Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Zoraya    21/05/2021    1 recensioni
Dal capitolo 2: "Nel momento in cui sollevarono lo sguardo, poterono tutte vedere un ragazzo dai capelli ora come i ciliegi in primavera, che era tenuto sospeso nel vuoto da un altro ragazzo. Il primo si divincolava e urlava la sua furia all’altro che si limitava a sbuffare.
-Piantala, deficiente!- lo rimbrottò, cercando di nascondere un ghigno di puro divertimento.
-Guarda che cretini!- esclamò Erza, a quel punto, buttando il proprio pranzo in terra, nella foga di alzarsi e correre sul tetto. Anche Mirajane, compagna di classe di Erza, si alzò, con più calma rispetto alla sua amica e si spostò leggermente in avanti, in modo da essere ben visibile dal tetto."
Una famiglia unita, amici fantastici e una vita che sembra fatta proprio per lei. E allora perché nei suoi incubi Lucy si sente stranamente al sicuro? Cosa nasconde quella vita così perfetta?
La vita che sta vivendo sembra sovrapporsi ad un'altra, piuttosto familiare...
Genere: Angst, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Natsu! Lucy! - urlava un piccolo exceed, volando sulle rovine della città che un tempo era Magnolia. Era andato in missione alla ricerca dell’aiuto delle altre gilde di Fiore ed era riuscito a portare lì i maghi appena in tempo per dare il colpo di grazia a Chimaera. Aveva dovuto aspettare la fine della battaglia per andare a cercare i suoi amici.
-Natsu! Lucy! - chiamò ancora. Per quanto si spingesse lontano, non aveva ancora visto la testa rosa del suo compagno e la cosa lo stava facendo preoccupare. Dove era finito Natsu? Gli aveva promesso che si sarebbero rivisti alla fine di tutto e Natsu manteneva sempre le sue promesse.
 
-Happy! - lo richiamò qualcuno dal basso. L’exceed si voltò verso quella voce femminile, speranzoso, prima che si rendesse conto che conosceva quella voce ed era quella di Wendy, non di Lucy. La ragazzina si stava sbracciando verso di lui e il gatto blu decise di scendere a vedere come stava.
Wendy non era da sola. Steso accanto a lei c’era Laxus, ferito, ma vivo, e, seduto in terra, Sting, accompagnato dal suo fedele Lector. Sembravo stare tutti bene, alla fine.
-Wendy! Che è successo qui? - chiese, atterrando accanto a Charle. Si era diviso da lei quando erano arrivati sul luogo della battaglia. Lei era andata a cercare Wendy, che aveva trovato, evidentemente, e lui era stato accanto a Yukino per aiutarla.
-Io, Laxus-san e Sting-san abbiamo combattuto contro il padre di Laxus-san. - spiegò velocemente Wendy.
 
Happy spostò lo sguardo verso Laxus che era ancora steso e respirava affannosamente.
-Abbiamo vinto! - esclamò Sting, stringendo il pugno della mano destra.
-Abbiamo vinto grazie a te, Sting-san. - replicò timida la ragazzina, abbassando lo sguardo sulle proprie mani. –Laxus-san, credo di poter iniziare a curarti, adesso. - disse, avvicinandosi al ragazzo, che annuì. Wendy si mise in ginocchio e tese le braccia, mentre una leggera luce verde si spandeva sul corpo di Laxus che chiuse gli occhi, percependo un certo sollievo dal dolore.
-Avete visto Natsu e Lucy? - chiese Happy, contento che i suoi amici stessero bene, ma ancora profondamente preoccupato.
-No, siamo stati separati. Ci hanno fatto dividere l’uno dall’altro. - disse Wendy.
-Natsu-san sta sicuramente bene! - disse Lector, cercando di risollevare il morale all’altro exceed. Happy abbassò la testa e si sforzò di annuire.
-Li andiamo a cercare insieme, gatto. Dammi il tempo per riprendermi. Voglio cercare anche gli altri. - gli disse Laxus, parlando per la prima volta da quando era arrivato l’exceed.
 
Anche Laxus era preoccupato per i suoi compagni, non vedeva Evergreen, Freed e Bixlow da troppo tempo e voleva anche sapere come stava suo nonno, che aveva lasciato alle cure di Lily. L’exceed aveva deciso di occuparsi dei bambini della gilda e del Master, che non riusciva a muoversi dalla sua sedia.
-Grazie per essere venuto, Sting-san. - intervenne Wendy, per evitare che i suoi pensieri seguissero la stessa via di quelli dei suoi compagni. Non poteva ancora crollare, doveva prima assicurarsi che tutti stessero bene.
-È il minimo che possiamo fare per voi, Fairy Tail. - disse Sting, passandosi una mano tra i capelli e sorridendo. –Avete provato a chiedere al vostro amico con la telepatia? Forse lui può darvi delle informazioni. - continuò, prima di mordersi con forza la lingua quando vide Wendy abbassare il capo.
 
-La telepatia si è interrotta mentre combattevamo. - gli spiegò Laxus, adombrandosi. Anche quello lo rendeva inquieto. Potevano esserci tanti motivi che potevano spiegare quella situazione, ma la sua mente non poteva fare altro che considerare solo i peggiori in assoluto. Lanciò uno sguardo a Happy e vide che anche lui aveva la sua stessa espressione: i pensieri negativi non stavano invadendo solo la sua mente.
-Laxus-san, non posso fare più di così. Ora dovresti solo riposare. - disse Wendy, alzandosi con non poca fatica.
-Ti sei sforzata troppo Wendy! - la riprese Charle, che non aveva detto nemmeno una parola da quando era arrivato Happy.
 
