Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |       
Autore: Brume    02/06/2021    8 recensioni
1788: molte cose sono cambiate nelle loro vite ed il clima sociale e politico francese è ormai compromesso. Oscar e Andrè vengono mandati dai reali in Normandia dove alcuni branchi di lupi continuano a fare strage di persone nei villaggi intorno a Londinières. C’è però chi sospetta che questo sia solo una scusa atta a coprire una epurazione, stragi di uomini e donne compiute da una persona troppo importante per essere punita: ai due "ragazzi" il compito di capire cosa stia succedendo. Una parentesi, un fuori programma che nulla ha a che fare con la storia e che magari cambierà le loro vite, chi lo sa.
In parte ispirato alla faccenda del Gevaudan così come narrata nel libro di Todaro (ma sono nell' idea di fondo), non ci sono altri particolari riferimenti. Per eventuali cronologie si consideri il manga. Storiella senza nè arte nè parte nel mio stile.
Eventuali fanart presenti, se non diversamente precisato, sono mie opere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
IMG-20210528-112415-928

Lunedi 13 agosto 1788 

 

Una mattina soleggiata, già calda, ma tutto sommato resa sopportabile da un venticello abbastanza gradevole. Oscar ed Andrè, stretti nei loro mantelli leggeri e vestiti come due semplicissimi civili erano ormai in viaggio da ore.      

Tutto sembra immobile e calmo; sguardi lontani, pensieri nella testa e tempesta nei loro cuori i due ragazzi ciondolavano lenti lasciandosi trasportare dai cavalli. Spesso Oscar girava il capo in direzione di Andrè per capire come stava l’ amico, reso cieco da un occhio qualche tempo prima: senza farsi notare i suoi occhi guardavano la strada poi il viso si voltava nella direzione dell’ amico, un breve istante, per tornare infine alla cavalcatura. Lui, dal canto suo, procedeva tranquillo guardandosi intorno ma non una parola fu mai detta per le cento e passa tese che separavano Parigi dai dintorni di Londinières...solo verso sera, arrivati all’ incirca a metà strada, si parlarono. 

“...I cavalli sono stanchi e sta venendo buio, Andrè. Conviene fermarci...credo ci sia una locanda, laggiù” disse Oscar fermandosi, indicando una casupola al limitare di un piccolo bosco.
“Va bene, Oscar” gli aveva risposto lui con la solita voce profonda e dal tono pacato “credo sia meglio così...non ho voglia di trovarmi faccia a faccia con una di quelle bestie nel bel mezzo della notte...” .      Oscar avrebbe voluto dirgli che lo avrebbe difeso con la sua stessa vita e che non correva dunque pericoli  ma si trattenne e si limitò ad un sorriso. Lui allungò una mano quasi a volerle sfiorare il viso ma le sue dita non arrivarono mai ad accarezzare le guance pallide e setose della donna: mancò il coraggio,non l’amore. 

 

Spronarono dunque i cavalli in un ultimo trotto.               
Arrivati dinnanzi alla piccola locanda , Andrè scese da cavallo aspettando che lei facesse lo stesso e poi prese le redini dei cavalli e li legò alla staccionata lì accanto. Infine entrarono. La locanda era piccola ma graziosa; gli ambienti bui appena rischiarati da alcuni doppieri ed un grande lampadario a più braccia. Non appena si palesarono una figura andò loro incontro.
 

“Buonasera monsieur, avremmo bisogno di una buona cena e di due stanze” disse Andrè.L’ uomo davanti a lui, né giovane né vecchio e con un paio di baffi chiari, sorrise. 
“Siate i benvenuti. Stanze ...ci sono e cibo anche. Vogliate accomodarvi...” rispose gioviale. I modi gentili e per nulla affettati li misero subito a loro agio. 
“Grazie, monsieur. Mi sapete anche dire dove possiamo sistemare i cavalli?” chiese allora Oscar.     
L’ uomo chiamò un ragazzino, forse il figlio. Andrè lo accompagnò fuori.

Oscar nel frattempo si mise comoda, andandosi a sedere ad uno dei tre tavoli presenti , coperti da una graziosa tovaglia; tolse il mantello appoggiandolo accanto a se e slacciò uno dei fiocchi che teneva chiuso il colletto lasciando lembi di pelle libera e tirò un sospiro. Quando Andrè tornò, l’ uomo imitò i gesti della donna ed indugiò per un attimo sulla pelle candida...l’ ultima volta che aveva potuto osservarla fu quella sera...quella maledetta sera.   
A disagio, si mise a sedere fissando la brocca di vino davanti a sé.
 
Oscar non disse nulla; attesero allora la cena, silenziosi, tra sbadigli e sguardi sfuggenti.
Solo dopo cena, rilassandosi contro lo schienale delle rispettive sedie, Oscar iniziò a parlare. 
 

“Domattina arriveremo al presidio poi, da li, capiremo cosa fare” disse giocherellando con la forchetta. Di tanto in tanto la mano affusolata saliva sul viso a spostare ciocche di capelli ribelli. 

Lui annuì. 

“Mi domando perché mi hai portato con te...sono pressochè inutile, semicieco....” rispose Andrè. Non vi era astio nelle sue parole, ma un dato di fatto. Eppure lei le ricevette come una pugnalata. 

Ti ho portato con me perché ho bisogno di te avrebbe voluto dirgli; invece restò in silenzio per un attimo. 

“...Sei sempre il mio attendente... Mi fido solo di te, dei tuoi consigli” aveva infine risposto. Andrè decise che ciò gli bastava e cambiò argomento. L’ aria si era fatta pesante.                     
“Parlami di questa faccenda” chiese.
Alzò la mano, chiamò l’ oste, chiese due birre che arrivarono quasi subito.                             
“Da un paio di anni alcuni branchi di lupi non lasciano in pace i villaggi del circondario, credo ne avrai sentito parlare” rispose lei prima di prendere un sorso di birra “ ora però ci sono alcuni problemi: questi lupi, in particolare uno di questi, sta facendo strage di uomini, donne e  bambini...”
 

Andrè sorrise. Certo era dispiaciuto per la sorte di quelle persone ma...qualcosa non quadrava. 
“...e mandano qui te, tra i migliori soldati che hanno, per ammazzare una decina di bestiole?” chiese lui. Non aveva mai bevuto quella faccenda. Non avrebbero mai allontanato Oscar dal suo lavoro. 

Lei fece spallucce. 

“Io eseguo gli ordini, Andrè” rispose lei. Poi diede una altro sorso di birra e si alzò, seguita dallo sguardo di lui. 
“vado a dormire...” disse.
Lui annuì.
 
“...non credo farò tardi nemmeno io. Buonanotte, Oscar ” rispose lui, rimanendo comunque seduto anche se il suo cuore ed il suo corpo avrebbero voluto seguirla.
Oscar sembrò cogliere questa sensazione e non si mosse. 
Andrè la fissò.                                                                 
“Hai bisogno di qualcosa?” domandò.                                         
...di te” si lasciò sfuggire lei, a bassa voce. 
Andrè trasalì cogliendo quelle parole; il cuore gli balzò in gola e le mani iniziarono a tremare, impercettibilmente...ma ognuno rimase al proprio posto , finchè Oscar non girò le spalle e andò        dall’ oste a ritirare la chiave della propria stanza, avviandosi lungo i pochi scalini che portavano al piano rialzato.

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Brume