Fanfic su attori
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Autore: Sognatrice85    29/08/2009    3 recensioni
Salve a tutti...dopo mille ripensamenti, ho deciso di pubblicare qui la mia prima fan fiction. E' nata per la passione che nutro per Robert Pattinson...io la definisco un pò banale, ma sento totalmente mio quello che ho scritto, perchè ho provato davvero certe sensazioni ed emozioni e ho cercato di metterle per iscritto...spero sia di vostro gradimento. Posto un prologo...ci saranno come sottofondo in molti pezzi di questa storia, delle canzoni...ascoltatele se potete, quando la leggerete ...grazie a chi la leggerà...
MODIFICHE CAPITOLI IN CORSO!!! CANCELLERò LA STORIA E LA POSTERò NUOVAMENTE!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il regalo più grande

Salve a tutti,

buon sabato e buon fine settimana cari amici di efp.
Sono stra felice che sia giunto questo giorno, avevo proprio voglia di dormire un po’, è stata una settimana stressante e in cui ho perso parecchio sonno.
E anche l’estate sta volgendo al termine. Molti di voi saranno dispiaciuti, anche perché dovranno tornare tra i banchi di scuola. Io, invece, sono contenta. Lo so, ora mi lincerete…abbiate pietà di me :).
Ora passo ai ringraziamenti. So che qualcuno non vedeva l’ora di leggere questo capitolo…

 

Xx_scrittrice88_xX: mi spiace che la tua scorsa recensione non sia stata pubblicata, mi sarebbe piaciuto sapere cosa ne pensavi di quel capitolo. Passando al precedente, beh ovviamente farlo trovare a casa, sarebbe stato troppo semplice, ma io amo complicarmi la vita. Mi auguro che questo chappy possa essere di tuo gradimento. Baci

 

Lithium80: eccoti il capitolo. Fammi sapere se ti piace, son sempre felice di ricevere delle opinioni sincere.

Giulls: siamo giunti ai capitoli che non hai letto sul forum. Ti invito a dirmi cosa pensi, ci tengo molto a questi ultimi passi della storia. Tvb

 

Come sempre vi lascio una canzone e devo ringraziare l’autore, perché da quando l’ho sentita la prima volta che mi ha ispirato questo capitolo. Ce l’avevo in testa da mesi.

Alla prossima settimana…baci.

