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Autore: Wild_soul    19/04/2021    1 recensioni
Stiles Stilinski, un giovane poliziotto forse fin troppo sveglio per la sua età.
Derek Hale, dichiarato colpevole dell’omicidio della sua famiglia.
Il loro incontro-scontro avverrà proprio di fronte alla scena di un crimine. Ma sarà possibile per Stiles avere fiducia in un ricercato?
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Se quella bestia ha qualche problema a controllare la rabbia, non è un problema mio. Non è adatto come cane poliziotto, fine del discorso” urlò furibondo, sbattendo malamente il guinzaglio sulla scrivania della donna.

“Hai mai pensato che, forse, tu non abbia provato neanche per un secondo ad avvicinarti a lui?” rispose in tono calmo lei, poggiando elegantemente le mani sul tavolo e guardando fisso negli occhi il ragazzo di fronte a sé.

“Mi stia bene a sentire, signora Walters, io sono un agente, non un accidenti di psicologo canino, quindi riprendetevi Oscar. Non sono disposto ad essere il suo compagno” continuò il ragazzo, facendo per uscire dalla porta in vetro, ma questo movimento gli fu impedito “Mollami, tu, mi stai causando già abbastanza guai” sputò velenosamente verso il cane, che lo aveva bloccato afferrandolo per la fibbia dei pantaloni.

“Devi solo provare a dagli tempo…”

“Dargli tempo? Parla sul serio? È una stramaledetta settimana che lui  continua ad andare addosso al signor Argent, che è così gentile da venirmi a portare il caffè ogni mattina”

“Christopher Argent ti offre il caffè?” ripeté la donna, alzando un sopracciglio. Alla sua domanda, fu la volta di Stiles assumere un’espressione tra il confuso ed il divertito.

“Ma cos…oh no, sto parlando di Gerard Argent” ad interrompere lo strano silenzio calato nell’ufficio fu il feroce ringhio di Oscar, che, nel mentre, continuava a tenere salda la presa sul ragazzo.

“Gerard Argent” ennesimo brontolio.

“Sa, dovrebbe togliersi questo vizio di ripetere le ultime parole che una persona le dice” affermò seccato il ragazzo, alzando gli occhi al cielo.

“Cosa voleva da te?”

“È venuto questo lunedì per…ringraziarmi credo”

“Ringraziarti?”

“La può smettere, per favore?” Stiles sbracciò nervosamente, dando, senza volerlo, una gomitata ad Oscar, il quale rispose con il terzo ringhio della serata “E comunque, sì, è venuto a ringraziarmi per essere stato gentile con suo figlio in un momento così difficile…anche se, l’ultima volta che ho visto Chris, l’ho imbruttito malamente…ma dettagli”

“E ti porta regolarmente il caffè?”

“Sì, a dire la verità durante il nostro primo incontro mi ha prestato un suo libro, ma sinceramente non l’ho neanche aperto. Ultimamente non ho tempo nemmeno per respirare” ad uno sguardo interrogativo della donna, Stiles continuò “Quando torno a casa, diciamo che mi tengo abbastanza impegnato con del lavoro extra”

“Stai continuando a fare ricerche sulla famiglia Argent?”

“No, signora Walters, non su di loro” mormorò il ragazzo, dopo essere riuscito a liberarsi dalla presa del cane con uno strattone deciso “Su Derek Hale”

Di risposta, la donna di fronte a lui sospirò paziente, mentre Oscar parve non aver mai ascoltato discorso più interessante di quello “Stiles, per due anni gli agenti sono stati alle sue calcagna senza riuscire mai a cavare un ragno dal buco…ed ora tu credi di poter ottenere in tempo record delle notizie su di lui?”

“In realtà, agente Walters, ho ottenuto un paio di segnalazioni interessanti e, per sua informazione, andrò domani stesso a controllare nei luoghi indicati” rispose fieramente il minore, girando i tacchi ed uscendo dall’ufficio. Fu proprio mentre apriva la portiera della jeep, che sentì la voce della donna chiamarlo nuovamente indietro.

“Stiles” il ragazzo le rivolse uno sguardo spazientito mentre saliva alla guida “Almeno portati Oscar”

“Sta scherzando? Mi creerebbe solo problemi. Domani dovrò fare una semplice perquisizione, nulla di ufficiale.”

“Non devi darmi una risposta ora, ma ti chiedo anche solo di pensarci. Da domani sarebbe dovuta iniziare la tua convivenza con Oscar. Perché non dargli una seconda possibilità?” lo pregò nuovamente la donna.

