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Autore: ShannaInLuv    23/06/2021    4 recensioni
!AU | BakuSquad! | {Kacchako} {KiriMina} {KamiJirou} e accenni {IzuOcha}
Ochaco Uraraka si è appena lasciata con il suo storico ragazzo Izuku Midoriya ed è in cerca di un nuovo appartamento. E' grazie a Mina che ne trova uno, non sapendo che in quella casa ci abita anche il suo ex compagno di liceo Katsuki Bakugou - nonchè rivale del suo ex - che non è proprio entusiasta di averla in casa...
( Dal Prologo)
«Perchè la ragazza di Deku è seduta sul mio fottutissimo divano?»
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou, Mina Ashido, Ochako Uraraka
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Roommates.

 
XI. Cosa ti affligge tanto e appiccicosa come un polpo.

§§§

 

«Esco.»

Aveva replicato, senza ascoltare la risposta né di Midoriya e né di Uraraka: si era infilato di fretta in ascensore, aveva premuto non una, ma bensì due volte, il pulsante del piano terra con rabbia e, quando le porte si erano chiuse davanti a lui, aveva sbuffato come un toro.

L'umore di Katsuki Bakugou era sempre stato altalenante: aveva degli scoppi di rabbia – anche per delle cazzate – e i suoi amici lochiamavano BakuScoppio quando era in quello stato – non senza ricevere le dovute "punizioni"da parte sua e, puntualmente, Kaminari Denki era quello che ne usciva con più lividi – però, normalmente, avrebbe almeno saputo dire il perchè della sua reazione.

Adesso no.

Era incazzato nero e la cosa che fomentava di più la sua rabbia era proprio il non capire perchè gli era salita così all'improvviso quella rabbia, facendogli mollare coltello e grembiule e correre via. Lontano da lì.

Non c'era modo che quella rabbia provenisse da Deku e Faccia Tonda –pensava comunque che fosse un'idiota a tornarci insieme, ma era affar suo, dopotutto, no? – e allora perchè?

Uscito dall'ascensore aprì con foga la porta per poi svoltare a sinistra, camminando un bel po' e andando in quel piccolo pub dove solitamente andava quando non aveva voglia di sentire le lagne di Kaminari e Sero al pub di Eijirou; era poco lontano da casa sua ed era un po' nascosto, tuttavia aveva una luce al neon lampeggiante che citava Takeshi's, rendendolo ben illuminato e riconoscibile.

Entrò velocemente, notando a malapena – ma per fortuna – che il pub era mezzo vuoto come al solito. Si fiondò al bancone e, senza nemmeno salutare il barista, ordinò un Gin Tonic. Gli venne servito immediatamente e, con un ringhio sommesso, se ne scolò metà bicchiere in un solo sorso, per poi sbattere il bicchiere sultavolo di legno macchiato.

«Kat. Cosa ti affligge tanto?» ridacchiò una voce divertita e troppo troppo acuta. Per un attimo – e stupidamente – aveva immaginato che Uraraka l'avesse seguito – dopotutto sembrava scioccata della sua"fuga" improvvisa ma... ovviamente era solo un'idea imbarazzantee stupida: probabilmente sarà già a casa di quel nerd a festeggiare.

Comunque, appurando mentalmente che quella voce non apparteneva né alla sua coscienza – perchè, diamine, non era già così ubriaco– né ad Uraraka, si voltò per capire chi fosse e mandarlo al diavolo in ogni caso.

Con sua sorpresa, incontrò gli occhi scuri cerchiati di un perfetto eyeliner e labbra carnose e rosse e la matassa di capelli biondi lasciati fluidamente sciolti sulle spalle nude. Riconobbe immediatamente la proprietaria.

«Camie.» non era né un saluto od altro, però evidentemente la ragazza lo inerpretò come tale perchè afferrò uno sgabello e si accomodò accanto a lui, ordinando un Sex on the beach e facendo l'occhiolino al barista.

«Cosa ci fai qui? Non dovevi partire?»

Camie scoccò la lingua sul palato e gli lanciò un'occhiata di sbieco.«Torno a casa domani.» bevve il suo drink, lasciando una vivida impronta rossa sul bordo del bicchere.

«Capisco.» disse solamente Katsuki, borbottandolo: aveva ancora quella senzazione di rabbia. Spostò lo sguardo davanti a sé, fissando esattamente non sapeva cosa, mainiziando a pensare che, porca miseria, non poteva essere che glidava fastidio che Uraraka si fosse rimessa con quel perdente.