La tristezza e la preoccupazione dell’exceed si erano attaccate anche a lei che sentiva un brutto presentimento farsi largo dentro il suo cuore. Aveva provato ad analizzare quella sensazione, per capire se fosse o meno una premonizione, ma non era riuscita a fare chiarezza dentro di lei. Charle avrebbe voluto dire qualcosa a Happy per risollevargli il morale. Non le piaceva vederlo in quel modo, però non riusciva a trovare nulla che non sembrasse una bugia.
-No, Charle, sto bene, non preoccuparti. - replicò la ragazzina, arrossendo quando si accorse dello sguardo fisso di Laxus.
 
Sting sorrise, stupendosi ancora una volta della forza della piccola dragon slayer. All’inizio, la prima volta che l’aveva vista, l’aveva considerata troppo debole per poter essere davvero importante, ma si era dovuto ricredere: non solo aveva imparato a controllare la dragon force in breve tempo, ma aveva una tenacia che raramente aveva avuto modo di vedere anche in maghi più grandi. E ne aveva passate troppe, in troppo poco tempo, ma questo sembrava un punto in comune per tutta Fairy Tail.
-Grazie, ragazzina. Andiamo a cercare gli altri. - disse Laxus, severo, interrompendo il contatto visivo con lei.
 
Era preoccupato che avesse usato troppa magia per lui, ma lei sembrava stare bene. Era felice di essere riuscito a proteggerla, per una volta non aveva fallito nel suo intento. Laxus si alzò e fece un cenno a Happy che si levò in volo, seguito da Charle e Lector. Sting si stiracchiò e si incamminò davanti a loro. Anche lui era preoccupato per la sua gilda, ma loro erano arrivati quando ormai il grosso del combattimento era avvenuto. Erano maghi freschi e riposati che avevano affrontato maghi già provati dalle battaglie contro Fairy Tail e lui sapeva quanto potessero essere molesti quelli di Fairy Tail quando volevano sfiancarti! Per questo non si stupì quando vide Yukino correre verso di lui, anche se avrebbe dovuto capire dalla sua espressione che c’era qualcosa che non andava.
 
-Master! Laxus-sama! È… orribile! - esclamò la ragazza, correndo verso di loro con le lacrime agli occhi. Happy e Charle si bloccarono a mezz’aria e Wendy trattenne rumorosamente il fiato. L’unico che non sembrava essere colpito era Laxus, che si era limitato a serrare i denti, aspettando che Yukino si avvicinasse.
-Che cosa è successo, Yukino? - le chiese Sting e le andò incontro, fino a prenderle le mani. Era sconvolta.
-No… non posso…-. Yukino scosse forte la testa, serrando gli occhi e cercando di trattenere i singhiozzi. Non riuscì a finire la frase, così si liberò dalla stretta gentile del suo Master e indicò un punto dietro di lei. Laxus accelerò il passo, senza dire nulla, seguito da Happy che stava già piangendo.
 
Wendy e Charle rimasero immobili per un tempo indefinito. Lector sentiva gli occhi farsi lucidi, anche se non sapeva perché. Vedere Yukino in quel modo gli faceva male, soprattutto perché sapeva che sotto c’era qualcosa di grosso. Si riscosse solo quando sentì la voce di Charle che chiamava delicatamente Wendy. La ragazzina sollevo lo sguardo verso di loro, trattenendo le lacrime.
-Vado a vedere se c’è bisogno di me. Grazie Yukino-san per essere venuta ad avvertirci. - disse, prima di correre sulla scia di Laxus che era già sparito.
-Dobbiamo andare anche noi! Master! -. Yukino si aggrappò al gilet del mago e lo guardò, disperata. Sting annuì e lanciò uno sguardo a Lector.
-Dobbiamo aiutarli anche ora, Sting-kun. - confermò l’exceed.
 
Charle e Wendy non dovettero correre molto prima di sentire i singhiozzi disperati di qualcuno. Avvicinandosi ancora, videro Gildarts che stringeva con forza Cana, abbandonata contro di lui. Laxus era immobile, il volto terreo. Happy era tornato a terra e calde lacrime gli bagnavano le guance. Wendy fece altri tre passi, prima di rendersi conto appieno di quello che stava accadendo. I singhiozzi provenivano da Cana, che urlava parole sconnesse, soffocate dal petto del padre. Gildarts la stringeva come se fosse la sua unica ancora di salvezza in quel mare di dolore e tremava. Laxus e Happy guardava qualcosa a terra. No, non qualcosa, qualcuno.
 
