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Autore: NightWatcher96    26/07/2021    3 recensioni
Uno strano Villain colpisce Deku facendolo diventare un coniglio. Durante la sua cattura, tuttavia, trovano solo vestiti e polvere, il suo corpo completamente disintegrato. Come riporteranno Deku alla normalità? Fluff e Kacchan x Deku
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: All for One, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell'Autrice

La storia si sta rivelando sempre più complicata da scrivere ma vediamo di farcela, dopotutto è Plus Ultra, no? Detto ciò, Enjoy!!!



 

All Might si versò una tazza di tè bollente.

Erano passati ben tre giorni da quando avevano scoperto che Izuku Midoriya era diventato un involucro in ibernazione e anche se non voleva ammetterlo a sé stesso iniziava a pensare che le speranze a cui si erano aggrappati stavano già sciamando.

Prese un sorso, gli occhi azzurri puntati sulla finestra inondata dai caldi colori aranciati di un magnifico tramonto. Il cielo era un gradiente perfetto, toni violacei verso l'infinito, il giallo spezzato dai neri edifici che si stagliavano indisturbati verso di esso.

Si era fatta più fredda l'aria e pesante, come se qualcosa di brutto sarebbe accaduto di lì a poco. 

Tsukauchi, la Polizia, i suoi amici più stretti come Pro Hero e perfino Gran Torino non gli avevano dato la benché minima notizia. Da quando All for One era scomparso anche la Lega si era volatilizzata. E All Might aveva la costante nefasta sensazione che più tempo sarebbe trascorso più Izuku sarebbe stato lontano.

Sospirò, Yagi Toshinori, i suoi occhi che fissavano distrattamente il riflesso ondulato nel tè ormai meno caldo rispetto a prima. Era una situazione molto difficile. 

-Maestra… che cosa è accaduto a Midoriya Shonen durante la lotta contro All for One? E i nostri Predecessori?- pensò, alzandosi.

Voleva controllare il suo pupillo, non poteva più starsene seduto a non fare nulla. Abbandonò il poco di tè bevuto, sparendo nei corridoi della scuola, pronto per raggiungere l'infermeria di Recovery Girl. Dopo un solo giorno al risveglio di Katsuki e appurato che gli altri studenti erano ormai in forma, l'ospedale aveva optato per lasciare Izuku nelle amorevoli mani della vecchia Chiyo.

Yagi, passo dopo passo lento e cadenzato, continuava a rivivere tutto quello che aveva scoperto, fin dalla prima volta in cui Hunter Kane era riuscito a stilizzare un qualcosa capace di rendere bestie gli umani. E lui era stato capace di ricoprire solo un ruolo marginale. 

Strinse il pugno, gli occhi ardenti di rabbia nell'aver ancora una volta compreso che era stato pressoché inutile. Poi scosse il capo, fermandosi a contemplare la sua ombra che si stagliava contro il muro alla sua sinistra. Le vetrate alla sua destra risaltavano la sua forma spigolosa come se fosse stato un demone: quanto era caduto in basso…

Quando sollevò lo sguardo poco più determinato, notò nella penombra che la stanza di Recovery Girl era socchiusa e si sentiva un flebile mormorio dal suo interno. Curioso, controllò, attento a non spaventare chiunque vi fosse stato.

-Bakugo Shonen?- pensò il magro biondo, tuttavia sorrise. -Non ha mai lasciato il fianco di Midoriya Shonen neanche per un istante-.

Kacchan ogni giorno e ogni ora libera andava a trovare Izuku, per una manciata di minuti restava in silenzio a contemplarlo, poi si tirava con un piede uno sgabello e si sedeva raccogliendo la piccola e gelida mano tra le sue. A volte parlava sottovoce dei suoi sentimenti, a volte gli ricordava che sarebbe andato a distruggere la Lega per riportarlo da lui.

"Cerca di resistere" sussurrò, le labbra a baciare il dorso della mano destra. "Lo so che ora non senti niente, ma non puoi restare così. Ti riporterò indietro, tu abbi fiducia".

