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Autore: lucyette    30/08/2009    4 recensioni
Cinzia, è una ragazza, che odia tutto il sesso maschile, però una sera, un ragazzo entra nella sua camera, da allora la sua vita cambiarà radicalmente!!! ci riprovo, dopo che il primo, che non tratta di anime non è andato bene, spero che questo sia diverso
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14° Capitolo

Ormai era venerdì sera. Io dovetti andare a cena con i miei in uno dei ristoranti più lussuosi che conoscevo, mi avevano detto che passavamo troppo poco tempo tutti insieme di recente, quindi non riuscii a non evitare quell’assurda riunione di famiglia. Però nonostante fossimo tutti insieme non riuscivo a seguire nessuna delle loro discussioni, ero troppo preoccupata per Andrea e gli altri. Quella sera stessa si sarebbero intrufolati in una casa estranea e avrebbero derubato la roba più costosa e poco appariscente che trovavano, avevo un groppo allo stomaco, non riuscivo neanche a mangiare.
Avevo portato con me il cellulare, con Linda ci eravamo messe d’accordo che quando tutto fosse finito mi avrebbe chiamato per informarmi, ma erano già le dieci e non era arrivata nessuna chiamata ancora

-tesoro, devi mangiare prima che si fredda- mi disse mia madre, mentre per l’ennesima volta guardavo lo schermo del cellulare.

Abbassai il capo e guardai la fettina di pesce spada affogato nella salsa, mi venne il volta stomaco solo a guardarlo. Ero troppo agitata per poter mettere qualcosa sotto i denti

-non ho granché fame- dissi allontanando il piatto da me
-magari mangerò un po’ di frutta dopo- aggiunsi, sperando che la chiamata arrivasse prima dell’ultimo piatto sul menù

Era passata una buona mezzora, io stavo mangiucchiando un po’ di contorno, quando finalmente squillo il cellulare, vidi mio padre contrariato dalla cosa, ma non mi importava niente

-pronto?- risposi con tono grave
-ehi Cinzia, speravo di trovarti ancora sveglia- rispose dall’altro capo, la voce alterata di Linda
-Linda, è successo qualcosa?- chiesi adesso davvero in agitazione
-no, no stai tranquilla, sono solo stanca perché io e Paola ci siamo messi a saltare per la felicità di essere andato tutto bene- mi disse con il fiatone
-allora è tutto a posto?- chiesi ancora
-si, Marco ha fatto il mio tanto desiderato annuncio e i ragazzi l’hanno presa abbastanza bene, adesso stanno bevendo come non mai, mi sa che mi toccherà rimanere qui questa notte, per controllare che non facciano cazzate- mi disse

Io tirai un sospiro di sollievo, finalmente quell’incubo era finito

-e…- cercai di dire, ma mi accorsi che i miei erano molto interessati alla mia conversazione, menomale che Linda era molto perspicace
-Andrea?-
-si-
-sta tranquilla, lo farò rigare dritto questa sera- mi tranquillizzò scherzosa
-non era questo che mi preoccupava- gli feci notare
-si si lo so, comunque sta bene anche lui, perché non ci raggiungi e lo vedi con i tuoi occhi- mi propose
-non posso, sono a cena con la mia famiglia- risposi cercando di non fare notare il mio malumore per la cosa
-ah ok. Be allora ci sentiamo domani, buonanotte- mi salutò
-buonanotte- restituii il salutò posando finalmente il cellulare nella borsetta
-chi è Linda, una nuova amica?- mi chiese la mamma
-si, lo conosciuta da poco- risposi riprendendo a mangiare la mia insalata
-però sembravate molto intime- continuò curiosa
-si mamma, in realtà siamo diventate subito ottime amiche- risposi

Mia madre mi fece un sorriso, non so a cosa stesse pensando , non lo mai capito. Comunque dopo un’oretta arrivammo alla fine della serata, mi meravigliai del fatto che mio fratello non avesse fatto ancora nessun commento poco gentile verso di me. Ancora non mi ero resa conto che stava cambiando

-bene ritorniamo a casa- disse mio padre

Salimmo in macchina e la mamma come sempre, mise della musica classica sul lettore cd. In quel momento mi squillò di nuovo il telefono.
Lo presi senza neanche guardare chi chiamava, credevo fosse di nuovo Linda

-pronto?-
-non mi aspettavo una risposta tanto formale- mi disse il mio interlocutore
-scusa, non avevo visto che eri tu- dissi per giustificarmi
-gattino, devi sempre guardare chi ti chiama, potrebbe essere un molestatore- mi disse facendomi la predica
-ora come ora, l’unico molestatore che credo di conoscere sei tu- ribattei scherzosa