Riversa a terra, il corpo un’unica maschera di sangue rappreso, con i capelli che sembravano gareggiare con questo, in un macabro duello, giaceva Erza, spogliata della sua armatura. Wendy fece un passo e poi un altro e un altro ancora, fino a crollare a terra, accanto alla testa di Titania, la regina delle fate. Si portò una mano alla bocca, cercando di ricacciare indietro le lacrime. Charle le si mise accanto.
-Erza-san…- disse, in un soffio, Wendy. Allungò le braccia verso la ragazza. Non sentiva il suo potere magico, ma non voleva dire nulla, giusto? Erza stava solo riposando, giusto? Quelle ferite non erano così mortali come sembravano, lei le avrebbe guarito. Lo aveva sempre fatto.
-Wendy…- la richiamò dolcemente Charle, cercando di ignorare il pianto di Cana.
-NO! Posso salvarla, posso farcela! Dimmi che posso farcela, Charle! - urlò Wendy, rompendo in singhiozzi.
-È colpa mia! Tutta colpa mia! Si è messa in mezzo per salvarmi! - urlò a sua volta Cana, liberandosi dalle braccia di Gildarts. Wendy si coprì il viso con le mani, singhiozzando ancora più forte. Erza non poteva essere morta, non lei. Era sempre stata così forte…
 
Sting e Yukino arrivarono in quel momento, ma non si unirono al gruppo. Yukino pianse di nuovo, senza emettere il minimo suono, mentre Sting si morse a sangue il labbro inferiore. Lector, accanto a lui, scoppiò in lacrime, cercando di non farsi sentire dagli altri. Il dolore che proveniva da quel gruppetto era così forte che loro si sentivano quasi degli intrusi.
-Gildarts…-. Laxus dovette interrompersi e ingoiare il nodo che sentiva in gola. Si scambiò uno sguardo con Happy che piangeva disperato accanto a lui, ma che annuì risoluto. Qualsiasi fosse il compito, Gildarts era la persona più giusta in quel momento. –Portala in quello che rimane della gilda. Ci vediamo lì con tutti quanti. - riuscì a dire. Prese un respiro profondo per non scoppiare a singhiozzare come un bambino.
 
Gildarts annuì e prese in braccio il corpo inerte di Erza.
-La riporto a casa. - disse, facendo un cenno con il capo a Cana che gli si era messa accanto, ancora piangente.
-Ragazzina, io vado a cercare gli altri, tu che fai? - chiese Laxus, burbero, cercando di nascondere tutto il dolore che quella vista gli aveva causato. Wendy sollevò gli occhi bagnati di lacrime su di lui e annuì.
-Vengo anche io, Laxus-san. - disse, alzandosi, con il petto ancora squarciato dai singhiozzi.
-Voglio trovare Natsu! - disse Happy, piangendo così forte da non riuscire a volare.
-Lo troveremo. - gli rispose Laxus. –Venite anche voi? - chiese, poi, rivolto a Yukino, Sting e Lector.
-Sì, arriviamo. - rispose Sting, sintetico, raggiungendolo in poche falcate rapide. Erano le uniche parole che era riuscito a dire senza scoppiare a piangere. Lector si accostò a Charle e a Happy, partecipando al loro dolore in silenzio.   
 
 
-Laxus! Wendy! - li richiamò la voce di Romeo, che si stava sbracciando poco lontano da loro.
-Ragazzino. Dov’è tuo padre? - chiese Laxus, nascondendo molto bene il sollievo che aveva provato quando aveva visto che almeno lui era vivo e che sembrava piuttosto contento. Chiaramente non sapeva nulla di quello che era successo.
-Qui, con me! -. Romeo li aveva raggiunti di corsa, ansimando. Wendy non si sforzò neanche di sorridere, mentre Sting, Lector e Yukino si limitarono a rimanere indietro.
 
Non toccava a loro dare brutte notizie, loro potevano solo stare lì e tentare di aiutarli ad affrontare tutto.
-Che è successo? - chiese all’improvviso il ragazzino, rendendosi conto degli occhi rossi di Wendy e delle tracce che le lacrime avevano lasciato sul suo volto sporco. Laxus prese un respiro profondo, ma non era ancora pronto a raccontare quello che avevano appena visto. Da una parte non ci credeva neanche lui, ancora, si aspettava sempre di vedere Erza arrivare dalla gilda, con i capelli al vento, infuriata contro di loro che l’avevano subito data per spacciata.
 
-Romeo, hai visto Natsu? - chiese Happy, anticipando tutti gli altri. Pregò, il piccolo exceed, che il ragazzino gli desse una risposta affermativa, pregò per ricevere un “è con noi! Lucy lo sta rimproverando”, ma Romeo scosse la testa, infrangendogli il cuore e le speranze.
-Capisco. Grazie, Romeo. - disse Happy, chinando la testa e guardando il terreno con uno sguardo così perso che perfino Laxus addolcì i lineamenti del volto.
-Lo troveremo! Vedrai che Natsu-san non può essere lontano! Te l’ha promesso, no? - si intromise Lector, raggiungendo l’altro gatto. Anche lui era preoccupato per Frosch e per Rogue e poteva capire perfettamente quello che provava l’exceed blu.
 
Happy gli sorrise, riconoscente, e annuì, deciso. Non si sarebbe arreso, Natsu non lo avrebbe mai accettato. Lo avrebbe trovato insieme a Lucy, era sicuro, quei due erano insieme da qualche parte a discutere.
-Che cosa vi è successo? - chiese ancora Romeo, rivolgendosi ad entrambi, ma guardando solo Wendy che si lasciò sfuggire un singhiozzo. Aveva provato a non piangere, aveva provato ad essere forte, ma non ci riusciva. L’immagine di Erza era stampata all’interno delle sue palpebre e non riusciva a smettere di vederla in quel modo.
 
