Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: supersara    11/05/2021    5 recensioni
Inuyasha aveva sempre saputo di non essere come tutti gli altri. Fin da bambino si era reso conto della differenza fra lui e i cuccioli di essere umano normali. Sua madre e suo padre avevano sempre cercato di proteggerlo, avevano sempre avuto paura che potesse trasformarsi davanti agli altri bambini. Sesshomaru era diverso, nonostante la sua freddezza lo sentiva più simile a lui. Con Kagome era tutto diverso...
Ma non era comunque facile scegliere se essere un uomo o un lupo...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: inu taisho, Inuyasha, izayoi, Kagome, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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L’eredità del lupo



CAPITOLO 6

-Ehilà Kagome!- esordì Hojo sedendosi al banco accanto a quello della ragazza -Come vanno le cose?-
Kagome lo guardò con sufficienza, quel tipo non le era mai piaciuto.
-Bene, grazie- rispose sbrigativa -sbaglio o quello non è il tuo posto?-
Il ragazzo ridacchiò e spostò la sedia più vicino a quella di Kagome.
-Hai ragione, ma se Inuyasha non dovesse venire magari noi due…-
-Fuori dai piedi!- il discorso di Hojo venne interrotto proprio dalla voce di Inuyasha, che si era praticamente materializzato alle sue spalle.
Hojo scattò sull’attenti, più per istinto che per paura.
-Sempre il solito bulletto- commentò facendosi da parte.
Inuyasha si sedette accanto a Kagome. Aveva la schiena dritta, gli occhi attenti e le labbra contorte quasi in una specie di ringhio. Sembrava quasi che marcasse il territorio quando si parlava di Kagome.
Hojo fece spallucce e tornò a rivolgersi alla ragazza.
-Se non hai già un accompagnatore per il ballo di inizio anno, che ne pensi di venirci co me?-
Lei non fece in tempo neanche a rispondere, perché Inuyasha prese la parola.
-È ovvio che ce l’ha un accompagnatore!- la sua voce era un po’ troppo alta. Senza accorgersene portò il braccio dietro lo schienale della sedia di Kagome, prima di continuare a dire: -Ora abbiamo delle cose da dirci, potresti sparire dalla circolazione?-
-Inuyasha!- Per quanto la ragazza non apprezzasse affatto Hojo, trovava esagerato il modo in cui lo stesse trattando.
-Lascia stare- fece Hojo -tolgo il disturbo- tagliò corto, andando verso suo banco.
Inuyasha non riuscì a trattenere un ghigno soddisfatto, mentre Kagome lo guardava con le guance gonfie di rabbia.
-Ma ti sembra il modo?-
-Certo! Quel tipo non mi piace per niente!-
-Penso che si sia capito. Ma hai esagerato! E poi che ti ha autorizzato a rifiutare il suo invito? Io voglio andarci!-
Inuyasha la guardò con la faccia di un cucciolo abbandonato in mezzo a una strada, tanto che Kagome finì col mettersi a ridere. Lui era sempre così spontaneo, non riusciva a nasconderle neanche un piccolo pensiero.
-Che hai da ridere?!- inoltre il suo umore mutava con una velocità sorprendente -Scema!- per l’appunto, si era arrabbiato.
La ragazza si diede un contegno.
-Scusa… sai è che vorrei davvero andare al ballo, ma non sono stata ancora invitata- cercò di gettare l’amo, sperando che il pesce abboccasse.
-Perché? Ti serve per forza un invito? Non possiamo andarci da soli io e te?-
La ragazza restò interdetta a guardarlo. Avevano quattordici anni ormai, ma per certe cose Inuyasha sembrava fosse rimasto fermo a sei.
-Beh, in realtà funziona diversamente. Il ragazzo dovrebbe invitare la ragazza con cui vuole andare al ballo, come stava facendo Hojo-
-Ancora Hojo! Ma davvero volevi andarci con lui!?- sbottò Inuyasha.
-Ma no, facevo un esempio! Intendo dire che devi invitare la ragazza con cui vuoi andare al ballo!- anche Kagome ormai stava perdendo la pazienza.
-Ma io non voglio invitare nessuna ragazza! Voglio che andiamo solo noi due!-
-Io sono una ragazza!- gli fece notare Kagome.
-Dannazione! Cosa stai cercando di dirmi?!-
I loro volti erano ormai vicinissimi, come se i lampi che si stavano lanciando dagli occhi fossero più precisi a distanza ravvicinata.
-Mi devi invitare!- parlò chiaramente Kagome.
-Ma ti sto invitando!- replicò esasperato Inuyasha.
-Non è vero! Hai detto: “andiamo da soli noi due”!-
-Esatto! Vuol dire che ci andiamo insieme!- spiegò il ragazzo.
-Sì, ma da soli!- Precisò lei.
-Sì, ma insieme!-
Entrambi avevano il fiatone per la fatica. Solo in quel momento si resero conto di essere così vicini, al punto da sentire il respiro sulla pelle, l’uno dell’altra. Imbarazzati, si affrettarono a distogliere lo sguardo.
-Ti passo a prendere alle otto.- Comunicò Inuyasha, e Kagome annuì.
Per loro gli anni erano passati, ma l’amicizia era rimasta intatta, sempre più forte, fino a evolvere in qualcosa di diverso. C’erano tanti battibecchi ultimamente, cosa che da bambini non era mai successa. Col tempo, senza che se ne accorgessero, le cose erano cambiate. Ora Inuyasha si ingelosiva se vedeva qualche ragazzo ronzare intorno a Kagome, mentre lei avrebbe voluto che lui facesse o dicesse determinate cose. “Andiamo da soli noi due” era diverso da “vorrei che venissi al ballo con me”.
