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Autore: occhiverdi1972    26/03/2021    6 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Anime belle,ecco a voi finalmente il capitolo conclusivo di "Sogno".
Vorrei ringraziarVi per avermi seguito con tanta dedizione e tanto affetto ,spero che la mia storia abbia allietato i vostri momenti di relax e che seguirete la prossima con altrettanta passione.
Grazie ancora di cuore e buona lettura 🌹


 
 
Sogno capitolo 137💓❤️🌹
 
Oscar fisso' Girodelle sbarrando gli occhi:
 
- Non è possibile - sbottò - la mia Regina non puo' aver dato un simile Ordine...Non puo'!
 
Victor abbassò le braccia sconsolato , oscar lo osservò ,mai una volta da quando lo conosceva   lo aveva visto così demoralizzato , così nudo dentro la sua divisa
 
- Non potete  fare una cosa del genere  - continuo' lei -non potete sparare davvero su della gente indifesa .
 
Victor la fissò stringendo i pugni :
 
- Credete che mi piaccia farlo? Credete che io sia così diabolico ? E' un ordine che mi disgusta , ma che non posso esimermi dall'eseguire! - sbottò
 
Oscar si avvicinò, occhi color del mare fissi nei verdi intensi , la mano candida si posò sul braccio di Victor stabilendo un contatto familiare, un contatto a cui lui non era abituato , un contatto che lo fece tremare.
 
- Vi prego Victor! Vi prego rifiutatevi!!
 
- Non posso ...- sussurrò lui
 
Lei cammino' nervosamente da un capo all'altro della stanza :
 
- Che bisogno c'è ...Quale azione sconsiderata ha portato la mia Regina ad una decisione simile, non capisco!
 
Victor la fissò muto, Oscar azzerò nuovamente le distanze :
 
- Mi avete nascosto qualcosa Tenente, non c'è nessun'altra spiegazione! - sbottò poi
 
- Oscar...ve ne prego, mi state mettendo in una situazione difficile.
 
- E' come pensavo allora!!
 
Si fissarono per un momento che sembrò infinito , poi Oscar fece leva sulla fedeltà del suo collega soldato:
 
- Non posso fidarmi nemmeno di voi adesso...- sbottò
 
Quelle parole colpirono sul vivo Victor come una pugnalata:
 
- Ma cosa dite!!! Io sto solo cercato di proteggervi
 
- Nascondermi quello che succede non serve a proteggermi.
 
- Si invece, se serve a lasciarvi  fuori da situazioni pericolose , avete ben altro a cui pensare adesso!
 
- Si..- sbotto' lei - ma cio' non vuol dire che io debba cancellare tutto cio' che mi ruota intorno. Siete stato molto abile Tenente,  solo adesso capisco perchè non vi ho visto a palazzo in questi giorni , non una visita durante tutto il periodo della convalescenza e...
 
Victor la vide bloccarsi di colpo, seguire un pensiero lntano, poi alzare le braccia :
 
- Ma certo!!! Come ho fatto a non pensarci prima?? Che stupida!! - sbotto'
 
Si avvicinò arrabbiata, lo fissò aspramente :
 
- Mio marito...E' stato lui a chiedervi di farlo? vero?
 
- Oscar ...io ..
 
- E' vero?
 
Silenzio .
 
- Maledizione Victor...parlate! Mio marito vi ha chiesto di nascondermi tutto?
 
Girodelle si passò una mano fra i folti capelli angustiato:
 
- Maledizione , non avrei dovuto varcare il cancello di questo palazzo, siete impossibile Oscar, riuscireste a far capitolare chiunque!Si...E' vero, io e vostro marito avevamo deciso di tacervi tutto.
 
- Peccato che la vostra decisione sia stata vana...- sbottò lei
 
- Già...
 
Il giovane la notò avvicinarsi con sguardo felino :
 
- Adesso mi direte ogni cosa Victor, ogni cosacge c'è da sapere , anche la piu' piccola o insignificante, quant'evvero iddio che mi chiamo Oscar!!
 
- Grandier si arrabbierà molto! - sbottò
 
- No, non lo farà, vi prometto che me ne starò buona buona!
 
- Ci credo poco ...- sbottò il giovane
 
Oscar comprese che le cose fossero davvero gravi , Victor invece capì che tacere, ormai non aveva piu' senso.
 
- Ogni giorno a Versailles c'è gente che marcia , che grida dietro i cancelli. Molte carrozze di nobili sono state assaltate, tutti i Francesi sono in fermento, vogliono che la Monarchia decada, si vocifera che il popolo si prepari ad una seria rivolta...- confessò quindi
 
Oscar si passò una mano sul viso sconvolta.
 
- La nostra missione è presidiare le strade, soffocare ogni tipo di rivolta con...con le armi se necessario, abbiamo l'ordine di sparare Oscar!
 
- Mio Dio! -sussurrò lei sedendosi affranta - la situazione  è così grave?
 
- Si...- sussurrò lui - E' talmente grave che...che ogni giorno mi chiedo se tornerò a casa, anche adesso, io...io non dovrei essere qui ma...- si bloccò , si avvicinò a lei, la guardò a lungo, era così dannatamente bella e triste , non ce la fece a trattenersi - io sentivo il bisogno di salutarvi Oscar nel caso...
 
