla nell'impervia strada verso la libertà, costellata di ostacoli, complotti e pericolosi intrecci politici.
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Jung Hoseok/ J-Hope, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

(AVVERTENZA: questo capitolo conterrà scene sensibili.)

 

No. 

 

Yoongi spalancò gli occhi. 

 

-Fratello, che cosa...

 

Le parole gli morirono in gola come una candela spenta dalla violenza del vento. Le guardie uscirono dal loro stato d'immobilità, come statue intrappolate nel loro bozzolo di pietra che fossero state finalmente liberate. Nel momento in cui iniziarono a disperdersi per tutto il cortile, l'aria prese a risuonare di grida, lame che tagliano la carne e pianti singhiozzanti. 

 

-Fratello, devi fermarli! Perché? Perché vuoi questo? 

 

Si voltò verso il profilo imperturbabile dell'uomo asciutto, con la pelle leggermente abbronzata dal sole nonostante l'ombrello sulla sua testa e i capelli ordinatamente tirati in una crocchia. Le rughe di espressione avevano appena iniziato a segnargli gli angoli della bocca, distesa in un placido sorriso. 

 

-Yoongi, un giorno capirai che dei sacrifici sono necessari per il benessere del regno. Quelle persone erano una minaccia alla nostra sopravvivenza. 

 

No, Yoongi non avrebbe mai capito.

 

Yoongi vedeva solo il sangue che scorreva come rigagnoli di montagna, che luccicava sotto alla luce del sole, innaffiando  ogni cosa. Vedeva colli sgozzati e teste che rotolavano fino a che altri cadaveri non ne fermavano il cammino. 

 

-Ci sono bambini! Come possono dei bambini minacciare la nostra sopravvivenza?

 

Mentre pronunciava quelle parole, Yoongi riportò gli occhi sul bacile di quel mare rosso. Proprio sotto alla balconata su cui si trovava lui, c'era un piccolo che piangeva. Si guardava in giro, continuando a vorticare sui piedi minuti in cerca dei suoi genitori. Perché i corpi vicino a lui non avevano i volti delle persone che gli avevano dato la vita. 

 

-Vostra altezza reale, il sangue cattivo si trasmette di generazione in generazione. Un'erba malsana contamina tutte quelle nelle sue vicinanze. Non possiamo permettere che crescano degli uomini con la stessa corruzione di questi peccatori. 

 

Il principe non stava più ascoltando. 

 

Una guardia si era avvicinata al bambino in lacrime. 

 

Il piccolo non doveva avere più di cinque anni. 

 

L'uomo non ebbe un istante di esitazione. Sollevò la spada già grondante di rosso, sporcata dal mare in cui i suoi piedi erano immersi. 

 

Il corpo minuto cadde a terra senza fare rumore. Si sentì solo il rivoltante suono umido della pozza che accolse un nuovo sacrificio nel suo appiccicoso abbraccio. 

 

-Yoongi, che cosa stai facendo? 

 

La voce di suo fratello era lontana. Molto lontana. 

 

Non solo perché la sua mente stava cercando di silenziare l'ambiente intorno a lui, in modo che le urla non gli perforassero le orecchie. 

 

No. 

 

Era perché, ancora prima che potesse anche solo partorire un pensiero razionale, le sue gambe avevano già sceso le scale della balconata. I suoi piedi avevano preso a correre, rischiando talvolta di scivolare a causa delle pozzanghere rosse su cui atterravano. 

 

Yoongi sentiva il peso della sua spada al suo fianco. Gli sbatteva contro la gamba ad ogni passo, rammentandogli in modo martellante della sua presenza. 

 

-Yoongi!

 

I suoi occhi facevano fatica a focalizzarsi su un'unica scena. Rimbalzavano freneticamente dalle guardie con le armi conficcate nel petto di qualche cadavere, alle persone che correvano verso il fondo del cortile nel vano tentativo di fuggire. 

 

Toccò il manico della spada, ma gli tremavano le mani. Tutto il suo corpo, per la verità, tremava. 

 

E il suo stomaco stava iniziando a rivoltarsi a causa del fetore metallico che gli schiaffeggiò le narici. 

