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Autore: NightWatcher96    23/07/2021    2 recensioni
Uno strano Villain colpisce Deku facendolo diventare un coniglio. Durante la sua cattura, tuttavia, trovano solo vestiti e polvere, il suo corpo completamente disintegrato. Come riporteranno Deku alla normalità? Fluff e Kacchan x Deku
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: All for One, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolo della Quirkless

Buonasera, eccomi qui ad aggiornare! Ho pensato e ripensato a come potessi inserire per rendere questo capitolo molto diverso dai miei standard e ci sono riuscita. Tocca a voi farmi sapere che ne pensate! Detto questo, Enjoy!



 

Un mormorio. 

Un odore di alcool e sangue. 

Un lieve bruciore alla pelle.

Una sensazione opprimente nel petto.

Il malessere che iniziava a risvegliare ad intermittenza il suo corpo così pesante e stanco.

Provò a dischiudere le palpebre come un macigno: era tutto sfocato, spennellato di bianco e di quello più freddo di neon al soffitto. Spostò le iridi rubino che erano due pozze vitree di stanchezza e si accorse di non essere solo.

C'erano due alte figure opposte come il buio e la notte che parlavano con una donna molto bassa in camice bianco. 

La conosceva. Ora che il suo cervello iniziava a carburare percepiva di essere in un luogo familiare.

Volse completamente la testa verso i tre adulti fuori la porta di quella che poteva essere un'infermeria, attirando immancabilmente la loro attenzione. Aizawa Shota fece un cenno a Toshinori Yagi che sorrise bonariamente, facendo infine voltare a tre quarti Chiyo Shuzenji.

"Bakugo Shonen, finalmente ti sei svegliato".

Ah, giusto. Quell'uomo biondo che una volta era considerato All Might, il Simbolo della Pace gli aveva fatto ricordare il suo cognome. Il suo nome era Katsuki.

"Non muoverti, ragazzo. Rimani disteso" gli disse Shota.

Perché? Voleva forse alzarsi? Kacchan era troppo stordito per rendersi conto che una mano si era artigliata sul lenzuolo e con l'altro braccio faceva da leva per mettersi in una posizione seduta. Aveva l'impressione di aver dimenticato qualcosa di estremamente importante.

Perché era tutto così sfocato? Riusciva a ricordare veramente poco o nulla e la testa che pulsava non aiutava poi granché.

"Dove siamo?" gracchiò, con voce rauca.

"In ospedale, insieme ai tuoi compagni. Non potevamo curarti alla U.A." spiegò Aizawa, sospirando. 

"Che cosa ricordi, Bakugo Shonen?" chiese dolcemente All Might.

Il biondo si mise a fissare nuovamente il soffitto con lo sguardo un po' assente, poi tentò ugualmente di mettersi seduto. Aveva la sensazione che di lì a poco avrebbe fatto una terribile scoperta.

"Poco" ammise con un fil di voce, senza guardare nessuno.

"E' comprensibile. E' stato scioccante per tutti" rispose Recovery Girl, uscendo dalla stanza. 

I due Pro Hero si scambiarono nuovamente un cenno preoccupato ma fu Shota a prendere parola. All Might non era molto bravo a dare cattive notizie, il suo cuore era abbastanza sconvolto da tutto quello che era accaduto.

"Siamo stati catturati da quel merdoso di Hunter Kane e siamo finiti nelle grinfie di All for One" raccontò tranquillamente Katsuki, lo sguardo puntato al vuoto. "Siamo stati torturati, ma Deku. Lui-".

Come un'onda a travolgerlo, i ricordi gli affollarono immediatamente il cervello, facendolo freddare sul posto con un'espressione scioccata, gli occhi ampi e la bocca chiusa. Un urlo muto. 

Gli faceva male la testa, tutte le immagini scorrevano rabbiose senza quasi un filo logico, facendogli risvegliare un doloroso sentimento al centro del petto. Katsuki si artigliò la maglia del suo pigiama azzurrato, facendo lo stesso con una delle sue ciocche bionde. Respirare gli stava diventando difficile tutto d'un tratto. 

Deku. Izuku Midoriya.

Era stato quello più torturato, poi All for One lo aveva soggiogato per sottrargli l'One for All e poi… Eijiro gli aveva fatto involontariamente quel buco nello stomaco e quando erano scappati tutti e cinque.

Una sensazione acidula gli risalì lungo l'esofago, facendolo incurvare in avanti, come in procinto di rigettare.