Lei si alzò di scatto:
 
- No...Vi prego non ditelo Victor! Voi non sparerete e...e noi ci rivedremo....Lo sò!
 
Si fissarono , poi Girodelle scattò in avanti, la abbraccio' per un millesimo di secondo ,quindi senza nemmeno guardarla imboccò la porta ed uscì.
 
Oscar pianse piano.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La mano di Andrè scorreva sul suo braccio carezzandolo mentre Oscar stretta a lui cercava di placare l' angoscia dopo quel che aveva saputo.
 
Non aveva fatto parola al marito della discussione avuta con Victor , Andrè era ancora convinto che lei non sapesse nulla.
 
Il giovane la strinse meglio fra le lenzuola poi le bacio' la fronte:
 
- Com'è andaa oggi ? - le chiese - sei strananmente taciturna.
 
- Beh...Lo sono perchè non c'è praticamente nulla di cui parlare, ho letto qualche libro, ho passeggiato, ho sonnecchiato.
 
- Bene...é proprio quello che devi fare adesso! - sussurrò lui dolcemente carezzandole la pancia.
 
Oscar lo fissò , il suo uomo era fantastico , lo bacio' piano
 
- Huhmm...- sussurrò lui mordicchiandole le labbra - forse non dovresti baciarmi così amore, adesso non dormirò piu'!
 
- Potremmo far ben altro che dormire ! - sussurrò lei maliziosa.
 
Andrè le rivolse uno sguardo accigliato :
 
- Non ricominciare Oscar, non ti toccherò, ne farò l'amore con te , non prima che nasca nostro figlio e che tu ti rimetta.
 
Lei sbuffo':
 
- Che diamine! La mia vita è proprio bella in questo periodo, non c'è che dire!!
 
Lui rise, le carezzo' il viso :
 
- Amore mio...Credi che per me sia facile non toccarti?
 
- Beh...a giudicare da quel che dici ....
 
- Lo faccio per nostro figlio Oscar, ho paura che...
 
- Va bene..va bene! - sorrise lei - ti credo! Ma sta bene attento Grandier, dopo la nacita  ti farò fare gli straordinari!
 
- Ahahahah! - rise lui .
 
Oscar lo abbraccio', lo amava , lo amava con tutta se stessa , lo amava malgrado lui le mentisse ogni singolo giorno, malgrado le nascondesse quello che succedeva al di fuori da quel palazzo, lo amava perchè sapeva che Andrè lo faceva per lei .
 
- Dormi amore! - sussurrò teneramente lui.
 
Oscar annuì ma sapeva già che non sarebbe riuscita a farlo.
 
 
 
 
 
- Ti ucciderò...Ti ucciderò brutta Austriaca!
 
Oscar fissò quella mano che tratteneva il pugnale.
 
- Fermati! - sbottò diretto all'uomo, ma il giovane non la sentì.
 
La lama squarcio' il petto di Maria antonietta, il sangue' sgorgò inondando di spruzzi rossi il vestito.
 
Gli occhi di lei si sbarrarono, poi si chiusero per sempre.
 
- NOOOOO! - gridò Oscar balzando a sedere sul letto.
 
Fissò le mura della stanza, per fortuna era solo un incubo .
 
Guardò suo marito dormire beatamente, gli lascio' una carezza sulla fronte, poi scese giu' in cucina.
 
Si sedette al tavolo sorseggiando dell'acqua, poi scoppio' in un pianto dirotto, si sentiva inutile, inutile e vuota, schiacciata fra il dovere e la razionalità.
 
Pianse a lungo dando sfogo al suo dolore , poi si alzò per tornare su , proprio in quell'istante suo marito si materializzò nella stanza.
 
La fissò :
 
- Oscar...Amore, tutto bene!?
 
- Si...si tesoro! - sussurrò lei sorridendo.
 
Andrè aveva la camicia aperta, i capelli scompigliati, era bellissimo!
 
- Mi sono svegliato e non ti ho trovato...
 
- Avevo solo sete! - mentì lei
 
Andrè la guardò scrutandola  talmente a lungo che Oscar per un momento si sentì a nudo sotto quello sguardo.
 
- Hai gli occhi rossi, hai pianto?- chiese lui.
 
- No...o meglio! boh...sai come sono le donne in gravidanza, piangono per niente!
 
Lui si avvicino' :
 
- Non mi stai mentendo, vero? Stai bene Oscar?
 
- Certo che sto bene! - lo abbraccio' lei
 
Andrè sospiro'.
 
- Smettila di preoccuparti - sussurro' lei  sfiorandogli il naso con il suo - torniamo a letto piuttosto!
 
Andrè la sollevò da terra gentilmente , Oscar rise :
 
- Mettimi giu', sono pesante!
 
- No che non lo sei! - esclamò lui trasportandola sicuro su per la lunga scala.
 
 
 
Oscar si era agitata tutta la notte , Andrè l'aveva osservata a lungo, c'era qualcosa che la preoccupava , ne era certo.
 