“Come no, ci conti” mormorò tra sé e sé, mentre metteva in moto la jeep ed usciva dal parcheggio in retromarcia.

 

Stiles lesse  e rilesse la segnalazione che gli era giunta in anonimato sulla sua posta elettronica. Si era lasciato un po’ prendere dall’orgoglio quando aveva annunciato all’agente Walters di avere delle notizie su Derek Hale, ma, dopo cinque giorni di ricerca, quelli erano gli unici risultati ottenuti. Non era nulla di ufficiale, non vi erano prove, foto o testimoni oculari che potessero attestare quanto riportato da quella e-mail, eppure Stiles si ritrovò ad essere più fiducioso del previsto. Prima di andare a dormire, nonostante fosse ormai l’una passata, si concesse una mezz’ora per terminare le ultime ricerche riguardo la segnalazione.

Da quanto riportato, Derek Hale era stato visto proprio sulla porta d’ingresso di un vecchio studio veterinario, dove, secondo i dati ricercati da Stiles, lavoravano il dottor Alan Deaton e Scott Mccall come tirocinante.

La mattina successiva sarebbe andato a fare un piccolo sopralluogo giusto per controllare, anche se, in cuor suo, sperava di trovare almeno una qualche informazione che lo potesse ricondurre all’uomo che stava cercando. Giusto per dare una leggera pacca amichevole al suo orgoglio.

 

“O mio Dio” grugnì l’agente, esasperato “Muoviti a scendere dalla jeep, Oscar. Siamo in missione!” lo esortò, sottolineando l’ordine con una leggera tirata al guinzaglio. Il cane, da parte sua, sembrava non essere per nulla convinto del luogo dove i due si trovavano “Ho mandato a quel paese il mio orgoglio di fronte alla signora Walters per permetterti di venire con me. Ora muoviti!” accompagnato dal, forse, decimo ringhio della giornata, Oscar si decise a scendere dall’auto, continuando comunque a mantenere uno stato di allerta estremamente preoccupante.

I due fecero il loro ingresso nel centro veterinario, trovandolo insolitamente spoglio. Comparve immediatamente nella sala d’attesa un uomo di mezz’età in camice bianco che, dopo un primo istante di smarrimento, porse gentilmente la mano al ragazzo.

“Buongiorno agente, come posso aiutarla?” domandò quello che doveva essere il dottor Deaton.

“Vorrei fare un piccolo controllo dello studio, se per lei non è un problema” rispose Stiles senza troppi giri di parole.

“Non per sembrare scortese, ma c’è qualche problema?”

“A quanto risulta da una segnalazione anonima, è stato avvistato Derek Hale aggirarsi in questa zona. Per la sua sicurezza, vorrei fare un veloce sopralluogo” non appena pronunciato il nome del ricercato, Stiles notò per un attimo gli occhi del dottore brillare. Questione di un secondo “Se non è un problema” tentò nuovamente.

“Ma no, certamente.” e, dopo aver osservato per alcuni attimi il cane che l’agente teneva al guinzaglio, fece strada al ragazzo “Mi segua pure” fecero il loro ingresso in quella che, a giudicare dall’attrezzatura disposta ordinatamente sul balcone, doveva essere la sala operatoria. Al centro della stanza vi erano cinque ragazzi che parvero non essere particolarmente allegri della comparsa del poliziotto “Beh, oggi troverà il mio studio particolarmente affollato, dal momento che sono presenti alcuni tirocinanti”

-Interessante-

Il più alto del gruppo, un ragazzo biondo con viso alquanto spigoloso, sembrò essere improvvisamente agitato dalla presenza di Stiles. O almeno così parve all’agente fino a quando non si accorse che lo sguardo di quest’ultimo stesse puntando Oscar.

“So che può sembrare una domanda stupida dal momento che ci troviamo in un centro veterinario, ma hai paura dei cani?” gli chiese, notando il suo insano pallore.

“C-come? Oh no, la ringrazio” rispose l’altro, dopo aver lanciato una lunga ed attenta occhiata ad Oscar.

 

“Davvero strano” mormorò a voce alta, attirando involontariamente l’attenzione del cane, che automaticamente alzò la testa nella sua direzione “Il comportamento di quei ragazzi nel centro veterinario mi è sembrato un po’ sospetto”

Ed, in effetti, non gli si poteva dare torto. Oltre all’ambiguo balbettare del ragazzo biondo ad ogni domanda l’agente gli ponesse, anche le due tirocinanti del gruppo parvero essere estremamente irrequiete, per non parlare del più piccolo della combriccola, che sembrava volesse scappare da un momento all’altro. Solo un ragazzo moro era parso estremamente calmo alla presenza di Stiles ed Oscar.

