Anime & Manga > Captain Tsubasa
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Autore: Annab77r    15/05/2021    3 recensioni
Momenti importanti che segnano le tappe di una bellissima storia d'amore, quella tra Tsubasa e Sanae.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il treno spesso è culla dei pensieri più disparati. La mente vaga ipnotizzata dallo scorrere del paesaggio fuori dal  finestrino, bello o brutto che sia; non si sentono rumori, non si percepiscono odori, si ha la sensazione di estraniarsi dal mondo intero. 

In questo momento Sanae è proprio lì, in un luogo remoto dove solo lei può entrare.  

Tsubasa le siede accanto, guarda la sua futura sposa con un miscuglio di adorazione e incredulità, non riesce ancora a credere che questa creatura così dolce ma dal carattere forte e determinato presto diventerà la sua compagna per tutta la vita. Percorre con lo sguardo il suo profilo delicato e non può che provare meraviglia dinanzi a così tanta armonia… È perfetta.

Mentre lei è ancora persa nei suoi pensieri una mano grande e calda si posa sulla sua facendola sobbalzare e, voltandosi, trova loro… quegli occhi puliti e quella bocca sempre pronta a sorridere che le fanno vibrare anima e cuore.

"Bentornata tra noi!" 

La ragazza gli sorride facendolo sciogliere come neve al sole. 

"Scusami, ero sovrappensiero…"

"Preoccupata?" 

"Si, un po'… Tu no?" 

"Scherzi? Sono agitato da morire!" 

"Davvero?" 

"Certo! Non si vede?! Vedrai, andrà tutto bene…capiranno." 

Sanae lo guarda storto, non è proprio convinta. 

Il treno li sta riportando a casa. 

Dopo la finale vittoriosa del World Youth, Tsubasa ha deciso di tornare a Fujisawa insieme a Sanae e, avendo deciso di sposarsi in gran fretta, appena arrivati dovranno dare la notizia ai genitori di lei e non sarà una passeggiata.

"Dai non fare quella faccia! Guarda i miei, non stanno più nella pelle dalla gioia." 

I due si voltano verso i genitori del capitano seduti più indietro con il piccolo Daichi… effettivamente brillano di luce propria dalla felicità.

I due ragazzi scoppiano a ridere ripensando alla reazione di Natsuko e Kodai Ozora al loro annuncio. Tutta la stazione ferroviaria di Osaka ha potuto assistere allo spettacolo della coppia che saltava e gridava in preda alla frenesia. 

"Comunque non puoi paragonare i tuoi ai miei… Tuo padre è sempre in giro per il mondo, tu te ne sei andato da solo in Brasile a quindici anni. Per tua madre non cambierà praticamente niente! Anzi, sarà più tranquilla sapendo che ci sono io al tuo fianco!" 

"Ok mi arrendo… Hai perfettamente ragione." 

"Ovvio che ho ragione! E ricordati che quando saremo sposati io avrò SEMPRE ragione!" 

Si guardano teneramente scoppiando di nuovo a ridere. 

"Non vedo l'ora, ma ci pensi, io e te marito e moglie…" 

"Già, da capo-tifoseria a manager e poi a moglie del capitano, ho fatto carriera! Hahaha…" 

"Eri davvero una pazza scatenata, non capisco proprio come ho fatto a innamorarmi di te!" 

"HEY!!! Come sarebbe!!?? Guarda che il tuo bel faccino si prenderà un bel pugno non la smetti!" 

"No, no, scherzo, scherzo!!! Hahaha…" 

Il volto di Tsubasa torna serio ripensando al passato, le sue parole fuoriescono di getto. 

"Invece eri bellissima, mi hai colpito subito proprio perché eri così… fuori di testa! Determinata, coraggiosa, intelligente! Sei stata molto paziente con me che ero e sono tuttora un emerito imbranato. Tu mi hai dato la forza per realizzare i miei obiettivi e anche a migliaia di chilometri di distanza hai sempre creduto in me. Non potrei più vivere senza averti al mio fianco Sanae, sai che non sono bravo a parlare di queste cose, ma io, io ti amo così tanto che solo il pensiero di starti ancora lontano mi fa stare male."

Appena finisce di parlare una piccola perla salata scivola sul viso della ragazza, il suo cuore sembra volergli scoppiare nel petto.