-Porta tutti alla gilda. - gli ordinò Laxus, mettendo una delle sue enormi mani sui capelli della ragazzina accanto a lui, nel tentativo impacciato di consolarla. –Sai dove posso trovare gli altri? - chiese, poi, sempre al ragazzino. Lui strinse i denti, scocciato perché gli stavano palesemente nascondendo qualcosa e guardò con sfida Laxus, senza rispondere.
-Ragazzino, è una cosa importante. - lo redarguì lui, facendo, letteralmente, scintille. Romeo gli lanciò uno sguardo arrabbiato, ma si decise a rispondere.
-Ho visto Mirajane-sama e gli altri di là. Credo abbiano bisogno di te, Wendy. - disse il ragazzino. Wendy annuì, asciugandosi gli occhi e tirando su con il naso.
-Ci vediamo alla gilda, ragazzino. - gli ricordò Laxus, iniziando a camminare. Poi si voltò a guardarlo. –Erza… lei è…- scosse la testa, incapace di continuare.
-Lei è cosa? - urlò Romeo, stringendo i pugni e sentendo le lacrime già salire agli occhi.
 
Tranquillo, non pensare subito al peggio. Non ti ha ancora detto nulla.
-Non ce l’ha fatta. - completò Charle, a testa bassa. Romeo fece passare lo sguardo sui suoi compagni, sulle lacrime di Happy, sugli occhi lucidi di Wendy, perfino sul viso distrutto di Laxus e sul labbro che si stava torturando senza riposo.
-No, lei non può… È Erza Scarlett, nessuno può averla…- mormorò, scuotendo la testa. Wendy si lasciò sfuggire un altro singhiozzo che lacerò l’aria tesa. Romeo si accasciò al suolo, guardandosi i pugni ancora chiusi. La sua mente stava ancora cercando di elaborare la notizia, il suo cuore non l’aveva ancora recepita, ma non riusciva a ignorare il pianto di Wendy e Happy, lo sguardo di Charle e quello di Laxus.
Morta. Morta. Morta.
 
Solo questo riusciva a ripetersi, ma il significato di quella parola gli era, per qualche ragione, del tutto oscuro.
Morta. Non sarebbe più entrata nella gilda con il corno gigante di qualche mostro? Morta. Non avrebbe più picchiato Natsu e Gray? Morta. Non avrebbe più fermato le scazzottate all’interno della gilda? Morta. E la torta alle fragole? Non l’avrebbe più mangiata? Morta. Adesso, Natsu, chi poteva sfidare?
 
Il dolore lo investì in pieno, lasciandolo senza respiro. Le lacrime, che si erano raggruppate nei suoi occhi, spingendo per uscire, da quando aveva sentito le prime parole di Laxus, scorrevano libere sulle sue guance. Batté un pugno in terra. Poi un altro. E un altro ancora. Fino a sentire dolore e ad escoriarsi le nocche. E urlò il suo dolore al cielo, esponendo alla luce quelle lacrime che andavano a fare compagnia a quelle di Happy che gli si era accostato.
 
Macao arrivò correndo, a sentire il grido del figlio. Dietro di lui Wakaba appariva preoccupato quanto il suo amico.
-Romeo! - urlò Macao, raggiungendo il figlio e mettendogli le mani sulle spalle. –Che diamine…? -
-Laxus? - chiese Wakaba guardando interrogativamente l’altro.
-Andate alla gilda. Il ragazzino vi spiegherà. - disse e fece un cenno ai suoi compagni. Happy diede un colpetto alla mano di Romeo, a mo’ di saluto.
-Vado a cercare Natsu. - disse, prima di alzarsi in volo. Non poteva piangere, doveva prima trovare il suo amico.
 
 
Freed si accoccolò accanto a Evergreen, seduta in terra. La ragazza si rigirava gli occhiali distrutti tra le dita della mano destra, con lo sguardo perso nel vuoto. Bixlow era lì vicino e anche lui sembrava del tutto perso nei suoi pensieri. Evergreen sollevò gli occhi su Freed, appena lui arrivò alla sua altezza e si lasciò sfuggire un sospiro, indicando con la testa il gruppetto accanto a loro. Freed annuì, ma non disse nulla. Ogni parola sembrava inutile di fronte a tutto quel dolore. Bixlow li raggiunse e si sedette anche lui in terra, circondando le spalle della ragazza con un braccio. Anche lui non riusciva a distogliere lo sguardo. L’unico altro pensiero che riuscivano a formulare riguardava Laxus. Dove era? Stava bene? Si erano separati troppo presto e non erano più riusciti a raggiungerlo.
 
Freed si alzò e si passò una mano sui pantaloni per togliere la polvere che gli era rimasta attaccata.
-Vado a cercare Laxus. – disse e guardò gli altri due che annuirono in risposta. Sapevano, come lo sapeva anche lui, che la sua era più che altro una scusa per andare via da lì. -So che sta bene, ma vorrei andare a cercarlo lo stesso. – concluse. Bixlow spostò lo sguardo verso gli altri ragazzi lì accanto e annuì.
-Rimaniamo noi qui. Va’! – disse Evergreen. Lei era preoccupata per Laxus, molto più di quanto volesse ammettere. Freed posò una mano sulla spalla di Bixlow, prima di allontanarsi da lì.
 
