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Autore: amirarcieri    28/06/2021    0 recensioni
9 anni.
13 anni.
16 anni.
Le origini di Soichiro Jin raccontate in tre delle tappe più significative della sua vita.
Genere: Generale, Slice of life, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kiccho Fukuda, Nobunaga Kiyota, Shinichi Maki, Soichiro Jin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Soichiro Jin: le origini.


 

9 ANNI


 



Soichiro aveva passato il pomeriggio a giocare al parco con i genitori che lo supervisionavano da una panchina lì vicino.
Nonostante le gambe avessero corso a più non posso, la sua riserva di energia, tipica dei bambini della sua età, possedeva ancora una dose abbastanza densa da esaurire.
Comunque, bello accomodato sul mezzo di trasporto delle spalle del padre, stava ora tornando a casa.
Il parco non distava molto dalla loro dimora – cinque minuti di camminata con un andatura normale – ma per raggiungerla dovevano passare obbligatoriamente da una strada dove, guarda caso, era stato edificato un campo da basket.
La sorridente famigliola stava proseguendo il cammino, ormai vicina a quest'ultimo.
Il piccolo Soichiro si trovava ancora a cavalcioni sulle spalle del padre e dall'altro di quella posizione poteva vederlo gremito da quattro giocatori.
D'impulso, chiese al genitore di farlo scendere così da camminare con le sue stesse gambe.
«Non allontanarti troppo» gli raccomodò la madre quando lui aveva cominciato a correre verso quella parte.
«Va bene, mamma» rispose la sua vocina garbata.
Soichiro non sapeva cosa gli prendeva, ma avvertiva una sensazione strana di impazienza dentro al petto.
Sentiva di dover raggiungere quel campo di basket ad ogni costo.
"Lì c’e qualcosa che dei scoprire e fare tuo", perché quello gli suggeriva l'istitnto.   

Soichiro non sapeva che quel giorno il suo cuore sarebbe stato inciso nel profondo da un segno indelebile e che la vibrazione sonora di una palla da basket che rimbalzava avrebbe accompagnato i suoi battiti cardiaci per il resto della vita.
Quindi fece la sua corsettina, spiaccicandosi alla rete che lo attorniava, in modo da avere il suo primo posto d'onore alla partita.
Proprio in quel momento si stava svolgendo un’azione.
Uno dei due cestisti – alto sul metro e ottantacinque, capelli neri pece a spina e sguardo oltremare che conteneva la tempesta indomabile di un’aspirazione – si era smarcato, realizzando immediatamente un tiro da tre punti dall’area delimitata.
Gli occhi enormi del piccolo Soichiro si spalancarono per lo stupore combinato ad una forte estimazione. 
Il suo cuore martellava eccitato nel petto e la voglia di seguire la partita si era mutata in un bisogno imprescindibile.
I genitori lo affiancarono senza dire o portarlo via da li.
Capendo cosa stava accadendo, non osarono rovinare quel suo memorabile momento.
Il momento in cui gli occhi di un individuo partoriscono la concezione di un sogno è uno dei più emozionanti e magnifici dell'esistenza.
Riconosci gli occhi di un sognatore, anche quelli di un bambino di nove anni perché si riempono del lucido pensiero di aver trovato il loro posto nel modo e tendono a gettare lo sguardo al futuro, là dove si immaginano la persona che sicuramente diventeranno grazie alla dose di testarda dedizione operata nel presente.
La partita  proseguiva tanto quanto l'interesse di Soichiro aumentava, ma la sua vocazione allo sport fu risvegliata definitivamente quando l’altro ragazzo – altezza uno e novanta, capelli color castagna, viso squadrato, occhi tempestati da una magnetica scaltrezza - che aveva subito il canestro, usò la sua formidabile elevazione per planare da terra con un salto e mettere a segno una schiacciata roboante.
«Fantastico. Che bello» le iridi di Soichiro si erano ingigantite trasognati.
Gli sembrò quasi che il giocatore fosse una figura mitologica metà uomo e metà volatile che aveva schiacciato con le sue braccia di piume.

Il piccolo Soichiro si chiese a come ci si sentisse ad essere al posto suo. Gli venne la voglia naturale di essere come quei talentuosi cestisti. In lui, si formò il desiderio inarrestabile e perpetuo di ricalcarne le sovrumane gesta.
«Voglio giocare a basket» disse perciò in trance. Le iridi che bruciavano di un’ardente ambizione.
«Mamma. Papà» li chiamò perciò sollevando il capo prima a sinistra e poi a destra.
«Voglio giocare a basket e diventare il più grande dei giocatori» I due genitori si guardarono e un sorriso smagliante si stirò sulle loro labbra.
Poi si piegarono sulle gambe all'altezza del figlio per accarezzargli la folta testolina mora.
«Ma certo Soichiro» gli disse la madre emozionata quanto la prima volta che l’aveva tenuto in braccio o mosso i primi passi.
«Tu puoi diventare tutto ciò che vuoi» lo sollecitò il padre con quei tratti gentili e lo sguardo risoluto che avrebbero particolareggiato il viso del figlio in maggiore età.
Allora dalla bocca del piccolo Soichiro traboccò la lucentezza di una sfrenata gioia.
Soichiro Jin capì per cosa era nato all'età di nove anni e da quel momento la sua vita prese a scorrere con più passione e senso.



NOTE AUTRICE: ciaooo. Si lo so, ho seimila storie in corso, ma questa, come avrete capito, non durerà molto e spero di poterla aggiornare con periodicità.
Vedete il fatto è che questa idea ribolliva nella mia testa da un bel po' e alla fine ho detto "Sai che? Che mi frega. Comincio a scriverla e quel che sarà sarà". 
Naturalmente,
scriverò anche tante altre origini di altri personaggi tipo Shinichi Maki (potevo non farlo?) e così via.
Come avrete capito io amo andare ad
approfondire sulla psicologia dei personaggi e Jin è uno di quelli che più mi aggradano a farlo.
Pensandoci, in realtà non sappiamo che origini ha avuto la passione di Jin o come ha
scoperto il basket, però io ho pensato ad un ipotetico e probabile scenario. Mi è venuto quasi istintivo pensare a questa famigliola felice e questo piccolo bambino di 9 anni dai grandi occhi che incontra per la prima volta la sua passione e sogno.
Voi che ne pensate? Come immaginate un probabile scenario di Soichiro Jin?
Ci sentiamo alla prossima e ringrazio in anticipo a chiunque la leggera, mi lascerà una recensione o mi aggiungerà ai preferiti, seguite o ricordate.
Se volete
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Alla prossima. 

 

   
 
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