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Autore: Herm_periwinkle    13/03/2021    1 recensioni
Draco ed Hermione si sono sempre odiati ed insultati, finché una punizione li porterà a scoprire che, alla fine, non sono poi così diversi.
Il quinto anno sarà particolarmente turbolento quando si ritroveranno ad essere vittima di una maledizione.
Riusciranno a uscirne illesi o rischieranno di morire perché non riusciranno a spezzarla? Soprattutto, saranno in grado di mettere a tacere le voci malevole che girano su di loro?
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-Dal capitolo 10-
Hermione prese coraggio e gli pose la domanda che da giorni gli ronzava in testa "Ehi Malfoy" alzò lo sguardo verso di lui, fino a guardarlo fisso negli occhi "Volevo chiederti... noi, insomma..."
"Sputa il rospo, Granger"
"Ci odiamo?"
-Dal capitolo 29-
Poi all'improvviso, sentì un urlo sovrastare il ringhio della bestia. "Non azzardare a farti ammazzare, bastardo di un Malfoy!"
Era la voce di Potter.
Malfoy si chiese se non fosse già morto.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Pansy non riusciva a capire che cosa stesse succedendo. Si era sempre considerata come la migliore amica di Draco, credeva di essere l’unica in grado di poterlo capire e consolare. Aveva sempre tollerato i suoi sbalzi d’umore e le sue risposte sgarbate, perché sapeva che si comportava così con tutti. Ed, anzi, quando lei riceveva una risposta anche solo vagamente gentile si convinceva di valere qualcosa in più per lui. Si sentiva speciale.
Eppure, il ragazzo che negli ultimi mesi aveva di fronte, non era più lo stesso.
Era diventato estremamente calmo, non perdeva le staffe per quasi nulla e a volte, di punto in bianco, le sue labbra si increspavano in un bellissimo sorriso che non aveva motivo di nascere. Se non avesse conosciuto meglio di chiunque altro la sua anima tormentata e la sua incapacità di provare affetto, avrebbe detto che sembrava innamorato. Ma, ovviamente, non poteva essere questo il caso.
Eppure, non riusciva a tollerare che lui potesse essere felice senza il bisogno del suo aiuto. Chi era stato in grado di portare a termine quella che da anni aveva deciso fosse la sua missione?
Doveva sapere di più, un simile tarlo la tormentava.
Si guardò allo specchio e con un incantesimo di trasfigurazione si fece crescere i capelli, facendoli diventare castani chiari. Li legò in due trecce e si infilò un paio di occhiali da vista finti. Con un altro incantesimo si fece spuntare diverse lentiggini e rese il suo naso più grande di quanto già non fosse.
Se qualcuno l’avesse guardata con attenzione sarebbe stato in grado di riconoscerla piuttosto agevolmente, ma era sicura che Draco non avrebbe mai nemmeno posato lo sguardo su di lei.
Uscì in corridoio, stando ben attenta a non farsi notare da nessuno, per evitare domande. Fuori dalla Sala Comune trasfigurò anche i colori della sua divisa, facendoli diventare blu e argento.
Non ci mise molto ad individuare Draco. Stava camminando per il corridoio, guardandosi attorno con fare circospetto. Pansy rimase piuttosto sorpresa nel vederlo da solo: di solito era sempre seguito da Blaise o da Goyle, seppur nell’ultimo periodo fosse estremamente sgarbato anche con loro. Si chiese dove stesse andando.
Fece un incantesimo di disillusione su di sé. Non era affatto brava a farli, durante quelle lezioni era stata più impegnata ad ammirare Draco che ad ascoltare il professore, ed ora se ne pentiva. Sperò che, nonostante la sua scarsezza, fosse sufficiente a non farsi notare da Draco.
Il biondo si guardò attorno più volte e poi imboccò un corridoio di cui Pansy non conosceva l’esistenza. Era estremamente stretto e lasciò che Draco salisse abbastanza scalini da non poter più sentire il rumore dei suoi passi.
C’erano molti più scalini di quanto sembrasse, che salivano a chiocciola per almeno uno o due piani, ma non era in grado di dirlo con certezza, dal momento che si trovavano in un corridoio piuttosto buio e privo di finestre. Pansy non poteva fare altro che continuare a salire.
Alla fine, Pansy si ritrovò di fronte ad un arazzo. Lo scostò, facendo attenzione a non farsi notare da nessuno, e si ritrovò in un corridoio largo e illuminato, ma completamente vuoto. Draco si trovava quasi alla fine del corridoio e camminava in fretta, con le mani in tasca e la testa che continuava a saettare da una direzione all’altra. Lo vide infilarsi in quella che doveva essere una vecchia aula vuota, chiudendola dietro di sé.
Pansy aspettò qualche minuto, poi, sperando di non essere scoperta, si accostò a quella porta. Dall’interno non proveniva il minimo rumore e qualsiasi incantesimo per amplificare il suo udito sembrava inutile, non riusciva a sentire nemmeno il suono del suo respiro.
Presa dalla curiosità, si inginocchiò e avvicinò l’occhio destro alla serratura della porta. Non appena riuscì a mettere a fuoco l’interno della stanza, le si accapponò la pelle e per poco non svenne, colpita al petto da una frusta impalpabile.
 