Non appena superò il muro del palazzo, Freed riprese a respirare liberamente. Era come se un peso gli si fosse tolto dal petto e si sentiva finalmente meno oppresso. Il ragazzo spaziò con lo sguardo tutti intorno. Della città era rimasto solo lo scheletro. Era uno spettacolo che gli metteva i brividi. C’erano ancora dei fuochi che ardevano agli angoli, anche se non più con la forza di prima, e poteva sentire nell’aria la puzza di bruciato. Era il cuore dell’inferno, quel posto. Strinse forte i pugni, chiedendosi quanto avessero perso in quella sola giornata e riprese a camminare, tentando di ignorare la morsa allo stomaco che l’aveva preso quando si era ritrovato a pensare a Laxus da solo lì fuori. Fino a quel momento era certo della sua vittoria ed era certo di trovarlo vivo e vegeto, come sempre accadeva, ma adesso non era più così sicuro. Era stato tutto troppo rapido e crudele e totalmente inaspettato. Erano stati da subito in totale svantaggio e pensare che ne sarebbero usciti fuori solo un po’ ammaccati, ma tutti insieme, gli sembrava ora pura follia. Che sciocco che era stato a non muoversi subito!
 
-Freed! Sapevo che ce l’avresti fatta! – lo richiamo una voce alla sua destra. Il ragazzo non fece in tempo a voltarsi che si ritrovò nella stretta di Max. Freed, di solito, non abbracciava nessuno, tanto più Max, con cui non aveva quasi nulla in comune, ma in quel momento capì perfettamente cosa gli passasse per la mente e ricambiò, notando il tremore dell’altro.
-Che ti è successo? – chiese, staccandosi da lui e guardando il suo volto distrutto. Max scosse la testa, con il mento che gli tremava.
-Warren e Droy… - disse soltanto, abbassando lo sguardo. -Jet e Nab stavano pensando di riportarli alla gilda, ma ci serve aiuto. -. Freed annuì, sentiva la gola secca e dovette schiarirsi la voce prima di riuscire a tirare fuori una sola parola.
 
Non aveva mai legato particolarmente con Warren e Droy, ma erano i suoi compagni di gilda e faceva male.
-Io… - si schiarì di nuovo la voce che era uscita più gracchiante del previsto -Io e Bixlow possiamo aiutare. Anche Ever. Io… vorrei solo cercare Laxus. -. Max fece un sorriso tirato.
-Sono contento che voi tre stiate bene e che ci possiate aiutare. – commentò a bassa voce e a disagio, come se sentisse che quelle non sarebbero mai state le parole adatte.
-Lì giù ci sono Bixlow ed Ever, mentre cerco Laxus possono aiutarvi loro. Vi raggiungerò presto, ma devo proprio andare. -. Freed si stava giustificando, anche se non ce n’era alcun bisogno. Max non lo avrebbe mai criticato per questo suo desiderio di cercare altri compagni vivi, lo sapeva, però aveva bisogno di farlo, di fargli capire che non li stava abbandonando, ma che ancora non ce la faceva a reggere tutto quello.
 
-Vado a chiamarli, allora. Tu trova gli altri, trovali vivi. – lo pregò Max, prima di allontanarsi.
-Max! – lo richiamò Freed. Era giusto avvertirlo. -Di là ci sono anche Elfman, Mirajane e Lisanna. E Mira, ecco… lei… -. Max ingoiò a vuoto e strinse le mani a pugno.
-Morta? – chiese, talmente tanto piano che Freed dovette leggere le sue labbra per capire.
-No! No. Lei… ha una brutta ferita. Lisanna è riuscita a bloccare l’emorragia, ma è molto debole. Ha perso un braccio. Il destro. – spiegò, mentre le immagini di quell’orrendo scontro e le lacrime dei due fratelli che si erano stretti l’uno all’altro gli si riversavano nella mente. Un fiotto di nausea gli risalì su per l’esofago e dovette concentrarsi per non vomitare al ricordo di quella ferita che deturpava il corpo della sua compagnia di gilda. Max si lasciò sfuggire un sospiro e annuì, senza aggiungere nulla. Si voltò di nuovo e si allontanò da lui, sollevando la mano destra per salutare Freed.
 
Il ragazzo riprese a camminare dalla parte opposta. Neanche il suo potere demoniaco del dolore era in grado di fare male in quel modo. Si sentiva lacerato dentro. Quanti ne avrebbe trovati vivi? Si chiese, mentre superava le case distrutte e le mura crollate. Un’insegna di un cafè era ancora appesa al suo gancio e si spostava piano al vento leggero che si era alzato. A Freed venne inspiegabilmente da sorridere a vedere quel piccolo baluardo di resistenza, si costrinse a distogliere lo sguardo da quella insegna e lo vide. Lo avrebbe riconosciuto ovunque, con quel cappotto lungo e quei capelli biondi che svettavano sopra le teste di chi lo accompagnava. Non notò Happy fino a che non lo sentì urlare il suo nome. Sollevò il braccio e andò loro incontro.
 
-Hai visto Natsu? – fu la prima cosa che disse l’exceed blu, non appena arrivò accanto a lui. Freed scosse la testa.
-Pensavo fosse con te. – disse, sorpreso di vedere i due amici separati. Happy scosse la testolina e guardò Laxus.
-Lo troveremo, dammi solo un secondo. – disse e anche questo sorprese Freed. Da quando Laxus era così rassicurante? Poi, però, notò lo sguardo di Happy, colmo di lacrime che tratteneva a stento. Freed guardò gli altri componenti del gruppetto e si accorse di quanto fossero distrutti.
-Che cosa è successo? – chiese, vedendo le guance ancora bagnate di lacrime di Wendy.
-Erza… -.
 