Decisi di proseguire a sinistra, il lato del cuore, corsi a lungo, guardandomi attentamente attorno, ma dove cavolo poteva essere andato? Per la fretta avevo dimenticato il cellulare in valigia, accidenti a me!!! Girovagai per ore, senza trovarlo, non sapevo più dove andare; ormai si era fatto buio, avevo pensato di tornare al suo appartamento e aspettarlo lì, ma non sapevo più orientarmi. Ero distrutta, fui attirata dall’odore della salsedine, dovevo trovarmi vicino al mare, alzai gli occhi e vidi un enorme cartello “Baia di Santa Monica”. Volevo camminare sulla sabbia, presi il mio ipod dalla tasca, non mancava mai il mio fedele compagno e mi misi ad ascoltare la musica, mentre passeggiavo sulla stradina che dava sulla spiaggia. A farmi compagnia la canzone di Tiziano Ferro, di qualche anno prima, “Il regalo più grande”, quanto l’adoravo Voglio farti un regalo, qualcosa di dolce, qualcosa di raro. Non un comune regalo di quelli che hai perso o mai aperto, o lasciato in treno, o mai accettato. Di quelli che apri e poi piangi, che sei contenta e non fingi. In questo giorno di metà settembre ti dedicherò il regalo mio più grande…” il mio regalo più grande? L’amore che avrei voluto donare senza condizioni a Rob, lo desideravo molto più di quanto desiderassi l’aria, il cibo e l’acqua per nutrirmi “Vorrei donare il tuo sorriso alla luna perché di notte chi la guarda possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante, che non importa ciò che dice la gente perché. Tu mi hai protetto con la tua gelosia che anche molto stanco il tuo sorriso non andava via. Devo partire però se ho nel cuore la tua presenza è sempre arrivo e mai partenza… camminavo sulla sabbia a piedi nudi e pensavo a come fare per tornare al suo appartamento, potevo prendermi un taxi e farmi portare alla Prisma Avenue, non ci avrei messo molto a trovare quel palazzo dal colore sgargiante. D’un tratto alzai gli occhi e vidi una figura umana maschile camminare qualche metro dinanzi a me, sembrava che lo conoscessi, quei capelli, quel buffo portamento…misi meglio a fuoco e…”Cavoli!!! È…è…”, la musica mi era complice, in un modo che non so spiegare, iniziai a cantare “…e se arrivasse ora la fine che sia in un burrone, non per volermi odiare, solo per voler volare. E se ti nega tutto quest’estrema agonia, e se ti nega anche la vita respira la mia. E stavo attento a non amare prima di incontrarti e confondevo la mia vita con quella degli altri. Non voglio farmi più del male adesso, Amore…Amore…”  cantai così forte che lui si girò e mi confermò la sua identità: Rob…spalancò gli occhi, io lasciai le scarpe e corsi da lui che era rimasto fermo, mi avvicinai e gli cantai un altro pezzo “…vorrei donare il tuo sorriso alla luna perché di notte chi la guarda possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante, che non importa ciò che dice la gente e poi…” ci guardammo, ci avvicinammo ancora, io mi alzai sulle punte e in men che non si dica ci ritrovammo occhi dentro occhi, fronte contro fronte, come se il tempo per noi non fosse mai passato…continuai a cantare “…Amore dato, amore preso, amore mai reso. Amore grande come il tempo che non si è arreso. Amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte. Sei tu, sei tu, sei tu, sei tu, sei tu, sei tu, sei tu, sei tu…Il regalo mio più grande…  parole più vere non ce n’erano in quel momento…finito di cantare, Rob mi avvolse con le sue mani e mi strinse, io strinsi lui e ci baciammo...il bacio più dolce che avessi mai ricevuto…Non ci eravamo mossi da lì, non dicemmo una parola…lasciammo che a parlare fossero i nostri corpi avvinghiati l’uno alla altra avvolti dall’amore che provavamo l’uno per l’altra e che nessuno avrebbe più potuto ostacolare…
Restammo stesi sulla sabbia per un po’, ero stretta a lui, poggiata con la testa sul suo petto caldo, ci accompagnava solo il rumore dei nostri cuori e del mare che faceva l’amore con la battigia…io ripensavo a tutto quello che era successo, a come fosse strana la vita…mi aveva regalato una persona splendida come Rob, poi me l’aveva portata via e ora? Era di nuovo vicino a me a rendermi la persona più felice del mondo. Gli avevo detto che era il mio regalo più grande, che non me ne importava del giudizio della gente, volevo solo ed esclusivamente lui…
“Ho desiderato tanto vivere questo momento” le sue parole interruppero il silenzio “Anche io…” “Marghe…” “Si?” “Tu devi perdonarmi, io…” alzai la testa di scatto e gli tappai la bocca con la mano “No, Rob, no! Niente scuse, so che se hai agito in determinati modi era per aiutare me e te ne sarò sempre grata, ma ora siamo qui, io e te, di nuovo insieme e non voglio che i sensi di colpa e le scuse rovinino l’atmosfera che si è creata!” mi guardò, sorrise, mi accarezzò il volto “La tua saggezza mi è mancata, sai?” “Solo quella?” chiesi ironica e maliziosa, lui alzò lentamente la testa e si avvicinò al mio volto “No, sciocchina. Mi sei mancata come l’aria, senza di te, ho vissuto le pene dell’inferno…” “Oh Rob. Direi che abbiamo aspettato anche troppo per ritrovarci, non credi?” “Si, ma ora abbiamo tutto il tempo per recuperare. Comincio col portarti al mio appartamento, cena e…” “E dormiamo, perché sono distrutta” risi “Vedremo…” “Prima di andare da te, dovrei passare in albergo a disdire la stanza e a prendere i bagagli” “Ok, su andiamo!” mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi.

