Sono qui a scrivere questo capitolo. In questi
giorni penso che pubblicherò tanti capitoli poiché sono bloccata a casa con la
febbre.spero che vi piaccia. Un bacio a tutti!!!!!!!!!!!
“ ----------------“ pensieri
di Ryan
“------------------“
pensieri di Stawberry
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ONE
LOVE
13° CAPITOLO:
I’m very happy because you are with me now
“tutti i poeti,
grandi e meno grandi, ci fanno conoscere l’amore facendoci capire che esso non
si rinnova continuamente in tutto il suo splendore, come la natura.
Descrivendolo, invece, come avviene realmente sarebbe banale.”
Un ragazzo stava camminando per le strade di Tokio…sembrava essere solo un fantasma, che in cerca della sua anima, vaga senza conforto…
I walk this empty street
On the Boulevard of Broken
Dreams
Where the city sleeps
And I’m the only one and I walk
Alone.
My shadow’s the only one that
Walks beside me
My shallow heart’s the only
Thing that’s beating
Sometimes I wish someone out
There will find me
‘Til then I walk alone.
Percorro questa strada vuota
Lungo il viale dei sogni infranti
Dove la città dorme
E l’unico sono io e cammino
Da solo.
La mia ombra è l’unica cosa
Che cammina accanto a me
Il mio cuore è leggero e l’unica cosa che sta battendo
Ogni tanto spero che qualcuno là fuori mi trovi.
E fino ad allora cammino da solo.
( boulevard of broken dreams – Green
day)
“chi sa se era davvero lei. È impossibile.
Perché mi illudo sempre;
perché mi prendo in giro da solo.
Sarà stato solo il riflesso dei miei pensieri.
Perché continuo a pensare a lei.
Ogni angolo mi ricorda lei.
Mi sembra quasi di vederla.
È lì che volta l’angolo tutta trafelata
perché è in ritardo.
Ma poi ritorno alla cruda realtà.
Tu non volterai mai quell’angolo,
e non arriverai tutta
trafelata al caffè con la consapevolezza di essere di nuovo in ritardo.
La dura e triste verità e che io non rivedrò
mai più.
Non rivedrò più i suoi occhi,
non avrò più l’opportunità di vederli
felici o tristi.
Non rivedrò più il suo viso,
non rivedrò più le sue labbra.
Sono stato maledetto.
Non so da chi.
Non so per che cosa.
So solo che la mia condanna è stata quella di
averla mia, per una notte, e non averla più, per il resto della vita.”
I pensieri di Ryan furono interrotti da un urlo
proveniente da uno dei vicoli vicini…
Intanto nel vicolo…
Uomo: di dimeni brutta
puttanella?
S: ma cosa vuole da me?
Uomo: immagina…
S: cosa!!!!!!!!!!?????????? Lei è solo un lurido
porco!
Uomo: io sarò anche un porco ma tu sei un troia.
Una piccola troia che se ne và a spasso di notte.
Così dicendo, il butto ceffo strappò i vestiti
a Strawberry che tremava come una foglia al vento.
La ragazza rimase soltanto con la biancheria a
dosso. L’uomo stava per spogliarla completamente se non fosse stato fermato da
un pugno che lo fece cadere per terra dolorante.
Strawberry aprì gli occhi, che aveva chiuso per
la paura precedentemente, e poté vedere in pieno volto colui che l’aveva
salvata…
S: “no…non…può
essere…LUI!!!!!!!!?????????
R: lurido porco, ringrazia soltanto il fatto che
devo accompagnare la mia amica, perché è mezza nuda, grazie a tè. Altrimenti,
se solo le avessi torto un capello, prima ti avrei massacrato e poi ti avrei
portato dritto diritto al fresco.
Così dicendo, Ryan,
raccolse gli indumenti di Strawberry e la prese in braccio e uscirono da quel
vicolo buio.
Durante il tragitto, nessuno dei due spiccicò
una parola. Lei perché messa in imbarazzo dalla posizione in cui era, e lui per
averla di nuovo tra le braccia.
Fu appunto il ragazzo a rompere il ghiaccio.
R: stai bene? Quel maniaco ti ha fatto qualcosa?
S: no! Non ti preoccupare, sto bene. Rispose la
ragazza con un filo di voce.
R: forse hai freddo. Tieni! E le appoggiò sulle
spalle la sua giacca.