All Might si schiarì la voce, la porta si aprì cigolando leggermente. 

Il biondo lo guardò con uno sguardo privo di emozioni, poi tornò a fissare ossessivamente il volto sereno di Izuku. Chiyo, o Recovery Girl, lo aveva fatto sistemare su un letto, vestito con il suo costume, una mano drappeggiata sul ventre, l'altra a riposare lungo un fianco. C'erano comunque dei macchinari ora scollegati dove la donna, di tanto in tanto, controllava cellule e altre cose.

Avevano pensato che forse per un valoroso Hero sarebbe stato meglio in quel modo. 

"Ormai sei sempre qui a proteggerlo, Bakugo Shonen" commentò dolcemente Yagi, avvicinatosi piano. "Sono certo che Midoriya Shonen sa quello che provi".

Katsuki lo guardò con la coda dell'occhio, un po' titubante da quelle ultime parole. 

"Che cosa vuoi dire, All Might?".

"Sei un amico prezioso per lui e sono sicuro che la tua presenza lo aiuterà a tornare indietro, ne sono sicuro" rispose pazientemente l'uomo, una mano a toccare dolcemente quella guantata del suo pupillo. "Mi rende sollevato sapere che sei riuscito a proteggerlo dove io non ci sono stato".

Il biondo teenager tornò a guarda Deku, nel suo cuore invece ardeva la tempesta di fiamme infernali. Continuava a pensare che forse Yagi conosceva i suoi sentimenti. Quelli difficili da ammettere.

"Ho baciato Deku" ammise tutto d'un fiato.

Yagi lo guardò curioso. 

"All'inizio non capivo perché mi sentissi tutto caldo e apprezzavo la sua compagnia. Pensavo che dovessi essere impazzito per vederlo diverso dal MerDeku che è sempre stato. Invece, poco a poco ho fatto dei passi. L'ho baciato, lui ha subito ricambiato".

"Bakugo Shonen, tu ne sei innamorato?" domandò semplicemente Yagi.

Il ragazzo ne fu colpito a tal punto da irrigidirsi e nel mentre che lo guardava con ampi occhi stupiti non seppe cosa rispondere.

"Non ti giudicherò affatto ma una relazione di questo genere qui è severamente proibita. Lo facciamo perché non tutti accetterebbero di guardare oltre" spiegò serio All Might. "Purtroppo, anche se sappiamo che è sbagliato uccidere un così puro amore, non possiamo fare altrimenti".

"Ma… io ho baciato Deku dinanzi a Kirishima e gli altri!" scattò il biondo, l'aria affranta e un braccio a sferzare l'aria. "Se dovessero vuotare il sacco, allora?".

"Verresti sospeso e la tua licenza temporanea di Hero revocata. Non potresti vedere Midoriya Shonen".

"Ma è una cazzata!" ringhiò Katsuki, poi si voltò dall'altro lato con un lieve rossore sulle guance e la voce meno impetuosa. "E anche sul sesso, allora?".

Sentì proprio lo sguardo incredulo di All Might trapassarlo sulla nuca. 

"Bakugo Shonen, è meglio se tu nascondi i tuoi sentimenti per Midoriya Shonen. E' meglio evitare di far trapelare tutto così. Una volta fuori la scuola potrete fare ciò che ritenete più giusto".

Kacchan fumava di rabbia, aveva i pugni stretti e lo sguardo rivolto al nulla ampio e collerico: che razza di regole aveva la U.A.? Pensava che fosse un posto figo ma evidentemente si sbagliava.

"Chi altro lo sa?" domandò poi Yagi, con una mano sulla sua spalla.

"Quelli che erano con me. Nessun altro" commentò Kacchan con un fil di voce. "… credo".

"Mmh, capisco. Sarà bene prestare attenzione. Non farti scorgere in atteggiamenti provocatori. Io sono comprensivo all'amore e in tutte le sue forme, tuttavia ci sono elementi qui che non accetterebbero mai qualcosa del genere. Fa attenzione, Bakugo Shonen".

 

Kacchan…!

 

Quella voce!