Fissò la luce che entrava dalle tende e capì che era giunta l' ora di alzarsi, scostò il capo di sua moglie  gentilmente dal suo petto, le lascio' un tenero bacio sulla fronte e si alzò.
 
Stiracchiandosi si avvicinò al catino, lo riempì con l'acqua della brocca , si spoglio' completamente e comincio' a sciacquarsi.
 
Proprio in quel momento Oscar  aprì lentamente gli occhi e guardò in avanti . Quello che vide la infiammò di botto, lo sguardo corse alle stupende spalle del marito , a quei fianchi perfetti , si dilungò su quei glutei sodi per poi scendere su quelle possenti gambe,la giovane sospirò piano, avrebbe voluto alzarsi , abbracciarlo da dietro e costringerlo a farla sua .
 
- Mio Dio...Tu vuoi farmi morire Grandier! - sussurrò invece
 
Andrè girò piano la testa e sorrise asciugandosi:
 
- Dai...Non è la prima volta che mi vedi senza...veli! - sdrammatizzò.
 
- Già...- sospirò lei portandosi le mani sotto la nuca e godendosi meglio il panorama - ma è una di quelle volte  in cui non posso toccarti! - sbottò
 
Andrè si avvicinò al letto, si abbassò a baciarla piano, lei lo attirò a sè, era caldo ed eccitante.
 
- Stai già andando al lavoro ? - chiese delusa.
 
- Si..- annuì lui.
 
Oscar si mise a sedere sul letto, allungo' una mano, la fece scorrere su quei muscoli caldi :
 
- Sei bellissimo amore mio...
 
Andrè la fisso':
 
- Beh...Potrei dire la stessa cosa di te - esclamò guardandola ammaliato.
 
Oscar continuava a fare vagare la mano sul corpo nudo di suo marito guardandolo eccitata, la mano scese giu' fino a schiudere il palmo su quella virilità già in tensione
 
- Oscar...- sussurrò con voce arrochita lui
 
- Andrè...ti prego...
 
- Non posso...- sussurrò lui - e non perchè non voglio.
 
- Ho bisogno di te! - sussurrò lei con gli occhi lucidi.
 
Andrè la fissò, era strana, troppo.
 
- Tesoro..- le sussurrò - sono ugualmente accanto a te anche se non facciamo l'amore, ti amo anche se non ti tocco..
 
- Lo so' - sussurrò lei - ma ho bisogno di sentire le tue mani sul mio corpo, ho bisogno di sentire la tua pelle sulla mia..
 
- Oscar... c'è qualcosa che vuoi dirmi, c'è qualcosa che ti tormenta?
 
Lei lo fissò, non poteva dirgli che aveva scoperto tutto, lo avrebbe messo in allarme e non voleva, non voleva dargli piu' preoccupazioni.
 
Sorrise :
 
- No...Va tutto bene amore, sara' la gravidanza che mi fa avere questi sbalzi di umore.
 
Il giovane sorrise e le bacio' il capo :
 
- La mia mogliettina vuole le coccoline...
 
- Si...- sussurrò lei.
 
Andrè sospiro' :
 
- Va bene, ti farò due coccole, ma poi non lamentarti se andrò via lasciandoti con le guance in fiamme.
 
- Giuro che non lo farò! - sussurrò lei.
 
Andrè la fece distendere, si allungò sul letto accanto a lei e le bacio' dolcemente ogni centimetro di pelle mentre Oscar mugugnava beata.
 
Le labbra scorrevano sul collo, sui seni, sulle gambe, sfioravano la pancia, ricominciavano il percorso
 
- Oddio!! arriverò a casa di Charlotte stravolto - sbotto' lui
 
Oscar gli posò una mano sul petto e lo spinse facendolo cadere sul materasso, poi  sorrise :
 
- Tu non vuoi toccarmi, ma io lo farò! - sussurrò maliziosa   quindi lo eccito' intimamente
 
- Oscar...no..
 
- Si! - sbottò lei - ti farò tutto quello che tu non vuoi farmi - sussurrò quindi scendendo con le labbra sulla sua virilità.
 
Andrè si abbandonò perduto.
 
 
 
 
 
 
 
Oscar si alzò dal letto, Andrè era andato via contento e lei, lei stava ancora cercando di smaltire l'eccitazione.
 
L'acqua fredda del catino calmò a malapena i suoi bollori, ma bastò il pensiero di quel che si consumava fuori a raffreddarla
 
Finchè stava con Andrè ed aveva la testa occupata andava tutto bene , ma la solitudine aveva il potere di farla ricadere nel baratro.
 
Chissà se Victor ed i suoi soldati stavano bene, chissà se avevano sparato, chissà se qualche innocente aveva perso la vita e per cosa poi? Per aver manifestato i suoi disagi?Per aver chiesto qualche pezzo di pane in piu'?
 
E chissà come stava la Regina , se si rendeeva conto che sparare sul popolo avrebbe contribuito a farla odiare ancora di piu'
 
Inutile, ecco come si sentiva .
 
Oscar avanzò verso la finestra , vi poggio' la mano .
 
Il vetro era freddo, freddo come il suo cuore.
 