Laxus non doveva aggiungere nulla, perché a Freed bastava vedere la sua faccia e sentire quel tremito quasi impercettibile nella sua voce. Lo conosceva da così tanto tempo da sapere quanto stava fingendo di essere forte. Quella sola parola fu sufficiente a capire e fu come un pugno dritto allo stomaco e la nausea tornò più forte di prima. Freed sentì qualcosa crollare nel suo petto, ma si sforzò di rimettere in ordine i suoi pensieri, come sempre aveva fatto.
-Anche Warren e Droy. Ho incontrato Max. – li aggiornò brevemente. Wendy si lasciò sfuggire un altro singhiozzo e Happy tirò su con il naso. -Bixlow, Ever, Lisanna ed Elfman stanno bene, ma Mira ha bisogno di te, Wendy. Ha una brutta ferita. – continuò.
 
Prima le cose importanti. Mira può ancora riprendersi. Non puoi stare male ora. Laxus ha bisogno che tu sia forte.
-Ragazzina, va’ con Freed e aiuta Mirajane. Io e Happy andiamo a cercare gli altri. Ci vediamo alla gilda. – ordinò Laxus, sfregandosi gli occhi. Non poteva piangere, non ancora.
-Io vorrei venire con te, Laxus-san. I miei poteri potrebbero servire anche a qualcun altro! – si oppose Wendy. Charle sbuffò, visibilmente contrariata.
-Hai poca magia, Wendy! Saresti solo d’intralcio se ti dovessi sentire male! Aiutiamo Mirajane e andiamo alla gilda. Anche lì potrebbe esserci qualcuno che può avere bisogno di te. – la rimproverò l’exceed.
-Ma io… - iniziò la ragazzina.
-Vengo anche io con te, Wendy. – si offrì Yukino. -Vorrei aiutarvi. – disse poi rivolto a Freed.
-Io vado con Laxus-san. Lo aiuterò io, Wendy. Non ti preoccupare. – disse Sting. – Devo anche andare a cercare Rogue. – continuò, passandosi una mano tra i capelli, a disagio.
-L’ho visto qualche ora fa, stava venendo a cercarti. – lo aggiornò Freed, dopo essersi scambiato uno sguardo con Laxus.
-Ci vediamo tra poco. – ripeté quest’ultimo, prima di allontanarsi, seguito da Happy, Sting e Lector.
-Andiamo, Wendy? – chiese Freed, cercando di sorridere alla ragazzina. Laxus l’aveva lasciata a lui, gli aveva fatto capire, con quello sguardo, che doveva tenerla al sicuro, che lui stava per crollare e non sarebbe stato abbastanza forte anche per lei. Per questo l’aveva lasciata indietro.
 
 
-Laxus, non sento la voce di Natsu da nessuna parte. – mormorò Happy, che continuava a guardarsi intorno dall’alto.
-Forse Natsu-kun sta riposando. – tentò Lector, beccandosi lo sguardo scettico di Laxus che stava evitando appositamente le domande dell’exceed blu. Natsu non riposava. L’unica volta in cui, dopo una battaglia, era stato tranquillo era accaduto quando si era risvegliato E.N.D. Era quasi morto quel giorno. Sting aveva smesso di parlare da quando avevano lasciato Wendy e non sembrava volesse intromettersi in quel discorso. Anche lui evitava lo sguardo e le domande di Happy; era paralizzato dalla paura.
-Natsu! Lucy! – urlò Happy. -Lucy! Natsu! -.
 
Laxus si lasciò sfuggire un sorriso amaro; come Happy, anche lui era convinto che avrebbero trovato i due ragazzi insieme ed era spaventoso il fatto che non rispondessero ai loro richiami.
-Laxus! C’è qualcuno lì! – urlò Happy, indicando con la zampetta le rovine di una casa. C’era qualcosa di indefinito lì sotto, qualcosa che poteva sembrare un corpo.
-Aspetta! – tentò di fermarlo Sting, ma Happy era già partito per raggiungere quella macchia per terra.
-Happy-san! -. Lector seguì l’altro exceed, volando via veloce. L’espressione sul viso di Sting non gli piaceva per niente e non voleva lasciare da solo il suo amico.
-Li senti anche tu. – disse Laxus, laconico. Non era una domanda. Quell’odore, anzi, quei due odori erano inconfondibili, almeno per loro due. Sting annuì e accelerò il passo.
 
L’urlo degli exceed arrivò terribile e i due ragazzi sentirono il fiato bloccarsi in gola, ma non si fermarono e raggiunsero quel maledetto luogo.
Lector era ancora a mezz’aria, fermo, con gli occhi spalancati, pieni di lacrime. Sting si fermò accanto a lui e si accasciò a terra, colpendo il terreno con un pugno fiacco. Non aveva bisogno di avvicinarsi. Laxus, invece, continuò a camminare, anche se ogni passo sembrava più difficile di quello precedente. Le sue gambe erano pesanti come il marmo e il petto era oppresso da un peso enorme.
 