Katsuki guardò prima All Might che invece pareva non aver udito nulla e successivamente Izuku. Sì, era proprio sicuro di averla udita! E questa era la seconda volta!

"Deku!" rispose, la mano già stretta tra le sue. "Lo hai sentito, All Might? Izuku mi ha chiamato!".

Il biondo dalle lunghe ciocche ne rimase stupito da un simile entusiasmo e sapeva che non avrebbe mai mentito su qualcosa di così importante. La sua attenzione ricadde sul giovane Midoriya che era perfettamente immobile. 

"Sono qui, Deku! Mi senti?!" provò Kacchan, con una grande speranza sul volto.

Non successe nulla, né un movimento, né un fremito. Il bianchino rimase perfettamente immobile, così com'era stato negli ultimi tre giorni ormai. La speranza che aveva acceso il viso del focoso si spense gradualmente mutando in un cipiglio di delusione e rabbia.

"All Might… tu non hai sentito quella voce, vero?" domandò sconfitto.

"Mi dispiace, Bakugo Shonen. Temo proprio di no".

"Non posso essermela sognata!" rimarcò il ragazzo, negando piano. "All Might, quando troverò Shigaraki, come potrò prendermi l'One for All?".

Yagi ebbe quasi un mancamento; quel giovane Hero lo guardava con un'espressione senza paura, occhi spalancati che lasciavano leggere una rabbia incontenibile e la voglia di combattere per vincere. Questa volta, vincere per riportare a casa un altro giovane Hero. 

Per un momento non riuscì a muovere un muscolo, la bocca aperta ma muta poi riacquistando il suo auto controllo sorrise appena.

"Come ben sai, l'One for All è una fiaccola. Ogni Portatore l'ha custodita e protetta passandola di volta in volta. Io l'ho passato a Midoriya Shonen perchè mi è sembrato e ancora mi sembra adatto e-".

"Se riuscissi a toccare Shigaraki, potrei assorbire l'One for All e trasferirlo poi a Deku?" interruppe speranzoso Katsuki, lo sguardo a passare da quello azzurro e stupito di Yagi al viso candido di Izuku. 

"Non è così semplice, Bakugo Shonen. Il trasferimento dell'One for All dev'essere voluto. Se è vero che All for One ha fatto di Tomura Shigaraki il suo erede, allora dubito fortemente che potrà concederti il Quirk di Midoriya Shonen".

"Io non mi arrendo! L'ho odiato profondamente dal mio cuore però… a poco, a poco… è stato capace di superarmi e non mi sono accorto che la mia ammirazione era cambiata tanto!" esplose Katsuki, un passo avanti e più vicino a Yagi che lo fissava nuovamente stupito. "Non l'ho mai considerato ma quando ha organizzato quel piano per salvarmi dalle grinfie di Tomura… non l'ho mai ringraziato. Sono sicuro che se fosse stato lui a tendermi la mano non l'avrei mai afferrata ma ora!" gemette, guardando disperatamente il bianchino. "… ora sono io a stringere la sua nella speranza che posso trovare un indizio, uno soltanto che lo possa riportare da me!".

Yagi non ebbe più dubbi, in Katsuki Bakugo ardeva veramente la fiamma dell'amore e anche se non riusciva ad accettarla del tutto stava cambiando in meglio. Lo abbracciò come avrebbe fatto un padre e lo lasciò fremere in silenzio, le piccole lacrime colanti sulle guance che sarebbero state assorbite dalla giacca scura.

"Se vuoi andare da Tomura Shigaraki da solo io non te lo permetterò mai, Bakugo Shonen. E' come chiederti di morire e sono sicuro che nessuno qui lo vorrebbe, né tantomeno Midoriya Shonen" gli disse l'ex Number One, poi lo fece staccare gentilmente, senza lasciargli le spalle che ancora tremavano. "Però, tutti qui ti seguirebbero ma solo su una pista sicura e con un piano certo".

"Lui sarebbe il primo a pensare a queste cose" sorrise Katsuki, tristemente.

