Aveva sempre detestato di non poter decidere del suo destino. Aveva sempre detestato che il re usasse i suoi poteri, lo sfruttasse senza alcun ritegno e lo trattasse anche con così tanto disprezzo.  Ma lui lo odiava di più, per tutto quello che gli aveva fatto. La storia che avevano vissuto insieme era piena di ingiustizie. Ogni volta, lui si rendeva utile al suo re, e ogni volta che lo faceva salvandogli la vita, veniva brutalmente scacciato. La sua rabbia era indescrivibile dopo quell’ultimo avvenimento. Peccato solo che fosse stato Zangetsu ad avere la possibilità di lasciare quell’inutile re e non lui. L’odio salì ancora di più, perché un simile privilegio a Zangetsu? Perché un essere che si era dimostrato debole aveva avuto la fortuna di lasciare quel re indegno?

Hichigo si mise ad urlare, traboccando d’odio da tutte le parti mentre ricordava la sua nascita. Lui e Zangetsu erano comparsi quasi in contemporanea, quando Ichigo aveva accettato di sottoporsi all’allenamento di Urahara, che lo voleva costringere a diventare shinigami. Quel bastardo del re si salvò per miracolo dal diventare un Hollow. Proprio quando Hichigo stava assaporando l’aria per la prima volta, il re lo aveva spedito nella sua mente, negandogli la libertà che per natura sarebbe dovuta appartenere a lui. Urahara sapeva che sarebbe successo, e perciò lo odiava al pari di Ichigo.

Quello era stato soltanto un episodio, al quale ne erano seguiti altri ovviamente. Nella Soul Society, dove Ichigo stava per soccombere combattendo contro Byakuya per la mancanza di esperienza nel combattimento. Allora era intervenuto, per salvare il suo re ma soprattutto per salvare se stesso, aveva creato una nuova tecnica e aveva sorpreso il capitano. Purtroppo sul più bello il re aveva deciso che doveva prendersi lui la gloria, e lo aveva scacciato nei meandri della sua mente. Il secondo episodio fu durante uno dei primi scontri con Grimmjow, dove anche qulla volta lui aveva dato un vantaggio al suo re, e anche quella volta sul più lui l’aveva cacciato. La terza volta successe la stessa cosa contro quella ragazzina impertinente, di cui non ricordava il nome, soltanto che quella volta erano stati i suoi compagni a permettere al re di scacciarlo. Subito dopo il re si ra presentato finalmente al suo cospetto. Quella era stata l’occasione per sbarazzarsi di lui, ma purtroppo aveva miseramente fallito. Non riusciva a perdonarsi di aver fallito in quello scontro così semplice, che stava per vincere fino a quando improvvisamente la sicurezza del re, una sicurezza che avrebbe sempre dovuto avere per essere degno di lui comparve e schiacciò il cavallo sotto il suo stivale.

Ma l’occasione più grande di sfogo fu contro il caro Ulquiorra, che ridusse il re in fin di vita, tanto da permettergli di soggiogarlo completamente e apparire nella sua vera e più potente forma. In quel momento si era sentito libero, aveva assaporato la piena libertà che mai gli era stata concessa. Aveva ripagato l’espada che gli aveva fatto questo dono con una morte velocissima, ma non prima di avergli dato un assaggio dei propri poteri strappandogli il braccio come se fosse una ciocca di capelli. Dopo tutto l’unica persona che doveva ringraziare era proprio  l’espada numero quattro, probabilmente l’unica persona che non odiava.

Purtroppo anche quella volta, il re era riuscito non si sa come a riprendersi il suo corpo. Interrompendo così l’appena incominciato sterminio dei suoi amici, che avrebbe consentito a Hichigo un notevole vantaggio sul suo re. E ora avveniva l’ultima offesa, la ripudiazione dopo che anche il suo caro Zangetsu gli aveva voltato le spalle.

Nel suo cuore,  Hichigo sperò tantissimo che Murasama venisse a prenderlo, non importa che fosse uno spirito di Hollow, aveva il diritto alla libertà quanto Zangetsu se non di più! Purtroppo gli toccava aspettare, e per questo Hichigo se ne disperò.