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Autore: Keyra    29/08/2009    3 recensioni
A volte capita che una ragazza si innamori davvero.
A volte capita che una ragazza si innamori davvero di un ragazzo.
A volte capita che una ragazza si innamori davvero di un ragazzo malato.
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Baciami ancora.

 

Il tempo volò via troppo veloce, le nuvole estive cominciarono a diramarsi per far spazio a quelle grigie dell'autunno, e Samuel era sempre con me.
Settembre arrivò troppo in fretta, l'inizio della scuola era sempre più vicino.
Un giorno ci venne l'idea di passare una nottata in spiaggia. Gli dissi che avevo sempre desiderato farlo, ma non ce n'era mai stata la possibilità. Neanche con Alex.
Lui non esitò, non mi rispose nemmeno,non c'era bisogno di una risposta. Una sera venne a prendermi con il sacco a pelo sotto il braccio, e mi disse - Allora, sei pronta? - proprio come quella volta che mi aveva portata nel suo posto segreto.
Montammo la tenda in un'insenatura nascosta della costa, dove praticamente nessuno avrebbe potuto vederci e così saremmo stati sicuri da qualsiasi incursione notturna di ladri e altri benvenuti.
- Hai mai più sentito Alex? - mi chiese mentre stendeva una coperta sulla sabbia.
- Mi ha chiamato, un po' di giorni fa -
- Davvero? - si irrigidì, aspettando le mie parole.
- Sì -
- E quindi? -
- Mi ha chiesto di tornare insieme.. piangeva -
- E tu? -
- E io.. cosa dovevo dire? -
- Che gli hai detto? -
- Gli ho detto che mi  serve del tempo per capire -
Non so perchè non l'avevo liquidato con un no secco. Forse, non me l'ero sentita. L'avevo sentito così fragile.
- Allora vuoi tornarci insieme? -
- .. No, non credo -
- Bé, fatti vostri -
- Sono anche fatti tuoi, no? -
Lui mi guardò con una strana espressione sul viso, turbato, stupito.
- Perché dovrebbero? -
- Perché.. perché beh, ti racconto tutto, non dovrei? -
- Come vuoi.. non ti chiedo di raccontarmi ogni particolare della tua vita -
- Va bene, scusami -
Aspettammo che arrivasse il buio e poi accendemmo un fuoco per cuocere alcuni spiedini che ci eravamo portati. Seduti lì, davanti alla fiamma rossa, ci raccontammo pezzi della nostra vita che non avevamo potuto vivere insieme. Samuel era lì, vero, accanto a me, in carne ed ossa, e più lo osservavo più avrei voluto baciarlo, avrei voluto che fosse mio e solamente mio. Era così impenetrabile, e io volevo scoprire cosa ci fosse dentro di lui. Si portava dietro una corazza di pietra e nonostante i giorni passassero, nonostante fossero passati ormai anche i mesi, non mi permetteva di romperla. Eppure, nonostante questo, era sempre stato capace a farmi sentire a mio agio, come mai nessuno era riuscito a fare. Dalle mie labbra scivolavano i miei segreti più reconditi, quelli che non avevo mai osato confidare a nessuno.
Non c'erano parole per descrivere Samuel. Se non vita. Vita, ne era pieno. Strabordante.



Annaspava nella voglia di vivere, Samuel.



















***


















Sentivo ogni suo respiro. Vedevo la sua schiena sollevarsi a ogni soffio d'aria. Le costole muoversi sotto la maglietta. Era agitato, lo sentivo. Ed era sveglio.
Cercavamo di dormire da quasi un'ora, ci eravamo dati la buonanotte e poi si era girato dandomi le spalle, ed eravamo rimasti così. Ma sapevo che, dall'altra parte, i suoi occhi erano aperti.
La tenda ci circondava quasi togliendoci il respiro, facendoci sudare.
Mi decisi e mi alzai a carponi.
- Esco un po' -
Lui si voltò immediatamente. - Hai caldo? -
- Sì, vuoi venire? -
- Va bene -
Mi seguì sulla spiaggia fresca, quasi fredda. Ci sdraiammo lì, guardando le stelle. Non avevamo bisogno ora di fingere di dormire. Quel tappeto di stelle ci copriva come se fosse una coperta.
Restammo in silenzio, respirando regolarmente. Pian piano, i nostri respiri si unirono in un unico suono armonioso.
Lo guardai sorridendo. - Stiamo respirando insieme -
- E' vero - mi rispose, accennando un sorriso sulle labbra.
- Samuel? -
- Sì? -
- Hai mai pensato a me come qualcosa di diverso.. da un'amica? -
Cercai di non guardarlo. Quelle parole mi erano uscite senza che io lo volessi. Lo sapevo, avrei rovinato tutto. Avrei rovinato quelle stelle, quella notte. Avrei rovinato le nostre giornate stesi sull'erba di casa sua,  quelle nel suo rifugio segreto.
- Sempre -
Lo guardai stupita. Immobile. Senza fiato.
- Sempre? -
- Sempre -
Il mio cuore cominciò a battere fuori dal tempo, voleva uscire dal mio corpo, sentivo che avrei ceduto sotto il suo peso. Mi avrebbe lacerato la carne, pur di rifugiarsi tra le sue braccia.
I nostri occhi rimasero sospesi, ci guardavamo ma era come se stessimo vedendo tutt'altro che noi.
Poi, senza che  me ne accorgessi, sentii le sue labbra sulle mie.


















ANGOLO AUTRICE:
 e il resto....lo saprete nel prossimo capitolo :)

  
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