 

Un curioso pizzicore alla mandibola gli suggeriva che avrebbe volentieri rimesso tutto quello che aveva mangiato nella giornata. 

 

I suoi occhi, finalmente, riuscirono a rimanere per più di qualche istante fissi davanti a sé. 

 

Si fermarono sul corpo contratto di un ragazzino che poteva avere l'età di Taehyung. Anzi, doveva essere anche più giovane. Era tanto gracile, con quel corpo magro e sconvolto dai singhiozzi, accovacciato vicino a un uomo con il petto perforato. 

 

I suoi grandi occhi assomigliavano un po' a quelli di suo cugino. Erano offuscati dalle lacrime e si sollevarono sulla lama che creava un'ombra perfetta sul suo viso. 

 

Per Yoongi ci fu un momento di buio. 

 

Non era sicuro di vedere cosa stava facendo ma, ad un certo punto, fu consapevole del peso della spada nella sua mano. 

 

Non sapeva se fu perché, per un istante, vide Taehyung al posto di quel ragazzino. Vide Taehyung, con i grandi occhi inondati dal terrore. Vide Taehyung sul punto di essere privato del suo bellissimo volto sorridente, che sarebbe rotolato via, avvolto dai suoi morbidi capelli come un prezioso involucro. 

 

Quando Yoongi riprese conoscenza, nel momento in cui il buio si schiarì lasciandogli vedere con chiarezza ciò che lo circondava, la sua arma era sollevata, puntata contro il petto della guardia che stava per uccidere il ragazzino. 

 

Le sue braccia non erano mai state forti, ma in quel momento facevano tremare la lama come la coda di un cane eccitato. 

 

Era troppo tardi. Vide il lampo di consapevolezza nel volto del soldato, ma il suo braccio aveva già iniziato la sua discesa verso il basso e nulla avrebbe potuto fermarlo. 

 

Il principe fece appena in tempo a fare un passo indietro. 

 

 

 

Fortunatamente, gli occhi di Yoongi si chiusero d'istinto poco prima dell'impatto. 

 

Si aspettò di percepire la vita abbandonarlo in un colpo, un battito di ciglia. Ma così non fu. 

 

Il lato destro della sua faccia prese a bruciare come se qualcuno vi avesse accesso un fuoco sopra. Bruciava così tanto che il suo occhio sinistro prese a lacrimare senza che lui se ne accorgesse neppure. 

 

La sua gola aveva il sapore del sangue quando emise un grido. Si portò la mano sul viso e sentì le dita impiastricciarsi di appiccicume. 

 

-Vostra altezza, io...

 

Yoongi riuscì finalmente ad aprire l'occhio sinistro. La guardia era ferma con la spada abbassata. Lo sguardo terrorizzato che poco prima era negli occhi del ragazzino sembrava essere passato in quelli dell'uomo armato. 

 

-Fermi! Chiunque ferisca il principe verrà immediatamente messo a morte! 

 

La voce di suo fratello tuonò carica di panico e rabbia, sovrastando perfino le urla. La guardia, spalancando ancora di più le palpebre, fece cadere l'arma con un clangore metallico. 

 

Era la sua occasione. Poteva ferirlo, o almeno provarci. Il problema era che non riusciva a reggere la spada perché non poteva togliere la mano dalla sua guancia. Se lo avesse fatto, aveva l'impressione che il fuoco avrebbe ricominciato a divorargli le carni ancora più avido di prima. 

 

In più, la sua visuale era limitata a causa dell'unico occhio che riusciva a tenere aperto. 

 

-Prendetelo e portatelo qui! 

 

No...

 

Doveva fare qualcosa, qualsiasi cosa...

 

La guardia iniziò ad avvicinarsi a lui, prima cautamente, poi con maggior sicurezza man mano che notava la sua impossibilità di difendersi. 

 

Doveva agire. 

 

C'era qualcosa che tremava nel suo limitato campo visivo. Qualcosa di vivo, in contrasto con quel mare di morte immobile. 

 

Mentre il soldato si avvicinava, Yoongi si voltò appena. Il ragazzino lo guardava con gli occhi spalancati e il corpo raggomitolato su se stesso. 

 

-Scappa- mormorò. 

 

Il ragazzino non si mosse. Non sbatté neppure le palpebre. 

