Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Wild_soul    10/04/2021    1 recensioni
Stiles Stilinski, un giovane poliziotto forse fin troppo sveglio per la sua età.
Derek Hale, dichiarato colpevole dell’omicidio della sua famiglia.
Il loro incontro-scontro avverrà proprio di fronte alla scena di un crimine. Ma sarà possibile per Stiles avere fiducia in un ricercato?
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-E ti sembra normale definirla una “normalissima sorpresa innocente proposta dallo sceriffo”?-

-Stiles, per l’ultima volta, è fantastico che tu abbia un compagno! Forse sarà stato un po’ affrettato l’ordine dello sceriffo, ma ti assicuro che in un paio di settimane non potrai non affezionarti ad Oscar.-

-Si…certo- mormorò il ragazzo, non nascondendo volontariamente il suo tono per nulla convinto –Se ti avessero detto che, da un giorno all’altro, avresti dovuto lavorare ed abitare con un lupo (e no, Jordan, non torniamo su quest’argomento. Era un fottuto lupo quello) come l’avresti presa?-

Dopo altri minuti di sbuffi, proteste, brontolii e insulti appena sussurrati verso qualsiasi oggetto capitasse nel suo campo visivo, Stiles chiuse la chiamata con il vicesceriffo, buttandosi a peso morto sul divano del salotto. Era furioso? Puro eufemismo, dannazione. Era indemoniato.

Forse ciò che maggiormente l’aveva irritato erano state le reazioni delle persone a cui l’aveva riferito. Parrish era praticamente euforico per quella notizia, nonostante lo sapesse ormai da alcuni giorno, mentre suo padre, trasferito qualche anno dopo la pensione a New York, aveva fatto giurare al ragazzo di fargli conoscere Oscar non appena fosse stato possibile. Avevano definito le sue proteste “immotivate”, “esagerate” e lui una “Drama Queen”.

Ed in più era rimasto parecchio stupito dal tono dello sceriffo di fronte alla sua opposizione. Non aveva mai visto quell’uomo arrabbiato, o meglio, non aveva mai visto sul suo volto un’espressione che non fosse il solito sorriso di cortesia. Ma quello che gli aveva rivolto quando Stiles si era opposto all’adozione di Oscar non era un semplice sguardo severo, gli era parso quasi offeso.

-Sciocchezze- si ritrovò a pensare, rotolandosi sul divano alla ricerca del telecomando della TV.

 

“Prova anche solo a mordicchiare i sedili della mia piccolina e ti stacco le orecchie, chiaro?” mormorò stizzito, non appena la bestia pulciosa saltò agilmente sui sedili posteriori della jeep

“Dovresti iniziare a creare un legame con Oscar se volete avere successo in campo.” affermò una voce alle spalle di Stiles. Voltandosi, riconobbe l’agente Susan Walters, che il giorno prima gli aveva presentato il…nuovo collega.

“Io non volevo un can…compagno”

“Credimi, l’ho ampiamente notato ieri quando hai messo piede nel centro” a quell’affermazione, il ragazzo arrossì in imbarazzo “Ma sono sicura che cambierai idea in poco tempo. Anche non volendo, gli animali sono in grado di scavare un piccolo posto nel nostro cuore, perciò ti conviene abituarti subito alla sua presenza nella tua vita” rispose la donna, sporgendosi appena per accarezzare il manto del cane. Quest’ultimo sbuffò, annoiato dalla situazione “Il centro chiude alle 19, ci vediamo stasera bello” concluse, rivolgendosi infine all’animale.

“Incredibile, si credono tutti San Francesco in questa città” mormorò il ragazzo a denti stretti, una volta che la donna si fu allontanata. Sbattè fragorosamente lo sportello posteriore –gesto al quale Oscar rispose con un basso ringhio stizzito- ed infine salì alla guida, dirigendosi verso la centrale.

 

La sua accoglienza in ufficiò risultò essere più calorosa del solito, almeno da una persona in particolare.

“Mio dio, Jordan, sei imbarazzante” sussurrò l’agente al vicesceriffo, mentre quest’ultimo era accucciato a terra intento a riempire di carezze il suo nuovo-indesiderato-compagno.