"Bakugo Shonen!" esclamò All Might. 

Il biondo sollevò tremante una mano, l'altra stretta sulla sua stessa bocca: poteva farcela a non vomitare.

"Deku…!" disse con voce ovattata. "Come sta?".

E non gli passò inosservato quel bagliore di dolore passare dallo sguardo di All Might a quello di Aizawa. Loro sapevano! E lui credeva anche di capire cosa dal momento che il suo corpo era come scosso da una paura mai provata prima.

"Sensei, Deku?" richiese, sporgendosi tremante sul bordo del letto.

"Bakugo Shonen, è meglio se ti distendi. Sei ferito, hai bisogno di riposo e-."

"Dobbiamo dirglielo, All Might".

Katsuki era combattuto se saperlo o meno: EraseHead aveva interrotto quel biondo scheletrico che aveva cercato di deviare il discorso per non sganciare la bomba. I suoi rubini profondi si spostarono su quelle pozze nere come la pece in silenziosa attesa.

Aizawa Shota inspirò profondamente dal naso, poi espirò con la bocca, mettendosi a braccia conserte. In un primo istante non parlò, forse incerto su quali parole usare per dare una notizia che forse sarebbe stata ancor più complicata della conferenza stampa tenuta dopo l'attacco della Lega dei Villain e l'aver preso uno studente in ostaggio.

Katsuki lo vide quello sguardo deciso e pronto e il suo cuore iniziò a martellare ferocemente nel petto. 

"Mi dispiace molto, Bakugo. Midoriya è in uno stato molto difficile da spiegare".

"Voglio vederlo!" esclamò improvvisamente Katsuki, sferzando via le coperte dal corpo.

Il suo viso, le braccia, il suo torace, la gamba e caviglia sinistre erano completamente avvolte da bende. Era debole ma l'adrenalina nel suo corpo avrebbe potuto farlo muovere. Ne era sicuro! 

"E' morto?" ringhiò ancora, tremando.

Aizawa abbassò per un attimo gli occhi, ritraendosi. 

"E' morto?!" ripetè con fervore il biondo.

Shota non rispose e Katsuki Bakugo si lanciò letteralmente dal letto, correndo fuori dalla sua stanza, incurante che Shota lo avesse fatto passare di proposito e che All Might avesse, invece, provato a richiamarlo. 

Il suo corpo non era nelle migliori condizioni, solo per quello scatto stava protestando con fitte che parevano mille aghi acuminati trapassarlo e il cuore che mitragliava nel petto pareva che di lì a poco sarebbe crollato senza fiato in terra. Doveva solo trovarlo, vederlo! Shota non gli era riuscito a dire poi granché ma allora perché sembrava che la speranza fosse ancora lì, sottile come un capello, piccola come un guizzo di fiamma smeraldo nell'oscurità?

Le sue mani si aggrapparono a ogni porta, corrimano, finestra e seggiolino per poter continuare ad avanzare, con il corpo in quelle condizioni. Dov'era? Dove lo avevano portato?

Verde come la speranza che sbiadiva e mutava in un pallido bianco.

Un leggerissimo ciuffo di capelli candidi catturò la sua attenzione in un solo frangente: Katsuki si fermò, respirando a fatica, volgendo i suoi occhi riempiti di lacrime all'unica porta socchiusa alla sua sinistra. 

Era socchiusa ma quello che aveva visto con la coda degli occhi lo aveva fatto fermare di colpo. 

Kacchan ingoiò a vuoto un paio di volte, avvicinandosi con passi più trascinati verso quella porta, spingendola un po' per vedere al suo interno. E lo vide. E capì perché Shota non gli era riuscito a rispondere.

Deku era disteso sul letto della sua stanza, ordinatamente bendato e ripulito ma con gli occhi chiusi. Non c'era alcun macchinario a controllare le sue attività cardiache e celebrali. Anzi, pareva solo dormire e basta.

C'erano ancora i suoi capelli bianchi, le orecchie da Rabbit Hero svanite. 

"Deku…" sussurrò Katsuki con un sorriso estremamente triste. 

Si avvicinò, guardandolo, imprimendo a fondo ogni suo singolo dettaglio dentro il suo cuore. 

Il suo viso era così calmo, c'era solo un cerotto sullo zigomo destro. Kacchan alzò leggermente la coperta dal suo corpo, poi quella casacca di cotone e vide che non c'erano bende, solo un enorme cucitura sotto un enorme strato di garze che tenevano al sicuro i punti di sutura. 

