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Autore: NightWatcher96    23/07/2021    2 recensioni
Costruirsi una famiglia con dei figli non era un'impresa insormontabile per Kacchan, felicemente sposato con Izuku. Tuttavia non era affatto sicuro di quante volte si sarebbe dato dell'idiota ma di una cosa era certo: l'amore incondizionato per i suoi figli e per Deku non sarebbe mai mutato. Neanche con la morte vicina, neanche con la paura di non farcela!
Future!ProHero
BakuDeku (Mpreg)
E altre Ship minori
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Omegaverse | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Shouto Todoroki
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Mpreg
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Angolo della Quirkless

Buonasera, Pro e Top Hero! Aggiorno la mia fiction con questo quarto capitolo breve. Dopo vi saranno altri due capitoli e la storia si concluderà. Enjoy!




Iyumu era una bambina dolcissima, la copia a carbone di Izuku, ma con gli occhi rubino luminosissimi come quelli di Kacchan. I suoi capelli erano leggermente mossi, con una bellissima sfumatura bionda alla base.

Erano stati convinti di un maschietto fino alla fine ma quando era venuta al mondo, il diciannove luglio alle tre del mattino, erano stati ancor più felici.

A differenza della prima gravidanza, Deku aveva dovuto riposare fino alla fine ma ne era valsa la pena: quel bellissimo bocciolo era incantevole e perfino Kacchan non si era risparmiato fra lacrime e una gioia incontenibile.

Non proprio da lui, in effetti.

Tuttavia, subito dopo aver visto la sorellina, Katsumu era diventato ancor più cattivo, facendo dispetti e capricci a più non posso e più volte Kacchan era stato quasi sul punto di mollargli un paio di schiaffi sul sedere.

Si era fermamente convinto che la piccola Iyumu gli aveva rubato l'amore dei genitori e questo non poteva accettarlo.

"Mamma, io voglio il tuo latte! Lei no!" esclamò un pomeriggio di agosto, vedendo Deku seduto sul divano ad allattare la piccola.

"Katsumu, non iniziare. Lo sai che la tua sorellina ne ha bisogno" sospirò Deku, sorridendo al faccino curioso di sua figlia. "Guarda com'è carina. Perché non cerchi di interagire con lei?".

"No!" bofonchiò il bambino, stringendosi al petto il nuovo pupazzo di Hawks. Rimase a guardare Mamma Deku di sottecchi per poi lanciarli con tutte le forze. "Basta, mamma!" gridò.

Il mini-Hawks di pezza colpì Iyumu su una manina, facendola scoppiare a piangere. A questo punto Izuku fu talmente spazientito che senza pensarci si alzò con la bimba ancora in braccio per mollare uno schiaffo sul volto di Katsumu.

"Ora basta! Colpire tua sorella! Katsumu non ti riconosco più! Smettila con questa inutile gelosia! Lei ormai è qui, che ti piaccia o no!" scattò.

Il bambino si portò la manina alla guancia colpita, guardandolo con un'espressione scioccata che gradualmente sfumò in una addolorata e terrorizzata, per poi scoppiare a piangere.

"Sei cattiva, mamma!" urlò disperatamente.

Ora c'erano ben due forti pianti da dover zittire. Iyumu si era spaventata ma almeno la manina non era stata ferita, Katsumu, invece, era tradito. 

In quel preciso istante, Katsuki rientrò dal consueto lavoro.

“Sono a casa” disse.

Tuttavia, il sorriso gli morì sentendo quel trambusto. Si tolse velocemente le scarpe, marciando dritto in salotto dove trovò Deku con una mano sul viso fiammeggiante che tremava, Iyumu che piangeva, agitandosi nella piegatura del suo braccio e Katsumu che si era seduto in terra a urlare tra le lacrime.

"Che sta succedendo qui?".

"Papà!" scattò il bambino, aggrappandosi alla sua gamba. Fu preso in braccio abbastanza rapidamente. "Mamma mi ha picchiato! Mi ha dato uno schiaffo sulla faccia!".

Katsuki sobbalzò leggermente, guardando Izuku che mal celava le lacrime per essersi reso conto di aver violato un tabù che si era prefissato insieme all'altro: mai colpire i loro figli.

"Che cosa hai fatto?" chiese impaziente a Katsumu che ancora singhiozzava. Il bimbo non rispose, mordicchiandosi le labbra. "Katsumu Bakugo: che cosa hai fatto a tua sorella?" ripeté con più fermezza.

"Niente" pigolò il bambino, incapace di trattenere le nuove lacrime.

Aveva molta paura di Katsuki quando era calmo ed agghiacciante, come la quiete prima della tempesta. 

