Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: Jigokuko    25/08/2021    1 recensioni
REMAKE DELLA STORIA LINKATO AL PRIMO CAPITOLO, LEGGETE QUELLA!
Genere: Azione, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruno, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Yusei Fudo, Z-one
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Violenza
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8


Sono inutile?
 

Carly era furiosa, come non mai.
Quella mattina non aveva nemmeno preso la macchina ed a Poppo Time ci era andata a piedi, pesando ogni passo come se fosse un macigno, ma spedita come una velocista.
Perché nessuno poteva far piangere in quel modo Akane e farla franca, nemmeno Jack Atlas.
Ricordava bene quando, la sera prima, Crow l'era andata a cercare e poi le aveva spiegato a grandi linee cos'era successo. Allora l'aveva seguito fino a quel parcheggio sotterraneo, trovando la sua amica in lacrime, seduta a terra e circondata dai gemelli, Aki e Yusei che tentavano, inutilmente, di consolarla. Ma Jack non c'era, aveva preso Vortice della Fenice e se n'era andato a casa come se niente fosse, come se non avesse alcuna colpa.
Da lì, Akane non aveva smesso per un secondo di piangere, nemmeno per dormire, e sentirla singhiozzare tutta la notte ad un certo punto aveva fatto venire i lacrimoni anche a lei.
Odiava avere conflitti con le persone a cui teneva, ma era davvero stufa che una ragazza d'oro come la sua coinquilina venisse costantemente denigrata perché etichettata a "sospetta". Lui non la conosceva, non ci era stato a contatto per giorni interi.
Akane, nonostante a volte avesse atteggiamenti un po' fuori dalle righe, non avrebbe mai fatto male neanche ad una mosca. E ne aveva avuto piena conferma solo la sera prima, vedendola contenersi per dare quello schiaffo ad Angela.
La reazione della donna era stata fin troppo eccessiva; l'aveva colpita a rallentatore, chiunque se ne sarebbe accorto vedendo la scena. Se c'era riuscita lei, orba com'era...
Perciò, stavolta avrebbe messo da parte sia i sentimenti che la timidezza e lo avrebbe affrontato a viso aperto, anche a costo di tirargli una testata.
Spalancò la porta del garage e subito quattro teste tutte di colore diverso si voltarono in sua direzione. La giornalista scese le scale quasi di corsa e raggiunse Bruno, intento a mangiare del ramen istantaneo.

- Oh, ciao, Ca— – Si ritrovò davanti al viso la mano aperta della ragazza, con un mazzo di chiavi sopra. – ... chiavi? Cosa aprono?- La guardò, confuso.
- Casa mia.- Intanto, gli altri tre osservavano la scena, con altrettante domande in testa.
- E...?- Di solito per lui era facile elaborare le informazioni, ma lì la situazione si stava facendo proprio assurda.
- Devi andare a consolare Akane, è da ieri sera che continua a piangere. Non riesco a farla smettere...- Con le ultime parole, il tono di voce duro usato da Carly vacillò.

Il ragazzo dischiuse le labbra ed i due si guardarono negli occhi per un bel po'. Lei lo stava supplicando con lo sguardo.
Ci volle un profondo respiro perché si decidesse a prendere quelle chiavi, alzarsi dalla sedia e mollare lì il suo pasto. Cercò con gli occhi le iridi di Yusei e Crow, i quali risposero con un cenno di assenso. Al programma ci avrebbe lavorato in seguito.
Si mise il casco e salì in sella alla sua piccola e poco potente duel runner, per poi partire.
La giornalista intanto si era voltata verso Jack e gli aveva scoccato un'occhiataccia talmente potente che sembrava essere stata sparata da un cannone. Lo raggiunse e lo afferrò per un braccio, iniziando a trascinarlo fuori da Poppo Time. Nonostante si lamentasse e proclamasse di essere lasciato, si lasciò comunque condurre da lei.

- Che c'è?- Le chiese, distaccato, non appena si fermò.
- E me lo chiedi anche? Jack, hai fatto disperare la mia amica, perché la tratti così male?!- Disse lei, esasperata.
- Perché non mi fido, quante volte devo ripeterlo?-
- Questo non ti giustifica affatto! Anche lei è un essere umano con dei sentimenti...-
- Tu non capisci.-
- Sai, mi ricordavo di te come una persona migliore di così, e invece sei davvero come ti mostravi quando eri il campione della città.-

Stava per lasciar perdere ed allontanarsi, ma stavolta fu lui a trattenerla lì ed a costringerla a guardarlo in quei meravigliosi occhi ametista.