Anche se meritava decisamente di meglio.

«Allora?» incalzò Camie.

«Allora cosa?» sbuffò, finendo con un secondo sorso il suo drink, ordinandone immediatamente un altro.

«Non hai risposto alla mia domanda.» riprese la ragazza, avvicinadosi un po' troppo a lui. Il profumo che conosceva bene – non lo cambiava mai– gli inondò le narici. Era dolce e pungente come l'odore di cannella e rise tra sé e sé perchè, fino a un paio d'anni prima, quell'odore lo mandava in estasi mentre adesso gli dava solo che fastidio. «Perchè sembri afflitto come se ti avessero tolto la terra da sotto ai piedi? »

Il drink di Katsuki venne posizionato davanti a lui, lo afferrò e, perla terza volta, ne bevve un enorme sorso. Lanciò un'occhiata aCamie, che lo guardava in attesa con le sopracciglia sottiliinarcate.

«Perchè...» grugnì. Già, perchè? E poi, non doveva dare nessuna spiegazione né a Camie né a nessun altro – compreso a sé stesso. «Perchè sì. Sono incazzato e basta.» tagliò corto.
Camie ridacchiò, muovendosi appena sullo sgabello e inclinando la testa per guardarlo meglio. Una ciocca di capelli biondi le finì sulle guancie piene. «Come al solito, Kat. C'è un giorno in cui non sei arrabbiato?»

Sì, oggi. Lo ero fino a quando – no, basta.
Decise di smettere di pensarci e finì il secondo biccbiere, così come fece Camie – che ne ordinò subito un altro. «No, non credo.»bofonchiò.

Camie ridacchiò ancora e questa volta si fece decisamente, troppo,vicina. Allungò una mano sottile verso di lui e lo puntellò con un dito, partendo dalla spalla e scendendo lungo il bicipide. «Lo sai,Kat, che so come farti riprendere il buon'umore.» canticchiò, decisamente brilla.
Katsuki la fissò negli occhi scuri da cerbiatto, riconoscendo immediatamentelo sguardo malizioso di Camie: voleva fare sesso con lui. E, in unaltro momento, ci sarebbe anche stato... Dopotutto, Camie era unaragazza bellissima e sensuale e ci sapeva decisamente fare a letto.... tuttavia, c'era qualcosa che lo bloccava.

Un'enorme Faccia Tonda dalle guancie rosse e dalla bocca rosa.

Scosse la testa. Allontanandosi un poco. «Non ne ho bisogno.» borbottò.
Camie si ritrasse, inarcando un sopracciglio un po' offesa ma replicando un «Come ti pare. » per poi scolarsi il suo ennesimo Sexon the beach della serata.

Dopo quello, la serata trascorse serenamente: Katsuki e Camie avevanocomunque mantenuto un'amicizia dopo la rottura e, se lei era stataferita dal rifiuto del biondo, non lo diede comunque a vedere perchè continuarono a chiacchierare, parlare dei loro amici e del lavoro durante la serata, continuando a bere drink.

Dopo un po', però, Camie si accasciò sul bancone completamente ubriaca e si lamentò.

«Oi, sei morta?» biascicò Katsuki, anche lui non troppo lucido. «Non voglio la tua dannata morte sulla coscienza, quindi –»

«Non sono morta!» sbottò Camie, alzando troppo la voce. Alzò appena la testa e incrociò le braccia su di essa, voltandosi a guardare Bakugou con espressione assonnata. Rimase così qualche secondo, finchè, dal nulla, non se ne uscì con una frase che Bakugou non comprese – o che non volle comprendere, onestamente non lo sapeva.

«C'è stata sempre lei, eh?» borbottò cupamente. «Anche quando stavamo al liceo, c'era lei,anche quando stavamo insieme tu volevi lei...»chiuse a malapena gli occhi e Katsuki suppose che si stesse per addormentarsi lì, quindi la scosse lievemente e la tirò per un braccio, sbuffando sonoramente – e ignorando i discorsi senza senso che stava facendo.

«Oi Camie alzati, andiamo a dormire.»

***

Quella mattina svegliarsi, per Ochaco, era stata tremendamente dura: la tremenda verità che fosse ufficialmente disoccupata la spaventavae, sopratutto, ci mise una buona mezz'ora per mettere un piede fuori dal letto perchè troppo intenta a fissare il soffitto bianco e a pensare: Davvero io e Izuku stiamo ancora insieme?

