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Autore: GipsyK    14/06/2021    1 recensioni
Il verificarsi di una singolare anomalia astronomica obbliga lo SHIELD ad indagarne la causa, che si rivela essere un semidio di loro conoscenza, trovato privo di sensi al centro di un cratere nel ghiaccio. Ben presto però, si rendono conto che qualcosa non quadra: Loki è debole, non ha più la sua magia, ma soprattutto non possiede più l'Allspeak ed è in grado di parlare solamente la sua aliena e incomprensibile lingua madre, che nessuno ovviamente conosce.
Perché è tornato? Qual'è il suo scopo sulla Terra?
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Loki, Nick Fury, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 3

 

 

 

Appena informarono Fury dei progressi ottenuti fu immediatamente programmata la prima vera sessione di comunicazione ufficiale. Nella stanza che conteneva la cella di vetro, erano presenti oltre a Nicole Fairbank, Bruce e Tony, anche Fury, in quanto direttore dello SHIELD e Michael Brennan, il direttore della CIA e Loki, ovviamente, che per l’occasione aveva tentato di pettinarsi indietro i capelli usando semplicemente dell’acqua, non avendo a disposizione altri prodotti, probabilmente per rendersi il più presentabile possibile, ottenendo suo malgrado il risultato opposto pensò Tony, osservando l’alone di ciocche crespe intorno alla sua testa con un sopracciglio leggermente alzato.

 

Loki sembrò leggergli nel pensiero perché lo squadrò aggrottando le sopracciglia e poi prese a passarsi le mani fra le onde corvine nel tentativo di sistemarle.

 

“Se è tutto pronto direi che possiamo cominciare con la prima domanda. Chiedetegli il motivo del suo ritorno sulla Terra” disse Brennan

 

Tony ingoiò l’improvvisa ondata di nausea che lo aveva assalito e si arrischiò a lanciare un'occhiata d’ira in direzione del direttore. Passò inosservata. Concentrandosi sullo schermo del laptop, digitò la domanda e mentre AXEL componeva la traduzione e la inviava al grande schermo rivolto verso la cella, Tony guardò Loki dritto negli occhi e disse lentamente, scandendo bene le parole con voce forte e chiara, indicando lo schermo con il dito indice e l’intero braccio: “Perché sei tornato?”

 

Loki lo guardò come se Tony lo avesse appena colpito con i raggi repulsori emessi dai guanti della sua armatura. Si coprì la bocca con una mano tremante, alternando freneticamente lo sguardo da Tony allo schermo con il simbolo runico. Un singhiozzo passò la barriera della mano e lui portò in fretta anche l’altra a premere sulla bocca.

 

“Tony, che stai facendo?” sussurrò Bruce, contrariato.

 

“Mi assicuro che capisca finalmente per quale motivo è stato torturato. Gli dobbiamo almeno questo, Bruce” mormorò Tony senza staccare gli occhi da Loki.

 

“Che gli prende?” chiese Fury, confuso.

 

Tony si voltò verso il direttore, pronto a scaricargli addosso tutta la sua ira e il suo disgusto quando sentì la mano di Bruce posarsi sulla sua spalla e lo vide sgranare gli occhi e scuotere la testa. Tony si morse l’interno della guancia, strinse le labbra e espirò forte dalle narici, riportando la sua attenzione su Loki, che nel frattempo si era chinato a recuperare la sua lavagna e il pennarello e aveva iniziato a disegnare la sua risposta, fermandosi di tanto in tanto per strofinare le dita sugli zigomi e spazzare via con forza le lacrime che avevano iniziato a solcargli le guance. Dopo qualche secondo tirò su col naso e girò la lavagna.

 

La telecamera registrò il simbolo appena composto e ALEX fornì loro una traduzione dopo pochi secondi.

 

“Loki bandito da Asgard, punizione di Odin” lesse la dottoressa Fairbank ad alta voce.

 

“Quand’è che quell’essere la finirà di trattare il nostro pianeta come una colonia penitenziaria per il suo?” sospirò Fury, stringendosi la base del naso fra l’indice e il pollice.

 

“Ok, andiamo avanti. Dobbiamo sapere questo che cosa significa per noi e lui che intenzioni ha” aggiunse Brennan

 

Bruce digitò ad AXEL la seconda domanda, poi imitando ciò che aveva fatto Tony in precedenza guardò Loki e disse: “Qual è il tuo scopo sulla Terra?”. Non riuscì ad impedire ad una smorfia di disgusto verso se stesso di attraversargli il volto mentre osservava Loki chiudere gli occhi e inspirare profondamente. Mentre ignorava altre due lacrime involontarie che scesero indisturbate fino al mento annuì lentamente.

