«Quando te lo dirò io!»
«Ma sei sicuro che funzionerà?», chiese Danny, scettico.
«Certo, assolutamente! Non ti fidi di me?», replicò Robert, seccato.
«No, non mi fido. E, oltre a questo, non riesco proprio a capire come fissare il pendolo del tuo orologio a cucù possa aiutarmi a guarire dalla claustrofobia!».
«Questa è ipnosi, bello mio! È scientificamente provato che con l'ipnoterapia si può guarire da un sacco di traumi!». Robert gonfiò il petto per darsi un tono.
«E da quando in qua sei diventato un esperto di ipnosi?».
«Da quando ho visto cadere il tuo parrucchino su quell'ascensore. Ho ancora gli incubi, di notte! Ora concentrati e fissa attentamente il pendolo».
Danny obbedì, sbuffando.
Spazio autrice:
Ben ritrovati! Stavolta la coppia di amici è la Robert/Danny e il prompt era la parola “ipnosi”, così mi sono ispirata ad una mia fic, "Ascensori e parrucchini", in cui si racconta di una volta in cui Danny, vittima della claustrofobia, perde il suo amatissimo parrucchino (di cui nessuno era a conoscenza) durante una salita in ascensore in compagnia di Robert. Quell'episodio ha scioccato talmente tanto il tastierista (nella mia fantasia) da spingerlo a tentare di ipnotizzare Danny per farlo guarire dalla sua fobia. Ovviamente, come avrete capito dal testo, è un tentativo di ipnosi piuttosto raffazzonato, perché non penso sia molto efficace fissare il pendolo di un orologio a cucù.
Per il titolo, inoltre, ho ripreso una delle celeberrime frasi di Giucas Casella.
Grazie a chi mi segue in questa pazzia: la vostra pazienza è encomiabile!