Per le strade si consumavano scene di violenza quotidiane , i suoi soldati erano impegnati in qualcosa di abominevole , la Regina tremava ogni singolo giorno e lei era li...Li in quella gabbia dorata, li inerme crogiolandosi nell'ozio e nella noia, lei che aveva imbracciato fucili, soffocato rivolte, inseguito malviventi.
 
Che ne era della indomita Oscar...?Cosa ne era dell'austero comandante?
 
Era li...Protetta dall'amore dei suoi cari e di Andrè, esclusa da un compito e da un lavoro che era ancora suo.
 
- Maledizione!!- sbottò.
 
Si portò le mani alla testa, una frenesia la colse:
 
- Devo stare calma...- si ripete'...- devo stare calma!
 
Poi sgranò gli occhi, doveva fare qualcosa, doveva comunque fare la sua parte.
 
Afferrò la giacca della divisa , la indossò, cerco' di chiuderla  ma rinuncio', era troppo piccola ormai.
 
Uscì in corridoio, fermò Fabienne:
 
- Fammi preparare immediatamente la carrozza!- ordinò
 
Nanny che si trovava nell'altra stanza  si intromise :
 
- Oscar...Dove stai andando non...
 
- Non preoccuparti, so come stanno le cose , farò attenzione , devo solo parlare con la Regina!
 
- Ma Oscar...Andrè mi ha detto di....
 
- Immagino cosa ti abbia detto,ma non preoccuparti, non ho nessuna intenzione di mettermi in pericolo,  tornerò presto! - sbottò scendendo velocemente le scale
 
Nanny mordicchio' il fazzoletto nervosa, Oscar faceva sempre a modo suo.
 
 
 
 
 
 
 
- Dove devo portarla madamigella? - chiese il cocchiere
 
- A Versailles!!- tuonò lei.
 
L'uomo titubo' :
 
- Ecco...Non credo che potremo passare, potrebbe essere pericoloso
 
Oscar scrollò la testa, tutti, tutti sapevano quel che stava avvenendo, tutti tranne lei:
 
- Il tragitto sarà di sicuro controllato dai miei uomini, procedi! - ordino'
 
All'uomo non rimase che obbedire.
 
Chiusa dentro la carrozza lei intanto si dsperava, perchè si era giunti a quel punto, perchè??
 
Cercò invano di rilassarsi , finalmente dopo svariati minuti la carrozza si arresto', come previsto una guarnigione dei suoi soldati controllava il passaggio, Oscar scese , parlò con uno di loro , risalì e arrivò alla Reggia senza complicazioni.
 
I soldati erano sparsi dappertutto fuori e dentro, per i corridoi c'era un'aria di allerta esagerata , Oscar chiese di incontrare urgentemente  la Regina.
 
Le venne accordato il colloquio .
 
Maria Antonietta la attendeva in  giardino, Oscar la osservò da lontano, la regina fissava l'orizzonte assorta di sicuro in tristi pensieri.
 
Si girò, Oscar avanzando lesse nei suoi occhi blu tutto il dolore del mondo.
 
Era bellissima, bellissima e triste nel suo vestito verde.
 
- Madamigella , che sorpresa! - sussurrò tuttavia sorridendo
 
Oscar tentò di inginocchiarsi, lei la fermò:
 
- No, vi prego, non occorre, con quel pancione sarebbe quasi impossibile!
 
- Grazie maesta'! - esclamò lei abbassando lo sguardo.
 
Maria Antonietta si avvicinò , le prese le mani fra le sue :
 
- Come state Oscar? - sussurrò guardando contenta quella pancia
 
- Abbastanza bene, ma sono in pensiero per voi Maestà! Solo ora sono riuscita a sapere cosa succede
 
La Regina abbassò gli occhi :
 
- Perchè il popolo non mi ama ? - sussurrò
 
- Beh...Forse perchè non vi conosce bene, dovete dare alla gente la possibilitò di capire che cuore grande avete. Maestà, la gente muore di fame!
 
- Vi prego, non fatemi la predica anche voi!
 
Quella frase la turbò , la Regina non capiva o non voleva capire?
 
- Voglio che voi  stiate al mio fianco Oscar, voglio che mi difendiate come avete sempre fatto! - sbottò
 
Oscar sgranò gli occhi, non poteva aver udito davvero quelle parole, si toccò la pancia, poi la fissò :
 
- Voi conoscete la lealtà che mi contraddistingue, quella che vi ho dimostrato  , quella che ancora vi dimostro, ma guardatemi Maestò.- sussurrò - io sono una madre adesso, devo proteggere mio figlio!
 
Maria Antonietta sbarrò gli occhi, poi annui':
 
- Avete ragione, scusatemi Oscar ma...Perchè siete qui allora?
 
Lei raddrizzò le spalle:
 
- Maestà., dovete ritirare le truppe, dovete impedire ai soldati di sparare sul popolo! - osò
 
- Non posso farlo! - sibilò lei
 
- Ve ne prego Maestà!!
 
Lei scosse la testa.
 
Oscar abbassò le braccia:
 
- Non vi ho mai chiesto nulla Maestà..ma adesso...adesso devo chiedervi una cosa di vitale importanza
 
- Sapete che potete chiedermi anche metà del regno - sussurrò lei addolcendosi
 
- Non ambisco a tanto - esclamò - ma io...ecco..- titubò, quelle parole erano difficili da pronunciare - Io..io vorrei chiedervi il permesso di lasciare la guardia Reale, per sempre!
 
