CAPITOLO 3°- Parigi :
Due calamite
All'
alba,esattamente alle quattro, fu
svegliata dalle due amiche che euforiche l’abbracciarono
forte.
- Buon
compleanno!!!- esclamarono in coro.
-
Grazie.. ma proprio adesso dovete
farmeli?? Sono le quattro del mattino!!- sussurrò ancora
mezza addormentata.
-
Povera.. non sa dove la stiamo
portando.. come potrebbe mai immaginarsi una cosa simile?- rispose
sarcastiche.
- Ah
ah… perché, pensavate anche che mi
sarei alzata dal letto senza una ragione? No, no e no! –
esclamò girandosi
verso le ragazze.
-
Bene, Jade.. mi sa che ci toccherà
vendere il biglietto per il concerto dei TOKIO HOTEL! Eh
si…- disse Jessica.
- Mi
sa proprio di si.. credo avremo molti
acquirenti..- rispose Giada alla constatazione di Jessica.
-
Biglietto? Concerto? Tokio hotel?? –
Le
ragazze annuirono. Giulia afferrò il
biglietto,lo mise sul comodino e corse a farsi una doccia.
Non
posso crederci.. vedrò i miei
idoli!!!- pensò. Fece un respiro profondo e uscì
dal bagno perfettamente
vestita: mini a scacchi , costume a due pezzi arancione , maglietta
bianca e
scarpe dell’Adidas bianche e nere. I suoi occhi erano
contornati di una linea
di kajal insieme a del mascara sulle ciglia e una leggera linea di
eyeliner
sulle palpebre. Le due amiche rimasero a bocca aperta.
Era
proprio bella e quando voleva essere
femminile sapeva come fare.
Corse
ad abbracciare le due amiche per lo
splendido gesto. Ricambiarono l’abbraccio e corsero nel luogo
in cui si sarebbe
svolto l’evento. Erano in cinque.
-
Prima fila… arriviamo! – esclamarono le
tre ragazze in coro.
Alle
cinque del pomeriggio entrarono nello
stadio. Si posizionarono sotto palco in modo da essere sotto i loro
amati
beniamini .
-
Grazie ragazze!!!Oh mein gott!!! –
esclamò Giulia.
Le due
ragazze le sorrisero e annuirono.
Un rombo assordante riecheggiò tra il pubblico. Il concerto
stava per iniziare.
Tutto iniziò con “Break Away”. La voce
di Bill rendeva ,e rende , perfetta
qualunque tipo di canzone o melodia. Dalla più Rockeggiante
alla più dolce.
Giocava sulle note, si arrampicava su di esse ,senza alcuna
difficoltà ,come
fossero le sue compagne di vita.
Era
meraviglioso. Tutti e quattro
attribuivano un diverso significato alla diversa melodia. A ruota
seguirono
tutte le canzoni : “Raise Your Hands” ;”
Scream “; “ Don’t Jump” ,dove
Giulia e
Jessica si guardarono negli occhi e videro le loro guance rigate dalle
lacrime,
per loro aveva un significato speciale, ma poi sorrisero e si
riconcentrarono
sul concerto; “Monsoon”; “Live Every
Second” ; “Rescue Me” ; “ Final
Day”; “On
The Edge” ; “ Ready Set Go” ; “
Sacred “ ,Bill si giro verso Giulia, come
attirato da una calamita e le sorrise. Il suo cuore stava per
esplodere.
Com’era potuto accedere a lei? Non si diede risposta e si
riconcentrò sul
concerto. E Poi : “ Forgotten Children” ,canzone
preferita di Giulia; “ Ich Bin
Nich’ Ich “…
-
Stop! Vorrei far salire qualcuno sul
palco..- Esclamò Bill con il suo microfono trattenuto tra le
mani. Sembrava che
quell’oggetto pendesse dalle sue labbra e non il contrario.
Tom in
quel momento si volto verso Jessica
e fece un accordo per poi sorriderle.
Jessica
ricambiò il sorriso e per un
momento pensò di svenire , poi si riconcentrò su
Bill che intanto cercava “un
‘aiutante”.
-
TU!!!con la maglietta bianca. Vieni..
vieni da me...- disse con voce quasi suadente.
Sapeva
giocare con la voce e nessuno
poteva rimanergli del tutto indifferente.
Stava
segnando lei, Giulia . Con l’aiuto
di Saki salì sul palco, ancora incredula per ciò
che era accaduto. Il suo cuore
batteva all’impazzata , sembrava non volesse rallentare.
-
Ciao! Come ti chiami? Sai come va avanti
la canzone?– chiese Bill.
-
Ehm.. Giulia e certo!- rispose
timidamente mentre lui la prendeva per mano.
Sorrise
e tutto cominciò.
*ICH
BIN NICH’ICH..WENN DU BIST….*
Poi la
canzone finì, come in un battito
d’ali. Si sorrisero ,si abbracciarono forte e lei gli
stampò un bacino sulla
guancia.
-
G-Grazie..! – rispose Bill impacciato.
-
N-no..grazie a voi!- rispose vicino alle
sue orecchie in modo da far sentire solo lui.
Il
concerto continuò con “ In die Nacht” e
“ By Your Side”.
Ormai
Gli urli divennero più pacati e
tutte le fans cominciarono a sventolare i loro cuori di carta al ritmo
della
canzone, insieme alle mani.