A pensarci, le veniva una morsa allo stomaco, erano le farfalle –non rimorso – , vero?

Tuttavia, quando lo fece e si sedette sul letto, scoccandoun'occhiata all'orologio, erano le undici – e sì, non aveva chiuso occhio fino alle tre del mattino, perchè mille pensieri le vagavano per la testa – e sbuffò. Il cellulare prese a suonare e Ochaco fusul punto di non rispondere ma, quando vide che era Mina a chiamarla, decise di fare uno sforzo.

«Buongiorno, Mina.» bofonchiò, dopo aver agguantato il cellulare e averstrisciato il dito all'insù sul touch screen per accettare lachiamata.

«CHE COSA HAI FATTO?»

Conosceva Mina Ashido da abbastanza anni per capire quando urlava e le sue cinquanta sfumature di urlo. E adesso poteva mettere la mano sul fuoco che Mina Ashido era furiosa; credeva anche di sapere il motivo, tuttavia Ochaco fece finta diniente.

«Uhm...» bofonchiò. «Cosa ho fatto?»

«Non giocare con me, Ochaco Uraraka!» sbottò Mina. Oh-oh, l'aveva chiamata per nome e cognome quindi sì, era decisamente furiosa con lei.

«Come lo sai?» sbuffò. Si era ripromessa di tenerlo segreto a Mina finchè... beh, finchè non avesse capito bene anche lei quello chestava succedendo e perchè. Non era pronta al terzo grado di mamma-Mina.

«Non importa. Lo so e basta, » sbuffò. Perchè sapeva sempre tutto? Uraraka si ripromise di dare una strigliata a Kirishima Eijirou, più tardi perchè, sicuramente, c'era il suo zampino. «Ma perchè, dimmi perchè santo cielo! Perchè devi proprio tornare assieme a Midoriya – »

«Ascolta Mina,» sospirò lei, mettendo subito fine a quello che, sicuramente, sarebbe stata una ramanzina con i fiocchi. «Non so bene perchè gli abbia dato una seconda opportunità, ma l'ho fatto. » Ochaco si mordicchiò sul labbro  indecisa se continuare la frase; infine, decise di farlo in un sussurro: «Il mio istinto dice che era la cosa giusta da fare.»

«Tu hai un istinto di merda, Ochaco.» sentenziò seria Mina. Ed era davvero seria.

«Argh...» sbuffò Ochaco. «Ricordami perchè sei la mia migliore amica, Mina.» borbottò sarcastica.

«Perchè sono fantastica ed intelligente.» tagliò corto Mina dall'altro capo del telefono, frettolosamente. Ochaco alzò gli occhi al cielo, seppur un sorrisole era spuntato sulle labbra. «Ad ogni modo, non so cosa ti abbia fatto quel broccolo verde per indurti in tentazione ma,» alzò lavoce, bloccando sul nascere le proteste dell'amica riguardo alsoprannome. «Giuro che se ti fa soffrire un'altra volta vado lì egli faccio ingogliare le sue stesse palle. Intesi 'Chako?»

«Uhm...okay.» ridacchiò Ochaco divertita e allo stesso tempo grata dall'apprensione dell'amica. Mina era di tutto: fuori di testa,impicciona, casinista... ma era anche una persona leale e una buona amica e, in determinate occasioni, una mamma rompiscatole.

Mina sbuffò. «Devo tornare, adesso, altrimenti il manager mi farà una ramanzina con i fiocchi.» esitò un attimo e poi continuò: «Ah, e chiama Kyoka. Sono tutti usciti fuori di testa.» borbottò a voce più bassa.

Ochaco rimase sorpresa: Jirou? Ma non doveva essere a Shangai con lei per quel servizio fotografico? «Eh?»

«Devo andare 'Chako.» e Mina riattaccò prima di poter aggiungere ulteriori spiegazioni.

Uraraka si guardò intorno, sentendosi spaesata ancora una volta: la realtà che non aveva più un lavoro cominciava a farsi pressante – era passato appena un giorno – cos'avrebbe fatto se non ne avesse trovato subito un altro?

Scosse la testa: meglio non pensarci.

Si alzò, stiracchiandosi e guardando l'orologio si accorse che erano già le nove: non era così presto ma lei aveva dormito solo sei ore, tra un destarsi e l'altro, e si sentiva stanca come non mai. Magari si sarebbe presa un giorno di pausa, pensò.

