Questa fic si è classificata prima ad un contest indetto sul Forum COS da slayer87, il cui tema era ‘Il momento della verità’: bisognava trattare la rivelazione dei poteri magici di uno dei personaggi della saga e le conseguenti reazioni.
Il racconto è anche il primo capitolo di una breve raccolta sulle Origini del Mito, adattato ovviamente al telefilm.
Nota dell’autore: La
storia è nata prima che leggessi il bando su COS. Essa ha visto la luce
sull’onda della mia scoperta del telefilm e del fandom
di Merlin, il mese scorso.
Scorrendo le richieste del contest, mi sono detta che sì, poteva rientrare – se
esse venivano interpretate in un certo modo.
La mia titubanza è stata spazzata via dal gentile supporto di Tinebrella, che ha fugato i miei dubbi al riguardo. Mi sono fidata del suo parere e mi sono iscritta. ^____^
La seconda nota la metto dopo la fic, per non rovinarne la lettura.
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Little Bundle
by elyxyz
Nei piccoli villaggi di campagna, la gente era abituata ad
alzarsi sempre all’alba, per sfruttare appieno tutte le ore di sole nei campi o
con il bestiame.
Quel giorno, però, pioveva a dirotto. Sin dalla sera precedente si erano visti in cielo lampi e saette; un turbinio spaventoso, una tempesta mostruosa si era svolta davanti agli occhi terrorizzati degli abitanti di Ealdor.
Qualcuno aveva sprangato con ogni mezzo le finestre e le porte della propria misera casa.
Qualcosa doveva aver scatenato le ire delle Creature dell’Antica Religione, si andava sussurrando.
E forse era davvero così.
Qualcun altro aveva invocato il perdono degli Dei, convinto che stesse per giungere la fine del mondo.
Ma non era successo.
L’alba del giorno dopo era infine giunta.
Così gli uomini avrebbero contato i danni, avrebbero riparato i tetti scoperchiati e rattoppato le strutture danneggiate alla bell’e meglio. E la vita sarebbe continuata.
Ogni dì anche Hunith si alzava ai primi albori, andava al pozzo per prendere l’acqua con cui avrebbe preparato una semplice colazione, e quel piovoso mattino d’autunno non faceva eccezione.
La donna si coprì malamente con un vecchio cencio, correndo verso la carrucola col suo secchio in mano.
Era forse la prima ad usarlo, quel giorno. La piccola piazza era ancora deserta, ma non indugiò a controllare la situazione delle case attorno. Ci sarebbe stato tempo, nelle ore e nelle veglie a venire, per confortare le amiche e i conoscenti.
Lei e suo marito erano stato fortunati, dopotutto.
La loro piccola dimora aveva retto al fortunale, ma i loro vicini non potevano dire altrettanto.
Hunith calò in fretta la corda, sentendo vagamente il tonfo del legno contro il pelo d’acqua, e la issò con forza, riempiendo poi il proprio contenitore.
Fu in quel mentre che lo udì.
E’ il miagolio di un gatto, si disse. E accelerò il ritorno verso casa, dove l’attendeva il marito e un focolare da accendere.
Eppure c’era un qualcosa, un qualcosa che la frenava nel suo incedere. La curiosità, forse. O la sua compassionevole indole, che spesso la spingeva a raccattare e curare animali feriti o malati.
E’ solo il miagolio di un gatto, si ripeté ormai fradicia, mentre deviava dal consueto percorso per spostarsi verso il limitare del piccolo borgo.
C’è soltanto la casa del falegname, là. Meditò. E il falegname non ha gatti, perché sua moglie soffre di una strana allergia. Considerò. Ma aumentò il passo, incurante dell’acqua che tracimava dal bordo.
Forse è un micetto affamato, gli darò un po’ di latte e poi se ne andrà, pensò, svoltando l’angolo.
Il mugolio si fece più intenso, così come il battito del suo cuore quando vide un piccolo fagotto muoversi a pochi passi da lei.
Si chinò su di esso, incredula.
Era solo una striminzita stoffa lercia, eppure perfettamente asciutta sotto quell’incredibile acquazzone.
E dentro c’era lui.
