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Autore: Ahimadala    04/06/2021    3 recensioni
Hermione Granger ha fatto il possibile per restituire la memoria ai suoi genitori dopo la fine della guerra.
Tuttavia, nel tentativo di combattere il suo stesso incantesimo, qualcosa é andato storto.
L' eroina del mondo magico si ritroverá con un insolito e rarissimo dono, che la costringerà a scoprire stravolgenti ed imbarazzanti verità.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lucius/Narcissa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Qualche bicchiere più tardi Draco rientrò al Manor con la vista appannata e i pensieri confusi.

Hermione aveva accettato di vederlo. Una sola lezione certo, ma... Conoscendo Hermione Granger, forse sarebbe stata sufficiente.

Si portò una mano alla fronte, ammonendo l'alcol in circolo nelle sue vene per i suoi pensieri. Cazzo, lo aveva proprio ammesso: Theo aveva ragione.

Granger era bella. Addirittura sexy avrebbe osato dire, se la cosa tuttavia non lo facesse vergognare di se stesso. Come aveva potuto sfuggirgli per anni? Era sempre stata sotto i suoi occhi e...

Qualcosa urtò contro la sua finestra. Si alzò dal divano e raggiunse con passi incerti la piccola civetta marrone che portava al becco una pergamena arrotolata.

Bleecker street 23, Londra
Lunedì alle 21.
H.G.

48 ore. Questo era il tempo che Hermione gli aveva concesso per preparare una lezione che riuscisse miracolosamente a farle ottenere progressi immediati.

Mise via la pergamena e si avviò verso il seminterrato, dove, tra gli scaffali del suo laboratorio di pozioni, doveva sicuramente esserci una pozione anti-sbronza e qualche siero energizzante.

Sarebbe stata una lunga notte.

***

Dopo averlo fissato per trenta lunghi minuti, l'orologio finalmente scoccò le ore 21. Le mani di Draco erano salde mentre afferrava il sacchetto di metropolvere e si infilava nel caminetto, contrariamente ai suoi nervi.
Non appena le fiamme si dissiparono, Draco si guardò intorno trattenendo il respiro.

Questo non era decisamente ciò che si sarebbe aspettato di vedere.

Credeva che Hermione lo avrebbe trascinato in una biblioteca, o in qualche sala conferenze del ministero. Ripensandoci bene, tuttavia, ricordava perfettamente come la grifona, barcollando sui suoi tacchi e puntando il dito, lo aveva minacciato di non rivelare ad anima viva dei loro incontri.

E adesso si ritrovò a chiedersi con molta più curiositá perché ad Hermione interessasse l'occlumanzia e perché fosse determinata a tenere la cosa nascosta.

Era chiaro che se avesse parlato apertamente di questo suo interesse avrebbe trovato un insegnante, anche se  probabilmente di dubbia qualità.
Ma a giudicare dal modo in cui si era aggirata furtivamente per diagon alley acquistando quei libri, l'istinto gli suggeriva che ci fosse qualcosa di più sotto.

Hermione Granger nascondeva un segreto, e Salazar sa quanto improvvisamente Draco Malfoy fosse curioso di scoprirlo.

Ma no, non era quello il piano. E non era quello il motivo per cui era lì. Lei aveva bisogno del suo aiuto e lui della sua influenza. Uno scambio reciproco, concluso il quale avrebbero potuto tornare ad odiarsi come se niente fosse mai accaduto.

Strabuzzò ancora qualche volta le palpebre, scrutando la stanza. Hermione sedeva su un piccolo sofá e lo fissava con un sopracciglio alzato, probabilmente chiedendosi perché fosse impalato lì come un idiota.

Non un grande inizio.

***

Hermione si sforzò di rimanere seduta quando Draco Malfoy uscì dal suo caminetto. Questo non era un incontro formale, nè tantomeno stava accogliendo un amico.

Si limitò ad osservarlo col sedere fermo sui cuscini del divano.

Indossava un semplice dolcevita nero, con un paio di pantaloni dello stesso colore, decisamente in contrasto con il pallore della sua pelle e i suoi capelli cosí oscenamente lisci e perfetti. La sua intera presenza, rigida ed elegantemente composta, appariva talmente fuoriluogo nel suo piccolo appartamento babbano da essere quasi comica.
Con un cenno della mano lo invitò a sedersi sulla poltrona accanto al divano. "Vogliamo iniziare?"

Draco fece come aveva indicato.
Il suo sguardo saettò rapidamente sui libri e i manuali che la grifona aveva sistemato in mostra sul piccolo tavolino.

Figurati. "Qualsiasi cosa tu abbia letto lí, é inutile".