"Ti ho fatto piangere…" 

"Sono lacrime di felicità, mi sembra di vivere in un sogno…"

"E invece è tutto vero…" 

Le si avvicina, e mentre con una mano le asciuga la lacrima, le loro labbra si uniscono. Si baciano teneramente per qualche secondo poi nel vagone viene annunciato l'arrivo in stazione e devono a malincuore separarsi. 

"Ops, siamo arrivati…" 

"Peccato…" 

"Allora? Cosa hai deciso? Sei ancora dell'idea di andare da sola?" 

"Si, prima mi farò una doccia bollente poi, bella rilassata, a cena farò l'annuncio." 

"Ok, vuol dire che ti accompagnerò fino alla caffetteria."

"Perfetto! Mi raccomando, fai il tifo con il pensiero, stasera tocca a me scendere in campo!" 

 

***

 

"PAPÀ, MAMMA, SONO A CASA!!!" 

"Hey! Alla buon'ora! Le tue amiche se ne sono già andate? Potevano fermarsi a cena…" 

Il giorno prima Sanae aveva preso il treno per Osaka insieme alle altre ex manager della Nankatsu, Yukari e Kumi. 

"No io… Beh, loro hanno preso il treno prima del mio, io sono tornata insieme a Tsubasa e ai suoi genitori." 

Sua madre si affaccia dalla porta della cucina, ha un'aria un po' sorpresa.

"Ah. E lui non doveva restare con la squadra?" 

Lo sapevo, mamma ha già intuito qualcosa. 

"No, emm… Il mister gli ha dato il permesso di tornare a casa con la famiglia."

Ti prego non fare altre domande… Ti prego, ti prego, ti prego.

"Vado a fare una doccia!" 

La madre la guarda in tralice. 

"Ok! Svelta che è quasi pronto, così a tavola ci racconti com'è andata." 

Sanae ha un brivido. 

"Ok." 

 

***

 

"Allora? Dicci tutto, noi abbiamo seguito la partita in televisione, Tsubasa, Ryo e gli altri sono stati veramente eccezionali." 

A tavola la famiglia è al completo: i suoi genitori, suo fratello minore e ovviamente Sanae che al momento vorrebbe essere da tutt'altra parte. 

"Verissimo cara, sono stati stellari!" 

Papà è di buon umore, meno male. 

"È stato veramente emozionante! Lo stadio era pieno all'inverosimile, non avevo mai visto così tante persone tutte insieme. I ragazzi hanno giocato molto bene, soprattutto Tsubasa è… È stato magnifico."

La ragazza arrossisce violentemente. I suoi sanno dei sentimenti che la legano al capitano della nazionale ma in questo momento si trova molto in difficoltà, non ha idea della reazione che avranno appena dirà loro del matrimonio. 

"Si hai ragione, quel ragazzo quando c'è di mezzo il pallone si trasforma completamente. Chi non lo conosce non crederebbe mai che invece è molto timido. Vero?" 

"Già…" 

Forza è il momento… Un bel respiro. 

"Sanae che ti succede? Non hai toccato cibo, stai poco bene?" 

"Emm no mamma, ecco io…

A proposito della sua timidezza, ieri Tsubasa… Ha fatto passi da gigante, hahaha." 

La giovane sta balbettando, i suoi cari non capiscono le sue parole. Suo padre socchiude gli occhi. 

"In che senso?" 

A questo punto Sanae assume un atteggiamento più deciso, infila la mano destra nella tasca dei pantaloni del pigiama, prende l'anello di fidanzamento e se lo infila all'anulare sinistro. 

"Papà, mamma… Ieri sera dopo la partita Tsubasa mi ha chiesto di sposarlo e di partire con lui, e io ho accettato!" 

 

***

 

Il rumore di bacchette che cadono nei piatti è assordante. 

Nella stanza per un interminabile momento cala un silenzio inquietante che fa da preludio a qualcosa che Sanae non riesce ancora a decifrare. 

Sua madre nasconde gli occhi dietro una mano tremante, suo fratello sorride inebetito e suo padre… Beh, suo padre… 

"CHE COSA??!! VOLETE SPOSARVI??? HO CAPITO BENE??!" 

L'uomo è improvvisamente impallidito, fissa la figlia sbigottito e sgomento. 

