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Autore: sissi149    30/07/2021    2 recensioni
I Giochi Olimpici di Tokyo 2020 sono finalmente alle porte, potevano i ragazzi di CT esimersi dal partecipare alla loro Olimpiade casalinga?
Genere: Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Yumenoshima Park Archery Field
 
Yayoi lasciò andare un sospiro di sollievo: aveva salvato per il rotto della cuffia il set strappando un pareggio all’avversaria sudcoreana, portando il punteggio generale sul 4 a 4. Chi avrebbe vinto il quinto set avrebbe conquistato la vittoria.
Nella breve pausa si asciugò il sudore e chiuse un attimo gli occhi. La mente decise di giocarle un brutto scherzo, rimandandole le immagini della gara a squadre dei giorni precedenti. Non aveva avuto una performance all’altezza dell’evento, era la prima lei stessa ad ammetterlo, aveva sbagliato troppe frecce e ciò era costato al team il passaggio in semifinale. Questo aveva consentito ai tifosi di Sato, rimasta esclusa dalla selezione olimpica, di dare nuova linfa alla polemica che aveva accompagnato la sua scelta, nonostante la sua poca esperienza in campo internazionale.
Aveva sfruttato i giorni di pausa per lavorare su sé stessa e capire cosa non avesse funzionato, cosa le avesse impedito di reggere adeguatamente la pressione.
Nel torneo individuale sembrava aver trovato la chiave di volta, visto che uno dopo l’altro aveva superato tutti i turni e si trovava a scontrarsi in finale con la coreana Kim, la favorita dell’intero torneo e non stava sfigurando per ora: il primo set si era concluso in pareggio, il secondo aveva visto la vittoria dell’avversaria, ma lei aveva prontamente recuperato vincendo il terzo ed il quarto aveva di nuovo dato esito pari.
L’arbitro chiamò l’inizio del quinto set.
Toccava alla sua avversaria tirare per prima, piccolo vantaggio mentale.
La coreana ottenne nove, era parecchio costante nei suoi colpi.
Yayoi si mise in posizione e scoccò: otto. Aveva iniziato male.
Passò la lingua ad umettare le labbra, cercando di cancellare subito quanto successo. C’erano ancora due frecce a testa da scoccare, niente era ancora perduto.
Kim tirò la seconda freccia: un altro nove.
Yayoi si concentrò, per restare in gioco fino alla fine doveva piazzare un buon colpo. Centrò il dieci, portandosi in pareggio. Con un piccolo tic nervoso diede un paio di scrocchiate al collo.
Anche l’ultima freccia di Kim si conficcò a nove.
Yayoi sentì la pressione calare nuovamente sopra di lei. Un nove per pareggiare il set, raggiungere il 5 a 5 e giocarsi il tutto per tutto con la freccia di spareggio, oppure un dieci per chiudere subito la partita. Non aveva molte altre alternative, ma doveva restare calma. Doveva pensare solo al suo tiro, non a cosa sarebbe eventualmente successo in seguito.
Respirò il più lentamente possibile, per tenere sotto controllo il battito cardiaco, ogni dettaglio era importantissimo per la buona riuscita del colpo. Sollevò l’arco, tirò indietro la corda, appoggiando la coda della freccia sul labbro, trattenne il fiato mentre aggiustava la mira e scoccò.
La freccia attraversò veloce l’aria ed andò a conficcarsi nel bersaglio esattamente sulla linea che separava il nove dal dieci, assegnando all’atleta il punteggio più alto dei due.
Yayoi riprese a respirare e si piegò qualche secondo sulle gambe, mentre la tensione la abbandonava. Ce l’aveva fatta, aveva vinto!
Si risollevò ed andò a stringere la mano all’avversaria che si complimentò con lei:
“Sei la prima che riesce a battermi in quattro anni. Vuol dire che sei una grande tiratrice.”
“Faccio del mio meglio.”
“Continua così!”
Yayoi si diresse verso la zona degli allenatori e venne travolta dal gruppo giapponese, in cui era presente anche la capitana della squadra femminile.
“Cosa ti avevo detto? Sapevo ti saresti riscattata!”
Yayoi strinse più forte l’abbraccio.
 
 
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E siamo al giro di boa di queste Olimpiadi e di questa raccolta, con la prima settimana di gare ormai andata.
Oggi torniamo ad una medaglia d’oro con una storia di riscatto: un’atleta che non ha brillato particolarmente nella prima gara affrontata, non molla e trova un risultato su cui in pochi avrebbero scommesso alla vigilia, forse solo chi l’ha selezionata tra le rappresentanti della nazione.
Il tiro con l’arco individuale si svolge con una formula a set in cui per ogni set ogni arciere scocca tre frecce di cui si sommano i punteggi. Chi vince il set guadagna due punti, chi perde zero, in caso di pareggio si assegna un punto ad entrambi. Vince il primo atleta che raggiunge sei punti. Se dopo cinque set la situazione è di pareggio, si gioca lo spareggio con una singola freccia a testa. In caso di ulteriore pareggio presumo si continui a oltranza una freccia alla volta, tipo nei rigori.
  
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