Hermione lo fissò strabuzzando le palpebre. Non voleva sentirsi offesa, eppure una piccola parte del suo orgoglio era stata ferita da quel commenti.

Draco prese un respiro profondo e la guardò dritto negli occhi. "Non voglio mentirti. Imparare non sarà facile".

Hermione deglutì, cercando di ricomporsi. "Non importa, voglio farlo. Ti ascolto".

"Voglio che tu ne sia certa" insistè Draco, mentre allentava con una mano il collo del sue dolcevita. "Non sará affatto piacevole. Io non voglio essere qui più di quanto tu non mi voglia qui. Ma a me serve il tuo aiuto e a te serve il mio-" Hermione fece per aprire la bocca per parlare ma il giovane la precedette. "Perché puoi sicuramente trovare altri maestri, ma non possono insegnarti le cose che so io. E a quanto pare, per un motivo che non mi interessa conoscere, non vuoi che si sappia che ti interessa l'occlumanzia...".

La ragazza strinse le labbra, fissandolo in silenzio.

"Ti aiuterò e non lo dirò a nessuno. Però dovrò entrare dentro la tua testa, lo capisci?"

Le sue parole iniziarono a fare breccia. Forse non aveva davvero riflettuto su cosa questo potesse comportare nella pratica, si era concentrata solo sulla parte teorica fino ad adesso. Se le avesse letto nel pensiero... Non avrebbe scoperto il suo segreto?

"Non esagero quando dico che sono il migliore insegnante che puoi trovare. E tu, se ciò che si dice é vero, sei la strega più brillante della tua età".

A quella parole Hermione si sentì quasi sul punto di arrossire, ammonendo mentalmente se stessa per quella reazione.

"Perciò cerca di tenermi fuori".

Hermione annuì, sentendo che il sudore scivolarle lungo il collo per l'ansia.

Draco afferrò uno dei libri sul tavolino. "Tutta questa teoria non serve a nulla senza la pratica" tirò fuori la sua bacchetta. "Adesso, visto che é la tua prima volta, ti avviserò. Ma per le volte successive dovrai essere già pronta, non riceverai alcun preavviso".

Hermione strabuzzò le palpebre, mentre il suo cuore iniziò a battere velocemente.

"A quanto pare hai un segreto da nascondere, Granger. Vediamo se riesci a tenermi lontano" il biondo incrociò i suoi occhi un'ultima volta, poi afferrò la sua bacchetta. "Legilimens".

Hermione lo sentí scavare nella sua testa, scorrere tra immagini ed immagini di ricordi. La sua presenza era calda nella sua mente e meno estranea di quanto si sarebbe aspettata.

Erano da Rosmerta. Il ricordo era di appena qualche giorno prima. Hermione stava parlando con Padma, sorseggiando il suo drink. Tutt'intorno il resto degli ex grifondoro beveva e scherzava animatamente.

Bel sedere, Granger.

La voce di McLaggen generò un eco che fece sussultare la grifona. Draco, tuttavia, sembrò non accorgersene. Il suo sguardo era  puntato sulla scena che stavano visualizzando, sulla sé stessa del ricordo.

Ed Hermione si rese conto in quel momento che Draco non poteva vedere quel ricordo nella sua mente: McLaggen non aveva realmente parlato.

Si concentrò, focalizzando la sua magia per cercare di scacciarlo via, di allontanarlo.

Beh, anche il davanti non è male

L'immagine divenne sfocata e l'eco della voce di McLaggen diminuì fino a svanire mentre il suo sguardo viscido scivolava sul seno esposto di Hermione.

Per qualche secondo, si sentì come se la sua mente e quella di Draco stessero combattendo. Lei tentava di opporre resistenza, di chiuderlo fuori, ma lui continuava a spingere.

Lo sforzo era estenuante e lui fu più forte di lei. Una serie di immagini, risalenti ai giorni precedenti, si susseguirono una dopo l'altra.

Erano nel suo ufficio. Cameron era di fronte a lei con il suo orrendo completo viola.
Poi l'immagine divenne sfocata e mutò di nuovo, e Draco continuò a scavare indietro, a scendere in profondità.

"Cosa nascondi, Granger?" riecheggiò la sua voce profonda, mentre il battito di Hermione accellerava e i suoi palmi sudavano.

La sfida più difficile per la grifona fu quando atterrarono in quella che era stata la sua camera d'ospedale al San Mungo. Draco sembrava fermamente determinato ad approfondire quel suo ricordo, ed Hermione dovette raccogliere tutte le proprie energie per trovare la forza mentale di allontanarlo.

Lo sforzo la lasciò esausta, sudante, con il cuore che batteva a mille nella sua gabbia toracica. Doveva finire, aveva bisogno di una pausa, aveva...