-
Danke Schon!!Per noi…voi sarete per
sempre sacri! Fate un buon ritorno a casa! A presto!- concluse Bill
lasciando
sul palco Gustav. Ora era il suo momento.
Giada
si avvicinò al palco e seguì l’ola
insieme alle sue amiche,forse ancor più interessata.
Gustav
lanciò le bacchette e le prese al
volo, come avevano fatto Jessica e Giulia con gli asciugamani di Bill e
Tom .
Dopo
qualche minuto finito il concerto le
fans cominciarono ad uscire.
Prima
di uscire Giulia diede un’occhiata
al backstage dove vide una mano che le diceva di andare lì.
-
Ragazze torno subito..- disse mentre si
avviava al Backstage.
Appena
arrivata davanti alla porta Saki la
fermo ma qualcuno disse :” lasciala passare”.
Così
le aprì la porta e la salutò con
cortesia. Il ragazzo le afferrò la mano e
l’attirò dentro.
-
Ciao!! Come stai ? –disse Bill
sorridendo.
-
Ciao!Ehm.. Benissimo .Tu? –rispose
impacciata.
-
Benissimo.. adesso. – Sorrise.
-
G-grazie per avermi notata e avermi
fatta salire sul palco!-. Arrossì.
-
Bè..diciamo che è impossibile non
notarti.. Lanciavi alcuni urli..! Non ho la minima idea di cosa tu
possa aver
urlato, spero che siano complimenti. –
-
Certo!-
La
prese per mano e la fece accomodare sul
divanetto del Backstage chiedendo come fosse arrivata fino in Francia,
visto
che era italiana. Lei
rispose
raccontando ciò che sapeva e aveva capito di quelle giornate.
- Vuoi
venire a prendere qualcosa da
bere.. con me?? – chiese imbarazzato.
- Con
te?- chiese incredula.
-
C’è qualche problema? Non ti piaccio? –
Lei
scosse la testa. – Tutt’altro! Mi
sembrava solo impossibile che lo stessi chiedendo proprio a me..
oddio..certo
che si!-
-
Bè cosa c’è che non va in te? Sei molto
bella, simpatica e hai un bello stile. Altro non posso dire, devo ,
purtroppo
soffermarmi alle apparenze..-
Lei
sorrise. – Grazie.- Ricambiò il
sorriso e si fece accompagnare al bar più vicino.
-
Quello è il mio hotel! Non pensavo si
vedesse anche da qui!- esclamò Giulia.
- Non
è possibile.. A che stanza sei? –
Era incredulo.
-
256…anche se le mie amiche volevano la
483…-
-
Quella è la mia…- Sorrise.
Si
accomodarono in un tavolo , lontano da
tutto e da tutti.
-
Allora… cosa vuoi da bere? -
-
Ehm.. sono indecisa.. facciamo.. una
coca cola, ok? –
Lui
annuì e prese anche lui una coca.
-
Ehm.. sai il francese?-
-
Faccio io..- Così ordinò lei in lingua.
- Sai
anche il francese? Mi devo
spaventare?? –
Le
scappò un risolino. – No! Parlo
l’inglese, il francese e un po’ di tedesco.
–
- Che
brava! Io invece solo il tedesco e
un po’ d’inglese.-
- Va
bene così. Perché no? – sorrise.
-
Quanti anni hai ? – domandò lui curioso.
Si
morse il labbro. Però non aveva mai
detto una bugia e non ne era neanche in grado!Quindi optò
per la verità.
-
ehm..15 anni.-
-
Perché quella faccia triste?
Non è mica la fine del mondo! -
-
Abbiamo 4 anni di differenza! E solo per
21 giorni 5!!..-
Sorrise.
Cos’aveva di quella ragazza che
lo tratteneva così tanto? Come lo sguardo e il sorriso
durante la performance.
Com’era possibile?.
I suoi
occhi erano per lui come una
calamita. Inspiegabile.
Dopo
pochi minuti si ritrovarono lì a
ridere come due bimbi. Poi i loro sguardi si incontrarono. Due
calamite. I loro
cuori battevano all’impazzata e li costrinsero a distogliere
lo sguardo.
Il
barista accese la radio : “Ich Bin
Nich’Ich”. Sorrisero e lui le strinse forte la
mano.
Guardarono
l’orologio.
-
Oddio! Sono le due!! È tardissimo!-
esclamarono in coro.
La
prese per mano, pagò e corsero fuori.
L’accompagnò
davanti alla stanza.
- Mi
daresti il tuo numero? -
- Vuoi
il mio numero? – chiese incredula.
- Per
favore.. smettila di essere così
sorpresa! Poi mi emoziono e…-
- E..?
–
Le
prese il viso tra le mani e la baciò
dolcemente, appoggiando le labbra sulle sue. Le mani di lui le
scivolarono sui
fianchi.
-
Ehm.. si. Ecco il mio numero. –
Tolse le mani dai suoi fianchi.
-
Vado. Sono in ritardo. Buonanotte.-
-
Buonanotte e grazie.-
La
baciò sulla guancia e prima di voltarsi
le disse: Buon
compleanno!.
Bill
tornò in stanza con un sorriso
stampato in faccia e con la testa tra le nuvole. L’avrebbe
richiamata e lo
sapeva.
Giulia
entrò in stanza e si appoggiò alla
porta per non cadere, per non lasciare che gli attimi appena vissuti
prendessero il controllo della sua mente.