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Autore: eddiefrancesco    01/04/2021    2 recensioni
Inizio 1800.
Nella Gran Bretagna di inizio secolo, tra balli, ricevimenti e lunghe cavalcate in campagna...
La giovane Rebecca Standish ha deciso che é giunto il momento di ribellarsi al settimo conte di Rayne figlio della madrina di Rebecca.
Romanzo trascritto dal romanzo il settimo conte di Rayne della colonna Harmony History.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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- Non credo di averlo conosciuto, ma sono certo che non passerà molto prima che ci faccia visita.- - Ci sono molte persone che non vedono l'ora di incontrarti - lo informò la contessa madre. Poi, sorridendo del suo sguardo spazientito, proseguì. - Potremmo dare un piccolo ricevimento tra una settimana o due, così avresti modo di salutare tutti in una sola volta. Che ne pensi, Harriet? Possiamo farcela a organizzare tutto in così poco tempo? - - Penso sia un'idea splendida. Sono secoli che non diamo una festa. E non ho dubbi che riusciremo a organizzarla senza problemi.- - Non ho nulla da obiettare, a patto che mi lasciate fuori dai preparativi - interloqui' Drum brusco. - A Londra mi sono imbattuto in un vecchio amico, Richard Pemberton, e l'ho invitato a Rayne Court. Arriverà la settimana prossima, potreste organizzare la festa per allora. Nel frattempo, ho troppo da fare per perdere tempo a socializzare.- Nei giorni che seguirono Drum si dedicò ai suoi nuovi impegni. Trascorse mattinate intere chiuso nello studio col sovrintendente a esaminare montagne di carte. E interminabili pomeriggi in giro per la proprietà, per far visita ai vari fittavoli, ascoltare i loro problemi e offrire suggerimenti per risolverli. Per la fine della settimana, Drum aveva appreso tutto quanto c'era da sapere e decise di prendersi qualche ora di libertà. Fece dunque preparare il calessino e informò sua madre che sarebbe stato fuori tutto il pomeriggio. La contessa approfittò dell'occasione per chiedergli di portare un pacco a Rebecca. Dopo aver spronato i magnifici bai grigi, Drum si volse verso John Joseph, seduto al suo fianco. - Non ti ho visto molto dacché siamo arrivati - osservò mentre varcavano i cancelli. - Ti sei sistemato? Qualche problema? - - Non mi piace troppo aver preso il posto di quel ragazzo - borbotto' l'uomo di rimando. Drum si acciglio'. Sua madre gli aveva parlato di quel Peter che aveva assunto temporaneamente l'incarico di capo stalliere. Aveva inteso dirgli due parole, ma poi gli era passato di mente. Peter era troppo giovane per una posizione del genere. John Joseph invece aveva una smisurata conoscenza dei cavalli e parecchia esperienza. - Non sarete ai ferri corti, spero.- - No, signore, tutt'altro. È un bravo ragazzo e andiamo d'accordo. La scuderia era in buono stato quando sono subentrato io. Il fatto è che non ho preso solo il suo posto, ma anche la sua stanza e tutto il resto.- - Si è trasferito dal mio sovrintendente, se non sbaglio.- - Si, ma la cosa non mi fa sentire per nulla meglio.- - Non preoccuparti, John Joseph, non è davvero il caso. Gli parlerò non appena torneremo.- La sola risposta che ricevette fu un borbottio indistinto, ma Drum non se ne ebbe a male. Aveva un gran rispetto per quell'uomo che lo aveva accudito così bene in tutti quegli anni. John Joseph non era certo di compagnia, tuttavia lui era abituato ai suoi modi burberi e riservati. Non gli dispiacque perciò guidare in silenzio, godendosi il pomeriggio assolato e il paesaggio familiare. Erano fuori da un paio d'ore, quando voltò il calessino per tornare indietro. Qualche chilometro prima dei confini della proprietà, però, imbocco' un viale laterale. - Prima non siamo passati da qui - osservò John Joseph, spezzando infine il silenzio. - No, vado a far visita alla mia piccola - spiegò Drum. - Ah! - Un sorriso illumino' il volto duro dello stalliere. - La ragazzetta cui eravate così affezionato e di cui mi avete tanto parlato. Mi piacerebbe conoscerla.