Ci prendemmo per mano e passeggiamo ancora sulla spiaggia “Rob, posso farti una domanda?” “Certo…” “Ti aspettavi che venissi qui?” “Diciamo che lo speravo. Non ero sicuro che tu mi amassi ancora…ero convinto che tu amassi Eric…” “Eric…” sospirai “l’ho fatto soffrire e non me lo perdonerò mai, ma non ci crederai, è stato proprio lui a spingermi a partire, io non volevo, avevo paura…” “Eric è sempre stato un ragazzo molto posato e saggio…un po’ come te, per questo vi vedevo bene insieme” mi fermai, lo guardai torva “Aspetta! C’è un ma…” “E sentiamo questo <>…” si girò verso di me, mi strinse per i fianchi e sussurrò quasi vicino alle mie labbra “Ma tu sei mia!” il suo profumo mi inebriò e la sua bocca si poggio delicatamente sulla mia…sentii il cuore accelerare e le mani sudare.

Dopo esser andati all’albergo e aver recuperato i miei bagagli, ci dirigemmo verso il suo appartamento in taxi. Durante il tragitto, Simona mi telefonò, non ebbi neanche il tempo di dire “Pronto?” che fui aggredita dalle urla della mia amica “Ma che cavolo di fine hai fatto? Sono ore che provo a telefonarti e il tuo cellulare risulta sempre spento.” “Ehm, Simona scusa. Appena arrivata in albergo, mi sono cambiata e sono uscita, dimenticando il cellulare in stanza” “Immagino che tu sia corsa a cercare Rob” “Si, sono andata da Carl e poi al suo appartamento” “Ah…e mi spieghi fino a quest’ora dove sei stata?” “A cercare Rob!” e lo guardai “Scusa, ma non sei stata a casa sua?” “Si, ma non c’era” ora anche lui guardava me “E ora dove sei? In albergo?” “No, sono in taxi e sto andando all’appartamento di Rob!” ci sorridemmo “Non capisco, non ci sei stata oggi?” “Si…ma ora ci sto andando con…lui!!!” ci fu un momento di silenzio, poi un urlo “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa…sei con Rob!!! L’hai trovato? Che vi siete detti? Mi devi raccontare tutto!!!” risi “Ah la solita impicciona, curiosona…eheh…come ti ho detto, sono stata da lui, ma non c’era, alchè sono andata a cercarlo, quando stavo per rassegnarmi l’ho incontrato e…ora siamo insieme” fissai i suoi meravigliosi occhi e mi persi “Benissimo…ma avete parlato?” “Ehm, direi che hanno parlato meglio le nostre labbra appiccicate le une alle altre” ridendo Rob mi strinse più a sé “Oddio! Sono troppo felice per te” la sentii singhiozzare “Simo, che hai?” “No, niente sono contenta e poi debbo dirti una cosa…” “Parla, però, non mi far preoccupare” “Beh, ho confessato ad Edward i miei sentimenti” “Wow…e lui?” non mi rispondeva, mi allarmai “Simo, parla per favore!” “Marghe…lui…ricambia!!!” “Evviva!!! Lo sapevo, lo sapevo, ne ero certa. Questo è un giorno memorabile e appena torno dobbiamo festeggiare.” “Puoi giurarci…ti aspetto…anzi vi aspettiamo…salutaci Rob…e mi raccomando, fa la brava nel suo appartamento…” “Cosa vorresti insinuare?!? Non capisco” “Se, se…ci sentiamo appena puoi, ok?” “Ok…”