 

“Loki desidera un accordo” lesse Bruce una volta ottenuta la traduzione in risposta.

 

“Incredibile, adesso vuole stringere un accordo, il bastardo. Che cosa dovremmo dargli noi?” disse Brennan con un tono di scherno

 

Tony digitò la domanda e Loki fornì la risposta molto più rapidamente del solito, disegnando sulla lavagna con gesti rapidi e frenetici.

 

“Libertà” annunciò Tony, leggendo.

 

“Oh, non vuole nient’altro sua maestà? Che faccia tosta. Che cos’ha da offrire lui da renderlo tanto arrogante?” sputò Brennan puntando un dito accusatorio in direzione di Loki.

 

'Conoscenza' fu la sua risposta, e quando Fury volle chiedere maggiori informazioni riguardo a che tipo di conoscenza, ALEX restituì la seguente traduzione:

 

"Loki offre minaccia di Morte per Terra"

 

Oh no. Pessima scelta di parole amico, pensò Tony

 


 

―◊―


 


 

“Ha detto ‘conoscenza’ ”

 

“Ha detto ‘minaccia di morte’ ”

 

“E non pensa che se avesse avuto un modo per minacciare la sopravvivenza dell’intero pianeta non lo avrebbe già usato come leva in suo favore durante tutto questo tempo?” disse Tony assottigliando lo sguardo e incrociando le braccia al petto.

 

“Non mi interessa, non intendo sprecare altro tempo a riflettere sugli ipotetici significati differenti di una proposizione già abbastanza chiara” rispose Brennan, alterato, raddrizzando le spalle e poggiandosi le mani sui fianchi.

 

“Dobbiamo tornare lì dentro e chiedere spiegazioni. Assicurarci di non aver frainteso-” tentò di intervenire la dottoressa Fairbank, ma venne presto interrotta da Brennan

 

“Assolutamente no, l’autorizzazione per interagire in qualsiasi modo con il detenuto è revocata per ognuno di voi tre. Loki da questo momento più che mai è considerato un terrorista e verrà trasferito in una struttura di contenimento di massima sicurezza il più presto possibile. Signori, dottoressa, il vostro lavoro qui è terminato, vi ringrazio per aver servito il vostro paese” concluse il direttore, alzando il mento e abbandonando la stanza senza aspettare una risposta.

 

“Oh no. No, no, no. Se pensa che mi lascerò scappare così l’occasione di approfondire lo studio di una lingua aliena…” borbottò Nicole, radunando i suoi effetti personali e marciando fuori dalla porta per rincorrere Brennan con passi decisi.

 

“Signore, tutto questo è assurdo, a mio parere il nostro lavoro è appena cominciato” disse Bruce rivolto a Fury, massaggiandosi la fronte con la mano destra per combattere il mal di testa imminente.

 

“Il vostro compito consisteva nel creare un AI per permetterci di comunicare con Loki, ed è quello che avete fatto. Il contenuto delle comunicazioni non vi ha mai riguardato. Ottimo lavoro, ALEX funziona e continuerà ad essere usato da noi e dalla CIA per comunicare con Loki, ora ve ne potete finalmente tornare a casa, non siete contenti?” rispose Fury, allargando le braccia.

 

“Stronzate. Immagino quali ‘metodi di comunicazione’ le agenzie di intelligence impiegheranno con Loki ed ALEX non rientra sicuramente nel repertorio. Volete il mio giocattolino? Allora fatemi tornare lì dentro” sibilò Tony puntando un dito verso la porta chiusa alle sue spalle.

 

“Stark, non farmi incazzare. Se ti può consolare nemmeno io sono un fan dell’idea ma la decisione è stata presa dall’alto, più in alto di me e perfino di Brennan, non so se mi spiego” disse, alternando lo sguardo fra Tony e Bruce con le sopracciglia alzate. “Ho le mani legate” aggiunse poi incrociando le braccia al petto, con un tono più docile, quasi a volersi scusare.

 

Bruce sospirò togliendosi gli occhiali da vista per stropicciarsi gli occhi, Tony si voltò dando le spalle ai due uomini grattandosi distrattamente la barba curata.