All Might guardò Izuku con attenzione, passeggiando lentamente per raggiungere la mano riposata lungo il fianco per raccoglierla dolcemente tra le sue. Si avvicinò con il viso ai morbidissimi capelli, stampò un bacio alla fronte gelida e sospirò. 

"Potrebbe essere che Midoriya Shonen stia cercando di stabilire una connessione con te? Dopotutto il vostro legale si è molto intensificato in questi ultimi mesi".

Katsuki aprì la bocca per rispondere quando udì dei passi veloci avvicinarsi, un crescente quasi rabbioso di chi sapeva qualcosa. La porta si aprì sbattendo, una Rabbit Hero, una chioma alta e bionda e un ispettore della polizia fecero il loro ingresso con tutta la fierezza possibile.

"Yagi-kun, abbiamo delle notizie!" esclamò Mirko e si spostò di lato con un leggero ghigno al giovane Katsuki per arrivare a Izuku. I suoi occhi si spensero per un frangente nella tristezza nel vederlo così vulnerabile. "Perdonate l'irruzione" disse con un lieve imbarazzo.

Non era mai stata brava a scusarsi o nelle buone maniere.

Naomasa Tsukauchi, a capo della Polizia, si tolse il cappello con un cenno del capo come forma di saluto. Accese la luce che era rimasta spenta fino a quel momento, inondando la stanza di una calda luminescenza dorata. Katsuki e Yagi restrinsero un po' le palpebre non troppo abituati, poi tornarono vigili e attenti.

"Non è molto ma in questi ultimi tre giorni si sono verificate ben otto morti sospette al Jaku Hospital e tutte apparentemente per arresto cardiaco" introdusse l'uomo. "Abbiamo ricevuto una chiamata di soccorso da uno dei capi reparto che lavoravano lì da quasi dieci anni e quando siamo andati a controllare abbiamo scoperto che la morte era stata causata da un'iniezione letale".

"Di quale sostanza?" espirò stupito Yagi. 

"La stessa che abbiamo trovato nel sangue di Midoriya Izuku quando è stato ricoverato dopo la disfatta di All for One".

Nella stanza calò il silenzio. Yagi era sconcertato, nella sua mente correvano rapidissime le immagini di tutto ciò che era accaduto in quelle svariate settimane, fermandosi alla sostanza incolore studiata da Hunter-Kane. Possibile che aveva tutto un collegamento? 

"Jaku Hospital è lo stesso gestito da Ujiko Garaki" continuò l'ispettore Naomasa, uno sguardo a tre quarti puntato sulla Rabbit Hero in silenzio. 

"Garaki?!" ripetè Katsuki, rabbioso. "Allora qualcuno che lavora per lui è ancora in quell'ospedale, vero? Perché non lo catturate e lo fate parlare? Possiamo trovare Tomura e-".

"No" tagliò corto Mirko. 

Kacchan fumava di rabbia cieca, tremando a quel tono imperativo e freddo. La Rabbit Hero lo guardava con uno sguardo tagliente e le braccia incrociate, la posa fiera.

"Sono morti tutti quelli che avevano un collegamento con Garaki".

Il mondo di Katsuki si sgretolò all'istante, così come la speranza che si era accesa nel suo petto. Guardò ancora una volta Deku pallido in quella posa da bara, come morto.

"Solo un uomo è ancora a piede libero ed è lui che, probabilmente, ha ucciso i suoi colleghi" spiegò Present Mic, rimasto in doveroso silenzio fino a quel momento. 

Naomasa tirò fuori dalla tasca interna del suo soprabito color caffè una foto di un uomo, porgendola a Yagi. Curioso, anche Katsuki osservò bene quei lineamenti un po' marcati e il suo cuore mancò un battito. 

"Io l'ho già visto…" espirò. 

"Come?" ripetè stupito Present Mic. "Dove l'hai visto questo tizio?".