Insomma, la loro non era più un’amicizia, ma ancora non avevano capito cosa fosse. Crescere insieme a volte può confondere le idee su un rapporto, può rallentare il raggiungimento di determinate conclusioni, e quello era il loro caso.
Nessuno dei due sapeva bene come comportarsi con l’altro. Per questo quando Inuyasha vide Kagome, elegantemente vestita in un abitino blu con una fantasia floreale, che le arrivava poco sopra il ginocchio, i capelli sciolti e profumati e un leggero trucco sugli occhi, non riuscì a dire nulla. Restò impalato davanti alla porta di casa dell’amica di infanzia, con un mazzolino di fiori che Izayoi gli aveva consigliato – fortunatamente – di portare con sé.
-Sono per me?- chiese Kagome per rompere quel silenzio imbarazzante.
Inuyasha arrossì, quasi impercettibilmente e le passò i fiori, voltando la testa da un’altra parte.
-Andiamo!- le disse iniziando camminare nel vialetto. Non capiva cosa gli stesse succedendo, ma quella non fu come tutte le volte in cui vedeva Kagome.
La ragazza lo raggiunse camminando svelta e lo prese a braccetto, stringendosi a lui. Sotto la manica larga poteva sentire un muscolo tonico, forse un po’ troppo grande per un ragazzo della sua età. Del resto era cresciuto molto più in fretta dei loro compagni, forse a causa della sua natura.
-Pensavo che ti saresti vestito in modo più elegante- disse Kagome per prenderlo in giro. In realtà non lo avrebbe mai immaginato con una giacca o anche una semplice camicia. Lui era un tipo pratico e sportivo, anche quando l’occasione richiedeva un abbigliamento diverso.
-Bah- fu l’unica risposta che riuscì ad articolare. Voleva farle un complimento, dirle che era molto bella, ma non lo fece.
Quella camminata fino alla loro scuola fu molto silenziosa. C’era qualcosa che stava cambiando fra loro, era palese, ed era successo quasi all’improvviso.
La palestra della scuola era stata adibita a sala da ballo per l’occasione. Non c’erano nell’edificio spazi altrettanto capienti. Banchi e cattedre erano stati usati come tavoli per il buffet, e gli organizzatori avevano addobbato tutto con decori floreali.
Inuyasha storse un po’ il naso: era tutto troppo delicato per i suoi gusti. A Kagome invece l’ambiente piaceva. Per prima cosa i due andarono a bere un succo al tavolo delle bevande, e lì i loro amici Sango e Miroku, anche loro in coppia, li raggiunsero.
Sango e Kagome si lanciarono uno sguardo di intesa e si allontanarono un po’ dai ragazzi ridacchiando. Erano felicissime di essere al ballo con loro, e avevano tanta voglia di confrontarsi.
-Io e Miroku ci siamo fidanzati!- esordì Sango. Non stava più nella pelle.
-Ma è fantastico! Sono felicissima per voi!- Kagome l’abbracciò.
Mentre le ragazze festeggiavano la notizia, Miroku e Inuyasha rimasero a parlare a loro volta. Anche Miroku mise al corrente l’amico della novità, e Inuyasha si rivelò contento per lui.
-Invece con Kagome?- a Miroku venne praticamente spontaneo fare questa domanda. Inuyasha e Kagome erano migliori amici dai tempi delle elementari, ma era ovvio che ci fosse dell’altro, almeno per chi li osservava da fuori.
-In che senso?- chiese Inuyasha, pur sapendo esattamente a cosa l’amico si stesse riferendo.
-Andiamo!- fece Miroku -Vuoi farmi credere che non ti piace?-
-Ma che dici?!- Inuyasha stavolta arrossì e guardò verso l’alto, facendo mettere a ridere Miroku.
-Non ti facevo così timido!- lo schernì.
-Ah! Ma falla finita!- il tono che usò Inuyasha servì a far capire all’amico che quello non fosse un argomento gradito, così Miroku non fece più domande.
Inuyasha stava guardando Kagome intensamente. Era più bella del solito, soprattutto quando sorrideva. Il ragazzo si ritrovò a chiedersi se fosse sempre stata così bella e lui lo stesse notando solo negli ultimi tempi. Era la sua migliore amica, l’unica custode, al di fuori dei suoi genitori, del suo grande segreto. Per lui era la persona più importante, lo era sempre stata. Le labbra del ragazzo si curvarono in un sorriso.
In fondo non c’era poi così tanto da capire o realizzare: si era innamorato di Kagome, forse già da molto tempo. Era palese, ma soltanto in quel momento gli fu del tutto chiaro.
-Sì, ho deciso- disse dando voce ai suoi pensieri. Miroku non fece domande.
Le ragazze si erano avvicinate di nuovo a loro, ma soltanto per avvertirli del fatto che sarebbero uscite per cercare una loro amica. Quando Inuyasha vide uscire Kagome, aveva già preso la sua decisione: quella sera stessa le avrebbe parlato e confessato i suoi sentimenti.

 
  
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