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Autore: cioccolatoprego    27/08/2009    10 recensioni
Ian sospirò, pronosticando per il figlio maggiore un radioso futuro da cantante lirico. - Cosa c'è, piccolo?
- Io non sono piccolo! Michel lo è! - strillò Marc, gonfiando le guance con aria indispettita.
- Ma certo, tu hai sette anni, sei grande. - accondiscese il paziente genitore, ma il bimbo lo interruppe.
- Papà!
- Sono qui.
- Papà! Raccontami una storia!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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raccontami una storia
Raccontami una storia

- Papà!
Ian sospirò, pronosticando per il figlio maggiore un radioso futuro da cantante lirico. - Cosa c'è, piccolo?
- Io non sono piccolo! Michel lo è! - strillò Marc, gonfiando le guance con aria indispettita.
- Ma certo, tu hai sette anni, sei grande. - accondiscese il paziente genitore, ma il bimbo lo interruppe.
- Papà!
- Sono qui.
- Papà! Raccontami una storia!
Ian guardò il figlio con gli occhi sgranati. - Un'altra? E' la terza, oggi. Non hai appena detto di essere grande?
- Ma papino - disse Marc, puntando sull'adulazione - le tue storie sono bellissime.
Il padre sorrise. Sapeva bene che a rendere belle le sue storie non era tanto la trama, quanto la segretezza. Aveva infatti proibito ai figli di raccontare ad altri quelle storie e, stranamente, i bambini obbedivano. La prendevano sul serio, la proibizione. - Che storia vorresti, Marc?
- Qualcosa... sugli animali!
- Gli animali? - Ian riflettè un attimo, e subito gli venne un'idea - Benissimo. Ti racconterò la storia di...
- Un leone?
- No, quelle te le racconta Beau.
- Un Falco?
- No, ne sai fin troppe. Ti racconterò, invece, la storia di un colombo.
Marc lo guardò incredulo. I colombi, a suo parere, non erano nobili animali.
- Ti racconterò la storia di un colombo di nome Christophe. - proseguì suo padre, imperterrito.
- I colombi hanno i nomi?
- Tutto ha un nome, e i colombi hanno nomi colombesi. Noi però non conosciamo questa lingua, quindi il nostro protagonista si chiamerà Christophe. Va bene?
Il bambino annuì.
- Dunque... iniziò Ian, con aria solenne - Il colombo Christophe era un colombo avventuroso, e voleva girare il mondo, così decise di visitare tutti i paesi a lui conosciuti. Girando girando, Christophe imparò tante cose, e si ritrovò ad aver girato il mondo. Il viaggio era stato lungo e difficile, ma il nostro colombo non era stanco. Anzi, voleva sapere tante altre cose. Tutti dicevno "Il mondo l'hai girato, Christophe, accontentati", ma lui era convinto di non aver affatto finito il suo viaggio, e si chiedeva: "Cosa c'è al di là del grande oceano?". Gli avevano detto che il mondo finiva, lì, ma lui non ci credeva. E siccome era un colombo intraprendente, iniziò il suo viaggio. Fu molto faticoso, ma alla fine avvistò la terra. Una terra completamente nuova.
- Oltre il grande oceano? - chiese Marc - Allora era una terra magica, vero, papà?
- Beh, non proprio... era solo diversa.
- Però - ragionò il piccolo - Christophe doveva essere davvero coraggioso.
- Perchè? - domandò Ian, sorridendo.
- Perchè non aveva idea di cosa andava incontro... però ci è andato. Certo, l'avrei fatto anch'io. - si affrettò a chiarire Marc, per non lasciar dubbi sul suo coraggio.
- E tu - disse Ian, pensieroso - dopo aver compiuto un viaggio simile, cosa faresti?
- Tornerei a casa e lo direi a tutti!
- E se non ti credesse nessuno?
Il bambino era stupefatto. - Darei loro la mia parola. Sono un conte, mi crederebbero.
- Se non lo facessero? - insistette il padre.
Marc strinse le labbra, sforzandosi di pensare. - Se non mi credesse nessuno, condurrei qualcuno con me nel nuovo mondo.
Ian sospirò. - A volte non è così facile, sai. - Aveva assunto un'aria molto pensierosa, e un po' malinconica.; era chiaro che, ormai, non parlava più solo del colombo Christophe. Ma questo, Marc non poteva saperlo.
- Marc, è ora di andare a letto.- cinguettò Isabeau, entrando con passi angelici, come suo solito.
- Ma mamma, è presto!
- Ti prego di non discutere, caro.
Disperato, il bambino si rivolse a Ian. - Papà, raccontami una storia! L'ultima, per piacere!
- Va bene. - acconsentì il padre, guadagnandosi un'occhiataccia dalla moglie.
- Ascolta, Jean, Marc è stato alzato a lungo e... - iniziò la dama, ma il marito le sorrise, interrompendola.
- Ti racconterò una storia, Marc. Ascoltala bene, perchè è una storia molto, molto speciale.
Marc si accoccolò sul letto, e si fece attento.
Ian prese un bel respiro, poi iniziò a parlare, lentamente, scegliendo ogni parola. - C'era una volta un uomo come tanti. Era una persona tranquilla, normale. Diciamo che era uno storico. Non amava le avventure, voleva solo una casa e una famiglia. Ma un giorno... un giorno gli fu offerto di vivere un'avventura. Come ti ho detto, non voleva, però fu costretto. E quell'avventura lo cambiò: trovò una casa, una famiglia. Non avrebbe mai immaginato di trovarle lì, eppure c'erano. C'era un fondo di buono, in quella brutta avve ntura. Ma poi fu posto davanti una scelta: rimanere nel suo mondo, alla sua vecchia vita, oppure tornare nella sua strana "avventura"?
Aveva provato, a vivere normalmente, e aveva scoperto di non riuscirci più: la sua mente, il suo cuore era cambiato, non poteva più tornare indietro. Così scelse la nuova vita, scelse l'ignoto, come Christophe, e gli andò bene. E ora, quella persona è molto, molto felice.
- Che strana storia. - fece Marc.
- E' la storia di un cavaliere e del suo destino. - affermò sua madre.
- Il destino - disse Ian - non è mai ciò che sembra.
- C'è chi dice - ragionò Isabeau - Che sia tutto scritto, e che noi non possiamo cambiare nulla. Dev'essere stato lo stesso, per il nostro cavaliere.
- Può darsi. Però... anche se il destino è scritto, noi non lo sappiamo. Per noi la vita è un salto nel buio, e dobbiamo fare del nostro meglio, lottando con tutte le nostre forze: tutto cambia, al mondo, e la nostra storia cambia con noi. - Ian sorrise al figlio, scompigliandogli i capelli, fiero di aver fatto un discorso tanto epico. Il piccolo Marc invece stava riflettendo.
- Comunque sia, - concluse - questa storia è molto strana, e non l'ho capita bene.
- Lo capirai anche tu, un giorno. - lo consolò il padre - Quando verrà il tuo momento. E poi... per quanto sembri strana, questa è una storia vera.
Il bambino sgranò gli occhi.- E' vera? Allora tu lo conosci, questo cavaliere, papà?
- Si, Marc. Lo conosco.