Tirò un sospiro di sollievo quando Draco sembrò fermarsi su in ricordo più datato, di qualche settimana dopo la fine della guerra, mesi prima dell'incidente. Approfittò del momento per riprendere fiato. Come poteva dirgli di fermarsi, come fargli capire che aveva bisogno di una pausa?

Non poteva sentirlo nella sua mente?

Rimase immobile mentre Draco girava intorno all'immagine di lei e Ron seduti sullo stesso divano su cui lei sedeva adesso. Era una sera d'estate, non ricordava particolarmente quale...

"Allora" iniziò l'Hermione del ricordo non appena il programma che stavano seguendo si concluse "che cosa hai voglia di fare?" chiese al rosso, allungando una mano sulla sua coscia.

Il giovane non la guardò, continuando a giocherellare con il telecomando. E fu in quel momento che Hermione capí di che ricordo si trattava, che cosa era successo dopo...

L'Hermione del ricordo iniziò a baciare il collo di Ron, sotto lo sguardo di Draco Malfoy che assisteva alla scena con un'espressione indecifrabile. E per quanto provasse a cambiare scenario, era troppo esausta dallo sforzo precedente per opporsi alla forza, e all'esperienza, del biondo.

"Ho un allenamento domani mattina presto" disse il rosso. Si voltò per osservare l'orologio sulla parete: "Non riposerò abbastanza se non vado adesso-".

"Puoi restare a dormire qui" affermò Hermione, con una rapidità tale che Draco ridacchiò sotto i baffi.

"Ti ringrazio ma... " esitò il ragazzo, abbassando lo sguardo. "Devo alzarmi davvero presto, e poi dovrei andare alla tana a prendere la scopa, e la divisa..."

"Ho capito" annuí Hermione con un falso sorriso in volto. "Non preoccuparti" continuò, alzandosi dal divano ed accompagnandolo alla porta.

I due si scambiarono un goffo bacio sulle labbra prima che il rosso se ne andasse, lasciando Hermione sola nel suo appartamento.

E fu in quel momento che, osservando la figura di se stessa dirigersi scocciata verso la camera da letto, provò di nuovo ad opporsi a Draco. Non poteva vedere...

E allora iniziò, nonostante fosse stremata, a combattere con tutte le proprie energie mentali.  Non voleva che Draco vedesse... Sarebbe stato troppo, troppo imbarazzante.

Il biondo la seguí nella camera da letto, osservando l'Hermione del ricordo che indossava il pigiama e si infilava sotto le coperte. Il suo sguardo indugiò sulle sue gambe nude e sulle mutandine in pizzo nero che aveva- inutilmente- indossato in previsione della serata con quello che all'epoca era ancora il suo ragazzo.

Hermione provò ad urlare, ma fu come se nessuno - o meglio, Draco- riuscisse a sentirla.

Si sistemò sotto il leggero lenzuolo di lino estivo, appoggiando la testa contro il cuscino e chiudendo gli occhi per una frazione di secondo. Poi, resasi conto che prendere sonno non sarebbe stato facile, aprí il secondo cassetto del suo comodino, all'interno del quale si trovava il suo vibratore nuovo di zecca, ancora nella custodia.

Lo fissò per un istante prima di aprire la confezione con un sospiro amareggiato...

"BASTA" si ritrovò ad urlare. Aprí gli occhi, scoprendo di essere di nuovo nel presente, nel suo appartamento. Con il fiato pesante ed il collo sudato, il suo sguardo furioso atterrò sul biondo che sedeva di fronte a lei.

Si alzò in piedi di scatto, camminando avanti e indietro, riempiendo di aria i suoi polmoni prima di ricominciare ad urlare. "Ti avevo detto di fermarti" inveí contro di lui. "Non dovevi vederlo, é stata un'invasione della mia privacy e-"

Una sorta di via di mezzo tra un grugnito ed una risata lasciò la gola del ragazzo mentre i suoi occhi la seguivano su e giù per il salotto.  "Privacy?" ripeté. "Sono entrato nella tua testa Granger. Credi che Severus rispettasse la mia privacy? Se c'è qualcosa che non vuoi farmi vedere opponi resistenza" si alzò dal divano. "Combatti".

Hermione si voltò verso di lui. "Era la prima volta per me, non avevo idea di come far-"

"Ti sei opposta piú che bene quando si trattava del San Mungo".

La grifona  tacque, stringendo le labbra in una linea sottile, e la curiosità di Draco non fece altro che crescere.

Cosa diavolo ti é successo, Granger?

"Qualunque cosa ti sia successa, sicuramente per te é più importante da tener nascosta rispetto all'incapacità di scoparti del tuo patetico fidanzato".

