CAPITOLO 4
“ma
sei
pazza?!?”
Sono decise le
sue labbra sulle mie, non so cosa
fare, rispondo al bacio o no? Nessun problema, ci pensa il mio corpo e
in un
attimo diventa un
bacio appassionato ma
dolce. Ma perché??? Io non lo voglio! Appena riesco a
tornare in me stessa mi
stacco e gli mollo un ceffone in faccia.
- Ahi! Ma ti sei
impazzita?!?
- Qui
l’unico pazzo sei tu! Ma come ti permetti?
Non ci conosciamo quasi e tu mi baci?!? – adesso sono
veramente furente. Non sono
mia una bambola io!
- Non mi
sembrava che ti dispiacesse così tanto…
- A te cosa?
Oh… - era vero, baciava
divinamente, ma non l’avrei ammesso per nulla al mondo.
Fisicamente mi attrae
da morire, ma non lo conosco e a me interessa anche la testa oltre il
corpo. –
Comunque non ti dovevi permettere!
Ok, ero riuscita
a chiudere questa e ogni
possibile conversazione già sul nascere. Jared sembrava
irritato, forse non era
abituato a essere respinto. Infatti io cosa ne so? Niente! Non lo
conosco.
- JARED!!! CHE
C***O FAI?!? MA SEI MATTO?!?!?
- che
c’è? E perché urli come una pazza?
- MA LO VEDI A
CHE VELOCITà STAI ANDANDO?!? NON
PUOI SFRECCIARE PER LOS ANGELES AI 150! CI AMMAZZERAI TUTTI E DUE!!!
- Io vado sempre
così.
Ma questo
è tutto fuori! È un vero pericolo
pubblico!!!
- MA TI SEMBRA
IL MODO DI GUIDARE? HAI APPENA
TAGLIATO LA STRADA A UNO! E L’HAI QUASI UCCISO CON QUELLA TUA
FRETTA ASSURDA!!!
-
Ma chi?
Quello sfigatino addietro? Ma non scher…
Tutto quello che
successe dopo fu solo un
inferno di vetro e metallo. Alla fine Jared ci stava uccidendo
entrambi. Mentre
era girato a guardate “lo sfigatino” a cui aveva
tagliato la strada non si era
accorto che stavamo passando un semaforo rosso. Così vi
venne addosso una
macchina colpendo la nostra dal lato di Jared. Morto sul colpo. Lo
dissero i
paramedici arrivati con due ambulanze. Io forse avevo qualche speranza,
ma solo
a prima vista. Sapevo che non ce l’avrei fatta. Avevo tutta
la faccia ricoperta
di sangue, brutto segno, quasi tutte le costole rotte che mi avevano
bucato un
polmone e compresso il cuore. Sapevo che la mia vita finiva quel giorno
e non
ci sarebbe più stato ritorno. E così fu.
Morì poco dopo in ambulanza. I funerali,
il mio e quello di Jared, si tennero insieme. Per me si
presentò solo
Margherita, d’altronde avevo solo lei. Di Gabriel neanche
l’ombra, stronzo fino
in fondo. Per Jared invece c’erano cetinaia di persone, mi
sembrava che stesse
per scoppiare la chiesa, c’erano Shannon e Tomo, manager,
colleghi di Jared
come Gerard Way dei My Chemical Romance, Ami Lee degli Evanescence,
centinaia di
fan dentro la chiesa e migliaia fuori. Si dovevano essere riunite tutte
le fan
che avevano per dare l’ultimo addio al loro idolo, vista
l’affluenza. Ma tutto
questo adesso non importa più, né a me,
né a Jared, che guardiamo tutto dal
paradiso.