Disclaimerchemidimenticosempre
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One Piece © Eiichiro Oda.
Se OP mi appartenesse, Kuina non sarebbe morta ed ora sarebbe una donzella alquanto figa. GRANTITO.
Thousand Musses ~ ZoSan
28. » Childhood.
Si sedette su ciglio della strada, in silenzio, e rimase così, ad osservare vitreo la gente che a fiotti scorreva davanti ai suoi occhi spenti.
Vide un gruppetto di bambini briosi giocare spensierati con delle spade di legno, e d’istinto deviò lo sguardo alla cinta, lì dove giaceva la sua katana, quella stessa katana che era appartenuta a Kuina.
Un tempo probabilmente sarebbe corso verso quei ragazzini e li avrebbe sfidati stoicamente a duello.
Un tempo.
« Ciao, come ti chiami? ».
Zoro alzò languidamente lo sguardo, incrociando quello brioso del biondino che gli era spuntato improvvisamente accanto.
« Zoro » grugnì seccato.
« Piacere, Zoro, io sono Sanji », il suo sorriso si spense dopo qualche attimo di esitazione, « Ehi, Non hai nessuno con cui giocare? ».
« Non mi interessa ».
« Sai, secondo me è perché hai i capelli strani ».
S’imbronciò, gonfiando le guance. « Io non ho i capelli strani! ».
« Oh, si, invece! », il biondino cominciò a ridere di gusto, indicandogli il capo, « Sembri un marimo! ».
« Cos’è un marimo? ».
« Un’alga verde ».
« Oh ».
I due bambini si osservarono per qualche istante, perdendosi l’uno nello sguardo dell’altro. A Zoro parve di specchiarsi in una limpida pozza d’acqua.
« Beh, io abito qui vicino », disse Sanji, spezzando il silenzio, « Ci possiamo beccare in giro, così posso prendere ancora un po’ in giro i tuoi capelli ».
« Anche il tuo sopracciglio non scherza, sai? ».
« Oi, vuoi fare a botte? ».
Se qualcuno gli avesse detto che quel moccioso impertinente qualche anno più tardi si sarebbe infilato nel suo letto – tra le sue braccia, sulle sue labbra - Zoro non ci avrebbe mai creduto.