Mio fratello a quella frase mi rivolse uno sguardo curioso

-ma no, io non ti molesto, infondo sei la mia ragazza, ne ho tutto il diritto- disse il mio interlocutore distogliendo la mia attenzione da mio fratello
-oh comodo come discorso- dissi scettica
-comunque, non ti ho chiamato per discutere di questo, volevo dirti che domani sera mi faccio perdonare, quindi vestiti elegante ma non troppo- disse cambiando discorso

Perdonare? E di cosa si doveva far perdonare? Non riuscivo a ricordarmelo, ero stata in apprensione tutta la settimana, e non riuscivo a fare mente locale.
Poi mi venne un flash, Shandra, allora compresi a cosa stava alludendo

-ma ti avevo detto che non c’era bisogno, e poi perché me lo dici oggi? Non potevi farmelo sapere domani?- chiesi arrabbiata con la mia amica, sempre a mettere bocca sulle mie cose
-no, domani vado con Marco da una parte, quindi ci vedremo direttamente domani sera- mi spiegò
-adesso devo andare, quei cretini stanno mi stanno facendo un mucchio di scherzi mentre sono al telefono con te- aggiunse svelto
-a domani, ti amo- finì
-anche io- risposi chiudendo la chiamata

Tommy continuava a guardarmi, ma non gli diedi peso e rivolsi lo sguardo alla città che scorreva dal finestrino.
Mi andai a coricare subito, ero stanca per l’agitazione che mi aveva indurito lo stomaco, i miei non fecero dissensi alla mia decisione, quindi fu molto facile addormentarmi.

Il giorno dopo mi svegliai con una gran fame, scesi svelta in cucina dove Vanda stava preparando, come al solito, qualcosa di squisito e mio fratello aspettava seduto a tavola

-buongiorno piccola Cinzia- mi salutò amorevolmente la mia badante
-giorno Vanda, cè qualcosa di buono anche per me?- chiesi sedendomi di fronte a mio fratello
-ma certo- rispose
-dove sono mamma e papà?- chiesi indifferente
-hanno avuto un’emergenza a lavoro- mi rispose con uno sbadiglio Tommy
-ah capisco- risposi con lo stesso tono di prima
-fame eh?- mi chiese
-si un po’- risposi calma
-certo, ieri non hai mangiato niente-
-non avevo fame-
-senti, domani vorrei assentarmi per il giro tutti insieme appassionatamente, quindi vorrei il tuo appoggio per dirlo a mamma e papà- mi disse

Capii subito che si riferiva al fatto di dover passare la domenica in famiglia

-si d’accordo, così faccio shopping con Sandra- acconsentii poco entusiasta di non dover passare un’altra domenica con loro

Mangiammo tranquillamente, poi ci pensai un attimo, quel giorno c’era ponte a scuola per tutta le scuole della città, guardai l’orologio ed erano già le 11

-non ci posso credere! Ma perché non mi avete svegliata prima?- chiesi alzandomi di scatto dalla sedia
-oggi non cè scuola, quindi ho creduto fosse opportuno lasciarti dormire- mi disse preoccupata Vanda

Perfetto, ero in ritardo per fare shopping per il mio appuntamento, ma era anche presto per cominciare a scegliere.
Salii lentamente le scale e andai in camera mia. Indossai la mia tuta preferita e mi buttai sul letto.
Comincia a pensare a dove mi avesse portato Andrea, di certo in qualche locale lussuoso, anche se non ne ero certa visto il fatto che mi aveva raccomandato “vestiti elegante ma non troppo”, non riuscivo ad indovinare cosa avesse in serbo per me. Poi il mio pensiero passò a cosa dovessi mettermi. Ecco, in quel momento arrivò il panico, non riuscivo a pensare a niente!
Aprì svelta l’armadio ma tutto mi sembrava banale, avevo bisogno di aiuto, di tanto aiuto. Presi il cellulare e chiamai Sandra, suonò un paio di volte e poi rispose

-chi diavolo mi disturba nel mio giorno libero!- disse esageratamente arrabbiata
-ho bisogno del tuo aiuto estetico- dissi per tagliare corto
-per quale occasione- mi chiese calmandosi un po’
-per colpa tua Andrea si è ostinato a farsi perdonare- risposi alterata per la storia
-benissimo!- si eccitò
-sarò da te verso le tre, buona notte- continuò
-ma guarda che è quasi mezzo giorno, non credi sia ora di svegliarsi?- gli chiesi
-lasciami stare, sono andata a letto tardi ieri sera!- si lamentò chiudendo la chiamata

