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Autore: martadancer    31/08/2009    3 recensioni
L'idea è quella di proporvi degli scatch della vita di Tony e Ziva! In pratica delle one shot che, non sono collegate, ma hanno comunque come trama la vita di Tony e Ziva insieme. Aggiornerò molto frequentemente!! XD
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: What if?, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Le porte dell'ascensore si aprirono con il solito DIN, e l'agente Gibbs e l'agente David ne uscirono, discutendo animatamente.
-Gibbs, per favore!- lo supplicò Ziva.
-No!-
-Oh avanti! Lo sai che non è vero! E soprattutto questa volta non è stata colpa mia!-
-Ho già detto di NO, agente David!-
Enfatizzò le ultime due parole con il suo ormai famoso sguardo penetrante che fece ammutolire Ziva, immobile.
Gibbs proseguì fino alla sua scrivania dove si sedette; prese in mano una penna e cominciò a scrivere.
La scena aveva attirato l'attenzione di McGee, che stava digitando qualcosa al computer, e di Tony che giocava con Sarah, sorreggendola seduta sulla scrivania del padre.
Guardò Ziva che si era fermata alcuni secondi davanti alla propria scrivania, guardando male in direzione di Gibbs.
La ragazza si voltò e Tony la guardò con sguardo interrogativo.
Ziva sospirò e infuriata si diresse verso Gibbs, cercando di mantenere la calma.
Si fermò di colpo davanti alla scrivania e vi si appoggiò con le mani e le braccia tese, sbattendo violentemente, per attirare l'attenzione di Gibbs che non la stava per nulla calcolando.
-Vorresti dire, che credi di più ad un barbuto qualunque che ad un tuo fidato agente?- mormorò a denti stretti, fissando Gibbs che spazientito sbatté la penna sul tavolo e si alzò in piedi per fronteggiare la ragazza.
-Innanzitutto....- comiciò Gibbs che stava per scoppiare.
-si dice “barbone” e non barbuto...-
Ziva alzò gli occhi al cielo e cominciò sbuffando:
-E' lo stesso! Io non...-
-E secondo...- la interruppe Gibbs, -...il contachilometri ha una scala di misura precisa e UNIVERSALE, il che vale a dire che vale per tutti ........ anche per la legge....a maggior ragione se c'è un testimone oculare.-
A questo punto, Tony cominciò a intuire cosa poteva essere successo, e pensò:
-Ecco...ci risiamo!- sorridendo di nascosto.
Gibbs era tornato a sedersi lentamente alla sua scrivania, continuando però a guardare Ziva, che era rimasta in piedi di fronte a lui.
La ragazza sospirò passandosi le mani sulla fronte e indietro fino ai capelli, legati in una mezza coda. Si diresse ormai sconfitta alla sua scrivania, sedendosi pesantemente sulla sedia. Appoggiò un gomito sul tavolo, sorreggendosi la testa, mentre con l'altra digitava lentamente sulla tastiera del pc, compilando un rapporto.
Dopo pochi minuti, Gibbs si alzò dalla sua scrivania e si diresse verso quella di Ziva; appoggiò un fascicolo e, in tono calmo, disse all'agente:
-Firma!-
Ziva alzò lo sguardo, cercando di essere il più supplichevole possibile, ma Gibbs continuava a guardarla irremovibile. Prese la penna e firmò.
Con il fasciolo in mano, Gibbs salì le scale verso l'ufficio del direttore.
La ragazza lo seguì con lo sguardo, quasi sperando che cambiasse idea.
Abbassando gli occhi, si fermò a guardare Tony che giocava con la figlia. Anzi no, non stava propriamente giocando; piuttosto stava confabulando qualcosa.
Lo vedeva bisbigliare qualcosa a Sarah e poi indicare con sguardo furbo McGee, ovviamente ignaro di tutto.
Ziva non potè fare a meno di sorridere.
Gli occhi di Tony e Ziva, si incontrarono per alcuni istanti; lui si alzò facendo scendere anche la bimba dalla scrivania, sospirò e si avvicinò a quella della ragazza.
Andò dalla stessa parte di Ziva e si sedette sul piano della tastiera.
-Che hai combinato?- le chiese in tono comprensivo.
-Ho praticamente firmato le mie dimissioni dall'NCIS...-disse lei imbronciata.
-CHE COSA?! Ma..Ma sei impazzita!??-
Ziva sobbalzò dalla sedia per lo spavento della repentina reazione di Tony e si affrettò ad aggiungere:
-No Tony! Ma che hai capito!??-
Tony continuò a guardarla con sguardo perplesso.
Dopo alcuni secondi di silenzio, Ziva aggiunse:
-un altro incidente...-
-Questo lo avevo intuito!- intervenne Tony.
Ziva alzò gli occhi, guardandolo male:
-Che cosa vorresti insinuare? Perchè sarebbe tanto ovvio?-
Tony non le rispose, si limitò soltanto a guardarla, sorridendo.
Era incredibile quanto fosse testarda. Anche davanti all'evidenza non lo avrebbe mai ammesso.
Eppure lo sapeva, dentro di sé, lei lo sapeva. Sapeva quanto fosse pessima la sua guida, che tutti ne erano a conoscenza, e che, nonostante glielo rinfacciassero costantemente, era un piccolo difettuccio a cui non davano veramente importanza.