“Weasley, tu sei innamorato della Granger, vero?” chiese Pansy a Ron, non appena lo vide arrivare. Ron sbiancò.
“Tu mi hai chiesto di vederci in segreto solo per chiedermi se sono innamorato?” chiese Ron, scoppiando a ridere. “Voi Serpeverde siete più fuori di testa di quanto potessi pensare. Ed io più stupido, dal momento che sono venuto fino a qui.”
“Io sono innamorata di Draco” continuò Pansy, come se il ragazzo non avesse mai parlato.
“Ehm… e allora? Detto sinceramente non me ne può importare di meno” disse Ron, facendo per andarsene.
“Allora sei proprio stupido come dicono… ma non capisci? Io voglio Draco, tu vuoi la Granger…”
“Non ho mai detto di volere Hermione” ribatté Ron, piccato.
“Non ci credi nemmeno tu, la guardi con la bava alla bocca. Comunque, visto che sei tanto tonto, sappi che ho visto la Granger baciare il mio Draco. Quindi, se la vuoi avere, devi aiutarmi a impedire che questo accada di nuovo.”
“Lo sapevo già, Parkinson, sono fidanzati da un pezzo. Trova qualcun altro per portare avanti il tuo piano malvagio, a me non interessa” disse Ron, cupo, infilando le mani nelle tasche. “E poi, io sto con Lavanda.”
Pansy rimase a bocca aperta e sentì le ginocchia crollare. Fino a quel momento si era solamente limitata ad immaginare che Draco avesse un affare con la Granger, ma era sicura che dietro al bacio che aveva visto ci dovevano essere mille altre motivazioni: magari lo stava facendo per ingannarla, per una scommessa o per chissà quale altro motivo. Sentire Lenticchia dire con tanta sicurezza che fossero addirittura fidanzati era un colpo a cui non si era preparata. Eppure, in cuor suo, sapeva che era la realtà dei fatti. Erano mesi che ne aveva il sospetto e si rese conto che la sua gelosia era sempre stata fondata.
“Divertiti a provare a separarli, vanno in giro blaterando che sono destinati a stare insieme. Hai mai sentito niente di più ridicolo?” rise Ron, andandosene.
Pansy corse nella sua camera, con le lacrime che si affacciavano sempre più prepotentemente nei suoi occhi. Le sentiva scorrere calde sul viso, mentre singhiozzi rumorosi le sconquassavano il petto. Si buttò sul suo letto, nascondendo il viso nel cuscino fino a che, esausta, non si addormentò.
 
Quando si risvegliò la camera era immersa nell’oscurità. Guardò l’orologio e si rese conto che la cena era già iniziata. Si girò su un fianco, facendo respiri profondi. Aveva creduto che le sarebbe bastato aiutare Weasley a mettersi con la Granger per toglierla di torno, ma il suo piano si era sgretolato in pochi secondi. Non riusciva a credere che Draco Malfoy potesse stare con la Granger. Era inconcepibile eppure, per qualche motivo, plausibile. Pansy si rese conto di aver seguito tutte le fasi del loro innamoramento, ma di non essersene accorta sul momento. Lui aveva smesso di tormentarla e aveva cominciato a ignorarla. Poi a guardarla con desiderio. Poi a ignorarla di nuovo. Infine, si rese conto, che nell’ultimo periodo i suoi occhi erano sereni, in pace con il mondo. E quella pace la doveva aver portata la ragazza più odiosa e saccente di tutta Hogwarts.
Si alzò, sistemandosi i capelli che si erano raccolti in un ammasso aggrovigliato. Non avrebbe permesso una simile relazione. Era lei che doveva stare con Draco, non la Granger. Era lei che lo conosceva davvero, lei che lo aveva sempre amato nonostante tutto, lei che poteva renderlo felice. Fin da quando lo aveva conosciuto aveva saputo che prima o poi lo avrebbe sposato e che le sarebbe bastato avere pazienza. Non avrebbe mai permesso a una nata-babbana di portarglielo via.
Si sedette alla scrivania e accese una candela per farsi luce. Prese un foglio di pergamena, la sua piuma preferita, nera come la pece, la intinse nel calamaio e cominciò a scrivere.

 
Ciao a tutti!
vi ringrazio ancora per avermi seguita fino a qui.
Dal momento che da lunedi saremo di nuovo in zona rossa, cercherò 
di postare di più, così che sia io che voi avremo qualche cosa da fare.
Intanto, spero che la storia vi stia piacendo, ho sempre il terrore di potervi deludere in qualche modo. 
Un abbraccio (a distanza) e a presto <3
   
 
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