Maria Antonietta ebbe uno sbandamento:
 
- Cosa?? Ma perchè Oscar, perchè proprio adesso, proprio ora che ho piu' bisogno di voi!?
 
Oscar si sentì una codarda , ma si carezzò la pancia e si ripetè che doveva farlo.
 
- Sarei comunque inutile Maestà, Io aspetto un bambino, non potrei comunque difendervi ed  ho già rischiato tanto! Voi siete una madre, una madre stupenda, capirete sicuramente.
 
Antonietta abbassò la testa.
 
- Vi rinnovo la mia lealta' - continuo' Oscar -  ma vi chiedo il permesso di poter vivere dove e come voglio, con la mia famiglia, con l'uomo che amo!- sbottò con gli occhi lucidi.
 
Un vento selvaggio spirò fra le due figure ed era come se mettesse un muro fra il passato e quel che doveva essere.
 
Un silenzio durante il quale solo il vento parlò.
 
Gli occhi di Oscar erano in attesa.
 
- E' davvero quello che volete? - sussurrò Antonietta
 
- Dal piu' profondo del cuore! - sbottò lei fra le lacrime
 
- E sia...vivete Oscar, vivete come volete!
 
Oscar sentì il cuore scoppiare:
 
- Grazie...Grazie! - sussurrò  - Addio Maestà!
 
Oscar si incamminò ma la Regina la bloccò:
 
- Madamigella , perchè piangete ?Voi...voi piangete come se dovessimo vederci per l'ultima volta, io...io sono sicura che ci rivedremo.
 
Oscar annuì e fissò quegli occhi ben sapendo che era davvero l'ultima volta che incntravano  suoi.
 
 
 
 
 
- Ma Comandante ! - gli occhi di Girodelle e dei suoi soldati la fissavano lucidi mentre lei consegnava la spada.
 
- Vi ringrazio per la fedeltà, è stato un onore essere il vostro Comandante , lascio a voi il comando Girodelle - sussurrò Oscar prima di chiudersi la porta alle spalle e lasciare Versailles per sempre.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oscar si sistemò i capelli , si cambio' la camicia, rimase a lungo a guardarsi la pancia scoperta allo specchio, ne segui' i contorni con la mano, suo figlio scalcio' , lei sorrise .
 
Se avesse dovuto descrivere come si sentiva non avrebbe saputo farlo.
 
Avrebbe dovuto sentirsi felice , aveva un marito che la amava e che lei adorava, un figlio in arrivo eppure...Eppure si sentiva immensamente triste. Stava rinnegando il suo passato , stava agendo con una irrazionalità che non le apparteneva.
 
Un calcio piu' forte la staccò da quei tristi pensieri:
 
- Hai ragione - sussurrò parlando al piccolo - faccio tutto questo per te, solo per te! - sorrise
 
Si abbottonò la camicia e diede un'altra spazzolata ai capelli, adesso arrivava la parte piu' bella della giornata , il ritorno di Andrè, le loro chiacchiere, la cena in camera, la notte stretti.
 
Sorrise di se stessa, passava dalla tristezza alla gioia troppo in fretta ultimamente.
 
La porta si aprì, la testa corvina di Andrè fece capolino.
 
- Ciao mogliettina! - esclamò entrando e chiudendosi la porta alle spalle.
 
Oscar si avvicinò, lo abbraccio', poggio' la testa sulla sua spalla lasciandosi avvolgere dal suo abbraccio :
 
- Che bello! - sospiro' contenta.
 
Andrè le portò due dita sotto il mento , la fissò in quegli stupendi occhi blu , poi avvicinò le labbra alle sue, le sfiorò sensualmente, le mordicchio'
 
- Huhmm...- mugugnò Oscar
 
Le due labbra si unirono in un bacio dolcissimo.
 
- Ho pensato a te tutto il giorno..- sussurrò Andrè
 
- Ci credo , soprattutto dopo il saluto di stamattina ! - esclamò lei maliziosa
 
Andrè rise, si tolse la giacca e svolto' le maniche della camicia mettendosi comodo.
 
- Mia nonna mi ha detto che hai chiesto la cena in camera ! . sussurrò
 
- si...Spero non ti dispiaccia!
 
- No che non mi dispiace - esclamò lui.
 
Si avvicinò, le sfiorò la pancia :
 
- Come si è comportata la nostra creatura? - chiese dolcemente
 
- Oh...ha fatto la brava! - sussurrò apaticamente lei.
 
André la fisso' con uno strano presentimento:
 
- Cosa succede Oscar? Da qualche giorno sei strana e sfuggente!!
 
Lei abbasso' lo sguardo , si allontanò fino alle vetrate , quindi guardo' distrattamente fuori .
 
Un silenzio irreale e carico di tensione piombo' nella stanza .
 
Un silenzio che ad André non piacque affatto.
 
Un silenzio funesto, carico di cattivi presagi.
 
   - Oscar parla ti prego!!
 