Le sue braccia e le sue gambe erano avvolte da bende come quelle che adornavano anche i suoi arti. Katsuki si ritrovò ad ammirare quel corpo così minuto e forte che lo aveva fatto innamorare: era così calmo quel pallido viso, le sue labbra chiuse che chiedevano un bacio.

Kacchan ricordò con quella semplice parola quello che aveva fatto disperatamente: aveva baciato Deku dinanzi ai suoi compagni di classe e non si era curato minimamente di niente e nessuno.

Appena gli prese una mano fu come scottato: era gelida come un pezzo di marmo. Non era un genio ma quella sensazione di terrore prese a bussargli nel torace come un campanello d'allarme richiamando una sola idea. E ricollegò i visi cupi dei suoi insegnanti a quella parola che mai avrebbe voluto anche solo pensare.

"Izuku!" chiamò, chinandosi sul suo viso. 

Portò la mano sul petto freddo, cercando di percepire qualcosa. Nulla. Allora premette due dita al lato del collo e nemmeno ottenne nulla. Ora il panico iniziava a farlo tremare del terrore più profondo che mai. Il suo cervello si stava annebbiando, non riusciva a pensare lucidamente e non sapeva cosa fare.

"Deku! Oi!" chiamò, scuotendolo per una spalla.

Cercò di aprirgli una palpebra… nel bulbo oculare non c'erano le iridi! Non c'era che solo la parte bianca e lo terrorizzava! 

"DEKU!" urlò, salendo sul petto per portare quell'amata foresta di capelli contro il petto. 

Lo cullò, chiamandolo più e più volte, incurante che le lacrime stessero cadendo copiose. Zampillarono sul volto cadaverico di Izuku, scivolando via come se fossero state delle lacrime.

Non sentiva nulla, né un suo battito, né il calore, né il respiro dal suo naso. 

"Idiota! Avevi promesso che non saresti morto! Perché hai voluto fare il cazzo di Hero e batterti contro quel bastardo di All for One? Eravamo tutti lì, avremmo potuto farcela insieme!" singhiozzò, schiacciando il viso nei capelli setosi e bianchi. 

Deku non si mosse, immobile. Il suo corpo era solo scosso dai singhiozzi dell'altro che lo stava cullando disperatamente, la mano contro un braccio, l'altra nei capelli. 

"Mi dispiace, Bakugo".

Il biondo sollevò gli occhi carichi di lacrime vedendo Aizawa che stava entrando lentamente. 

"Non l'avete salvato!" gli urlò, stringendolo al petto con forza. "Meritava di vivere più di chiunque altro!".

"Non è morto".

Kacchan sussultò, un'espressione che passò in una completamente atona. Come un bimbo spaurito gli rivolse i suoi occhi grandi e con una leggera e sottile luce di speranza.

"Non è morto" ripetè Aizawa, accarezzandogli affettuosamente i capelli. "Non sappiamo come definire il suo stato. Non è in coma. E' come se la sua anima si fosse staccata dal corpo". 

Kacchan lo guardò non riuscendo a capire. "Si spieghi, per favore".

Lo sguardo di Shota si ammorbidì un po': quel giovane che era sempre stato così sfacciato lo aveva implorato di dirgli come stavano le cose.

"All Might pensa che All for One sia riuscito a togliere il Quirk a Midoriya. L'One for All è come una fiaccola che viene tramandata da un Predecessore a un Portatore. Molto probabilmente, come ultimo Portatore, il Quirk era radicato con l'animo e il cuore di Izuku e sottraendolo ha portato via la sua anima".

"Ma… All for One… io l'ho ucciso…!" balbettò il biondo, negando piano. "Non potrà più svegliarsi… allora?".

"Sappiamo che All for One non è un comune Villain, potrebbe aver passato le sue volontà a un possibile erede".

All Might fece il suo ingresso nella stanza, con il viso contratto nel dolore di vedere il suo pupillo in quello stato. Era come un semplice involucro. Aveva ipotizzato quella teoria perché la più valida, nonostante non ne avesse pienamente la certezza. L'One for All era un Quirk molto complesso e lui che l'aveva utilizzato per quarant'anni di carriera non era riuscito a sfruttarlo a pieno.