"Non posso credere che niente abbia fatto piangere tua sorella e tua madre!" scattò il biondo. "Che cosa hai fatto?".

"Le ho tirato il pupazzo addosso!" ammise il bambino, tremando.

"Le hai fatto male?!" ruggì Katsuki, mettendolo immediatamente in terra. Si avvicinò prontamente alla bambina, facendole una carezza ai capelli. Quando notò la macchia rosata sul pugnetto si incupì. "Fallo di nuovo e quel giocattolo lo farò esplodere!" intimò.

"No! Hawks è mio!" urlò il bambino, cercando di prenderlo visto che era finito ai piedi del divano.

Tuttavia Katsuki fu più rapido e glielo raccolse, tenendolo stretto nella mano destra. Il piccolo era ancor più spaventato di prima. Sapeva che suo padre non diceva tanto per dire, era più tosto di sua madre.

"Lo farai ancora?".

"N... no..." borbottò il piccolo, chinando la testa. Kacchan sospirò e glielo riconsegnò. Ottenuto il suo migliore amico, se lo strinse al petto di nuovo piangendo. "Neanche tu mi vuoi bene, papà".

Katsuki divenne stupito, anzi, colpito da quelle parole tanto rassegnate. Cercò di raggiungere la chioma bionda per accarezzarla ma Katsumu corse dritto nella sua cameretta, sbattendo la porta.

Sospirò, Kacchan.

Suo figlio stava diventando sempre più problematico, purtroppo. 

Concentrò la sua attenzione su Deku che non aveva detto neppure una parola. La piccolina si era addormentata, sazia ma anche felice di aver visto Katsuki. 

"Oi..." chiamò dolcemente, alzandogli il viso.

Deku aveva gli occhi rossi di pianto e le lacrime rapprese sulle guance. Era distrutto, continuava a rivedere se stesso colpire il suo bambino e urlargli quelle cose terribili. 

"Kacchan... sono un mostro... ho fatto una cosa orrenda..." sussurrò, appoggiando la fronte contro quel muscoloso petto.

Il biondo espirò pesantemente, abbracciando sia lui sia Iyumu che aveva mosso un piedino nel suo primitivo mondo dei sogni. 

"No, Deku. Katsumu ha fatto una cosa sbagliata ed è stato giusto punirlo".

"Ma, Kacchan... non hai visto come sono scattato! Io ho visto il pupazzo colpire Iyumu e ho perso il controllo" gemette il verdino, guardando di riflesso la bambina. "A volte ho paura, penso che questa principessina non sarebbe mai dovuta arrivare. E sono egoista perché non si rifiuta mai un dono così e-".

Le labbra di Katsuki lo interruppero. 

Ogni volta era sempre come il primo bacio negli spogliatoi della U.A, magico e incredibile, da brividi, capace di zittire qualunque dubbio, paura, pianto, rissa. Ogni singola emozione veniva freddata, ma il cuore batteva intenso nel petto.

Kacchan era sempre rude nei baci, famelico, capace di far danzare la lingua a ritmo delle emozioni più profonde ma questa volta era stato dolce, lungo, come un tentativo silenzioso di rincuorare.

Si staccarono, Izuku si era perso nei rubini splendenti di suo marito e quest'ultimo, con un dolce sorriso, gli aveva cancellato le ultime lacrime dalle guance lentigginose. 

"Sei più bello con un sorriso" gli sussurrò, guardando poi la piccola.

Deku gliela porse delicatamente, crollando stanco e spossato sul divano con una mano sulla fronte. Sentiva le emozioni cozzare dentro di lui e il suo corpo non reagire molto bene.

"Sei pallido" constatò il biondo, mettendogli una mano in fronte. 

Era bellissimo Kacchan con Iyumu in braccio, era terribilmente virile, uno sguardo fra il serio ma anche il perdutamente innamorato, il chiaro istinto di protezione da come la teneva gentilmente appoggiata al petto e nella piegatura del braccio.

Izuku si sarebbe potuto sciogliere di fronte a tutta quella mascolinità.

"Non sei caldo. Forse solo stanco" sentenziò, ritirando la mano.

"Sto bene, Kacchan. Per ora vorrei solo andare a vedere Katsumu" ammise con un tono molto più triste, stringendo i pugni sulle gambe magre.

"Se non accetta Iyumu la vedo difficile. Quel bambino è molto testardo".

A malincuore e con un sorriso, Izuku concordò, alzandosi per appoggiare la guancia contro la schiena di Kacchan e avvolgere le braccia intorno ai suoi fianchi scolpiti.

Sperava solo che il suo bambino lo avrebbe perdonato...
  
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