"Si papà hai capito bene, tra un mese io e Tsubasa ci sposeremo." 

Suo padre scuote la testa, sembra proprio che l'idea non voglia entrargli in testa. 

"Per la miseria figlia mia ma avete diciotto anni! Mi pare un po' presto per pensare al matrimonio non credi? Cara diglielo anche tu…" 

La madre dopo il primo momento di stupore assoluto sembra riprendere lucidità e guarda implorante la figlia. 

"Sanae tuo padre ha ragione, siete decisamente troppo giovani per sposarvi. Avete tantissimo tempo davanti a voi… Perché tutta questa fretta?" 

La ragazza a questo punto non riesce più a trattenere la frustrazione e sbotta. 

"PERCHÉ CI AMIAMO E NON RIUSCIAMO PIÙ A STARE LONTANI MAMMA! Ma non capite!!?? Io e Tsubasa abbiamo bisogno l'uno dell'altra, abbiamo bisogno di stare insieme, di sostenerci! Sono tre anni che siamo in questa situazione e non ne possiamo più!" 

Suo padre prende di nuovo la parola. 

"Mi dispiace figliola io capisco la tua sofferenza ma non posso proprio dare il mio consenso a questo matrimonio. Sarebbe un errore madornale e ve ne pentireste prima o poi." 

Le lacrime arrivano puntuali, Sanae non riesce a trattenerle, voleva farsi vedere forte e determinata ma il solo pensiero di dover affrontare una nuova separazione la devasta. 

Poi in un attimo prende una decisione. Asciuga le lacrime, si alza in piedi e la comunica ai suoi genitori. 

"Papà, mamma, io tra un mese sposerò Tsubasa con o senza il vostro consenso. È vero sono giovane ma sono maggiorenne quindi di fatto non potete impedirmelo. Tsubasa è un ragazzo eccezionale, ha una gloriosa carriera davanti a sé e io lo seguirò ovunque pur di stare con lui."

Il signor Nakazawa, ora in piedi anche lui, le risponde con tono altrettanto determinato, sua figlia gli somiglia… Forse troppo. 

"E la tua di carriera? Il tuo progetto di andare all'università? Mollerai tutto per fare da serva a un ragazzino che gioca a fare il campione?" 

Queste parole per la povera ragazza sono come un coltello infilato nel petto. Il suo cuore ha avuto un fremito e sul suo volto la delusione è così palese che perfino suo padre si accorge di averla sparata grossa. 

"Come puoi dire una cosa del genere? Io non rinuncerò a un bel niente! Io studierò dove lui giocherà! Tu… Tu pensi veramente che Tsubasa sarebbe capace di fare una cosa del genere? Credi davvero che sia una persona così egoista? " 

Il suo sguardo fiammeggiante passa da un genitore all'altro e viceversa. 

"Voi non avete la più pallida idea di quanto si sia spaccato la schiena in Brasile! Credete sia stata una passeggiata? Lui è diventato il migliore con impegno, sacrificio e sudore! E sapete perchè? PER ME!!! PER NOI!!! Per poterci garantire una vita felice!"

Il signor Nakazawa davanti a questa fiera manifestazione di devozione e amore di sua figlia verso l'amato non può che abbassare lo sguardo. In cuor suo sa che Tsubasa Ozora è un ragazzo come pochi. Determinato, coraggioso, leale… E soprattutto innamorato follemente di Sanae, la sua bambina. 

"Ok mi dispiace per quello che ho detto ma questo non cambia il fatto che siate troppo giovani per sposarvi!" 

"Non importa se siamo giovani noi ci amiamo e ci sposeremo!" 

Improvvisamente la madre della giovane cerca di abbassare la tensione. 

"Sentite, adesso calmiamoci. Cerchiamo di ragionare. Sanae, devi darci atto che questa notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno ed è normale che siamo tutti un po' sconvolti. Tu hai le tue ragioni ma anche noi, come tuoi genitori, abbiamo le nostre. Tutto il mondo del calcio sa che Tsubasa ha un grande futuro davanti a sé ma la cosa più importante è che noi sappiamo che è anche un bravissimo ragazzo, una persona per bene. E innegabile che il sentimento che vi lega è fortissimo e capisco il vostro bisogno di stare insieme ma il matrimonio è una cosa seria e… "

La giovane sorride sarcastica. 