Però, quando aveva stretto la mano di Izuku dopo che Recovery Girl aveva finito di offrirgli il suo speciale supporto si era reso conto che Izuku non era più lì e neanche il suo Quirk. 

"Ma il suo corpo allora…?" biascicò Kacchan, guardando Izuku tra le sue braccia.

"In qualche modo sembra che rimarrà intatto. Secondo Recovery Girl, il suo corpo è come se fosse in una bolla di stasi, indipendentemente dal fatto che i suoi organi non sono in funzione, è preservato dalla decomposizione" rivelò Aizawa crudo.

"Tomura Shigaraki!" ringhiò improvvisamente Katsuki, rabbioso. "All for One ha detto queste parole a quel bastardo di Garaki prima di schiattare!".

"Sapevamo che Tomura Shigaraki fosse la pedina di All for One ma la Lega dei Villain si è mossa ed ha cancellato ogni più piccola traccia. Pro Hero e Polizia stanno collaborando per scoprire che cosa stanno tramando".

"Eri non può usare il suo Quirk per portare Deku a come prima?" provò ancora Katsuki, trattenendo a fatica le nuove lacrime.

All Might lo avvolse in un abbraccio, cullando la sua testa contro il petto, accarezzando i morbidi capelli di Deku. "Mi dispiace, molto Bakugo Shonen. Il Quirk di quella bambina non può fare miracoli di questo tipo".

"Ha riportato il Quirk di LeMillion!" scattò il biondo contro di lui, singhiozzando. "Cosa ci sarebbe di diverso?".

"Per ora dobbiamo solo aspettare, Bakugo. Izuku rimarrà alla U.A. sotto le cure di Recovery Girl. Pensiamo che sia meglio così" rispose Aizawa, a braccia conserte.

Katsuki negò vigorosamente. "Non capite! Non possiamo perdere tempo! Izuku non può restare in questo stato! Dobbiamo trovare Shigaraki!".

"Perché sei così sicuro che Tomura c'entri qualcosa?" fu la risposta fredda di Aizawa.

Katsuki si ritrasse, mentre All Might faceva un paio di passi indietro, in silenziosa attesa. Portò la testa di Deku contro le labbra, chiudendo gli occhi e schioccò un morbido bacio, incurante di tutti, tutto, perfino delle sue emozioni contrastanti nel petto.

"All for One voleva il potere di One for All per dominare questo mondo. Tomura è la sua marionetta, so per certo che deve aver trovato il modo di passargli il Quirk di Deku per non far tramontare il suo regno del terrore".

"Potresti avere ragione, Bakugo" ammise Aizawa, accarezzandogli la spalla. "So quanto tieni a Midoriya, faremo tutto il possibile per salvare questo piccolo piantagrane".

Kacchan morse le sue labbra, singhiozzando ed annuendo. Voleva solo che Deku stesse bene e che fosse al suo fianco, come da sempre.

"Ora torna a riposare, Bakugo Shonen. Non possiamo contare su di te se non sei in ottima forma" offrì All Might, gentilmente.

"Voglio restare con Deku" tagliò corto il biondo, uno sguardo che non ammetteva repliche. Le ciocche dei capelli gli davano un aspetto tenebroso. "Deve imparare il concetto di amicizia".

Yagi sorrise debolmente, comprendendo. 

"Come stanno gli altri?" domandò però Katsuki, concentrato a vedere il viso candido di Deku.

"Stanno tutti bene, riposano nelle loro stanze. Puoi andare a trovarli, se vuoi" rispose l'ex Number One Hero. 

Una voce che si schiariva dietro di loro catturò l'attenzione. Shota e Yagi si girarono a tre quarti: c'erano Ejiro, Denki, Shoto e perfino la piccola Eri-chan che stringeva la manina al primo. 

"Baku-bro" chiamò piano Red Riot.

Aveva una faccia pallida, le occhiaie e un sorriso talmente finto e triste da infastidire Katsuki che tuttavia era concentrato a cullare Deku, infilando il naso nei suoi capelli bianchi. I ragazzi si avvicinarono, guardandolo con un mix di emozioni diverse. 

"Hai saputo di Midoriya?" iniziò Denki, tentennando. 

Che domande! Certo che lo sapeva o non si sarebbe fatto vedere in quella posizione che in un primo momento avrebbe potuto richiamare l'imbarazzo.

"Smettila di sentirti in colpa, Kirishima!".