Lei volse il viso mostrando gli occhi lucidi .
 
Il marito si avvicinò invadendola con il suo profumo, gli occhi ,verdi ed intensi  attendevano una risposta:
 
-  Amore mio, Che succede?
 
-  Io... Io devo dirti una cosa Andre', una cosa che non ti piacerà, una cosa che cambierà le nostre vite. Per sempre !!
 
André strinse i pugni preparandosi al peggio, i suoi timori erano pesantemente fondati.
 
- Oggi sono uscita! - esclamò
 
Andrè si bloccò :
 
- Cosa...? Sei ...uscita?
 
- Si...Sono stata a Versailles!
 
Il marito la fissò sconvolto:
 
- Sei andata alla reggia??
 
- Si...perchè...è proibito?
 
- No...non è proibito è che...
 
- Che andando alla Reggia avrei potuto scoprire quello che tu , Girodelle e mia nonna cercate di nascondermi da mesi, vero Andrè?
 
Oscar notò un fremito increspare il viso di suo marito, lo notò portarsi una mano ai capelli preoccupato, poi lo vide avvicinarsi:
 
- Ascolta tesoro, so che ti senti tradita ma....
 
Lei lo fissò duramente, poi accorcio' la distanza che li divideva , gli toccò i capelli:
 
- So perchè lo hai fatto Andrè, so che il tuo era un modo per proteggermi
 
Lui sospirò sollevato:
 
- Menomale che l'hai capito, io credevo che...
 
- Ho lasciato la Guardia Reale, Per sempre! - esclamò lei a bruciapelo
 
Andrè sbarrò gli occhi sconvolto:
 
- Che cosa?
 
- Non sono e non sarò mai piu' un Comandante!
 
Suo marito era visibilmente sconvolto ed attonito.
 
- Perchè te ne stupisci Andrè?
 
- Io...io non dovrei stupirmene? Voglio dire...sei.sempre stata un soldato!
 
- E nel cuore lo sono ancora Andrè, ed è per quello che tu mi hai nascosto tutto quello che sta succedendo , vero? Per evitare che mi sentissi così...- esclamò agitata -  così schiacciata fra quel che vorrei  e non posso fare , così terribilmente divisa fra senso del dovere ed istinto materno.
 
Andrè abbassò le spalle 
 
- Si....è proprio per questo che ti ho taciuto tutto.
 
- Beh...Come vedi nn è servito a nulla Andrè...- una lacrima scivolò leggera dagli occhi blu , attraversando velocemente la gota lattea .
 
- Mi dispiace amore mio ....so come ti senti!- sussurrò lui poggiandole teneramente entrambe le mani sulle spalle .
 
- No...No che non lo sai Andrè,  forse lo immagini , ma viverlo...Viverlo in prima persona è un'altra cosa .
 
- Si invece ...Immagino che  vorresti essere  li fuori con i tuoi soldati, sprezzante del pericolo...
 
- No invece! - sbotto'
 
Andrè la fissò stupito da quell'affermazione.
 
- Non so se è quello che vorrei davvero - contnuo' lei - Io sono una nobile, ma ho sposato un uomo comune, un uomo che ha sempre dovuto lavorare per vivere , un uomo a cui la vita non ha mai regalato nulla .Io...Io , forse , se non fossi incinta sarei lì, lì fra il popolo!
 
Suo marito la fissò estasiato con le lacrime agli occhi :
 
- Amore mio...! - sussurrò commosso
 
- Andiamocene via Andrè, lasciamo la Francia per sempre! - sbottò
 
Il cuore di Andrè mancò un battito:
 
- Stai scherzando, vero?
 
- No, non scherzo affatto ! - sbottò stringendo i pugni piangendo - guardami...Guardami Andrè! Sono qui...Non posso difendere la mia Regina , non posso sostenere il popolo. Posso solo essere una madre!! Sarò costretta a soffrire in qualsiasi modo si evolva la situazione : Non sono pronta a veder cadere Maria Antonietta ma nemmeno ad assistere inerme alle ingiustizie commesse sulla povera gente. Non posso prendere nessuna posizione, tanto vale andar via!
 
- Ma Oscar...!
 
- Lo sò...Lo so cosa pensi, pensi che io sia una codarda , ma ho un figlio a cui dare priorità, un figlio che voglio nasca in un ambiente tranquillo. Andiamo via Andrè, ricominciamo in un altro posto!
 
Lui le prese il viso fra le mani, le cancello' le lacrime con i polpastrelli.
 
-Amore mio, se potessi cancellare il tuo dolore lo farei, ma ricominciare in un altro posto non è la soluzione. Di cosa vivremo? Dove andremo? Per di piu' tu sei in attesa!
 
- Ed invece...Invece rimanere qui  a cosa ci porterà Andrè, dimmelo!! E se ci fosse davvero una rivoluzione  in atto, tu...Tu da che parte staresti, ci hai pensato Andrè? Eh...ci hai pensato? - urlò
 
Lui la fissò, certo che ci aveva pensato, ci aveva pensato varie volte , svariate, innumerevoli volte.
 