“Rispetto, Stilinski. Ricordati che rimango comunque in tuo superiore e qui non ti permetto di rivolgermi questo tono informale” rispose l’altro di rimando, mentre tornava in posizione eretta e tentava di ridarsi un contegno “Alla tua postazione è stata anche aggiunta una comoda cuccia per Oscar” sentenziò, accompagnando il tutto con un breve cenno della testa verso la scrivania dell’agente.

Le successive ore trascorsero molto tranquillamente e Stiles, alternandosi tra un rapporto e l’altro, era riuscito a fare anche qualche scoperta estremamente interessante riguardo alla famiglia Argent. Da quello che era riportato nelle dichiarazioni, ogni membro della famiglia, tranne Allison, possedeva un porto d’armi.

“Ed hanno anche un ottimo rifornimento, direi” mormorò, attirando involontariamente l’attenzione del compagno, che drizzò le orecchie incuriosito “Gli Argent, dico” rispose allo sguardo interrogativo del cane.

-Ottimo, stai iniziando anche a parlare con gli animali- gli fece notare la solita vocina nella sua testa, mentre continuava a ricambiare lo sguardo di Oscar. O almeno, quella piacevole calma durò fino a quando il-secondo lui-lupo non iniziò a ringhiare sommessamente, cambiamento che il battito cardiaco di Stiles non gradì particolarmente. L’apice del suo attacco di panico venne raggiunto a causa dell’improvviso bussare alla porta.

Il ragazzo tentò di assumere un’espressione professionale e, soprattutto, il meno terrorizzata possibile quando fece comparsa nel suo ufficio un signore sui settant’anni circa.

“Mi scusi, stavo cercando l’agente Stilinski” affermò con voce estremamente gentile, mentre avanzava con passo malfermo appoggiandosi al suo bastone.

“Mi ha trovato, direi. Prego, si accomodi” e con gesto educato, il minore si alzò prontamente in piedi per aiutare l’uomo a sedersi di fronte alla scrivania. Nel ritornare al suo posto, lanciò una veloce occhiata al cane che gli parve fin troppo attento a studiare chi fosse appena entrato nell’ufficio “Come posso aiutarla?”

“Gerard Argent è il mio nome” mormorò l’altro “Sono…ero…il padre di Kate Argent” a quelle parole, Stiles si irrigidì sulla sua poltrona “Sono tornato a Beacon Hills poco meno di una settimana fa per i funerali di mia figlia, un evento a cui nessun genitore vorrebbe mai essere partecipe…” la voce dell’uomo si incrinò appena “Mio figlio Chris mi ha raccontato cosa fosse successo…Victoria era come una seconda bambina per me, ma per motivi di salute non gli sono potuto stare vicino in un momento così delicato. Ed ora Kate, la mia piccola Kate…” le parole gli si incastrarono in gola, mentre stringeva con mani tremanti il pomello del bastone.

Stiles rimase in un rispettoso silenzio, dando tempo all’uomo di poter riprendere a parlare. Immaginava che sarebbe arrivato a parlare della risoluzione dei due casi ma, con sua grande sorpresa, così non fu.

“Chris mi ha fatto il suo nome. Oh, permettimi di darti del tu dal momento che sembri avere l’età di mia nipote Allison. Immagino tu l’abbia conosciuta, vero? Un piccolo angelo, anche se, a causa della distanza, non abbiamo quel rapporto che ogni nonno vorrebbe avere.” l’uomo sospirò nuovamente “Ad ogni modo, Christopher mi ha parlato di te. Dice di essere rimasto molto colpito dalla tua vivace personalità ed io mi fido di mio figlio, per questo ti pregherei di accettare un piccolo pensiero.”

“Un…pensiero?” chiese il ragazzo, più confuso che mai. Non appena quell’uomo si era palesato nel suo ufficio, la mente di Stiles aveva partorito numerosi scenari dove erano presenti insulti, tentativi di aggressione, denunce, ma di certo non quello. Offrire un regalo a lui…che aveva trovato i corpi di Victoria e Kate?