S: °////° gra…graz…grazie!
R: di niente!
I due ragazzi risprofondarono in quel muto
imbarazzo. Ma nessuno dei due sapeva il perché.
R: vediamo un po’…forse è meglio che ti
accompagni in albergo. Così ti vesti e ti riaccompagno a casa.
S: non vorrei dare troppo fastidio!
R: ma scherzi? È un piacere. E poi che sono un
estraneo? Sono o non sono tuo
amico.
S: certo! Allora, se non ti dà noia, potrei
anche approfittare dell’invito.
R: ah, eccola! La mia macchina è là.
Strawberry si ritrovò davanti una Mercedes SLK
nera.Doveva essere nuova.
S: vedo che non hai perso le manie di grandezza.
R: è solo un regalo che mi sono fatto. Dai
entra!
S: vedo che anche quel sorisetto beffardo ti
accompagna sempre.
R: lo riservo solo per le persone che lo
meritano.
Zittita, Strawberry, incrociò le braccia in
segno di protesta,e mise su un’aria imbronciata.
Ryan l’ammirò senza che lei se ne accorse. Li
era sempre piaciuta da morire quell’atteggiamento. Ma notò nei suoi occhi un aria strana. Non brillavano di quella
luce che l’aveva fatto innamorare quattro anni prima. I suoi occhi, anzi,
avevano un aria glaciale. Li parve di guardare in uno specchio. Poteva vedere il
suo aspetto dopo la morte dei suoi genitori. Poteva osservare come era prima che
la incontrasse.
Stava per chiederli il motivo, ma si accorse di
essere arrivato all’ingresso dell’ ’hotel e non ci pensò più.
I due ragazzi scesero dalla vettura e entrarono
in quel lussuoso edificio.
Ryan andò alla recepsion dove chiese la chiave.
Lo sguardo dell’albergatore andò dal ragazzo
che li era davanti alla ragazza mezza nuda, che evidentemente era assieme al
Sing. Shirogane.
Ryan se ne accorse.
R: qualche problema?
Albergatore: assolutamente.
R: bene. E si voltò gettando un ultimo sguardo
glaciale all’uomo.
I due ragazzi salirono in camera. Strawberry si
distese sul letto, mentre Ryan comunicò che stava per andarsi a fare una doccia
e che al suo ritorno l’avrebbe accompagnata a casa.
Quando
il ragazzo chiuse la porta dietro di sé, i pensieri presero il totale dominio
della testa di Stawberry.
“È più sereno.
Le lo leggo in volto.
Avrà trovato la felicità.
Sono contenta per lui.
Si merita tutto ciò che di più bello c’è
al mondo.
L’ ho fatto soffrire tanto.
Sono felice che abbia trovato la serenità che
non avuto da piccolo.
Però, sono contenta anche che adesso sia qui
con me.
Sono davvero felice…”
Pensando, la ragazza si era addormentata sul
letto del ragazzo.
Dopo pochi minuti, il ragazzo uscì dal
bagno e la vide.
“ sembra quasi un angelo.
È sceso sulla terra per me?
Adesso come adesso non mi importa.
L’unica cosa che conta è che adesso sia qui.
Solo questo.”
Il ragazzo si
avvicinò alla ragazza. Li accarezzò amorevolmente i capelli. Notò che erano
cresciuti.
“È un peccato svegliarla.”
Così
dicendo, la coprì con il lenzuolo e preso dalla foga, vi si sdraiò accanto.
Sentendo quel contatto, anche Stawberry si abbracciò, nel sonno, a Ryan.
Evidentemente, stava sognando. Ma Strawberry,
ancora tra le braccia di Morfeo, pronunciò alcune parole che il ragazzo non udì
perché addormentato anch’egli.
“Ryan, ti amo.”
“Si dice, però, che nei sogni si dica ciò
che non si ha il coraggio a dire nel mondo reale.
Forse è vero.”
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spero di essere stata brava, poiché ho scritto
questo capitolo tra un antibiotico, un antibiotico e pillole varie. Spero di
guarire presto. Recensite e recensite anche perché visto che in questi giorni
non andrò a scuola e quindi non avrò un cazzo da fare, controllerò le
recensioni e spero per voi che siano molte, altrimenti….vi lascio pensare alla
mia minaccia. Intanto vi mando un bacio!