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Autore: Morrigan    19/05/2005    2 recensioni
'Ti regalo un sorriso ti terrà compagnia, e se avrai paura, ti darà coraggio, perché un sorriso è come un raggio di sole al mattino: illumina la strada e riscalda il cuore...'
[Anonimo]
Genere: Romantico, Malinconico, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Seamus Finnigan | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Irish Man

Irish Man

 

 

"Seamus, la McGranitt ti cercava!" gli urlò Dean entrando nella stanza.

Seamus imprecò, perchè nessuno riusciva a lasciarlo in pace la domenica mattina? Tirò più su le coperte e mise la testa sotto il cuscino.

Eccolo che arrivava...quel fastidioso mal di testa che ti colpisce quando qualcuno ti sveglia all'improvviso.

Si toccò la testa e appoggiò una mano sugli occhi mentre sentiva aprire di nuovo la porta.

"Finnigan!!! E' un'ora che ti cerco!!"

Il ragazzo rimbalzò sul letto e si mise subito in piedi con gli occhi semichiusi. La professoressa McGranitt lo aveva colto di sorpresa e non aveva fatto nemmeno in tempo a coprirsi. Cosi ora si ritrovava mezzo nudo davanti ad una donna di mezza età che per sua fortuna non aveva più nulla di attraente.

La professoressa si avvicinò e gli porse una vestaglia che si trovava ai piedi del letto.

"Vestiti, Silente vuole parlarti nel suo ufficio. E non farlo aspettare un'altra ora..."

Poi girò sui tacchi e se ne andò via lasciandolo li come uno stoccafisso.

"Seamus?" Dean lo guardava cercando in lui una qualsiasi tipo di reazione. Finnigan si trovava in mezzo alla stanza, con una faccia da pesce lesso in boxer e vestaglia. Mai spettacolo poteva essere meno gradito.

Silente vuole parlarmi?? Avrà scoperto dello scherzo fatto alla Lovegood la settimana scorsa? Ma non era grave...ne ho fatte di peggio e in 7 anni non mi ha mai convocato!

Il ragazzo si mosse meccanicamente verso il bagno, mentre continuava a pensare si fece una doccia veloce e senza darsi neanche una guardata allo specchio ne uscì frettolosamente cercando i suoi vestiti. Aprì l'armadio e buttò tutto quello che aveva sul letto. Continuava a scartare camicie su camicie comportandosi come una ragazzina al suo primo appuntamento. Dean nel frattempo se la rideva sotto i baffi.

"Dean, che cazzo devo mettermi??" urlo istericamente ad un certo punto.

Thomas si avvicinò al letto e senza proferire parola, ma con un gran sorriso sulla bocca, presa una camicia, la cravatta rossa, un paio di pantaloni e un gilet.

"Questo andrà bene, un pò di eleganza ci vuole in presenza del Preside" gli rispose porgendogli la divisa della scuola.

Finnigan annuì e si preparò in gran fretta.

Appena il tempo di mettersi le scarpe e già stava scendendo le scale.

Dean lo rincorse per qualche metro urlandogli qualcosa, ma evidentemente Seamus stava già pensando ad altro.

 

 

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La McGranitt lo aspettava davanti alla porta del Preside. Senza chiedergli nulla disse la parola d'ordine e la grande porta di legno si spalancò lasciandogli intravedere una scalinata.

"Sali le scale Finnigan, alla fine troverai la porta del suo ufficio".

"Va bene.." rispose timidamente. Fece un passo avanti ritrovandosi sul primo gradino e notò che la porta dietro di lui si stava richiudendo automaticamente. Guardò in alto e sospirò.

In che guaio si era andato a cacciare??

Arrivato davanti all'ufficio bussò due volte aspettandosi una risposta che nessuno gli diede. Bussò di nuovo. Ancora nessuna risposta. Si guardò intorno. Giù non poteva tornare e li non poteva rimanere di certo. Al massimo avrebbe detto a Silente che visto che nessuno rispondeva aveva creduto che non lo avesse sentito.

 

 

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Una volta entrato si pentì amaramente di aver fatto quella scelta. Gli occhi di tutti i quadri presenti nell'ufficio si voltarono verso di lui. Per una frazione di secondo si sentì come un bambino sorpreso con le mani nella torta, poi la sua faccia tosta ebbe la meglio e si accomodò su una sedia davanti alla scrivania del Preside.

"Oh Finnigan, è già arrivato! Non me ne ero accorta, ma prego entri e si accomodi." lo apostrofò il Ministro. Il suo viso era spuntato da dietro una scaffale al piano superiore e visto che Seamus credeva che l'ufficio fosse deserto quasi cadde dalla sedia per lo spavento.

"Mi...mi ...mi" cercò di rispondere il ragazzo.

"Lo so che ti dispiace, ma non preoccuparti...dico sul serio!". Gli occhi di quella donna erano sinceri e Finnigan finì col tranquillizzarsi.

Il Ministro scese rapidamente le scale, non staccando mai gli occhi da quelli del ragazzo. Poi arrivata vicino alla scrivania si sedette sulla poltrona.

Seamus non sapeva cosa dire, si guardò intorno aspettandosi da un momento all'altro l'arrivo di Silente. Era fortemente a disagio e sperò che quella donna non se ne accorgesse.

"Vieni con me" gli disse alzandosi dalla poltrona. Quella richiesta lo colse impreparato, si alzò e la seguì esitante verso una delle finestre. Sotto l'impalcatura di legno che li sovrastava Seamus intravide una finestrina piccola e dei cuscini bordò appoggiati su due sedili scavati nella roccia. Il Ministro si sedette e invitò Seamus a sedersi di fronte a lei.

"Mi rendo conto che per te è imbarazzante essere qui con me, ma c'è un buon motivo se ti ho fatto chiamare..."

"Si," rispose il ragazzo "la McGranitt mi ha detto che Silente vol..."

"No" lo interruppe la donna "Silente non c'entra. Sono stata io a farti convocare qui. Ho bisogno del tuo aiuto."

Finnigan la guardò con la bocca spalancata. Che diavolo voleva dire??

 

 

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"Ora sai tutto" concluse il ministro asciugandosi le lacrime. "Non ti ho nascosto niente. Sai tutto quello che c'è da sapere. Mi aiuterai?"

Seamus guardò fuori dalla finestra. Era stravolto. Fece un grande respiro mentre una miriade di emozioni e sensazioni si impossessavano del suo cuore.

Poi la guardò come se la vedesse per la prima volta.

"Come potrei negarti il mio aiuto?" le rispose con un sorriso.

 

 

 

 

 

  
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