Arrivati all’appartamento, rimasi sbalordita per la bellezza di quelle stanza, tutte arredate con semplicità e con un gusto squisito per i piccoli particolari; c’erano una cucina con sala da pranzo, due stanza da letto e un bagno. Rob mi accompagnò nella sua stanza, trascinando la mia pesante valigia; entrai cauta, come temessi qualcosa, la prima cosa che vidi fu la nostra foto sul comodino, proprio come mi aveva detto la signora delle pulizie e risi al ricordo, Rob mi guardò in modo strano ed io continuai a ridere, fino a quando non giunsi al letto e mi ci sedetti sopra, presi la foto e gliela mostrai “Questa!” “E’ la nostra foto…e ti fa ridere?” “No, no. Non ti ho detto che quando sono venuta qui a cercarti, la signora delle pulizie mi ha mostrato la foto” “La Signora Patricia? E perché mai?” “Mi aveva riconosciuta; mi ha detto che l’hai messa su questo comodino da quando sei arrivato qui e che a volte la trova abbattuta. Mi ha incoraggiato a cercarti e ha detto che insieme siamo perfetti” risi ancora e vidi Rob arrossire “Timidone” gli dissi avvicinandomi e baciandolo sulla guancia rossa d’imbarazzo, lui si passò la mano tra i capelli, quel gesto mi uccideva, lo adoravo. Ad un tratto, girandomi verso la scrivania, vidi poggiato a terra un cartellone arrotolato, mi avvicinai, lo presi e sentii lo sguardo di Rob su di me, lo aprii e…era il manifesto del musical “Twilight”…rimasi qualche secondo a guardarlo…”Non mi dire che l’hai strappato dal muro” non giunse alcuna risposta, alchè mi girai e lo vidi grattarsi la testa e avvampare nuovamente per l’imbarazzo “No, dai. Peggio di me con il tuo film” risi e guardai ancora quel cartellone e pensai a Eric…stavamo proprio bene in quel manifesto…restavo sempre incantata e sbalordita per la mia espressione…e rivivevo le emozioni di Bella…

Robert si avvicinò e mi cinse i fianchi “A cosa pensi?” “Penso a quanto io mi senta spesso come Bella…rimango sempre sorpresa quando mi vedo nei suoi panni. Non sembro io…non sembra l’immagine di me che ogni giorno osservo allo specchio, non so se mi spiego…” “Si, capisco, effettivamente sono rimasto molto colpito anche io quando ti ho visto…eri…stupenda…perfetta…” arrossii “Sei stata eccezionale…non ho avuto modo di dirtelo…la mia Bella…” mi girai e lo abbracciai forte, lasciando cadere il manifesto “Abbiamo tante cose da raccontarci” dissi “E se parlassimo mentre ceniamo?” propose lui. Trascorremmo le ore successive a raccontarci tutto, ogni cosa provata, vista, sentita, parlammo a cuore aperto e fu strano, piacevole e allo stesso tempo doloroso ascoltare la sua versione, la sua spiegazione…percepii tutto il suo malessere, la sua frustrazione e capii quanto ci era stato male anche lui, aveva provato il mio stesso, identico dolore. Senza che me ne accorgessi, avevo iniziato a piangere, Rob si fermò, mi asciugò le lacrime e si avvicinò “Ti prego non piangere” “Scusa, è venuto naturale. Certe cose mi fanno ancora male, non posso farci nulla. Rob, io ho sofferto tanto, troppo e mi sembra così strano essere qui con te e sentirti dire che anche tu hai sofferto come me…non so spiegarti quello che sento in questo momento, so solo che non voglio più vivere lontana da te…io ti amo…” Rob mi strinse forte “Ti amo anche io Piccola Mia…e sta tranquilla che non soffrirai mai più, ho intenzione di starti sempre accanto. Non ti lascio Marghe, te lo giuro!” a quelle parole il pianto accelerò la sua corsa, il cuore mi balzò in gola e le mie mani strinsero il suo collo e spinsero la sua bocca verso le mie labbra.

A differenza di ciò che si possa pensare, mi addormentai tra le sue braccia come una bambina, ero davvero distrutta e mi lasciai coccolare dall’onda del nostro amore.

   
 
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