Se ricordava bene Sero aveva avuto il turno di notte, quindi sarebbe tornato a momenti – oppure era già tornato e stava dormendo - ,Kaminari doveva essere a casa perchè non lavorava, Bakugou in ufficio mentre Kirishima probabilmente non si sarebbe alzato prima delle undici. Di conseguenza, avrebbe potuto trovare sveglio solo Kaminari – che comunque sperava non le facesse troppe domande al riguardo: non aveva proprio voglia di parlare della sua disoccupazione attuale.

Infilò la vestaglia rosa e spalancò la porta, inizialmente tranquilla, raggelando poi sul posto: di fronte a lei – che stava uscendo dalla camera di Bakugou Katsuki – c'era Camie in abiti succinti. A giudicare dagli abiti spiegazzati, i capelli in disordine e il mascara colato era sicuramente certa che avesse dormito lì – lì, in camera di Bakugou.

Camie stiracchiò un sorriso pigro, evidentemente ancora stordita dalla notte passata. «Oh, ciao Ochaco!» cinguettò.

Per Ochaco fu come ingoiare un grosso rospo. «Camie. È Urakaka.» Per te.
Perchè la sua voce era uscita così sibilante? Perchè averla in casa – averla vista uscire da quella porta – l'aveva infastidita così tanto? E no, non aveva il permesso dichiamarla per nome dopo che, l'ultima volta, l'aveva messa in soggezione e squadrata da capo a piedi come fosse stata una pezzente per tutto il tempo.

Camie la scrutò un attimo, piegando la testa di lato e facendo un piccolo– e falso – broncio, prima di voltarle le spalle e salutarla conla mano, mentre andava via. «Come vuoi. Ci vediamo!»

Ci vediamo? Quindi adesso lei e Bakugou stavano di nuovo insieme, scopavano e basta o... che altro?

Ochaco si schiaffò le mani sulle guancie e si maledisse: ma che le prendeva? Non le importava! Non le importava assolutamente quel che facevano Camie e Katsuki, giusto?

Decise che, forse, era il sonno mischiato allo stress a parlare, così si diresse in soggiorno con un grosso sospiro dove trovò, con suaimmensa sorpresa – quella giornata era iniziata da un paio d'oresoltanto e già la odiava – Kirishima, Kaminari e... Kyoka seduti al tavolo, con una tazza di caffè in mano a ridacchiare ediscutere del più e del meno.

«Ehm...buongiorno ragazzi?» tubò, guardandoli uno ad uno conun'espressione da: che mi sono persa?

La salutarono tutti in coro con un enorme sorriso e notò, in particolarmodo lo scintillio negli occhi della sua amica. Che fosse successiqualcosa di particolarmente eccitante...?

«Mi sono persa qualcosa?» bofonchiò, afferrando la sua tazza di caffèbollente e sedendosi vicino a Kyoka. Soffiò su di essa e la tenne ben stretta, per scaldarsi le mani.

«Giusto!» esclamò Kirishima con un tono di voce troppo alto e troppo esaltato– se ci fosse stato Katsuki, gli avrebbe mollato un pugno in testaper il troppo baccano. Quando pensò questo, una morsa le fececontorcere lo stomacp.

Che diamine.

«Ochaco!»continuò Kyoka, quasi saltando sulla sedia. «Da ieri sera lavoro al pub con Kirishima!»

Se Uraraka non avesse tenuto poggiata la tazza sul tavolo, probabilmentele sarebbe scivolata via dalle mani, combinando un disastro.
«Eeeh?» sbottò incredula, il tono sopra un'ottava. «E il lavoro da modella?» ripensò a quanto le aveva detto Mina: chiama Kyoka. Quindi non era con lei a fare quel set fotografico!

Kyoka Jirou fece spalluccie, arricciando appena le labbra. «L'ho mollato. Ero stufa di essere considerata una modella che ha avuto successo grazie ad un altro.»

«Oh.» espirò solo Ochaco. Non riusciva a dire altro. In fondo comprendeva benissimo la sua amica: da quando si era messa con Touya la sua popolarità come modella era aumentata ma era stato solo un caso ma, il cantante, pensava che fosse solo merito suo e tendeva a rinfacciarle a Kyoka questo dettaglio ogni volta.

Ed era fastidioso, esattamente com'era odioso Todoroki Touya, alias Dabi , in arte.

«Così ho mollato tutto e via. » concluse Kyoka, facendo spallucce. Poi afferrò il cellulare che aveva poggiato sul tavolo e si alzò dalla sedia, rivolgendosi poi a Kirishima: «Ci vediamo stasera al pub!»