Che maleducata, non mi aveva neanche salutata prima di chiudere.
Senza pensarci su andai in rubrica e selezionai il numero di Linda

-pronto?- mi rispose dopo un paio di squilli
-ehi Linda ti disturbo?- chiesi titubante
-no no tranquilla, sono solo con Marco-

Ops l’avevo disturbata, magari in un momento intimo

-scusa, avevo solo bisogno di un consiglio su cosa mettermi per questa sera, volevo che venissi a casa mia magari verso le tre, ma se non puoi stai tranquilla- gli spiegai velocemente
-oh ma certo! Certo che vengo, voglio vedere casa tua!- rispose tutta eccitata

Gli spiegai dove si trovasse casa mia e mi disse che sarebbe stata puntualissima. Finalmente tirai un sospiro di sollievo, con loro due consigliere non avrei avuto problemi.
Mi guardai un po’ in giro, cosa fare per passare il tempo? Poi però ripensai a quello che mi aveva detto Linda, era con Marco a detta sua, ma anche il mio ragazzo doveva essere con lui. All’improvviso mi prese un gran panico e chiamai Andrea

-buongiorno gattino- rispose
-dove sei?- chiesi
-a casa, mi sto preparando, fra un’ora ho quell’appuntamento con Marco- mi disse

Che stupida che ero stata, non riuscivo a capire da dove uscisse tutta quella gelosia

-problemi?- mi chiese
-veramente solo uno, io- dissi
-cosa?- mi chiese confuso
-ho scoperto un altro mio difetto verso di te- cercai di spiegargli titubante

Avrei di nuovo calpestato il mio orgoglio, ma non mi importava

-di che stai parlando?- mi chiese ancora
-sono gelosa e mi fido poco- dissi tutto dun fiato sperando di non averlo fatto arrabbiare
-va bene…sono contento del fatto che tu sia gelosa, ma che vuol dire non ti fidi?- mi chiese

La sua voce era automa, non riuscivo a capire cosa provasse

-Linda mi ha detto di essere con Marco e ho pensato che mi avessi mentito- gli spiegai con voce tremante, non volevo farlo arrabbiare
-ah capisco. Forse un po’ è colpa mia perché non ti ho spiegato come stavano meglio le cose, comunque dovresti avere più fiducia in me. Cosè hai pensato mi stessi scopando una ragazza qualunque?- mi chiese con tono divertito

Sinceramente mi era passata quel pensiero.
Rimasi in silenzio, e lui capì che ci avevo pensato davvero

-oh gattino! Io ti amo, non ti tradirei mai, anche perché ti ho già detto che non mi interessano le storie da sesso e via. E comunque cerca di avere più fiducia in me, so che è difficile cambiare subito opinione sugli uomini, ma almeno cerca di farlo per me- mi disse con tono sereno

Oh quanto lo amavo! Io mi sarei incazzata, ma lui era stato così comprensivo…

-e tu? Hai fiducia in me?- chiesi ancora incuriosita
-ciecamente, anche se sono geloso- mi rivelò tranquillamente
-ok, scusa mi dispiace- dissi
-tranquilla! Mi piace che tu melo abbia detto, con questo conosco qualcosa in più di te- rispose
-ci vediamo questa sera?- fu una domanda la mia, avevo paura che con quello che gli avessi detto avesse cambiato idea
-ma certo! Alle otto ciao ti amo- mi salutò
-anche io- finì chiudendo

Che stupida ero stata. Dopo di questo cercai a non pensare più male e mi distesi nel letto, cercando di riuscire ad immaginare quello che sarebbe successo quella sera.