- Ancora, tu non capisci, Carly. Non riesci a comprendere quanto potrebbe essere pericolosa una persona che di sé non ha mai raccontato nulla? E se la sua presunta amnesia fosse solo una scusa? Se sotto a quell'aspetto apparentemente fragile ed innocuo si nascondesse un mostro?-
- Smettila... Akane non è un mostro.- Cercò di distogliere lo sguardo, ma le sue iridi erano magnetiche.
- Non ti rendi nemmeno conto che voglio solo proteggerti. – Jack Atlas che si abbassa a dire tanto? Stava sognando? – Saperti là, costantemente da sola con lei, mi manda su tutte le furie.-
- Jack...-
- Perderti ancora non è nei miei piani, sappilo. E soprattutto non per mano di una bambina sui trampoli.-

Lo disse con il suo solito tono quasi cattivo, ma quelle parole le aveva pronunciate nella più totale sincerità. Non voleva ferirla.
A dire il vero, era l'unica a cui non avrebbe mai avuto il coraggio di torcere un capello.
Carly si morse il labbro, incapace di dire altro. Si sentiva in colpa per aver lasciato battere così forte il suo cuore dopo l'ultima frase.
Stava facendo male ad Akane, amando Jack e sentendosi importante per lui?
Abbassò la testa, riuscendo finalmente ad interrompere quel contatto visivo capace di mandarla al macello, ed iniziò a singhiozzare. Subito le lenti degli occhiali si appannarono e le lacrime scesero lungo la sua pelle.
Jack tirò un profondo sospiro e le accarezzò piano la guancia, bagnandosi la mano.

- Smettila di piangere. – Si maledisse per averlo detto in modo rude, ma non sapeva affatto come parlare in tono più morbido. – Carly... basta.- Ancora niente, almeno ci aveva provato.
- Perché le cose devono essere così difficili...?-
- La vita è costellata di difficoltà, dovresti saperlo tanto quanto me.-
- E allora tu non aggiungerne altre!- All'improvviso, lei alzò la voce.
Il biondo la guardò un po' confuso.
- Scusa... – Mormorò. – Non volevo urlare. Però... però quello che penso è vero.-
- Continuerai a piangere se non mi fermerò di tormentarla? – Carly annuì piano. – ... Allora la smetterò. O ci proverò, almeno.-
- D-davvero?!- Subito, sembrò illuminarsi.
- Per chi mi hai preso? Sono il grande Jack Atlas, mantengo sempre le promesse!-
- Sarà meglio per te, o pubblicherò un articolo diffamatorio nei tuoi confronti!-
- Tanto non lo faresti mai.-

Aveva ragione, eccome se ce l'aveva. Rimaneva sempre impotente in fatto di azioni quando c'era lui, sembrava avesse il potere di stregarla con la sua sola presenza e di questo se ne pentiva, perché sapeva di non poter mai difendere Akane al cento per cento.
Sperava solo mantenesse davvero quella promessa.

Il cielo non era proprio bello, probabilmente entro sera avrebbe piovuto.
Che brutta giornata... e pensare che all'inizio quella mattina sembrava più o meno uguale a tutte le altre.
A parte il mal di testa; si era svegliato molto presto solo per quello e a quanto pare si era addormentato prima del ritorno degli altri, perché di quella storia ne era venuto a conoscenza solo al suo risveglio.
In realtà, non ricordava proprio nulla della sera prima, né quando fosse effettivamente andato a dormire.
Parcheggiò la piccola duel runner ed iniziò a salire le scale nel palazzo fino a raggiungere l'ultimo piano. Poi, arrivato davanti all'appartamento in cui abitavano Akane e Carly, usò le chiavi prestategli da quest'ultima per aprire la porta ed entrare.
C'era completo silenzio ed evitò di fare rumore per non svegliarla nel caso si fosse addormentata.
Prima andò in cucina senza successo, poi passò davanti alla porta del bagno ma era aperta e quindi vuota, finché non vide una sagoma seduta sul letto nell'ultima stanza.
Era senza dubbio Akane, l'aveva riconosciuta dai lunghissimi capelli bicolor che sciolti si spargevano su tutto il materasso. Era rannicchiata su sé stessa, circondata da fazzoletti usati e si stringeva le gambe con le braccia nascondendoci la testa dentro.
Addosso aveva un vestito giallo pastello dall'aria elegante ed i piedi erano nudi. Che non si fosse cambiata dalla notte prima?
Non sapeva esattamente cosa fare per attirare la sua attenzione; lei lo aveva chiaramente ignorato, perciò decise di "seguire il suo istinto".
Si sedette sul bordo del letto accanto a lei e, vedendola ancora immobile, l'abbracciò di colpo. Dopo alcuni secondi, la tirò lievemente a sé ed appoggiò il mento sulla sua testa.