 

“Vi conviene chiudere baracca e burattini e andare a prepararvi per la partenza” concluse Fury con un ultimo sospiro, abbandonando la stanza.

 

“Jarvis, avvia il protocollo per l’operazione ‘Tim Jenkin’ ” disse Tony inforcando i suoi occhiali da sole e avviandosi risoluto verso l’uscita.

 

“Tony, che intenzioni hai?” domandò Bruce, raggiungendo l’uomo

 

“No Bruce, che intenzioni abbiamo. Ci prepareremo per la partenza” rispose Tony voltandosi verso lo scienziato con un ghigno stampato sul volto.


 

―◊―

 

 

“Tony, è una follia. Un gradino di follia al di sopra di ‘prendo in braccio una testata nucleare per dirottarla in un portale nell’universo’ ” sussurrò Bruce avvicinando la bocca all’orecchio di Tony mentre osservavano il plotone di soldati che circondava su ogni lato un Loki ammanettato ai polsi e alle caviglie per scortarlo attraverso l’hangar verso l’entrata del Quinjet

 

“Shh. Fammi pensare” tagliò corto Tony osservando Loki con attenzione. Lui restituì lo sguardo con un intensità che avrebbe messo decisamente a disagio Bruce. Forse anche un tantino spaventato.

 

“Adesso vuoi pensare? credevo avessi già un piano!” sibilò Bruce guardando nervoso il plotone avvicinarsi e affiancarli a qualche metro di distanza. Tony prese a trottare in direzione della testa del plotone e Bruce lo seguì, nonostante il brutto presentimento che lo aveva assalito alla bocca dello stomaco.

 

“Pensavo di essere stato chiaro, Stark. Allontanati” affermò Brennan senza fermarsi e senza guardarlo

 

“Oh chiarissimo. Cristallino. Speravo solamente di poter parlare un momento dei diritti di utilizzo di ALEX concessi all’agenzia dalle Stark Industries al momento della firma del contratto” affermò Tony, voltandosi e iniziando a camminare all’indietro per poter guardare Brennan negli occhi.

 

“Non è il momento di discutere, qualsiasi cosa dovrà attendere” rispose il direttore, senza restituire lo sguardo di Tony e continuando a fissare il portellone posteriore aperto del Quinjet. “Lei che vuole invece?” chiese Brennan a Bruce, guardandolo per un momento con perplessità.

 

“Io-, ehm… sono… in- indeciso. Signore” balbettò Bruce in risposta, alternando lo sguardo fra Brennan e Tony. Quest’ultimo alzò gli occhi al cielo

 

“Vorrei discutere l’aggiunta di una clausola-” iniziò Tony, ma venne improvvisamente interrotto da ciò che accadde in seguito.

 

Bruce ebbe l’impressione che gli eventi immediatamente successivi fossero avvenuti estremamente in fretta e a rallentatore allo stesso tempo. Durante il suo breve discorso colse Tony a lanciare rapide occhiate in direzione di Loki, il quale, all’ennesimo incrocio di sguardi, approfittò della stretta finestra di spazio che il loro arrivo aveva aperto tra i primi due soldati, si allungò e afferrò il colletto della camicia di Tony con entrambe le mani costrette dalle manette ai polsi, lo spinse verso di sé con forza e premette le labbra sulle sue.

 

In un attimo il breve contatto venne interrotto dai due soldati alle spalle di Loki che lo afferrarono dagli avambracci strattonandolo all’indietro, mentre gli altri due soldati del lato destro presero Tony per allontanarlo nella direzione opposta.

 

Loki prese a ridere di gusto mentre veniva spinto sul pavimento in posizione prona dai due soldati, uno dei due gli piantò un ginocchio sulla zona lombare della schiena per impedirgli qualsiasi movimento, mentre Tony e Bruce furono spintonati indietro di parecchi metri da un altro paio di soldati e da Brennan

 

"Sto bene, davvero, tutto apposto, calma ragazzi" continuava a ripetere Tony tenendo le mani bene in vista e le braccia alzate

 

"Perquisiteli, tutti e tre!" Ordinò Brennan ai suoi uomini, che si affrettarono ad eseguire.

 

"Stark, fuori di qui. Ora. La questione è chiusa, se vuoi discutere di contratti e diritti fai chiamare il dipartimento relazione con il pubblico dell'agenzia dal tuo ufficio legale!" Affermò una volta concluse le perquisizioni, puntando un dito contro il petto di Tony. Lui rispose con un mormorio di assenso continuando a tenere le mani alzate di fronte a sé.