Angolo Autrice
A questo punto, avrete capito che le storie serie non sono il mio forte. Ho scritto questa fanfiction come regalo di onomastico per mia sorella, e lei mi ha chiesto di pubblicarla, cosa che ho fatto un po' in ritardo. Forse Ian è lievamente ooc, dato che lui di solito non si lascia sfuggire nulla sul futuro, ma io ho pensato che, forse, almeno al proprio figlio volesse dire la verità, e per questo ha tentato di lanciargli un messaggio implicito, raccontandogli la sua storia. Quanto al "colombo Christophe" è inutile dire che intendevo Cristoforo Colombo: sebbene il mio racconto sia storicamente inesatto, ho voluto fare un paragone fra le due storie, finendo così per filosofeggiare sul destino che, come direbbe il buon vecchio Neji a Naruto, "è immutabile", ma del quale, aggiungo io, non possiamo saper nulla. E poi, da sempre mi immagino Ian che racconta ai figli vicende storiche spacciandole per fiabe, e morivo dalla voglia di scriverci qualcosa.
Se a qualcuno interessa la mia long, "Quel Tipo Sullo Sfondo", sappiate che aggiornerò quanto prima.
Per quanto riguarda questa storia, invece, vi supplico di recensire, solo per dirmi che ne pensate.
A presto.



  
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