"Credi che per noi sia un gioco? Uno scherzo? Avete così poca fiducia in me??!!" 

Il tovagliolo con cui si è asciugata le lacrime viene gettato malamente sul tavolo. 

"Non ho più fame." 

Sanae esce dalla stanza e sparisce in camera sua. 

 

***

 

"Pronto… Buonasera signora Ozora potrei parlare con Tsubasa per favore?" 

La voce di Sanae è rotta dal pianto, non è riuscita ad assumere un tono normale quando ha sentito la madre del capitano dall'altra parte della linea. 

"O cara… Non è andata bene vero?" 

"No signora, per niente…" 

Sta di nuovo piangendo a dirotto. 

"Mi dispiace tanto tesoro ma cerca di tirarti su… Prova a metterti nei loro panni. Siete una famiglia molto unita, molto tradizionale e ovvio che in un primo momento siano contrari." 

"Lo so ma io speravo che fossero felici per me, invece…" 

"Dai loro un po' di tempo per farli abituare all'idea, vedrai che si sistemerà tutto." 

Un rumore di passi frettolosi, il tempo di farsi passare la cornetta dalla madre e la voce del capitano invade il cuore di Sanae. 

"Piccola manager, sono qui."

"Capitano…" 

Sentendola così disperata il respiro del giovane accelera sensibilmente, non poterla stringere e consolarla lo fa impazzire. 

"Vengo subito da te, parlerò con tuo padre e poi…" 

"No Tsubasa ti prego, adesso non è proprio il momento… Qui l'atmosfera non è delle migliori, peggioreresti solo le cose. Aspettiamo domani, vediamo come va." 

"Ma non posso lasciarti lì da sola a piangere tutta la notte! Mi arrampico ed entro in camera tua dalla finestra!" 

"Non ci provare nemmeno per scherzo! L'ultima cosa di cui ho bisogno è un fidanzato con una gamba rotta o peggio! Poi chi lo sente Roberto!" 

I due ragazzi nonostante tutto sciolgono la tensione mettendosi a ridere. 

"Andrà tutto bene piccola, te lo prometto." 

"Non vedo l'ora di diventare tua moglie amore mio." 

"Domani risolveremo tutto vedrai… Ti amo da morire piccola manager, buonanotte. 

"Ti amo anch'io capitano, notte." 

 

***

 

Dopo una notte passata a rigirarsi tra le lenzuola all'alba Tsubasa esce di casa per andare a correre. L'esercizio fisico è il suo elemento. Quando sente i muscoli caldi ed elastici rispondere alla sua volontà si sente vivo, calmo, lucido. Ama lo sport, lo ama con tutto se stesso, è la sua grande passione ed è ben consapevole della fortuna che ha a poterlo praticare come professione. Ma per Sanae… Per lei sarebbe capace di rinunciarci, non ha dubbi al riguardo. 

Correndo lungo l'argine del fiume scorge una figura venirgli incontro. Appena l'uomo lo vede si ferma, sembra attenderlo, con le mani in tasca lo fissa pensieroso… È il signor Nakazawa. 

Il padre di Sanae scrutando il ragazzo che ha davanti si rende conto… beh, si rende conto che non è più un ragazzo. Tsubasa è un uomo, lo si capisce dal suo incedere sicuro, dal suo corpo ormai ben sviluppato e soprattutto dal suo sguardo. Lo sguardo di una persona sicura, forte, che sa ciò che vuole. E lui vuole la sua bambina. 

"Buongiorno Signore." 

"Buongiorno ragazzo." 

"Anche lei mattiniero?" 

"No… Di solito dormo un po' di più ma stanotte non c'è stato verso di chiudere occhio. Mi dispiace, credo di aver buttato giù dal letto i tuoi genitori, mi hanno detto loro dove trovarti." 

"Avete parlato?" 

"Si… Ma io voglio parlare con te." 

"Anche io signor Nakazawa." 

Mentre parlano i due uomini si studiano a vicenda come due leoni prima di un combattimento. 

È il più vecchio ad attaccare per primo. 

"Siete troppo giovani Tsubasa." 

"No. Siamo giovani ma non troppo giovani." 