Red Riot sollevò lo sguardo chino con un crescente stupore. Katsuki si era rivolto a lui quasi come a volerlo rincuorare, senza sprezzarlo con quel "Capelli di Merda". 

Lasciò inconsapevolmente la manina di Eri, facendo un paio di passi avanti, cupo e rabbioso. Stava nuovamente cedendo alle lacrime, le stesse che aveva versato in quei lunghi quattro giorni di agonia.

"Tu non capisci! Non sei stato tu a trapassargli lo stomaco!" scattò, tremando. "Non sei stato tu a vedere il suo sangue sulle mani! E non sei tu che è stato quattro giorni a lavarsi con ogni singolo sapone per cancellare l'odore!".

Kacchan non cambiò espressione, sempre quello sguardo che era quasi apatico e le sopracciglia aggrottate. Eijiro scosse il capo, guardando poi Izuku che sembrava dormire pacificamente. 

Le lacrime gli sgorgarono dagli occhi senza che potesse fermarle: si era rifiutato di vedere il suo amico in quello stato, consapevole che non ce l'avrebbe fatta e ora era solo un ulteriore affondo nel suo petto con una lama invisibile chiamata Senso di Colpa.

"Mi basta uno sguardo a lui per farmi rivivere quello che ho fatto!" ammise con voce rassegnata.

Katsuki sospirò pesantemente, nascondendo parte del volto nei capelli di Deku. A nessuno sfuggì quello sguardo che in realtà presagiva che avrebbe fatto qualcosa di folle per lui. Di molto stupido.

"Deku non ce l'ha con te" mormorò, alzandosi. Adagio dolcemente Izuku sul letto, rimboccandogli la coperta. Lo guardò affettuosamente, spostandogli una ciocca dal viso. 

"Bakugo, non sono affari nostri, ma che cos'era quel…" provò Denki, non sapendo se dirlo o meno. "… quel…".

"Quello che avete visto" confermò il biondo, inspirando. Era ancora girato di spalle. "Izuku è mio amico".

"Ma gli amici non si ba-".

Shoto fulminò Denki con un'occhiata fredda e penetrante. Non erano certi che i professori sarebbero stati d'accordo ad accettare una relazione fra ragazzi.

"Dove sono le sue orecchie?" domandò poi Eijiro, tentando di cambiare discorso.

"Sono scomparse nel momento stesso in cui Recovery Girl ha iniziato ad operarlo. Si sono dissolte misteriosamente. Credo che anche la sua trasformazione in Bunny" rivelò Aizawa. "Adesso tornate nelle vostre stanze. Bakugo, anche tu".

"No". 

"Aizawa, lasciamolo Bakugo Shonen con Midoriya Shonen. E' in buone mani" proferì morbido All Might, facendo segno agli altri di sgombrare la stanza. 

Rimase solo Shoto per qualche minuto: Kacchan non se ne era accorto, troppo assorto nei suoi pensieri. Si chinò sulle labbra di Deku e schioccò un morbido bacio. 

"Ti riporterò indietro, Izuku. Ti riporterò da me…" sussurrò con una voce quasi piatta.

Shoto abbassò lo sguardo, le gote un po' rosse di imbarazzo per aver osato osservare un momento intimo. Forse Midoriya non sarebbe mai stato suo come si era detto ma gli faceva ancora male quella libertà di possesso sul bianchino.

Si girò sui tacchi, volendo solo uscire da quell'ospedale, dimenticare ciò che aveva visto.

"Todoroki" lo chiamò con una voce priva di emozioni.

Il bicolore si fermò, un po' stupito che si fosse accorto di lui, facendo due passi indietro per guardarlo negli occhi. Katsuki era a tre quarti, il viso che era ormai spento e deciso. Shoto se ne stupì, mai aveva letto delle emozioni che lo facevano tornare indietro nel tempo, di quando era lui così incazzato per Endeavor.

"Tu verrai con me?".

Shoto non comprese, aggrottò semplicemente le sopracciglia.

"Voglio andare a riprendermi Deku da Shigaraki. Lo troverò" disse, guardandolo con la coda dell'occhio. "So che All for One farà di lui il nuovo simbolo del Male".

"E cosa speri che possiamo fare contro di lui se ha già il Quirk di Midoriya?" intervenne Shoto dubbioso.

Katsuki sorrise oscuramente. "Quindi vendicherai Deku insieme a me?".

"Non ti ho detto questo".

"Possiamo farcela" rimarcò il biondo, guardandolo completamente. 