Corri via! Sei ancora in tempo. Non hai ancora visto nulla.
-Natsu! – urlò Happy, lanciandosi addosso al corpo del suo amico. -Lucy! -. Laxus vide l’exceed scrollare i due ragazzi, urlare il loro nome e poi lasciarsi cadere lì accanto.
-Natsu, mi avevi fatto una promessa. – borbottò, piangendo. Laxus si accostò e toccò la spalla di Natsu. Gli tremavano le mani.
Il ragazzo era freddo. Natsu non era mai freddo. Happy lo guardò, supplicandolo di dire qualcosa che potesse cancellare quello che era evidente. Laxus scosse la testa, notando, in quel momento, una chiave spezzata, accanto a Lucy.
-Dobbiamo riportarli alla gilda. – disse, ma non riuscì a muoversi. Era in ginocchio, accanto a quei due corpi abbracciati.
 
La mano di Natsu stringeva quella di Lucy, la cui mano libera era incastrata nella sciarpa di Igneel, come se avesse stretto a sé la testa del ragazzo. E forse era proprio questo quello che era successo. Laxus sbatté le palpebre, cercando di liberare gli occhi dalle lacrime. Happy si avvicinò ancora e si accoccolò, come faceva tutte le notti, quando lui e Natsu andavano a dormire a casa di Lucy. Anche la sera precedente, prima della battaglia, erano andati lì, come sempre.
-Happy. – lo chiamò Laxus, dannatamente gentile. L’exceed sentì chiaramente le lacrime nella sua voce.       -Dobbiamo portarli alla gilda. – ripeté. Sentì Sting muoversi, dietro di loro, ma non si voltò. Non era pronto a farsi vedere così.
-Laxus… -. Happy non riuscì a continuare la frase, i singhiozzi erano diventati ancora più numerosi e gli avevano troncato la parola.
-Vi aiuto. – sussurrò Sting.
 
Laxus chinò la testa e lasciò libere le lacrime, che continuavano a premere contro i suoi occhi e a chiudergli la gola. Sting si chinò e fece per aprire la mano di Natsu.
-No! Non li separare! Lasciali stare! – urlò Happy, all’improvviso, tra le lacrime, buttandosi sulle mani intrecciate dei suoi amici. Sting si lasciò sfuggire un singhiozzo e crollò anche lui, sotto lo sguardo triste e preoccupato di Lector.
 
 
Pioveva quel giorno. Era Juvia che stava facendo piovere, ma a nessuno importava. Si addiceva bene al loro umore. Il Master, seduto sulla sedia a rotelle, sembrava ancora più vecchio del solito. Più vecchio e più fragile, mentre guardava le lapidi davanti a loro. Con lui c’erano tutti i Master di tutte le gilde di Fiore, che erano lì, tutti in lacrime. Happy era accanto a Gray, che stringeva la mano di Juvia. Si era risvegliato, dopo la battaglia, nella prigione d’acqua della ragazza. Non riusciva a vedere nulla e credeva di essere morto. Dopo, quando erano tornati alla gilda, avrebbe voluto essere morto. Avrebbe fatto meno male.
 
 
Era entrato appoggiato a Juvia, che lo guidava lentamente. Accanto a lui c’era Gajeel che spingeva il vecchio Master. Dietro di loro, venivano Levy, Asuka e il bambino. Aveva sentito un silenzio irreale, rotto solo dai singhiozzi di qualcuno che non riusciva a focalizzare. Era troppo silenzioso, davvero troppo. Aveva sentito la ragazza accanto a lui trattenere il fiato e Gajeel imprecare in modo piuttosto volgare. E nessuno che lo attaccava per quello che aveva detto. Nessuna voce alzarsi per chiamarlo “stupido ghiacciolo” e chiedergli dove fosse finito. Non vedeva nulla, ma sapeva che c’era qualcosa che mancava.
-Juvia. – la chiamò, nel silenzio tombale.
-Gray-sama. – sussurrò di rimando lei, con la voce rotta.
-Non sento la voce di quel fiammifero idiota. – disse.
 
Ora non aveva scuse. Doveva rispondere. Gajeel, stranamente muto, gli mise una mano sulla spalla. C’era decisamente qualcosa che non andava. Il panico iniziò a farsi largo nel suo petto, insieme ad un sospetto strisciante che gli attraversò la mente.
-Juvia. – disse, ingoiando a vuoto e ricacciando indietro la paura.
-Dov’è quel fiammifero idiota? È qui, vero? – chiese. Sentì la ragazza tremare.
-Juvia. – ripeté, dicendo il suo nome come se fosse una preghiera.
 
Dimmi che sto sbagliando, dimmi che sono paranoico. Di’ qualcosa che porti via questo buio.
Sentì qualcuno avvicinarsi lentamente e una voce sottile, rotta dai singhiozzi dire:
-Posso aiutarti, Gray-san, se vuoi. -. Wendy si era accostata a lui. Era distrutta, stanca e con il cuore a pezzi, ma non ce la faceva a vedere anche lui stare così male. Gray si limitò ad annuire. Solo dopo, quando vide i corpi dei suoi amici a terra, quando sentì le gambe diventare di gelatina e crollare sotto di lui, quando si portò in terra anche Juvia che cercava di soffocare i singhiozzi mordendosi la mano sinistra, solo allora si accorse che forse non avrebbe voluto vedere mai più.
 