Il rosso annuì con un grande sorriso e un sorriso, ancora più grande è ancora più da ebete, si stampò sulla faccia di Kaminari. Il suo sguardo era completamente inchiodato sulla sua amica Kyoka mentre salutava tutti allegramente e si dirigeva verso la porta.

Ochaco si accorse di una cosa: Kaminari era stra cotto.
Era completamente pazzo di lei.

La castama fece vagare lo sguardo da Denki a Kyoka, un paio di volte finché la curiosità la uccise: doveva sapere subito se l'amica e Kaminari avessero concluso qualcosa, alla fine.

«Aspetta, Kyoka! »

Uraraka balzò via dalla sedia, raggiungendo velocemente l'amica che aveva ormai aperto la porta e stava per uscire.

Kyoka la osservò sorpresa di tanta veemenza - soprattutto di prima mattina da parte di Ochaco.
«Sì? »

A quel punto Uraraka bisbigliò, indicando con un cenno della testa alle sue spalle. «Non è che per caso questa tua scelta improvvisa ha a che fare con...» sussurrò ancora di più. «...Kaminari?»

Kyoka alzò entrambe le sopracciglia, per un attimo scioccata da quello che la sua amica stesse insinuando, poi il suo viso diventò corrucciato e uno sbuffo uscì dalla sue labbra. «Ma figurati. Non sono il tipo di ragazza che fa qualcosa solo per stare appiccicata al tipo che le piace.»

Ochaco aprì bocca per ribattere. «Lui- »

«No, non mi piace. Era così per dire.» ribattè secca. «È solo sesso.»
Kyoka guardò oltre le spalle di Uraraka, esattamente dov'era seduto ancora Kaminari, ancora mezzo addormentato, a bere il suo caffè.
«Anche perché lui ha quella Kendo. »

«Chi...?»

Kyoka sbuffò. «La sua tirocinante. È appiccicosa come un polpo. » bofonchiò, tornò a guardare Uraraka e scrollò le spalle e prima che potesse anche solo fare domande, sgattaiolò via e chiuse la porta in faccia all'amica.

Scoprire che ci fosse qualcuno che fosse appiccicoso come un polpo a Kaminari era abbastanza scioccante ma, la cosa ancora più scioccante, era un'altra: perché Kyoka sembrava gelosa?

Impossibile.

Kyoka non era una tipa gelosa, non lo era mai stata nemmeno con Touya.

E poi, tra lei e Kaminari c'era solo sesso. Ma... Non era che-?

Impossibile. Impossibile.

O no?
 

***

AngolinoAutrice(?)
 

Mi ammazzerei da sola, guardate. Vorrei giustificare il mio ritardo in qualche modo... Ma la verità è che questo ultimo periodo ho fatto schifo. Ho fatto schifo in tutto...
Ho tentato di superare la rottura con il mio, ormai, ex ragazzo - e no, non ho trovato un Bakugou. Soltanto piccoli Mineta, per intenderci - e non avevo più il PC. Perché era suo.
Quindi ho scritto solo metà capitolo al PC e l'altra metà (+correzione) al cellulare. Non capite come mi si intrecciano gli occhi....
E poi, su EFP non sono riuscita ad aggiornare perché non ho l'htlm e quindi esce uno schifo.

Passando al capitolo:

Cosa pensate sia successo alla fine tra Katsuki e Camie? E quanto pensate che durerà Uri con Deku? ( Aperte le scommesse).

Comunque volevo solo informarvi che quando ( molto tempo probabilmente) pubblicherò lo spin-off KamiJirou, i primi capitoli inizieranno intorno a questi avvenimenti e capirete meglio come Jirou fa a conoscere Kendo e così via.
Fatemi sapere che ne pensate e perdonatemi, se potete ....

Avviso importanteSiccome non ho sempre ad accesso al pc - e questo è stato un miracolo- la storia verrà aggiornata, regolarmente, su Wattpad... se lo avete e volete evitare di aspettare secoli per gli aggiornamenti... vi lascio il nickname del mio profimo Wattpad: @ShannaEFP.

Avviso importantissimo: Gli aggiornamenti - settimanali o ogni due settimane- verranno pubblicato il week-end. Questo perchè ho alcune storie da recuperare e ho diviso i giorni.

Un enorme GRAZIE alle magnifiche persone che hanno seguito questa storia fino ad adesso ed un'altro enorme grazie a chi ancora mi sosterrà dopo questo comeback!

I purple u. Shanna.

   
 
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