“Non sentirti in colpa dell’accaduto” mormorò Gerard, come se avesse letto i suoi pensieri “Sei stato molto vicino alla mia famiglia in questo periodo, e te ne ringrazio davvero. Dal viso sembri un ragazzo molto intelligente che difficilmente si fa mettere i piedi in testa, ecco perché ho deciso di portarti questo libro. È un antico cimelio di famiglia, ma l’ho letto talmente tante volte che sarei in grado di recitarti a memoria pagina per pagina.” continuò, posando il volume sulla scrivania. Considerando lo spessore del tomo, non doveva possedere più di un centinaio di pagine. La copertina era rilegata in pelle scura in alcuni punti rovinata a causa del tempo, mentre al centro era intagliato il profilo di quello che a Stiles sembrò essere un fiore.

Dopo averlo osservato attentamente, il ragazzo alzò nuovamente gli occhi verso l’uomo “La ringrazio infinitamente, ma non posso accettarlo” rispose gentilmente, accennando un sorriso alquanto imbarazzato.

“Immaginavo in un tuo rifiuto” affermò sinceramente l’uomo “Ma non sono solito demordere così facilmente, quindi ti propongo un accordo. Te lo do in prestito per un paio di settimane, in modo che tu possa leggerlo. Devi credermi, ragazzo mio, sarà anche un libro estremamente vecchio, ma gli argomenti trattati al suo interno potrebbero non essere così…antiquati” ammiccò, spingendo delicatamente il volume verso le mani di Stiles.

A quel gesto, l’agente vide con la coda dell’occhio il cane alzarsi dalla sua postazione ed avvicinarsi alla scrivania. Vide il suo sguardo alternarsi dal libro a Gerard per un paio di volte, ed infine posarsi sul ragazzo.

“Davvero non saprei…come ha detto lei, appartiene alla vostra famiglia e…”

“Ripeto, se può aiutarti ad eliminare questo imbarazzo, sono disposto anche solo a prestartelo, ma insisto davvero perché tu lo legga” proseguì l’altro, prendendo il libro in mano e poggiandolo tra quelle di Stiles. Ad interrompere il flusso di pensieri del ragazzo, che nel mentre stava tentando di escogitare una nuova scusa, fu un basso ringhio alla sua destra.

Oscar aveva poggiato le possenti zampe anteriori sulla scrivania e fissava pericolosamente l’uomo di fronte a sé con le zanne bene in vista.

“OSCAR, O MIO DIO, SCENDI IMMEDIATAMENTE” gli urlò il ragazzo, afferrando, con chissà quale coraggio, il collare del cane e tirandolo indietro fino a farlo scendere dal tavolo “Davvero mi dispiace molto, è giovane ed oggi è il suo primo giorno di lavoro…” si scusò, tenendo ben salda la presa sull’animale, che aveva smesso di ringhiare ma manteneva lo sguardo fisso su Argent. Ma, ancora una volta, la risposta dell’uomo lo colse impreparato.

“Magnifico esemplare” affermò, infatti, quest’ultimo con una strana luce negli occhi “Davvero maestoso. Che razza è?”

“Oh, ehm…il veterinario che l’ha visitato sostiene sia un incrocio tra un husky ed un pastore belga”

“Certo, quegli occhi possono solo provenire da un husky purosangue” di risposta, Oscar mise nuovamente in mostra le zanne ma senza ottenere nessun tipo di reazione da parte di Gerard “Bene” affermò, come ripresosi “Direi che ti ho fatto perdere abbastanza tempo prezioso per oggi. Ti lascio al tuo lavoro, agente Stilinski e buona giornata…ad entrambi” concluse con un rapido cenno di testa verso il cane, prima di sparire richiudendosi dietro la porta dell’ufficio.

 Accertandosi di essere ufficialmente solo, Stiles lasciò andare la presa dal collare di Oscar e sprofondò sulla sua poltrona, massaggiandosi le tempie.

“Lo sapevo, lo sapevo. Ma che diavolo è saltato in testa allo sceriffo quando ti ha permesso di entrare fra le unità cinofile. Dio, stavi quasi per sbranare quell’uomo nel mio ufficio. Non servono altri omicidi in casa Argent, te lo posso assicurare” sputò tutto d’un fiato, guadagnandosi anche un mezzo ringhio offeso da parte del cane.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Wild_soul