Un neonato perfetto, dai capelli corvini e dalla pelle alabastrina arrossata dalle lacrime.
Hunith cadde in ginocchio di colpo, rovesciando il secchio.
Un trovatello! Ma chi
poteva esser stato così sventurato da abbandonarlo lì, sotto la pioggia?
Con mani tremanti accarezzò il bimbo che smise all’istante di piangere. Due incredibili occhi dorati si posarono su di lei.
Occhi dorati. Occhi dorati!
Gli occhi dorati portano sventura!, ricordò vacillando, perché lei conosceva a memoria le superstizioni della sua gente.
Ma fu solo un istante.
Quando lo ebbe fra le braccia – un fagottino così piccolo e straordinariamente caldo – il suo cuore le disse che aveva fatto la scelta giusta.
Se lo strinse al petto, decisa a dargli riparo. E realizzò d’un tratto che anche le proprie vesti s’erano asciugate d’incanto. Pioveva, ma non era più bagnata.
E’ magia!, comprese. Ma non ne fu intimorita.
Il bimbo le si era abbandonato fiducioso contro il petto, socchiudendo le palpebre esausto.
E quella stessa fiducia si infuse in lei. Così come la consapevolezza che la sua vita era irrimediabilmente cambiata per sempre.
Non sapeva cosa l’avrebbe aspettata, ma era pronta a dare la vita per quello che già considerava suo figlio.
- Fine -
Disclaimer: I personaggi citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.
Note varie: Come molti di voi sanno, sono molto pignola nella scelta del colore del titolo, quand’è possibile ricondurlo alla storia.
In questo caso, c’è un richiamo al dorato degli occhi.
Peccato non possa usare WordArt per creare l’effetto
oro e nero, chi usa Firefox non potrebbe vederlo, ho
già sperimentato. Ma andiamo alla fic…
Sono rimasta un po’ sconvolta quando lo Slash Dragon ha
detto che lui e Merlino sono parenti.
Magari era un discorso in senso lato,
del tipo “siamo entrambi creature magiche e antiche”; però, dopo aver visto la
puntata 1x13, quando Merlino ripete disperato che lui deve salvare sua madre, perché
lei è sua madre, mi si è accesa un’idea in testa.
Ed eccola qui.
Mi rendo conto che, in una visione più ampia, la storia di
un Merlino trovatello non è particolarmente originale, di supereroi così ne
esistono già. (Come Superman XD)
Ma sono certa che nessuno nel fandom di Merlin abbia
ipotizzato ciò, perciò credo che – a suo modo – sia un’idea originale.
Quando l'ho scritta, non ho pensato a fare paralleli con altri fandom, non mi è neppure passato per la testa.
Il fatto è che mi è sempre sembrato strano che il più grande mago di tutti i tempi sia nato in un villaggio disperso, tra poveri pastori e da una donna comune e povera.
Se ci aggiungiamo il bue e l’asinello, e una stalla a Betlemme, siamo a cavallo!
Cioè... seriamente... com’è che nessuno ha mai pensato che Merlino non sia suo figlio? A me viene così spontaneo pensarlo... il dubbio m'è venuto anche nella puntata 10, poi nella 13 è quasi divenuta certezza!
Chissà se la seconda serie mi darà ragione… ^__=
Prima classificata: elyxyz
http://fanfictioncontest.forumcommunity.net/?t=30620685
Ringrazio Slayer87 per il giudizio e, siccome l’altra partecipante ha raggiunto un voto quasi identico al mio, con un giudizio altrettanto lusinghiero, son curiosa di leggere la sua fic!
Un ringraziamento anche per le recensioni alla mia ultima fic comica ‘Confessioni’ che mi hanno fatto
davvero molto, molto piacere.
Ho notato una cosa,
però: le fic hanno più ‘preferiti’ che ‘commenti’.
Dai, su, non siate timidi e recensite! ^______^
Una nota tecnica per willow_charlotte:
ciao, ti ho scritto due mail, ma non ho mai ricevuto risposta.
Non ti sono arrivate? Per cortesia, mi contatteresti
tu? Vorrei chiederti una cosa…
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elyxyz