 
Wendy stava piangendo tra le braccia di Cheria, con Lyon in piedi, lì vicino. Levy singhiozzava tra le braccia di Gajeel, che doveva anche consolare Jet, aggrappato al suo braccio. Yukino, poco distante, singhiozzava nel fazzoletto, mentre Minerva si stringeva con le sue stesse braccia, accanto a Miriana- disperata tra le braccia di Kagura- e alle altre ragazze di Mermaid Heel. Rogue e Sting erano silenziosi e stringevano entrambi il proprio exceed.
 
Frosch e Lector si erano immedesimati in Happy e nel suo dolore e non riuscivano a staccarsi dai due dragon slayer. Mirajane e Lisanna piangevano insieme, mentre Elfman stringeva Evergreen tra le braccia, per la prima volta senza preoccuparsi di quello che pensavano gli altri. Ichiya, Eve, Hibiki e tutti gli altri di Blue Pegasus avevano portato i fiori che adornavano le tombe: scarlatte per Erza, gialle per Droy, rosa per Warren e blu e rosse per Lucy e Natsu, sepolti insieme, come aveva deciso Happy.
Tutti gli spiriti stellari di Lucy erano lì, in un angolo, con gli occhi bassi. Anche Loki ed Acquarius erano riusciti ad arrivare, su dispensa speciale del re degli spiriti- che voleva salutare la sua vecchia amica- nonostante le loro chiavi si fossero rotte.
Fairy Tail era abbattuta, totalmente sconfitta. Nessuna voce si alzava, nessuno aveva il coraggio di rompere il silenzio.
 
Nessuno tranne Gajeel. Il ragazzo si lasciò sfuggire una risatina, tra le lacrime che gli bagnavano il volto. Gli altri alzarono lo sguardo su di lui, chi perplesso, come Lyon e Rogue, chi scioccato, come Levy, chi scocciato, come Laxus e Gray.
-Che diamine ti prende, idiota? – sbottò Laxus, già pronto a sfogarsi con una bella rissa.
-Stavo solo pensando ad una cosa. – rispose Gajeel, lasciandosi sfuggire un’altra risatina, interrotta da un singhiozzo che non era riuscito a fermare. Gray inarcò un sopracciglio, ma poi sembrò capire e le lacrime, che era riuscito a trattenere fino a quel momento, iniziarono a scendere lungo le guance.
-Attento a piangere, Metallaro, poi ti arrugginisci davvero. – spiegò Gajeel, cercando di imitare il tono di voce di Natsu. I singhiozzi di Happy divennero più forti, ma anche lui stava sorridendo.
-Gray, non ti spogliare anche al mio funerale. – disse, con la voce in falsetto. Lucy era l’unica che continuava a rimproverarlo per quel suo comportamento.
-Rivale in amore. – sussurrò al suo fianco Juvia, piangendo amaramente.
-È la punizione peggiore che poteste pensare, principessa. – singhiozzò Virgo, mentre Aries cercava di consolarla.
-Guarda che idioti! Piangono, invece di lavorare! Infangano il nome di Fairy Tail! – disse, minacciosamente, Bisca, con un cipiglio che somigliava incredibilmente a quello di qualcuno dai capelli scarlatti.
-Certo che le ragazze avrebbero potuto mettere dei vestiti sexy. – rise Max, una mano sulla fronte, nella precisa imitazione di Warren.
-Levy sta piangendo! Come è carina! – esclamò, invece Jet, ammiccando verso l’amica, che scoppiò a ridere.
 
Perfino Laxus si lasciò sfuggire una risata, tra le lacrime calde che continuavano a scendere. Gildarts gli diede una pacca sulla spalla e strinse a sé Cana, che borbottò qualcosa sui padri troppo appiccicosi.
Rimasero ancora lì davanti per un tempo indefinito, poi Happy si alzò in volo, sotto la pioggia, e sollevò la zampa destra. Gray fu il primo a capire e sollevò anche lui il braccio destro. Aveva tutte le dita chiuse, ad eccezione del pollice e dell’indice. Dopo Gray, uno dopo l’altro, tra i singhiozzi che ancora laceravano l’aria, tutti alzarono la mano. Anche gli spiriti stellari. Perfino un ragazzo, dai capelli blu e un tatuaggio che gli contornava un occhio, che aveva guardato tutta la cerimonia da lontano.
 
Anche se non posso vederti… Anche se siamo separati e lontani… Io sto sempre pensando a te.
 
 
 
 
NOTE:
Ecco l’ultimo capitolo di questa mini-long. Credo sia stato il secondo che io abbia scritto, in realtà, per questa storia e in origine doveva essere una sorta di one-shot unita al capitolo precedente. Come credo sia evidente, ero un po’ giù di morale quando l’ho pensato/scritto e mi sono depressa ancora di più, dopo…
Il capitolo era già pronto da parecchio, ma la pigrizia, unita al fatto che dovrei studiare per la sessione estiva, scrivere delle valutazioni per il lavoro e iniziare a lavorare alla tesi, ha portato ad una latenza dell’aggiornamento.
Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno messo la storia tra le preferite, ricordate e seguite e anche chi ha recensito o solo letto. Insomma, spero che vi sia piaciuta almeno un po’.
Sono sempre qui per qualsiasi orrore abbiate notato.
Un abbraccio!
 
 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Zoraya