 

Con un'ultima occhiataccia rivolta a Tony, Brennan tornò in testa alla squadra di scorta che nel frattempo aveva rialzato il detenuto con poca grazia dopo la perquisizione e ripreso la sua marcia verso il Quinjet. Loki non smise di ridere finché non fu caricato a forza all'interno del mezzo aereo.

 

Tony lo vide sparire dalla vista una volta chiuso il portellone, a quel punto fece dietrofront e uscì dall'hangar con veloci falcate determinate.

 

"Ma che diavolo… ti ha dato un bacio?!" Esclamò Bruce raggiungendo di corsa Tony

 

"Non mi ha dato un bacio" rispose Tony proseguendo lungo il corridoio, con un tono incredulo, come se Bruce non avesse appena assistito alla scena e avesse suggerito un'assurdità

 

"Mi ha dato questo" aggiunse poi, portando una mano alla bocca e infilando due dita sotto la lingua. Poi aprì il palmo per mostrare a Bruce il microchip più piccolo che lo scienziato avesse mai visto.

 

“Jarvis, inizia la fase due” disse Tony rivolgendosi al suo smartphone dopo aver inserito il microchip in uno slot al lato del dispositivo.

 

“Tony, parlami” affermò Bruce posando una mano sulla spalla dell’ingegnere per impedirgli di continuare a camminare e obbligarlo a voltarsi verso di lui “che succede?”

 

Tony sospirò alzando gli occhi al cielo, poi invitò Bruce a seguirlo con un gesto della mano e del capo. Si aggirarono in silenzio per il labirinto di corridoi della base, poi Tony si fermò di fronte a una porta, l’aprì e con un gesto del braccio segnalò a Bruce di entrare nella stanza. Stavolta lui, avendo riconosciuto l’ingresso del bagno delle donne esitò, guardandolo con un sopracciglio alzato, ma Tony lo prese per un braccio e lo spinse all’interno.

 

“Eravamo d’accordo sul dover chiedere ulteriori spiegazioni a Reindeer Games e chiarire eventuali fraintendimenti, giusto?” cominciò Tony. Bruce annuì.

 

“Bene, non possiamo farlo se lo trasferiscono, che ne so, a Guantanamo o un posto simile. La nostra occasione sarebbe evaporata nel momento in cui lui avrebbe lasciato questa base sotto la custodia dell’intelligence. Perciò la soluzione è semplice: bisogna farlo evadere”

 

“Questo me lo hai già detto quattro ore fa, quando mi hai detto di avere un piano. Non mi serve un riassunto delle puntate precedenti, mi serve capire in cosa consiste questo piano”

 

“Ci stavo arrivando, rilassati! Dunque, il modo più semplice è agire durante il trasporto, che come hai visto si sta svolgendo per via aerea e consiste in una scorta di otto soldati in un Quinjet. Il piano è quello di dirottare il suddetto mezzo, disattivare la localizzazione, bloccare ogni comunicazione in entrata o in uscita dalla base, farlo atterrare in un luogo sicuro, raggiungerlo con la mia Mark VII, obbligare la scorta ad abbandonare detenuto e Quinjet, entrare e prenderne il controllo per volare nella più vicina fra le mie proprietà fantasma, non direttamente riconducibili né a me né alle Stark Industries. La fase uno è terminata, con successo aggiungerei, tralasciando lo sbaciucchiamento finale ovviamente, anche se devo ammettere che è stata una mossa geniale da parte sua e non saprei spiegarti perché ma tutto sommato non mi è nemmeno dispiaciuto più tanto…” concluse Tony con uno sguardo assente e pensieroso.

 

“Ehi!” esclamò Bruce schioccando le dita di fronte al viso di Tony “Concentrati e torna al punto! che cos’è quell’affare che ti ha passato Loki?”

 

Tony lo squadrò assottigliando lo sguardo “Sono le credenziali di autorizzazione per il comando del pilota automatico del Quinjet. Purtroppo perfino Jarvis non è in grado di bypassare quel livello di sicurezza, perciò era cruciale entrarne in possesso. Non sapevo dove vengono tenute di solito, avevo letto però nei documenti interni dell’intelligence forniti da Jarvis che vengono affidate al soldato più alto in grado dell’equipaggio del Quinjet, della scorta di Loki in questo caso. Ho detto a Loki di rubarle per me” concluse, facendo spallucce

 

“Hai detto-, quando-, come? Come hai fatto a dire a Loki di rubare un microchip e darlo a te? Thor non sa nemmeno cosa sia un computer” domandò Bruce scuotendo la testa, incredulo.

