Capitolo
20 - Weak
spot (part two) -
Natalie
uscì dal bagno, avvolta in un accappatoio e con i capelli
ancora umidi sulle
spalle.
Entrò
nella sua stanza, spalancando l’armadio e iniziando a frugare
tra i suoi
indumenti: afferrava un vestito, lo fissava per qualche istante, e poi
lo lanciava
sul letto alle sue spalle.
Continuò
così per più di dieci minuti, finché
le sfuggì un verso stizzito e si abbandonò
sul materasso.
Ignorava
come avesse avuto il suo numero, sospettava ci fosse lo zampino di
Mitsuko o,
forse, perfino di Yuki.
Ma
non sapeva se definirlo propriamente un appuntamento.
Ma
si trattava di una bugia: sapeva, in cuor suo, che era attratta dal
ragazzo più
di quanto le piacesse ammettere, semplicemente non poteva confessarlo
ad alta
voce.
Lui
era arrogante e pieno di sé.
Eppure…
Scosse
il capo ed afferrò il primo abito che le capitò
sotto mano, un semplice vestito
lungo, senza bretelle e dalla gonna svolazzante, di colore nero.
Sfilò
l’accappatoio e lo lanciò sul pavimento,
appuntando mentalmente di metterlo in
lavatrice prima di uscire.
Indossò
la biancheria e poi l’abito, prima di tornare al bagno per
asciugare i capelli.
Eppure
quando Natalie si era liberata dell’asciugamano, non aveva
potuto fare a meno
di voltare il capo, di guardare altrove, ovunque,
ma non all’interno di quella camera.
Si
sentiva già colpevole
perché la stava
osservando a sua insaputa.
Sarebbe
stato così semplice, per lui, fare irruzione nella stanza e
prendere ciò che
bramava.
Ma
non poteva.
Natalie
era la migliore amica di Mitsuko e, se l’avesse morsa,
Mitsuko non l’avrebbe
mai perdonato.
Non
era solo quello il motivo per il quale non avrebbe mai fatto del male a
Natalie.
Saltò
giù dall’albero, atterrando perfettamente sui
piedi: presto avrebbe dovuto incontrare
la brunetta alla metro, la decisione più saggia era di
aspettarla lì.
“Pronto?”
“Kou…”
Il
vampiro dai capelli biondi aggrottò le sopracciglia.
“Mitsuko?”
“Ho
bisogno di parlarti.”
“Dove
sei? Stai bene?
Dall’altro
lato della cornetta, Mitsuko rispose che sì, stava bene ed
era tornata a casa.
Kou
ne fu sollevato.
Il
vampiro avrebbe voluto chiederle altre informazioni, ma la ragazza
chiuse la
telefonata.
Seppe
di non avere altra scelta.
Lanciò
un’ultima occhiata alla finestra di Natalie e poi si
smaterializzò.
Infatti,
non avevano destato sospetti, quando la vettura aveva parcheggiato nel
vialetto
dove si ergeva una cattedrale, che in realtà fungeva da
copertura per la base
dei Cacciatori.
La
cattedrale era stata costruita probabilmente nel tredicesimo secolo, e
richiamava
molto lo stile gotico, poiché aveva una facciata slanciata,
ricca di vetrate e sculture
ad alto rilievo.
I
due vampiri si avvicinarono all’edificio, venendo subito
accolti da un prete,
basso e grassottello, che gli impedì di entrare nel luogo.
Subaru
digrignò i denti, già irritato da
quell’atteggiamento, ma Ruki lo precedette.
“Siamo
qui per Takeshi Yoshida.”
“E
cosa volete da lui?”
“Niente
che ti riguardi.”, intervenne l’albino, infastidito.
Subaru
scattò in avanti, pronto a scaraventarlo a qualche metro di
distanza, ma Ruki
lo trattenne per un polso.
L’albino
si liberò rapidamente dalla presa, fulminando
l’altro con lo sguardo, un
messaggio implicito per non farlo mai più.
Un
uomo comparve alle spalle del prete, all’interno della
chiesa, un uomo che
indossava gli indumenti dei Cacciatori e con un naso aquilino.
Ci
mancava solo lui,
pensò Subaru al limite della pazienza.
“Cosa
vogliono?”, domandò il signor Lee, scrutandoli
attentamente: aveva ancora una
cicatrice sul collo, lì dove Mitsuko aveva usato il suo
pugnale per
minacciarlo.
“Vorrebbero
parlare con Yoshida.”
“Falli
entrare.”
Tutti
e tre guardarono Lee con stupore.
Il
prete scosse il capo, restio: “Ma non è
saggio-“
“Ho
detto, falli entrare.”