Shoto scosse leggermente il capo. "Eravamo in cinque e non ce l'abbiamo fatta. E' stato solo per merito di Midoriya che siamo riusciti a scappare!".

"Troverò quel merdoso di Shigaraki e gli prenderò il Quirk e lo riporterò a Deku!" scattò il biondo, raggiungendolo ad ampie falcate. Erano così vicini da specchiarsi reciprocamente nelle iridi. "Se vuoi venire con me, bene! Altrimenti andrò da solo!".

Shoto mantenne il contatto visivo; non era così sicuro di cosa dire. Avevano vissuto un'esperienza traumatica con All for One che non era certo di poter affrontare una seconda prova così dura.

"Sei dentro o sei fuori?" richiese Katsuki.

"Dobbiamo studiare un piano e ricavare informazioni. Non possiamo partire di testa. Sai che non è una buona idea".

"Quando siete venuti a salvarmi da quei bastardi non c'era un piano di fondo ed è andato tutto bene!" ringhiò il biondo, al limite della pazienza.

"No, ti sbagli. Izuku era riuscito a stilare un piano perfetto e solo così abbiamo ottenuto la perfetta riuscita dell'operazione del tuo salvataggio" replicò deciso Shoto. 

La mano destra di Kacchan gli si artigliò contro la casacca azzurrata del suo pigiama ospedaliero, strattonandola un po' all'altezza del petto. "Sei un miserabile! Come ti permetti di chiamare Deku con il suo nome? Solo io posso farlo!".

"E perché? Solo per qualche bacio? Izuku è anche un mio amico, lo sai! Anzi, mi ha chiamato per nome quando eravamo in quella situazione!" rimproverò il bicolore, afferrandogli il polso con rabbia. "Più che sentimento a me sembra una sorte di possessione ossessiva per un oggetto!".

"Bastardo! Questa me la paghi!" urlò il biondo.

 

No. Fermatevi!

 

Quella voce…

Kacchan si fermò, voltandosi verso Deku che era rimasto perfettamente immobile, sperando di vedere migliorie. Non riuscì a fermare il pugno di Shoto contro la sua guancia, perse l'equilibrio e crollò contro il letto di Izuku, scivolando sul pavimento seduto.

"Scusa. Pensavo che l'avresti fermato" ammise il bicolore, porgendogli la mano.

Kacchan ritirò le ginocchia al petto, negando piano, con una mano sul viso. "Così… tu pensi che io sia possessivo nei suoi confronti? Che ne sai tu del nostro rapporto? Non lo conosci così bene come me! Siamo amici da quando avevamo quattro anni!" urlò sulle ultime parole.

"Non lo conosco, hai ragione" concluse Shoto, lasciandolo lì, mentre preferiva uscire da quell'opprimente stanza. "Ma Midoriya è un mio amico. Se dovesse soffrire per causa tua, interverrei".

Rimasto da solo, Kacchan si alzò debolmente, sospirando. Raccolse la mano fredda di Izuku incerto: aveva sentito quelle parole pronunciate proprio da Izuku ma non aveva senso se lui era lì, un corpo senz'anima.

"Deku… dove sei…? Dammi un indizio e verrò a prenderti…!"…

 

 

Garaki sorrideva. 

Il suo prezioso maestro gli aveva affidato un'importantissima volontà e non l'avrebbe deluso. Guardava e riguardava la preziosissima fiala dai colori arcobaleno tra le sue mani con grande ammirazione. Era riuscito a cristallizzare il potere dell'Otouto del suo Maestro e non poteva esserne più fiero. 

Prima di perire per colpa di quel moccioso biondo, gli aveva permesso di raccogliere il suo sangue e l'aveva analizzato a fondo, trovando ciò che gli serviva. Il potere finale, quel cromosoma che era andato a riconfigurare il DNA da capo. 

Lo avrebbe iniettato in Tomura, lo avrebbe preparato e il mondo, gli umani e quei maledetti Hero avrebbero scoperto realmente il significato del male. All for One non era scomparso. 

Quel piccolo laboratorio sotterrano era solo una sistemazione temporanea, avrebbe potuto avere tutto ciò che desiderava se avesse svolto bene il suo lavoro, se lo sentiva.

"Mi tornerai molto utile anche tu" sussurrò mellifluo, all'ombra con l'occhio scarlatto che lo fissava senza alcuna emozione. "Sarai un potente Noumu, sei contento?"...

  
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