Katsuki raccontò brevemente dell'uomo che lo aveva curato dopo che lui e Deku avevano combattuto per la prima volta Hunter-Kane. Aveva intuito che avesse qualcosa di strano ma aveva lasciato perdere e la sua mente aveva cancellato il volto di quell'uomo che ora che ci faceva caso, somigliava molto a…

"Dabi" continuò Katsuki, intento ad osservare quel ghigno stampato sulla foto.

"Che c'entra quel tipo ustionato?! Ragazzo, mi sembri così confuso!" borbottò Present Mic, sbuffando un po'.

"No! Quell'uomo mi era sembrato da subito sospetto ma ora, a guardarlo bene in faccia, somiglia molto a Dabi" sottolineò sicuro Katsuki. 

Naomasa tirò fuori una seconda foto porgendogliela. "Questa è un'altra foto che siamo riusciti a scattargli prima della sua sparizione. Guardala bene e dimmi se trovi qualche differenza".

La seconda aveva un'angolazione diversa, mostrava chiaramente un uomo a tre quarti sospetto con degli occhi di un cobalto luminoso e i capelli stranamente molto più scuri e ribelli. Indossava il camice e stringeva al petto un taccuino ma nascosto sotto al lembo di una camicia nera c'era un luccichino.

Kacchan aguzzò la vista e comprese: non aveva più dubbi!

"E' lui, Dabi! Riconoscerei quello sguardo di merdoso omicida dappertutto! E qui" indicò il giovane puntando l'indice sul punto che lo aveva stupito. "Sembra avere con sé le fiale di Kane qui e l'aria molto sospetta. Abbiamo avuto un acceso dibattito con questo bastardo schifoso nel covo di All for One e non dimentico i suoi occhi ardenti!".

"Questo ragazzo ci è stato molto utile" mormorò Naomasa, anche lui intento ad osservare le due foto. 

"Dov'è stata l'ultima volta che avete visto quest'uomo?" chiese Yagi, una mano invece sulla spalla di Katsuki per la gioia che avesse collaborato per una giusta causa.

"Tre giorni fa, al Jaku Hospital. E' salito su un'auto rossa guidata da un uomo dai capelli biondi e una sigaretta tra le labbra e sono scomparsi verso Kamino" raccontò l'ispettore, infilando le foto nel soprabito.

Katsuki si fece pensieroso; chi poteva essere l'accompagnatore di quel pazzo di Dabi? Mr Compress non l'aveva mai visto in faccia e neppure Twice. Poteva essere Himigo Toga?

Mmh, difficile. Non sapeva guidare, era una liceale come lui.

E se avesse preso le sembianze di una persona succhiando il suo sangue? No, non era plausibile. Il suo Quirk permetteva solo di cambiare i connotati non di acquisire le abilità della vittima. Gli veniva da pensare o a Twice o a Compress in veste di normali cittadini.

"A Kamino, tuttavia non ci sono tracce di questi due. Immagino che la pista sia stata lanciata volutamente sbagliata" concluse Naomasa, sospirando leggermente. 

"Quindi possiamo pensare che potrebbero essere a Musutafu per ragioni sconosciute, Hosu che è stata al tempo una città sotto ai riflettori per via di Stain o semplicemente Tokyo" riflettè Mirko.

"Kamino è da includere, così come la possibilità che siano in prossimità del Tartaro" aggiunse Yagi. "All for One potrebbe avere ancora dei legami con quei Villain nella prigione di massima sicurezza".

"Mah, qualunque cosa, possiamo semplicemente supporre, invece e sperare al più presto in una pista più proficua" sospirò pensieroso Hizashi, ovvero Present Mic.

Kacchan si sentiva a metà tra lo speranzoso e lo sconfitto: avevano una pista sicura che Dabi si era infiltrato a Jaku per uccidere tutti coloro che avevano un collegamento con Garaki però chissà dov'era quel maledetto.

Strinse il pugno, guardò Deku che alle sue spalle sembrava semplicemente riposare. Lo avrebbe portato a sé ancora una volta…

 

Denki era affacciato al balconcino della sua stanza a giocare distrattamente con il suo cellulare. Ignorava il cielo stellato delle diciannove e trenta, ignorava che facesse freddo e doveva mettersi una giacca più pesante, ignorava che stava spingendo a caso sul display e che il suo personaggio era già morto da qualche minuto.