 

“Ok, non gliel’ho detto io, tecnicamente gliel’ha riferito ALEX. Durante la riunione ufficiale, subito prima di scollegare tutto, ho detto ad ALEX di dire a Rock of Ages di rubarmi il microchip se avesse voluto la libertà. E ovviamente non gli ho chiesto un ‘microchip’, gli ho chiesto ‘il quadratino grigio sulla collana del soldato capo’ ” rispose Tony come se stesse spiegando qualcosa di ovvio a un bambino particolarmente ottuso

 

Bruce non poté fare a meno di ridere “La prossima volta ti conviene specificare anche in che modo dovrà fartelo avere successivamente” aggiunse scuotendo la testa.

 

“Già, evidentemente” sospirò Tony lasciandosi andare anche lui ad una mezza risata.

 

“Quindi adesso inizia la fase due. Metti l’armatura, raggiungi il Quinjet, metti fuori combattimento otto agenti scelti dell’intelligence e porti Loki in un luogo sicuro. E io che dovrei fare? me ne sto qui a guardare la TV?” chiese Bruce mettendosi le mani sui fianchi

 

“Oh no. Tu, amico mio, sei il diversivo” rispose Tony con un ghigno

 

Bruce deglutì. “Assolutamente no. Che senso ha avuto tutto questo se poi dovrai venire a liberare me da Guantanamo?”

 

“Oh ma per favore. Un pò più di fiducia verso il tuo alter ego grosso e verde” esclamò Tony uscendo dal bagno.


 

―◊―


 

“Direi che è andata bene” disse Tony mentre si infilava una maglietta pulita.

 

“Sicuro. Hulk ha praticamente raso al suolo l’intera base scientifica, Loki ha letteralmente tentato di pugnalarti alle spalle nell’esatto istante in cui lo hai liberato dalle manette obbligandoti a sparargli alla testa con uno dei tuoi raggi repulsori per renderlo incosciente e in questo momento siamo i tre individui ricercati a priorità più alta sulla lista di tutte le agenzie governative e di intelligence di ogni nazione della Terra. Una meraviglia” rispose Bruce continuando a strofinarsi i capelli umidi con un asciugamano

 

“Siamo tutti e tre qui nel posto sicuro, giusto? Guarda il lato positivo” disse Tony

 

Un grugnito di dolore proveniente dal divano distrasse Bruce dalla discussione.

 

“Si sta svegliando” annunciò lo scienziato, avvicinandosi alla fonte. Tony lo seguì.

 

“Ehi Bella Addormentata. Come andiamo? Tieni, bevi. Dobbiamo parlare” disse Tony, porgendo a Loki un bicchiere d’acqua. Lui si alzò, assumendo una posizione seduta sul divano e guardò di sottecchi prima il bicchiere, poi Tony e Bruce.

 

Tony alzò gli occhi al cielo e bevve un piccolo sorso d’acqua. “Visto? È sicuro” aggiunse, posando il bicchiere sul tavolino di fronte a Loki. Bruce poggiò vicino al bicchiere un piatto con alcune fette di pane e delle uova strapazzate, dopo aver imitato Tony e averne mangiato un pochino per dimostrare a Loki che anche il cibo non era stato manomesso.

 

Loki esitò solo per un altro secondo, poi bevve avidamente il bicchiere d’acqua e si avventò sul pasto con una foga animalesca.

 

“Allora, ripartiamo da dove ci siamo lasciati. ‘Loki offre conoscenza riguardo a minaccia di morte per la Terra?’ ” disse Tony, digitando le parole sul suo tablet e mostrando il simbolo-traduzione di AXEL a Loki. Lui lo osservò aggrottando la fronte mentre masticava l’enorme boccone di pane, poi si pulì grossolanamente la mano destra sui pantaloni e aprendo il palmo di fronte a sé fece un gesto con le dita per farsi dare il tablet da Tony. Una volta ottenuto l’oggetto cominciò a disegnare il suo simbolo-risposta, che AXEL tradusse semplicemente come ‘Morte’

 

“Già, ecco, ci risiamo. Vedi, è qui il problema, perché continua a dirci solo ‘morte’? forse c’è qualcosa che non va con AXEL” sospirò Tony scuotendo la testa. Loki sembrava solamente ancora più confuso riguardo la loro confusione.