Finalmente arrivarono le tre e la prima a suonare il mio campanello fu Linda.
Scesi in fretta ma arrivai tardi perché aprì mio fratello

-ehi Linda!- le gridai facendomi vedere dalla scala
-ehi Cinzia- rispose con lo stesso tono
-chi ti ha portata?- chiesi
-e chi se no la persona che non mi si stacca mai?- rispose alludendo al suo ragazzo
-scusa se vi disturbo- ci interruppe mio fratello
-ah scusa, io sono Linda Coccini piacere- disse porgendogli la mano
-piacere io sono Tommaso- si presentò lui

Io trascinai la mia amica al piano di sopra

-non sapevo che ti chiamassi Coccini- gli feci notare
-eh si! A te non ci siamo presentati con i cognomi, io mi chiamo così, e quando mi sposerò sarò la signora Benedetti- disse sorridendomi

Le ricambiai il sorriso e ci mettemmo subito all’opera per trovare l’abito.
Poco dopo arrivò anche Sandra, tra le due si stabilì subito una buona amicizia, anche se litigarono spesso per i gusti molto diversi. Infatti Sandra optava per un abbigliamento più sexy sperando in una serata hard, mentre Linda ad un abbigliamento più sobrio credendo in una serata romantica.
Alla fine riuscì a mettere in pratica entrambi i gusti e decidemmo per un abito indaco a manica lunga, degli auto reggenti color carne e degli stivaletti marroncini con tacco 8. Un lieve strato di trucco ed ero perfetta! “elegante ma non troppo” come mi aveva detto.
Le ragazze se ne andarono che erano già le 7:45 e io preparai la borsa e aspettai. Per fortuna Tommaso era andato ad accompagnare a casa Sandra, così non mi avrebbe fatto domande.
Il campanello suonò in perfetto orario e andai ad aprire. Andrea rimase per un attimo di stucco, come lo ero rimasta io.
Aveva indossato un completo color beige con una camicia nera, senza però la cravatta

-wow- commentò per primo
-wow tu- dissi incantata

A quella frase fece il mio sorriso divertito

-a quanto pare ti ho colpita- si vantò

Annuì incapace di parlare. Era bellissimo

-cosa ne dici di andare?- mi chiese porgendomi il braccio
-molto volentieri- dissi mettendogli intorno il mio.

Andammo per le strade della città senza parlare, non dissi niente neanche quando mi trovai davanti il suo hotel e neanche quando andammo nel suo appartamento

-che sorpresa cè nella tua suite?- chiesi dubbiosa
-lo vedrai- mi disse aprendo la porta

Io restai incantata dal clima dentro la camera, era magnifica.
Aveva sparso tutto intorno alla casa una scia di petali di rose rosse, le candele erano accese ovunque e la luce soffusa rendeva tutto romanticissimo

-è bellissimo- commentai guardando i miei occhi verdi adorati
-perché non segui le rose- mi disse

Io lo feci senza esitare. Camminai per tutto il soggiorno e mi ritrovai sul balcone dove trovai apparecchiato un tavolino a lume di candele e sopra ad un piatto un grande mazzo di rose.
Mi spostò la sedia per farmi sedere e me lo porse

-che buon profumo fanno- dissi annusandole incantata
-sono felice che ti piacciano- mi disse

Dopo poco si sedette di fronte a me e un cameriere ci servì il primo piatto, un piatto di spaghetti al ragù. Il mio ricordò andò subito al nostro primo pranzo insieme

-forse non sarà un granché, ho cucinato io- mi disse mettendo in bocca il primo boccone e aspettando che gli facessi sapere
-hai cucinato tu?- chiesi stupita
-se no che sorpresa sarebbe stata?- controbatté

Misi il mio boccone in bocca, era molto buono.

-buono- commentai sorridendogli

Lui fece lo stesso con il suo solito sorriso divertito, forse per la mia faccia ancora incantata per tutto

-questo allora è il tuo lato romantico?- gli chiesi

Lui annuì

-quindi ho conosciuto il tuo lato da gentil man, il tuo lato da figo, il tuo lato sprezzante e il tuo lato romantico, ci sono altre sfaccettature del tuo carattere che devo ancora conoscere?- chiesi portando il secondo boccone in bocca
-forse- mi rispose semplicemente con un sorriso