- - Se è a casa, ne avrai di certo l'opportunità - replicò lui varcando i cancelli della proprietà. Poco più tardi raggiunsero la bella villa del colonnello Standish. Mentre John Joseph portava il calessino alle stalle, Drum salì i gradini del patio e busso' alla porta. Quando venne aperta, stava ammirando le aiuole fiorite che correvano lungo la facciata. La signora Benson, la prosperosa e materna governante del colonnello, gli diede un caloroso benvenuto e dopo averlo liberato del suo carico, lo fece accomodare in salotto. Una volta solo, Drum andò alla finestra e si perse nella contemplazione del magnifico giardino lussureggiante di piante e fiori. Di lì a poco udì dei passi sulla ghiaia; qualche istante più tardi la porta che dava sul giardino si aprì e una giovane con indosso uno sbiadito abito rosa e un cesto di fiori in mano entrò nella stanza. - Nonno, quelle dannate afidi hanno di nuovo invaso i cespugli di rose. Per quanto mi dia da fare, non riesco a liberarmene. Dovrò parlare con... - Rebecca ammutoli' quando si voltò e si accorse che l'uomo alla finestra non era il colonnello. - Becky! - esclamò Drum andandole incontro a braccia aperte. Allo sguardo freddo e sprezzante di lei tuttavia, si fermò e lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi. - Non mi riconosci, Becky? È passato molto tempo, è vero, ma non credo di essere cambiato tanto. Tu invece... Sei diventata un'incantevole giovane donna.- - Vi ho riconosciuto, signore - ribatte' infine lei, ignorando il complimento. Quindi si profuse in un inchino da manuale. - Sembrate più vecchio, certo, ma c'era da aspettarselo.- Drum inarco' le sopracciglia a quel tono scostante. - È bello rivederti. Ho pensato spesso a te, ricordando tutte quelle...- - E io ho pensato spesso a voi, signore - tagliò corto Rebecca, prima di girarsi a posare il cesto sul tavolino. Benché apparisse calma, era ben lungi dall'esserlo. Quella ricomparsa improvvisa aveva prepotentemente riacceso la sua collera e il suo risentimento, ma la voce perlomeno non aveva tradito il profondo tumulto di emozioni che la pervadevano. - Posso offrirvi qualcosa da bere? - chiese con formale cortesia. - Abbiamo del madera eccellente. Dovreste provarlo.- Senza attendere risposta, si diresse al mobile su cui era posato il vassoio coi liquori e gli riempì un bicchiere. - Di certo il nonno sarà qui a momenti. Sarà felice di vedervi.- Non si poteva dire lo stesso di lei, pensò Drum prendendo il bicchiere. - Ho notato che i giardini sono stupendi - rimarco', provando una tattica diversa. - Che fiori sono quelli? - domandò indicando un'aiuola. - Li ho visti anche sul davanti. Non li conosco.- - Sono dalie.- - Oh, si, ne ho sentito parlare. Sono di importazione. Il colonnello ha un nuovo giardiniere? Mi piace molto l'aspetto d'insieme del parco.- - In un certo senso sì. Mi occupo io dei giardini, signore.- - Tu, Becky? Sei una donna piena di risorse.- - È gratificante che siate voi a dirlo - replicò lei con un sorriso freddo. Drum stava perdendo la pazienza. Per anni si era portato dietro l'immagine di una ragazzina adorabile con corti riccioli neri e grandi occhi verdi vividi di intelligenza, il cui carattere allegro e intrepido aveva conquistato il suo cuore. Non era preparato a quella giovane donna altezzosa che ora gli stava davanti. Che diavolo era successo? Si chiese sopprimendo l'impulso di afferrarla per le spalle e scrollarla. - Ho portato un pacco da parte di mia madre. Vestiti, credo.- annunciò secco. Di colpo l'atteggiamento di lei cambiò e per la prima volta Drum vide una luce calda brillare nel suo sguardo. - Ringraziatela da parte mia, per favore. È stata molto gentile, anche se non volevo si desse pensiero per me.- In quella la signora Benson entrò nella stanza per chiedere a Rebecca se aveva bisogno di qualcosa a Raynhampton, visto che la cameriera era pronta a partire. - No, Benny, non direi - rispose Rebecca. Poi ci ripenso'. - Anzi, si. Di' a Betsy di prendermi del nastro verde, quanto basta per ornare il mio vecchio cappello di paglia. Non so spiegarmi come, ma ho perso l'altro nastro. Ho lasciato il cappello appeso a un ramo quando sono andata a... Oh, non importa - tronco' sbrigativa. - Solo del nastro di raso verde.- Drum si era fermato col bicchiere a mezz'aria. Santo cielo! Becky? Non era possibile. Solo grazie al suo ferreo autocontrollo, riuscì a trattenere la risata che gli era salita alla gola.
   
 
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