 

Bruce prese il tablet e digitò semplicemente ‘morte?’, poi lo mostrò a Loki che, perplesso, scosse la testa e abbandonando definitivamente il suo piatto con il cibo disegnò un altro simbolo e restituì il tablet a Bruce. AXEL continuava a restituire ‘Morte’ come traduzione. I due scienziati osservarono lo schermo per un po’, con la fronte aggrottata.

 

“Aspetta… Tony, guarda, il simbolo disegnato da Loki è leggermente differente da quello di AXEL, che continua infatti a darci sempre la stessa traduzione, ma con una piccola differenza: la lettera maiuscola iniziale. Credo sia un nome proprio” disse Bruce avvicinando il tablet al viso per osservare meglio i disegni di Loki.

 

Tony lo guardò per un momento, poi prese il tablet e scrisse ‘spelling?’ indicando con il dito l’ultimo simbolo disegnato da Loki, porgendo poi il tablet all’asgardiano. Loki attese la traduzione di AXEL, una volta ottenuta guardò confuso i due scienziati. Poi fece spallucce e iniziò a scrivere una lettera alla volta usando l’alfabeto runico lineare.

 

“Th-a-n-o-s?” disse Bruce leggendo le singole lettere intervallate da un trattino e traslitterate da ALEX nell’alfabeto inglese.

 

“þánós” mormorò Loki guardando Bruce.

 

“Thanos?” tentò di ripetere lui, e uno strano tremito attraversò il volto di Loki mentre annuì una volta e distolse lo sguardo.

 

“Dev’essere il nome di qualcuno, Tony. ‘Thanos’ in greco antico significa ‘morte’, probabilmente ha lo stesso significato anche nella sua lingua, per questo AXEL continuava a tradurlo” affermò Bruce, voltandosi verso l’ingegnere.

 

Tony restituì lo sguardo per un momento, poi si avvicinò lentamente al tavolino di fronte al divano, scostò il piatto di uova dimenticato e il bicchiere vuoto e ci si sedette in modo da potersi posizionare esattamente di fronte a Loki, poggiò i gomiti sulle ginocchia e intrecciò le mani di fronte a sé

 

“E chi è questo Thanos?” mormorò poi lentamente, guardando Loki negli occhi.

 

Un lampo improvviso in una serata dal cielo del tutto limpido e sereno illuminò la stanza quasi a giorno, seguito dopo poco da un tuono potente e assordante che fece tremare il bicchiere di vetro abbandonato sul tavolino di fianco a Tony.

 

Lo sguardo di Loki, che un momento prima lasciava trasparire una sorta di insicurezza timorosa, seguì la fonte del rumore osservando le innaturali nubi temporalesche avvicinarsi fuori dalla finestra. Quando si voltò nuovamente verso Tony e Bruce ogni traccia di preoccupazione era sparita dal suo volto e adesso sfoggiava un sorrisetto sghembo, gli occhi luccicanti di una gioia malandrina.




 


Note: Eccoci giunti alla fine! Mi dispiace se ho deluso qualcuno saltando completamente la descrizione della fase di salvataggio di Loki, ma devo decisamente migliorare nella scrittura delle sequenze d'azione e non mi convinceva per niente. Mi scuso anche con tutti coloro che odiano i finali semi-aperti, ma il focus principale di questa storia doveva essere la comunicazione e la lingua aliena, non la guerra contro Thanos, perciò non avrebbe avuto senso continuare oltre.
 

Qualche curiosità random: Il nome "Michael Brennan per il direttore della CIA non è casuale, visto che questa fanfiction è ambientata all'incirca nel 2013/2014, sono andata a vedere chi fosse il vero direttore in quel periodo e ce ne sono stati due: Michael Morell e John Brennan, perciò ho fatto una crasi dei due nomi :)

il nome
 'Tim Jenkin' per l'operazione di liberazione di Loki è un omaggio al tizio omonimo che nel '79 fuggì dalla prigione di Pretoria insieme ad altri due detenuti. La storia è veramente assurda, non voglio spoilerarvi nulla, vi consiglio di andarvela a leggere sul link di wikipedia che vi lascio qui sotto, consiglio anche il film uscito recentemente se non lo avete già visto, la racconta molto bene, si chiama "escape from Pretoria".

https://it.wikinew.wiki/wiki/Tim_Jenkin


Spero che abbiate apprezzato questa breve fic,
Alla prossima!
GipsyK


 


 

  
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