Il tono del capitano è fermo, sicuro. 

"Che intendi dire?" 

"Che sia io che Sanae nonostante la giovane età siamo maturi e perfettamente consapevoli di quello che vogliamo... E quello che vogliamo è stare insieme, sempre." 

"Ma non pensi che potrebbe soffrire? Così lontana da casa, dalla sua famiglia, da tutto ciò che finora è stato il suo mondo!" 

"Perché, crede sino ad ora non abbia sofferto? Le ha mai chiesto come stava quando io ero lontano? L'ha mai ascoltata piangere durante le nostre telefonate? Certo che le mancherete, è naturale, ma io farò di tutto per renderla felice… E…

E se mi accorgessi che non lo è non ci penserei su due volte… Rinuncerei a tutto, al calcio, alla mia carriera a ogni cosa! Tornerei qui, a casa, ma sempre insieme e lei."

"lo faresti davvero? La ami così tanto?" 

"Più di ogni altra cosa al mondo." 

L'uomo sembra perdere la sua aura di ostilità, la determinazione. Si volta verso il sole appena nato, sconfitto.

"Mi mancherà da morire… È la mia bambina." 

"La sua bambina è diventata una donna meravigliosa signore e il merito è suo e di sua moglie." 

Il vecchio leone sorride. 

"Sai giocare bene le tue carte figliolo." 

Anche il leone giovane adesso sorride. 

"Ovvio, sono o non sono il regista della nazionale?" 

"Trattala con i guanti la mia piccola, sennò giuro che salgo sul primo aereo e vengo a riprendermela, intesi?" 

"Intesi." 

 

***

 

Un mese dopo

 

"Signora Ozora?" 

"Si?" 

"Mi concede questo ballo?" 

"Con immenso piacere." 

Il piccolo bungalow si trova sulla spiaggia, a pochi metri dal bagnasciuga. La musica che proviene dalla struttura principale del resort è molto flebile come una brezza leggera. Gli invitati stanno ancora festeggiando, e anche i neo sposi, ma a modo loro. 

La cerimonia è stata bellissima e molto commovente. Tutte le tradizioni sono state rispettate, tranne forse per il mega ricevimento ancora in corso dove il livello alcolico dei ragazzi ha ormai superato la soglia del decoro. 

Tsubasa e Sanae dondolano insieme, uniti in un abbraccio intimo e delicato. 

"Sei felice?" 

"Sono in estasi capitano…" 

La giovane sposa accarezza i capelli ribelli di suo marito che inizia a tormentare delicatamente le sue labbra. 

"Adoro la tua bocca, adoro la tua pelle, i tuoi capelli, il tuo collo… Adoro tutto di te manager." 

Una scia di baci languidi la percorre fino al limite della scollatura. Le mani bollenti di lui la spogliano lentamente abbassando la cerniera del semplice abito bianco indossato per il ricevimento al posto del kimono da cerimonia. 

I seni turgidi vengono fatti prigionieri dalla sua bocca, rubandole gemiti di piacere. 

"Spogliati capitano… Ti voglio."

"Ai tuoi ordini mia signora." 

Al chiaro di luna il corpo statuario di Tsubasa ha un che di divino. I muscoli lunghi e  ben tirati attirano Sanae come una calamita che si fa letteralmente fagocitare in una stretta possessiva e sensuale. 

Il letto li accoglie in una nuvola di petali bianchi. 

I due amanti si uniscono, si amano, si accarezzano. Si donano l'uno all'altra senza riserve, certi del loro amore. 

La notte accoglie i loro sospiri come una complice silenziosa, abituata alla danza primitiva che unisce due anime in un unico corpo celeste. 

"Sanae dimmi che sarai mia per sempre…" 

"Tsubasa, io sono tua da sempre. Ti amo." 

"Ti amo amore mio." 



Ciaooo! 

Per ora la storia si ferma qui. 

Ho qualche idea su altri possibili capitoli (anche uno sul portierone sexy) ma per ora, come ho detto, sono solo idee. 

Mi prendo una pausa per pensare. 

Spero che la scrittura sia scorrevole e senza errori ma, si sa, ogni tanto uno sfondone ci scappa. 

Recensite per piacere, se vi va ovviamente. 

Baci 😘, Arianna. 













 






   
 
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