Chi lo avrebbe guardato avrebbe notato un ragazzo con gli occhi persi nel vuoto e la mente in rapido circolo di pensieri e avvenimenti. L'esperienza con All for One era stata terribile e non l'avrebbe mai voluta ripetere in tutta la sua vita ma quello che non riusciva a capire era il bacio di Katsuki a Izuku.

Un ragazzo che baciava un altro ragazzo? Lui era un po' come Mineta, preferiva di gran lunga le ragazze, i loro corpi morbidi e proporzionati e sentire l'eccitazione gonfiarglisi nei pantaloni.

Come un normalissimo ragazzo teenager. E invece Kacchan aveva baciato Deku e quest'ultimo non si era sottratto. Perché era l'unico che ci dava peso? 

Non che fosse disgustato o altro, Katsuki era il suo amico e con gli altri erano la Bakusquad solo che voleva solo capire. Si sentiva ferito che quel biondo cenere lo aveva lasciato fuori sulle relazioni.

Il suo cellulare gli vibrò tra le mani: era un messaggio da Eijiro. 

 

Posso entrare?

 

Che razza di messaggio? Denki gli scrisse che poteva, poi udì la maniglia della sua camera aprirsi e Eijiro entrare, con i capelli senza gel e un asciugamano penzolante sul collo.

"Da quando per entrare mi devi scrivere un messaggio?" ridacchiò il biondo, la mano in segno di saluto e l'altra a chiudere il balcone dietro di sé. 

"Beh, ho bussato parecchie volte e ho pensato di scriverti. Non mi sarebbe sembrato giusto entrare senza il tuo permesso" spiegò il rosso con un piccolo sorriso.

"Vuoi sederti? Qualcosa da bere?" offrì paziente Denki mentre l'altro annuiva e prendeva posto sul suo letto a peso morto.

Denki aveva un piccolo frigorifero accanto alla sua scrivania, generalmente con qualche analcolico e succo di frutta, qualche birra segreta non troppo forte. Optò per dell'aranciata, la gettò a Eijiro che la bloccò in una mano senza il minimo sforzo e aprendola con quel classico tintinnio di anidride carbonica ringraziò.

Lui prese posto sulla sedia gialla e nera della scrivania, a cavalcioni. 

"Allora? Di cosa volevi parlarmi?" domandò Denki.

"Di quello che ha fatto Bakugo nel laboratorio di Garaki".

Il sorriso del biondo calò leggermente, non voleva proprio parlare di quell'esperienza traumatica e neanche intromettersi nella vita sentimentale dell'amico cazzuto.

"Eh, immagino che avrei dovuto tener la bocca chiusa con Aizawa" sospirò, grattandosi la nuca.

"Non hai comunque spifferato nulla, sai che qui le regole sulle relazioni omosessuali sono molto severe" ammise Eijiro, la lattina tra le sue mani e lo sguardo perso. "In realtà mi sono sentito ferito. Per tutto questo tempo non ho capito un bel niente… ero convinto che Bakugo fosse il mio migliore amico, anzi, il nostro migliore amico ma quando ha baciato Midoriya tutto mi si è sgretolato".

Denki stava iniziando a capire il ragionamento con un'espressione incredula, tuttavia tacque.

"E' stupido" sorrise mesto Eijiro, senza guardarlo. "Mi sono reso conto che ero geloso. Stupido per un uomo virile, non trovi? Pensavo che io e Bakugo fossimo amici, il fatto che volessi sempre restare al suo fianco era perché c'era una bella intesa, la stessa che ho messo nella mia mano per salvarlo a Kamino ma…".

"Ti piace, Bakugo, no?".

Eijiro lo guardò con un'espressione sconcertata. Denki glielo aveva chiesto con una calma invidiabile e un'espressione molto difficile da leggere. Aspettò che finisse di prendere un generoso sorso di aranciata per proseguire e sapere avidamente il resto.