 

L'uscita del cortile era dietro di lui. Le guardie erano sparpagliate per tutto il quadrato ormai, perciò niente avrebbe bloccato la sua fuga. 

 

Forse, ce l'avrebbe potuta fare. 

 

Avrebbe potuto uscire di lì, vivo.

 

-Scappa! 

 

Il soldato stava per prendere Yoongi dal fianco cieco, ma il ragazzo si voltò di scatto e gli puntò l'arma incerta contro, arretrando fino a coprire il più giovane con la sua ombra. 

 

-Vostra altezza... 

 

-Non ti avvicinare! 

 

Sentì appena il suono di piedi che pestavano il mare appiccicoso. Le gambe del ragazzino stavano cedendo, lo tenevano in piedi per miracolo. Eppure lo condussero sempre più vicino all'uscita. 

 

Yoongi continuò ad arretrare mantenendo l'arma alzata davanti a sé. 

 

Ormai avevano raggiunto il limitare del cortile. La tettoia scura aveva iniziato a coprire le loro teste dal sole e il principe si ritrovò in mezzo a due colonne rosse, alla sua destra e alla sua sinistra, ritte e tornite come possenti guardiani. 

 

Mantenne lo sguardo sul soldato che si avvicinava lentamente a lui ma voltò di poco la testa verso le sue spalle. 

 

-Corri più veloce che puoi e nasconditi nella foresta- sussurrò. 

 

Lo scalpiccio concitato che gli giunse alle orecchie gli fece capire che le sue parole erano state ascoltate. La guardia esitò per qualche istante. I suoi occhi scattarono verso il ragazzino che stava correndo oltre la porta del palazzo reale, prima di ritornare sul viso insanguinato di Yoongi. 

 

Senza dire una parola, si avvicinò velocemente al suo fianco destro e gli afferrò le mani, facendogli cadere la lama a terra con un tintinnio contrariato e costringendolo a scoprire la guancia.

 

Nel momento in cui la ferita incontrò l'aria fu come se qualcuno avesse soffiato sopra alle fiamme che vi divampavano dentro.

 

Il bruciore gli dava alla testa, tanto che non si accorse di avere iniziato a grugnire fino ad arrivare ad emettere un urlo. 

 

La guardia, impassibile, lo spinse attraverso il mare di rosso che, in quel piccolo lasso di tempo, era diventata una distesa più silenziosa. Il suo livello era arrivato a raggiungergli le caviglie. 

 

Quando Yoongi non grugniva di dolore, voltava il capo a destra e a sinistra. Ormai, però, i superstiti erano pochi. Un manipolo di uomini che cercava di lottare con gli assalitori, ma finendo per raggiungere la massa informe e inanimata che dilagava sul pavimento. 

 

Un uomo si voltò verso di lui mentre stava per risalire i gradini della balconata. I suoi occhi lo implorarono, per un istante. Il momento successivo erano diventati vacui e lattiginosi, come quelli dei pesci sui banchi dei mercanti. 

 

Non c'era più nulla che lui potesse fare. 

 

Ormai poteva vedere al limite del suo campo visivo i piedi riccamente calzati del re. 

 

-Yoongi, che cosa ti è saltato in mente? 

 

Il principe non rispose. Tenne il capo abbassato, nel tentativo di alleviare il dolore che gli divorava la guancia e l'occhio. Probabilmente non stava aiutando, perché sentiva i disgustosi rivoli di sangue scorrergli lungo il volto fino a raggiungergli il collo e infilarsi sotto alla casacca.

 

-Mio signore, il principe ha contravvenuto ai vostri ordini... dovrebbe essere... 

 

Oh... Im Sahong non vedeva l'ora! Non vedeva l'ora di avere una scusa per toglierlo dal fianco di suo fratello, per toglierlo di mezzo del tutto! 

 

E pure quella grande idea... doveva essere stata partorita dalla sua mente malata! Era risaputo che i sarim contrastavano apertamente i modi di fare retrogradi delle vecchie famiglie nobiliari. Per un tradizionalista attaccato alla sua posizione come un parassita, non esisteva minaccia peggiore. 

 

Yoongi non poté più trattenersi.

 

-Brutta carogna figlio di una...