-Io...Io starei sempre e comunque dalla tua parte, dalla parte in cui staresti tu. Ti ho sposato e non ti lascerei mai sola, nemmeno per difendere il mio umile rango - sussurrò
 
Oscar si fiondò fra le sue braccia, lo strinse, lo bacio' teneramente :
 
- Sei un uomo meraviglioso Andrè. Ti amo! - sussurrò scoppiando poi in un pianto dirotto.
 
Andrè le bacio' il capo, Oscar tornò a guardarlo :
 
- Ti prego amore, andiamo via, lasciamoci tutto alle spalle . Hai sempre detto che vorresti un po' di pace , cerchiamola quella pace! Fra poco qui ci saranno solo caos, lotte, confusione . Andiamo via!
 
Andrè le sfiorò il viso, fissò quegli occhi colmi di lacrime e comprese quanto Oscar avesse ragione , allontanarsi da tutto era l'unico modo per proteggere lei e suo figlio.
 
Si passò una mano fra i capelli:
 
- Potrebbero attenderci tempi duri, potrei non trovare lavoro, ne sei consapevole?
 
- Diamine Andrè, sono una donna benestante  mi pare! Non moriremo certo di fame e tu...Tu sai far tutto, un lavoro lo troverai di certo! Andiamo via, andiamo prima che sia troppo tardi!
 
Andrè capitolò:
 
- Ci vorrà il permesso dei Reali, non ...
 
- Ho il permesso di vivere come voglio, l'ho già chiesto ed ottenuto! - sorrise lei.
 
Andrè scrollò la testa facendo ondeggiare i folti capelli :
 
- Vedo che hai preventivato già tutto, non mi resta che dirti che va bene!
 
- ehh...mi sa di si! - scherzò lei.
 
Andrè comincio' a camminare da un capo all'altro della stanza :
 
- Dove potremmo andare? - si scervellò , poi si bloccò  - ah...come ho fatto a non pensarci, potremmo andare a Brighton , Cristine ci darà una mano ad ambient...
 
Oscar sbarrò gli occhi :
 
- Che cosa...? Andrè...ti ho detto che voglio un pò di pace!
 
- E quindi?
 
- E quindi non voglio preoccuparmi di Cristine e delle sue mire su di te
 
Lui rise :
 
- Ahahah...
 
Oscar lo fissò :
 
- Ridi...ridi, ci siamo appena liberati di Fersen ed andiamo ad impelagarci fra le grinfie di Cristine!
 
- Cristine non è...
 
Oscar alzò una mano:
 
- Risparmiami le lodi sull'Inglesina!!Comunque io avevo pensato ad un posto immerso nel verde, niente di lussuoso, una piccola casa dove Nanny potrà raggiungerci, avevo pensato ad Hampstead heath, che ne dici?
 
Andrè la fissò:
 
- Se non sbaglio è a nord di Londra.
 
Oscar si avvicinò , lo abbraccio' , gli sfiorò il naso con il suo , sensualmente :
 
- Già...Immagina noi due , un bimbetto che corre fra l'erba , tua nonna che gli intima di fare attenzione...
 
- Beh...Non sarebbe male ,  noi che magari...glielo lasciamo qualche oretta per....
 
Risero entrambi , poi Andrè tornò serio :
 
- E' davvero quello che vuoi ?
 
- Si...dal piu' profondo del cuore! - sbottò lei.
 
- E sia.... sussurrò Andrè - cercherò di organizare tutto nel minor tempo possibile!
 
- Grazie amore mio! - lo abbraccio' lei commossa
 
 
 
 
 
 
 
Organizzare tutto per la partenza non fu facile, parlar con suo padre invece fu meno complicato del previsto, persino il duro Generale era stato già "ammorbidito" dal nipotino... e non era ancora nato.
 
Il generale jarjayes infatti aveva ritenuto giusta la decisione di Oscar di allontanare il figlio dalla rivoluzione ormai imminente, e così ,  una settimana dopo Oscar ed Andrè si apprestarono a lasciare la Francia.
 
Arrivarono al porto scortati da Girodelle ed alcuni soldati , Oscar fissò per tutto il viaggio la strada  , cercò di imprimere ogni particolare nella sua mente per quegli anni in cui la sua terra le sarebbe mancata.
 
Andrè invece aveva osservato Girodelle per tutto il tragitto, immaginava bene come il giovane si sentisse, fu appunto per quello che pochi minuti prima di salire sulla nave lo avvicinò :
 
- Bene...Credo  siamo arrivati proprio all'ora dei saluti! - esordì
 
- Già...- sussurrò il Tenente con uno strano magone.
 
Andrè gli stinse la mano :
 
- Vi ringrazio Victor , grazie per la vostra lealtà e la vostra amicizia, siete davvero una bella persona!
 
- Grazie Grandier, vi auguro davvero di essere felici - sussurrò - adesso....Adesso saluto il mio comandante e...- farfuglio'
 
Andrè sorrise e fece un cenno ad Oscar di avvicinarsi.
 
- Vi lascio soli! - sussurrò quindi  all'orecchio di Victor mentre sua moglie procedeva verso di loro lentamente.
 
Il tenente lo guardò sorpreso.
 