"Ti ho visto come ci sei rimasto male quando Katsuki ha baciato Midoriya, prima che avvenisse… beh, lo sai"  proseguì Denki, attento a non rimarcare il buco nello stomaco di Eijiro che, tuttavia, comprese molto bene e si scurì in volto, stringendo un po' la lattina fredda. "Forse avresti dovuto confessarglielo un po' prima".

"Non me ne sono accorto. Ho pensato che fosse amicizia e ammirazione, non pensavo che era amore!".

"Beh, se volevi confidarti con me hai fatto bene ma se speri che ti dia qualche consiglio in amore hai sbagliato persona" sorrise Denki, la lattina che agitava nella mano con nervosismo. 

"No, io credo che tu sia quello adatto per parlare di questo" riprese fiducioso Eijiro, finalmente prendendo un sorso di aranciata. "Tu mi sembri molto ricettivo in amore".

"Lo pensi? Probabile ma la verità è che sono uno sciocco" ammise il biondo, sospirando. 

"Che cosa intendi dire?".

"Ho pensato e ripensato a Katsuki e al suo gesto. Insomma, chi sono io per giudicarlo? Solo che non pensavo minimamente che poteva essere così facile dimostrare di amare qualcuno indipendentemente dal sesso. Mi dispiace che ti abbia spezzato il cuore e mi dispiace che lui non si sia voluto fidare di noi per confessarcelo" spiegò Denki, un guizzo di rabbia nella sua voce.

Eijiro considerò anche quest'altra ottica; in effetti, Kacchan non si era mai aperto con loro su queste cose. Non si fidava proprio? Eppure erano amici.

Notò che Denki lo stava guardando con occhi tristi, per un frangente sembrò leggere tra le righe di quelle parole così rassegnate.

"C'è qualcuno che ti piace?" domandò tutto d'un fiato.

Denki affondò la testa nelle piegature delle braccia sullo schienale della sedia ed annuì. Eijiro sorrise un po'. 

"E chi è la fortunata?".

"Non si accorgerebbe mai di me. A lei piace un altro ragazzo e si è già confessata ma questo non la ricambia ed io sono solo il suo migliore amico" ammise con voce ovattata.

"Sembra un déjà-vu di noi" sorrise Eijiro ma quando Denki lo guardò con un'espressione molto ferita le spalle gli caddero per lo shock. Si alzò dal letto con la lattina in mano, stupito. "Aspetta! Chi nella nostra classe ti ha fatto questo? Momo? Jiro? Uraraka? Tsuyu?".

"No. Nessuna di loro" sospirò il biondo, la mano a sventolare per tagliar via quel discorso.

"E allora chi? Andiamo, Kaminari! Siamo amici io e te! Hai ascoltato le mie parole, tocca a me!".

Denki aprì la bocca per gran gioia del rosso poi la richiuse, distogliendo lo sguardo con un rossore sulle guance. 

"Lei ha già scelto ed io non posso cambiarlo" concluse. Il rosso capì che non ne avrebbero parlato, così prese gli ultimi sorsi di aranciata e ringraziò per andarsene. "Allora, consideriamo che i tuoi sentimenti per Bakugo potrebbero essere utili in futuro?" domandò dopo quel silenzio, alzandosi in piedi.

"Mi ha fatto piacere parlare con te. Mi sento meglio e credo che ormai li devo mettere da parte e concentrarmi su come riportare Midoriya indietro. So che è difficile ma voglio redimermi da quello che ho fatto. Chiunque sarebbe morto con un buco nello stomaco con il mio Quirk".

"Non devi sentirti in dovere di farlo, sai? Voglio dire, Midoriya è un pezzo di pane e non è arrabbiato con te, ti ha anche perdonato. Ci sono i nostri professori e molti Pro Hero. Non siamo costretti a intervenire, non sappiamo neanche dove siano i nemici da affrontare e tu non devi dimostrare a Bakugo che saresti il degno fidanzato".

L'entusiasmo di Eijiro mutò in un'espressione un po' arrabbiata. 

"Midoriya è un mio amico, Denki" gli disse. "Ci vediamo".