 

Suo fratello alzò una mano e il ragazzo si morse la lingua, digrignando i denti come un randagio. 

 

-Per adesso il principe verrà condotto dal medico per essere curato. Quando potrà reggersi di nuovo in piedi, deciderò quale destino lo attenderà- furono le uniche parole che il sovrano pronunciò. 

 

Per un attimo, il giovane lo fissò. Aveva le sopracciglia corrugate in un cipiglio contrariato, come se Yoongi fosse stato un poppante che aveva appena rotto un vaso prezioso. 

 

Distolse lo sguardo, mentre la guardia lo trascinava via dalla vista dell'uomo che non avrebbe più chiamato fratello. 

 

 

 

La sua faccia puzzava di erbe medicinali. L'odore era talmente forte da aprirgli le narici e raggiungergli la gola, che raspava infastidita. Il lato destro del suo volto era stato avvolto da bende, ma fortunatamente il bruciore sembrava essere diminuito, riducendosi ad un'insistente pulsare. 

 

Apparentemente, il suo occhio non era rimasto danneggiato dal colpo, perciò non appena la ferita fosse guarita avrebbe ripreso a vedere come prima. 

 

Questo, ovviamente, se la sua testa fosse stata ancora attaccata al suo collo. 

 

E in quel momento, in piedi davanti al trono di legno scuro percorso da dragoni d'oro, non era così tanto sicuro di quell'opzione. 

 

-Vostra maestà, la pena per chiunque vada contro gli ordini del re è chiara...

 

Im Sahong non vedeva l'ora. Probabilmente aveva già chiamato il boia, forse suggerendogli di prendere la sua arma più rovinata, in modo che l'esecuzione fosse risultata ancora più lenta e dolorosa. 

 

-Ne sono a conoscenza. 

 

La voce del re risuonò perentoria nell'ambiente, facendo allontanare di qualche passo il consigliere, piegato in un inchino profondo. 

 

Yoongi avrebbe voluto sputare in faccia a quello scarto di carogna ma convenne che, nella posizione in cui si trovava, l'azione poteva risultare controproducente. 

 

Gli occhi del sovrano erano fissi su di lui. La sua fronte era aggrottata e appesantita da un grappolo di rughe. 

 

-Principe Yoongi, per il crimine di aver contrastato gli ordini del re...

 

L'uomo trasse un sospiro. 

 

-... ti condanno all'esilio dalla capitale. Verrai confinato nella regione di Pyeongan-do, dove passerai il resto dei tuoi giorni.

 

Esilio. Yoongi sarebbe scoppiato a ridere. 

 

Yonsan si rendeva conto che gli stava facendo il favore più grande della sua vita? 

 

-Ma vostra maestà... 

 

-La mia decisione è presa. 

 

Im Sahong arretrò nuovamente, sigillando le labbra in una piega contrariata. 

 

"Che peccato", avrebbe voluto rispondere Yoongi. 

 

Gli dispiaceva così tanto vederlo insoddisfatto. 

 

-Potrai scegliere le guardie e i servitori che ti accompa...

 

-No.

 

Era la prima parola che pronunciava da che aveva messo piede in quella stanza. 

 

-Mi basterà un servitore. Non mi farò accompagnare da nessun altro.

 

 

ANGOLO AUTRICE

 

Eeeeeeeh... mi potrebbe essere caduta un po’ la mano sul gore. Sorry. Comunque, Yoongi supereroe è il nostro mito. 

 

Dunque, per quanto riguarda la dinamica delle azioni di questo capitolo, è stata più che altro opera di fantasia. Non so di preciso in che modi si sia svolta questa epurazione dei sarim, ma è più probabile che, invece di un bagno di sangue come ho descritto qua, avessero preso in custodia i singoli individui per poi sottoporli alla decapitazione. Per motivi di trama, però, ho adattato la scena in questo modo. 

Per quanto riguarda il fatto che anche le famiglie dei sarim rimasero vittime di questa strage, invece, si tratta di un elemento fedele alla storia originale. 

 

Adesso le domande da chiedersi sono... cosa sarà successo al ragazzino? E chi sarà mai il servitore che Yoongi sceglierà di portare con sé? Uhm... XD ok, la seconda non è poi così difficile.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Juliet8198