Così
i vampiri poterono procedere all’interno della cattedrale e
venne chiesto loro
di attendere l’arrivo di Takeshi.
Il
prete si avviò nella canonica, non senza aver rifilato
un’ultima occhiataccia
ai due.
“Non
qui.”, si limitò a dire, facendo un segno col capo
verso l’uscita.
I
vampiri lo seguirono all’esterno in silenzio.
“Qualcosa
non va?”, domandò Ruki, notando il suo
comportamento.
“Dopo
gli ultimi avvenimenti, la Chiesa ha deciso di tenermi
d’occhio. –, spiegò
Takeshi – ovunque vada, un altro Cacciatore ha il compito di
scortarmi.
Nonostante Lee abbia detto che non siete una minaccia, il Cardinale1 non
è troppo convinto.”
“Dunque
quello che ci diremo non va condiviso con la Chiesa.”,
chiarì Ruki.
“È
stata rapita.”, annunciò il Mukami a bruciapelo.
Subaru
scosse il capo: e lui sarebbe dovuto essere quello bravo con le parole?
Takeshi
spalancò gli occhi.
“Quando?
E chi è stato?”, era evidente la preoccupazione
nella voce dell’uomo.
“Ma
allora chi?”
“Non
lo sappiamo ancora.”
Takeshi
camminò avanti e indietro, inquieto.
“Stento
a crederci. E poi chi si rivolgerebbe ad una Predatrice per un compito
simile?
I Predatori sono assoldati unicamente per uccidere
il loro obiettivo.”
Ruki
espose la sua tesi: solo qualcuno che desiderava restare
nell’ombra avrebbe
agito in quel modo.
“Qual
era il nome della Predatrice?”
“Si
fa chiamare la Dama.”
“Farò
delle ricerche.”, annunciò l’uomo,
incamminandosi verso la cattedrale.
Subaru
lo chiamò.
“C’è
dell’altro.”, disse.
Ruki
scosse il capo: forse non era il caso di dare altri pensieri al
Cacciatore.
“Ma
lui deve sapere.”, grugnì l’albino: era
stufo di quel mezzo-vampiro che pensava
di poter dare ordini.
“Mitsuko
ha sviluppato dei… poteri.”
Takeshi
lo fissò sbigottito.
“Poteri…?”
“Non
sappiamo cosa sia in grado di fare, ma ieri sera ha quasi ucciso
Kanato,
creando delle specie di liane.”
“Non
è possibile, Mitsuko è una ragazza come tutte le
altre e non farebbe del male a
una mosca.”
“Voi
ne siete sicuri?”
“Sicurissimi.”,
annunciarono i due vampiri all’unisono, vergognandosi subito
dopo.
“Forse
chi l’ha rapita sa che… Che ha queste
capacità e ne vuole approfittare.”
“È
una possibilità.”, ammise Ruki.
Un
silenzio teso calò fra i tre, finché uno Yuma
comparso alle loro spalle li fece
sobbalzare.
Takeshi
scansò gli altri due vampiri per raggiungere il terzo.
“E
come sta? È ferita?”
Yuma
scosse il capo.
“Sta
bene, sembra solo sconvolta. Ha… ritrovato il suo vero
padre, pare ci fosse lui
dietro il rapimento.”
Puro
stupore si dipinse sul volto degli altri.
“E
chi sarebbe?”, volle sapere Ruki.
“Non
posso… se dovessero scoprire che Mitsuko ha dei poteri,
sarebbe in grave
pericolo, ma confido che torniate ad aggiornarmi, possibilmente con
lei.”
Ruki
annuì.
“Le
diremo come stanno le cose e capirà.”
Ma
il volto di Takeshi era una maschera di dolore: non poter essere al
fianco di
sua figlia lo distruggeva, lei aveva bisogno di lui, ma lui non era
lì: si
sentì frustato come quando l’aveva dovuta mandare
nella villa dei Sakamaki come
Sposa Sacrificale.
Doveva
sentirsi sola e spaventata.
Ma fortunatamente le cose erano cambiate da quel giorno, uno dei
Sakamaki aveva persino
sacrificato la sua vita per salvarla: lanciò
un’occhiata ai vampiri dinanzi a
sé e pensò, con un pizzico di sollievo, che
Mitsuko non era poi così sola.
“Potete
dirle che le voglio bene e che mi manca?”
I
vampiri annuirono.
Lui
rientrò nella cattedrale e loro tornarono nella limousine.
CARDINALE1:
figura che sta al di sopra di tutti i Cacciatori e si occupa delle
faccende
riguardanti le creature sovrannaturali. È presente un
Cardinale diverso per
ogni nazione.