"Non è una pratica per tutti."
Daniel tossisce, cerca di rallentare i battiti accelerati che gli percuotono le costole, il petto.
"All'inizio può fare male."
Inspira, apre la bocca, si blocca a metà del gesto - non trova aria, sollievo.
"Pensavo fosse allenato."
"Questo è preconcetto, Albert."
"Tu non hai fatto una piega."
Una risata - asimmetrica, nauseante.
"Non puoi paragonarmi a Daniel: non vuoi farlo davvero."
Fabron tende le dita verso la bottiglietta d'acqua abbandonata sulla scrivania, ne beve un sorso generoso, sputandone fuori la metà.
"Forse gli hai lesionato l'epiglottide."
"Se l'avessi fatto sarebbe quasi un complimento, Alex."
Passi leggeri, che gli si avvicinano da sinistra.
"Coraggio, Daniel: cerca di non vomitare sul pavimento, uhm? Come lo spieghiamo poi a Will domani?"
"Ma vaffanculo." riesce a mormorare, riconoscendo a stento la sua stessa voce.
Wesker schiocca la lingua contro il palato, rilassandosi ulteriormente contro lo schienale della sedia.
Alex libera uno sbuffo, picchiettandolo un paio di volte sulla schiena.
"Ci farai l'abitudine."
Daniel le rivolge uno sguardo obliquo, lucido - accetta il fazzoletto che gli sta porgendo, tamponandosi gli angoli della bocca.
Alex si china alla sua altezza, sulle labbra un sorriso divertito - eccitato.
"Se può consolarti per me sei stato bravo: non ne hai lasciato cadere neppure una goccia."
"Non lusingarlo." si intromette Wesker - click: la ruota dell'accendino che sfrega sulla pietra, nell'aria tabacco Corojo e un vago retrogusto di maninka.
"Che uomo spietato che sei, Al." lo canzona lei, sollevandosi e abbandonandolo lì, tra l'umiliazione e la frustrante voglia di altro.
Solleva appena il capo, le scarpe stringate in pelle di Wesker a pochi centimetri dal suo volto - Santoni, modello Oxford, ottocento dollari al paio.
Alex si siede sulla scrivania in un movimento fluido, elegante - che gli asciuga il sangue, i pensieri.
Wesker abbozza un sorriso - la pupilla dilatata, lungo gli zigomi ancora un leggero rossore post orgasmo.
"Domani ti faccio vedere come si fa, ti va, Daniel?" suggerisce Alex - tra le parole un'inflessione calda, impaziente.
La sua risposta è quella di un uomo a cui toglieranno tutto.