Si guardarono alcuni istanti, in silenzio.
Entrambi conoscevano i pensieri dell'altro.
Fu Tony a interrompere quel momento, accomodandosi meglio sul tavolo chiedendo:
-Allora?-
Ziva si alzò, gli si avvicinò in modo che la potesse sentire; faccia faccia e con lo sguardo basso, Ziva cominciò a mormorare lentamente:
-Ecco....vedi...hai presente Jason Conrad, no?....-
Tony annuì.
-Sì!...il nostro sospettato.....-
-Esatto...- disse Ziva.
Rimasero in silenzio alcuni istanti; Ziva cominciò a a giocherellare nervosamente con i bottoni della camicia di Tony.
In quel momento, l'ascensore si aprì; due agenti entrarono scortando il sospettato nella sala interrogatori.
Entrambi li seguirono con lo sguardo.
-Fantastico, l'hai trovato!!!-
Ziva rimase seria.
-Già....-
Adesso Tony cominciò a capire; non gli ci volle poi molto a fare 2+2 e a mettere insieme i pezzi.
Cominciò a ridere sonoramente. Risata che però duro solo un millesimo di secondo. Ziva lo prese per il colletto della camicia, stringendolo.
Tony, anche se stava per soffocare, ancora sorridendo, riuscì ad aggiungere:
-Non mi dire che...-
Ziva lo guardò; solo allora Tony vide quanto la ragazza fosse in imbarazzo.
-L'ho tamponato, ok?....E adesso non cominciare anche tu con la solita predica alla Gibbs!-
E poi cominciò imitando la voce del capo:
-Cosa ti è saltato in mente agente David? Non siamo ancora certi della sua colpevolezza! Non avresti dovuto fermarlo con la forza! Le testimonianze sono tutte da dimostrare...-
Tony non la fece proseguire, tappandole la bocca con la mano, bisbigliandole:
-”Regola DiNozzo n°10: mai imitare Gibbs.”- e poi aggiunse guardandosi intorno, -Salterà fuori alle tue spalle quando meno te lo aspetti..-
Riuscì finalmente a strapparle un sorriso.
Tony sorrise a sua volta, poi tornò serio. In silenzio, le accarezzò i capelli.
-Mi dici perchè te la prendi così?- le chiese dolcemente osservandola.
-Ma come perchè, Tony?.....Gibbs, mi ha fatto anche firmare il rapporto, scrivendo che guidavo io! Sto mandando in pancarotta l'NCIS con tutti questi incidenti!!-
-banca..- la interruppe Tony.
-Cosa?-
-Si dice Banca-rotta....-
-Si va bè.....hai capito lo stesso....-
Ziva sospirò.
Tony la osservò un attimo, la prese per i polsi e l'attirò a sé:
-Vieni qui...-
L'abbracciò stretta, lasciandole libere le braccia. Lei ricambiò subito l'abbraccio con le braccia al collo.
Il profumo di Tony l'inebriò immediatamente. Chiuse gli occhi per alcuni istanti e si lasciò trasportare dalle parole che Tony sussurrò poco dopo, sentendo che tutta la tensione accumulata prima svaniva piano piano.
-Ziva, sei un'ottima, anzi dirò di più....un'agente straordinaria! E pensi che Gibbs permetterà un giudizio negativo da parte dell'agenzia, solo per una guida un po' spericolata? I rapporti purtroppo vanno compilati e tu eri sola in macchina ma,....niente e nessuno riuscirà ad intaccare la stima che Gibbs ha di te.-
-Lo credi davvero?- chiese Ziva ad occhi chiusi, persa nell'abbraccio di Tony.
-Ne sono sicuro.- concluse lui.
E dopo un secondo aggiunse:
-E ti dirò di più...al prossimo “imprevisto”, diciamo così, se sarò in macchina con te, firmerò io il rapporto.-
Ziva sorrise.
-Davvero?.........e cosa vuoi in cambio?- chiese maliziosamente la ragazza.
Ziva sapeva già che risposta aspettarsi, ma quella che invece arrivò la lasciò per un secondo senza parole...
-io ho già tutto quello che voglio....- le bisbigliò Tony quasi impercettibilmente all'orecchio.
Con le labbra poi scese sul collo, baciandola delicatamente.
Ziva lo strinse forte. Tony sapeva davvero sorprenderla ogni giorno; adorava il modo in cui riusciva a starle vicino.
Aprì gli occhi.
-Tony?.........-
-Mmh?- riuscì a mormorare lui, immerso nel profumo dei suoi capelli.
-C'è una piccola spiona dietro di te....-
Tony si voltò e vide che Sarah li stava guardando, aggrappata al tavolino, sorrideva.
Entrambi risero di gusto.
-Ahahah! Ehi! Sei ancora troppo giovane per assistere a queste cose!.......Non è vero, piccola Lara Croft? Fila via!- scherzò Tony scompigliando i capelli della bambina dall'altra parte della scrivania.
Ziva non capì:
-Lara chi?-
-Croft!.....-
L'espressione interrogativa non scomparve però dal viso di Ziva.
-Non mi dire che non conosci “Tomb Raider”!-
Ziva fece spallucce e andò a prendere in braccio la figlia.
-Vieni qui, piccolina!-
Dalla sua scrivania, McGee sorrideva, scuotendo la testa divertito.
  
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