Rimasto da solo, il biondo con la saetta espirò pesantemente con una mano tra le ciocche dei capelli. Gli veniva da piangere, era stato un vero idiota. Non c'era nessuna ragazza della 1-A che gli interessava, ma solo lui. 

Eijiro Kirishima. 

Ed era stato troppo lento ad accorgersi che pian piano la sua presenza lo aveva fatto innamorare. A lui interessava Kacchan, però. Rise tra due lacrime sul volto: era in un quadrilatero di amori incredibile. Voleva solo dimenticare tutto e sprofondare in un lungo sonno.

"Non ti accorgerai mai di me, Eijiro-kun…" sussurrò, cadendo sul letto per annusare le coperte che sapevano ancora del suo amico

 

Un'auto si fermò dinanzi a un casolare abbandonato, nelle strade più buie e lontane della periferia di Hosu. Scesero due uomini, il primo con una sigaretta tra le labbra e l'aria stanca, il secondo un dottore dall'aria molto professionale. 

Il biondo bussò al campanello, dopo qualche istante venne ad aprire una figura elegante con un fumo nerastro ed affilati occhi gialli che li fece accomodare.

"Com'è andata?" domandò.

"Al solito, stiamo mandando in confusione i Pro Hero e la polizia" rispose l'uomo che fumava. 

"Twice, non mi hai portato un po' di sangue?" cinguettò una bionda ragazza seduta a un tavolino accanto a una televisione spenta.

L'ambiente era piccolo e scarsamente illuminato. Sembrava un bar ma era in realtà un vecchio negozio di scarpe con un seminterrato e un piano superiore adibito a camere per riposare.

"Mi dispiace, niente per te" rispose il dottore. Il suo corpo si disciolse in una poltiglia nera rivelando un ragazzo ustionato, capelli scuri e occhi bluastri. "In compenso sappiamo che sono sulle nostre tracce per potersi riprendere il Rabbit Hero" continuò Dabi.

Kacchan aveva avuto ragione!

"Oh, mi piace tanto vedere Izuku-kun tutto tagliato e sanguinante! Perché non siamo andati anche noi nelle gallerie per farli fuori?" commentò Toga, innamorata, le gambe che si alternavano sulla sedia.

"Il capo ha detto che era meglio fingere di intervenire e non fare nulla. Abbiamo raccolto molte informazioni sul Quirk di quel ragazzino da Jaku e abbiamo ucciso gli aiutanti di Garaki per eliminare le tracce" spiegò l'uomo biondo, Twice. Tirò fuori un fazzoletto dalla tasca dei pantaloni e lo legò a metà sulla testa, sospirando pesantemente.

"Il signorino Tomura sta iniziando a preparare il suo corpo, secondo le volontà del Maestro" confermò Kurogiri.

"Bene. Attendiamo altre missioni, allora" sussurrò oscuramente Dabi...

 

La sensazione di una carezza sui capelli con fare paterno, nessun dolore e nessuna tristezza. Era disteso in terra, nel vuoto più totale, con il corpo che sembrava leggero e luminescente. I suoi occhi misero a fuoco una figura dai bianchi capelli e gli occhi verdi che gli sorrideva con un accenno di tristezza.

"Era ora, Izuku. Come ti senti?".

Izuku Midoriya si mise seduto e guardò le sue mani, poi il suo corpo. Era bianco come un fantasma e nudo ma la sua virilità era come scomparsa. I suoi occhi erano verdi e anche i suoi impossibili capelli. Non capiva, ricordava veramente poco. E poi, dov'era?

"So che ci sono tante domande che affollano la tua mente. Per ora sei al sicuro".

Dietro la figura ne comparvero altre otto, tra cui una che ardeva di un oro intenso che gli ricordò vagamente All Might.

Provò a parlare ma si rese conto che la sua bocca era come scomparsa.

"Non hai molta energia per poterlo fare, cercheremo di spiegarti. Abbiamo ancora un po' di tempo qui".

Izuku vide Nana Shimura e improvvisamente tutto gli sembrò aver più senso...

  
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