“Buon pomeriggio, agente” Stiles vide, con la coda dell’occhio, il cane balzare immediatamente in piedi alla vista di Gerard sulla soglia della porta “Sono passato questa mattina, ma mi è stato detto che fossi uscito per dei controlli”

“Ed è così” rispose il ragazzo, sorridendo cordialmente ed invitando l’uomo a sedersi come al solito “Ma non crede che sarebbe più sicuro per lei rifugiarsi con suo figlio e sua nipote? La polizia sta monitorando la vostra villa giorno e notte, e sarebbe bene che anche lei vivesse lì, lo dico per la sua incolumità”

“Sei sempre molto gentile, Stiles, ma, alla mia età si cerca solo di vivere giorno per giorno quei pochi attimi di vita che mi restano, e se sarà un assassino a mandarmi all’altro mondo, ben venga. Morirò come una leggenda!” rispose sinceramente l’uomo, mentre poggiava sulla scrivania due bicchierini di caffè ancora bollenti.

“Ma di sicuro aiuterebbe la polizia nel suo lavoro se seguisse i nostri suggerimenti” affermò francamente il ragazzo, per poi tornare ad un insolito silenzio.

“Mi sembri pensieroso oggi, Stiles”  notò Gerard

“Stavo solo valutando il controllo fatto questa mattina” rispose l’agente, maneggiando distrattamente il bicchierino di caffè tra le sue mani “Ho notato dei comportamenti sospetti, ecco tutto”

“Posso esserti d’aiuto in qualche modo?”

“La ringrazio, ma non credo. Più tardi farò delle ricerche riguardo a gli studenti di Beacon Hills per avere qualche informazione in più”

“ ‘Studenti’? Quindi riguarda dei ragazzi?” domandò Gerard, sporgendosi verso la scrivania, movimento che scatenò un lungo e basso ringhio da parte di Oscar.

“Esattamente, cinque ragazzi che immagino frequentino il liceo”

“In questo caso potrei aiutarti, dal momento che mia nipote sta studiando all’ultimo anno qui a Beacon Hills. Forse…se mi fornissi i nomi…” ennesimo latrato di sottofondo.

“Capisco le sue buone intenzioni, signor Gerard, ma significherebbe trattare di dati sensibili e davvero non posso farlo” alla risposta negativa dell’agente, l’uomo parve per un attimo deluso, per poi riacquisire il suo tono cordiale.

“Oh, certamente” affermò, alzando le mani in segno di resa “Speravo solo di aiutarla, anche solo nel mio piccolo”

“La ringrazio di nuovo, ma mi arrangerò a modo mio. Come al solito, grazie per il caffè.” sentenziò il minore, alzandosi dalla poltrona e stringendo la mano all’uomo, segno che la discussione fosse effettivamente conclusa.

 

Oscar sbuffò sonoramente alla vista di quella che doveva essere la sua cuccia, per poi lanciare uno sguardo di rimprovero verso l’agente.

“Ehi, non fare quella faccia. Non era previsto che io ti tenessi anche per questa settimana, oltretutto condividendo lo stesso tetto” rispose il ragazzo, punto sul vivo non appena si accorse che la cuccia, arrangiata con tanta devozione, era stata appena rifiutata “Ingrato” mormorò a denti stretti, non appena il cane si mise a srotolare il grande giaciglio fatto con alcune vecchie magliette di Stiles. 

Di risposta, non appena il ragazzo si fu accoccolato tra le coperte, Oscar saltò sopra il letto, cominciando a rotolarsi sopra al piumone. “Oh, non ci pensare nemmeno, ragazzone. La tua cuccia è lì a terra. SCENDI IMMEDIAT-“ ed il ragazzo quasi soffocò non appena il cane si fu accovacciato tranquillamente all’altezza del suo stomaco, il che, considerando la sua massa, non fu una piacevole sensazione per il minore. Oscar continuò ad osservarlo dalla sua posizione, sovrastandolo con uno sguardo di sfida. “Va ben…solo…per questa ser…dormirai…sul lett…” annaspò Stiles, tra un sospiro e l’altro.

   



ANGOLETTO FELICE

Buonasera a tutti, belle persone. Scusate ma questa settimana ho pubblicato con un pochino di ritardo. Spero che questo capitolo vi piaccia!

 
   
 
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