- So che l'avete sempre amata Victor ed immagino come vi sentiate, il vostro è un amore incondizionato  , non ho nessun problema a lasciarvi un attimo con mia moglie..- si apprestò a dire prima che Oscar li affiancasse.
 
Lo sguardo di Victor verso Grandier fu un muto ringraziamento.
 
Andrè afferro' i bagagli :
 
- Amore, porto le valigie su mentre saluti il tenente - esclamò diretto quindi a sua moglie.
 
Lei annuì.
 
Oscar e Victor erano soli adesso, soli l'uno di fronte all'altra.
 
 
 
 
 
Victor fisso' Oscar avvolta nel mantello, la donna che aveva sempre amato, il suo prode Comandante.
 
Avrebbe voluto stringerla a se , augurarle buona fortuna  ed invece, invece doveva contenersi.
 
- Victor...- esordì lei stringendogli la mano - Siete stato piu' di un prezioso amico, vi ringrazio di tutto .
 
Il giovane la fissò :
 
- Voi invece siete stata il miglior comandante che io potessi desiderare  - sussurrò con voce incrinata dall'emozione - Vi prometto che...Che cercherò di puntare meno armi possibili contro il popolo!- sentenzio'
 
Oscar sorrise :
 
- Promettetemi piuttosto di tornare a casa vostra sano e salvo, ogni singolo giorno! - sbotto'
 
Victor sentì il cuore riempirsi di tenerezza.
 
- Quando tutto questo orrore finirà, io spero di rivedervi e conoscere vostro figlio,Oscar. Anche perchè voglio lasciare la Francia e rivedere Critine ,ho bisogno di  capire se fra noi puo' esserci qualcosa di piu' -  confessò.
 
- Io spero davvero che lei si renda conto del magnifico uomo che siete! - osò
 
Sul viso del giovane tenente si palesò un sorriso luminoso e orgoglioso .
 
Poi Oscar sfilò la mano dalle sue :
 
-Addio Victor! - sussurrò prima di girarsi e percorrere la passerella in legno.
 
Victor rimase a fissare la sua figura che si allontanava profondamente angosciato.
 
 
 
- Bah...è piccolino ma sembra comodo! - sussurrò Andrè sedendosi sul letto della piccola cabina.
 
Oscar sorrise :
 
- credi che ci entreremo in tre ? - sbottò lei alludendo alla sua pancia .
 
il marito sorrise  :
 
- Oh no...Mi sa che mi toccherà dormire a terra stanotte.
 
Oscar lo abbraccio', gli scompiglio' i capelli:
 
- Non ti farei mai dormire a terra! - sussurrò baciandolo.
 
Andrè si tolse la giacca, sistemò un po la cabina, lei lo fisso' , il suo uomo aveva acconsentito a lasciare un lavoro sicuro e la sua terra e solo perchè lei glielo aveva chiesto, era riuscita nel suo intento, si stava lasciando dietro tutto, ma allora..Allora perchè stava così?
 
Andrè notò il suo sguardo mesto:
 
- Tesoro...stai bene!?
 
Lei sorrise:
 
- Si....Certo , Ho solo un pò di caldo, vado su a prendere una boccata d'aria ! - sussurrò allontanandosi.
 
Ma l'aria fresca non bastò a calmarla , Oscar fissò la terraferma e una smania di scendere la pervase.
 
- Si parte!!!- gridò qualcuno mollando gli ormeggi.
 
Le vele si gonfiarono l'imbarcazione si mosse.
 
Oscar ansimò, guardò la costa allontanarsi , che stava facendo? cosa le era saltato in mente , davvero voleva abbandonare tutto?
 
Gli anni di duro lavoro, i suo ideali , le marce , le missioni...no....non poteva farlo!
 
Le mani si strinsero con forza al parapetto in legno.
 
L'aria sembrò mancare e la testa girare, abbassò le spalle affranta.
 
- No...no..! - si disse.
 
 
 
Oscar non si era accorta che suo marito  sul ponte, a qualche metro di distanza la stesse  osservando:
 
- Amore...! - la chiamò  , nello stesso istante suo figlio calciò dentro di lei.
 
Oscar si girò, Andrè con i capelli al vento era fermo poco lontano, lei raddrizò le spalle , mentre il giovane si avvicinava :
 
- Amore, possiamo ancora scendere se vuoi! - sussurrò lui dolcemente
 
Lei , fissò il suo uomo, sentì suo figlio muoversi dentro di lei , e capì che aveva tutto cio' che le serviva,La Francia e la sua vita le sarebbero mancate ma con loro ogni posto sarebbe stato casa.
 
Si lascio' avvolgere dalle braccia di Andrè.
 
- No...E' stato solo un momento di nostalgia! - sussurrò
 
Poi bacio' suo marito, quelle labbra morbide ed il suo profumo la riportarono istantaneamente alla pace.
 
- Ti amo! - gli sussurrò.
 
- Anch'io , per sempre!
 
Oscar lo strinse forte, aspirò il suo odore, sentì ogni fibra ritornare al suo posto.
 
- Scendiamo giu' , qui prenderai freddo -  le sussurrò poi Andrè
 
Oscar annui e lo segui, decisa , convinta, in pace ,camminando con lui verso un nuovo futuro.
 
   
 
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