La ragazza spalancò la bocca con aria indignata, richiudendola un momento dopo. Draco era vicino, si rese conto, e la osservava come se fosse un puzzle da risolvere, come se potesse leggerle in volto ciò che nascondeva.

"Ma non mi hai spiegato nulla" protestò, con voce più bassa ed il respiro ancora pesante. "Non so come difendermi, le tecniche da usare..."

"Lo sai benissimo" indicò tutti i libri sistemati sul tavolino. "La teoria non é un problema per te. É la pratica ciò di cui hai bisogno, di qualcuno forte abbastanza che ti spinga a tirare su le tue barriere".

Ci fu qualche secondo di silenzio. Hermione rifletté su ciò che Draco aveva detto ed su quanto rischiasse di rivelate con queste 'lezioni'. Se era riuscita a tenerlo fuori dal ricordo più importante oggi, la prossima volta sarebbe dovuta andare meglio, giusto?

"Vuoi continuare?" domandò Draco, con un tono di voce talmente apprensivo che i nervi di Hermione sembrarono calmarsi.

Si risedette sul divano ed il giovane si riaccomodò sulla sua poltrona.

  "Voglio sapere..." iniziò Hermione. "Tu la usi sempre?"

Il ragazzo alzò le sopracciglia. "Che intendi?"

"L'occlumanzia. Anche in questo momento, per esempio, la stai usando?"

Conosceva già la risposta, sapeva che la stava usando. La sua mente era inafferrabile, i suoi pensieri sfuggenti.

Il biondo sembrò rifletterci per un momento, sospirando con rassegnazione come se stesse per rivelare qualcosa di segreto. "Quando vivi per mesi con Lui dentro casa" il suo sguardo divenne vuoto "diventa automatico. E poi i tre mesi ad Azkaban... "

"Quindi le tue barriere sono sempre alzate?"

"Quasi sempre, si"

"É stancante?" chiese Hermione, quasi dimenticandosi della rabbia che aveva provato fino a qualche momento prima.

"É solo questione di abitudine".

"D'accordo" disse infine, alzandosi. "Due incontri a settimana, che concorderemo di volta in volta".

"Emh... Va bene" annuí Draco, con un po' di scetticismo per l'improvviso cambio di atteggiamento della grifona.

"Niente più invasioni della mia privacy" continuò la ragazza, puntando il dito contro il suo petto perfettamente fasciato dal maglione in cashmere. "Se ti soffermi su un ricordo chiaramente personale, abbiamo chiuso".

"Non mi sono soffermato" ribatté Draco, tentando di impedire a se stesso di sorridere.

Se lo avessi fatto sarebbe stata la mia fine

Il suo sguardo parve confuso, come se stesse pensando a qualcosa di lontano. Hermione vide con i propri occhi le sue barriere cadere.

Quale patetico idiota lascia la sua ragazza insoddisfatta. Eroe del mondo magico ma non della camera da letto, a quanto pare

Hermione si sforzò di mantenere un atteggiamento composto e professionale, respirando profondamente e contando fino a dieci tra sé e sé. Non doveva mostrare alcuna reazione ai suoi pensieri, altrimenti avrebbe potuto sospettare.  "Mercoledì, stessa ora" disse infine, afferrando il sacchetto di metropolvere sul caminetto e porgendoglielo.

"Ma-" ribatté Draco. "E io cosa ci guadagno?"

Hermione strabuzzò gli occhi, alzando un sopracciglio con aria interrogativa.

"Guarderai il ricordo?" chiese infine Draco.

"Dopo la prossima lezione. Alla fine di ogni settimana farò qualcosa per aiutarti, se" - sottolineò con particolare enfasi il se- i tuoi insegnamenti porteranno dei risultati".

Insicuro su ciò che era appena avvenuto,  Draco prese il sacchetto dalle mani di Hermione e si infilò nel caminetto.

"Buona fortuna, Granger" disse, afferrando un pugno di metropolvere. "Spero davvero che tu sia la strega più brillante della tua età" e, senza dare alla ragazza la possibilità di rispondere, svaní in una fiammata verde.

Purtroppo giugno=sessione estiva, perciò gli aggiornamenti procederanno a rilento.

La mia intenzione per questa storia é che il rapporto tra i due proceda come una "slowburn" perciò le scintille non saranno immediate.

Diciamo che Draco inizia ad essere incuriosito dal segreto di Hermione e da brava serpe cercherà di scoprirlo. Hermione invece, da vera grifona, dovrà rispettare il patto ed aiutare il giovane, nonostante i suoi incubi e il fatto che dovrà confrontarsi con Lucius.

Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate. Naturalmente si accetta ogni opinione.
Un bacio e a presto ❤️

   
 
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