Tutta la cena fu magnifica, il suo menù aveva ricreato quello del nostro primo pranzo insieme e io ne rimasi affascinata. Sembrava fossi dentro un sogno.
Dopo cena mi invitò nel suo divano a guardare un dvd.
Mi accoccolai tra le sue braccia cominciando a guardare l’inizio di non so quale film avesse scelto.
Pian piano cominciò a baciarmi il collo. Che strano, sarà stato forse il clima che avevamo intorno ma non riuscì a resistere e mi volta a bacialo sulle labbra. All’inizio iniziammo con un bacio casto, fino a che le nostre lingue non  si intrecciarono sensualmente.
Ci distendemmo per metterci comodi ma cademmo a terra. Nonostante ciò sentivo di non riuscire a fermarmi nelle effusioni.
Mi sentii sollevare e mi portò nella sua camera da letto. I suoi baci cominciarono a diventare sempre più passionali sul mio collo fino a farmi fremere.
Mi accarezzò le cosce facendo scivolare gli autoreggenti e buttandoli chissà dove. Le sue mani continuarono ad accarezzarmi le cosce con frenesia e i suoi baci diventavano sempre più insistenti. Arrivò al lembo del mio abito e me lo tolse, rimasi in biancheria.
Continuava a baciarmi sul collo ma cominciò a scendere fino al mio decolté e poi sul mio ventre facendomi eccitare.
Le mie mani timidamente andarono alla sua camicia e lentamente gliela sbottonai. Era bellissimo. Accarezzai incantata il suo petto nudo, mentre le sue mani accarezzavano i miei fianchi e le mie cosce. Abilmente mi slacciò il reggiseno, si vedeva proprio che non era la sua prima volta. I suoi baci ricominciarono a lambirmi il collo poi si posavano sempre più giù baciandomi i seni e leccandomi i capezzoli eccitandomi come non mai, ma la suo tortura non era finita, con la lingua mi solleticò l’addome e il basso ventre. Non ce la facevo più, volevo che si insinuasse in me. Freneticamente posai le mani per slacciare la sua cintura di cuoio ma con poco successo, lui riuscendo a capire il mio insuccesso, unì la sua mano alla mia e mi aiutò a slacciargliela.
Finalmente tutto quello che ci separavano erano uno slip e un paio di boxer.
Eccitato ritornò a baciarmi il collo, mentre io non riuscivo a non accarezzargli il corpo finendo nel suo ultimo indumento che cercai di togliere, ma non mi permise di farlo. Voleva eccitarmi sempre di più e ci riusciva a ogni suo tocco sulla mia pelle e a ogni bacio al mio seno

-p..promettimi che dopo questa notte non mi abbandonerai- riuscì a dire ansimante
-se vuoi siamo ancora in tempo a fermarci- mi disse baciandomi la gola
-no, voglio solo che me lo prometta- riuscì a rispondergli, a fatica
-non sono masochista, sono dipendente da te, non riuscirei a separarmi neanche se volessi- disse guardandomi

I suoi verdissimi occhi erano sinceri. Non mi servì altro, mi abbassai un poco e baciai il suo petto, andando sempre più in giù fino al basso ventre. Volevo riuscire a sfilargli quei maledetti boxer mentre si eccitava, ma lesto mi riportò su baciandomi e leccandomi le labbra

-non te lo farò fare, voglio possederti io questa sera- disse in tono roco

In quel momento sentì accarezzarmi l’interno coscia e i miei slip scivolare dalle mie gambe.
Le sue labbra dal mio ventre cominciarono a insinuarsi tra le mie gambe. Gemetti quasi rumorosamente di quel suo gesto.
Finalmente mi invitò a togliergli quei maledetti boxer, mostrando il suo membro eretto.
Allargò le mie gambe e finalmente entrò in me.
Gemetti piano per il dolore che mi provocò, ma presto il dolore si mescolò al piacere. Le spinte divennero sempre più sicure e veloci facendomi gemere sempre più forte, fino a farmi urlare di piacere. Facemmo l’amore fino a che all’apice del piacere raggiungemmo l’orgasmo.
Alla fine eravamo tutti umidi di sudore e ansimanti, Andrea allo stremo si buttò nel letto affianco a me, io mi accoccolai al suo petto e dopo poco mi addormentai tra le sue braccia.
Ero la persona più felice del mondo, fare l’amore con Andrea era stata la cosa più bella e eccitante che una povera ingenua come me avesse provato, e il fatto di dormire tra le sue braccia rendeva la cosa ancora più perfetta.


che imbarazzo ^////^
scusate se forse non è proprio bellissimo, ma è la prima volta che scrivo una scena di sesso e non so se ho fatto bene, spero vi sia piaciuto e spero mi facciate sapere ^^
volevo ringraziare tutti quelli che lo hanno letto e messo tra i preferiti e tra le seguite
x free09: ecco a te un'altro cap. finalmente hanno finito con i furti e ti svelo che il suo segreto verrà svelato nel prossimo chappy ^^ di penny.... be di penny nn ti posso ancora parlare XD spero mi farai sapere come hai trovato questo cap, un bacio
x MissPinckAle: grazie ale, sn felice che ti sia piaciuto il precedente ^^ come ho già detto il suo mistero verrà svelato nel prossimo chappy, un bacio anche a te e fammi sapere!!! ^^
  
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