- Mi dispiace tanto...

Sussurrò, accarezzandole i capelli.
Akane finalmente diede un segno di vita: tirò su col naso e tentò di chiudersi ancor più a riccio.

- Avrei voluto esserci per difenderti.

Un singhiozzo ed un lamento acuto. Stava per mettersi a piangere, di nuovo.
E dire che aveva appena smesso... cosa le stava succedendo? Perché l'aveva presa così male?
Normalmente aveva imparato ad ignorare le frecciatine di Jack ed anzi dargli pan per focaccia, ma quella frase, "non ti crederò mai"... davvero sembrava sospetta a tal punto?

- Akane, non c'è bisogno che tu pianga. Sono solo parole.-
- Allora perché mi fanno così male?- Alzò la testa, puntando gli occhi azzurri in quelli grigi di lui.
- È perché hai dato loro un peso. Sono state dette solamente per dare aria alla bocca.-
- Bruno, secondo te dico bugie...?-
- Beh, se mentissi saresti un'attrice straordinaria! Ma non lo credo affatto, tu sei sincera.-
- Non mi trovi sospetta, quindi?-
- Assolutamente no! Se fossi stata sospetta di certo non ti avrei raccolta dopo quella tua facciata contro il lampione!-

L'aspetto della ragazza in quel momento non era certo dei migliori: tutta la pelle del viso era arrossata ed umida di lacrime, l'area intorno agli occhi era gonfia assieme alle labbra ed il naso si era irritato per il troppo soffiare.
Da quanto tempo durava il suo pianto? Credeva che il "piange da ieri sera" detto da Carly fosse un'affermazione esagerata, ma a vederla gli sembrava fin troppo plausibile. Probabilmente non aveva nemmeno potuto dormire, considerando anche com'era vestita.

- Io... sarò sempre dalla tua parte, qualunque cosa accada. Siamo il Fantastico Duo degli Smemorati, no? – Vedere il suo viso tutto rosso illuminarsi per lo stupore e poi la sua testa fare su e giù in segno di affermazione lo fece sorridere. – Akane... però dovresti dormire adesso. Carly mi ha detto che non hai chiuso occhio.-
- N... Non è vero!- Replicò lei, con una punta di imbarazzo.
- Vorresti dirmi che hai dormito con questo addosso?- Le rispose, afferrando un lembo della gonna. In quel momento era sicuro che il rossore delle sue guance non fosse dovuto solamente alle lacrime.
- ... Sì.-
- Ecco perché secondo me non dici bugie. Non ne sei capace.- Assottigliò lo sguardo, mostrando un ghigno divertito.
- Antipatico!- Biascicò lei, stropicciando la stoffa tra le mani.
- Guardati, nemmeno riesci a parlare da quanto sei stanca. Su, dormi.-
- Mh... prima però devo cambiarmi, o rovinerò l'abito.-

Gattonò sul materasso in modo maldestro e, raggiunto il bordo, mise i piedi sul pavimento per andare verso il bagno.

- Comunque ti sta be—

Non fece in tempo a finire la frase: con uno slancio si alzò di colpo e l'afferrò avvolgendola con le braccia prima che cadesse a terra. Poi, la fece di nuovo sedere sul letto.
All'inizio pensò fosse solo stanca, ma guardandola cambiò idea: si era messa le mani nei capelli, aveva spalancato gli occhi ed ansimava rumorosamente.

- Akane, hey!

Provò a chiamarla, ma non venne affatto sentito.

"Sei inutile."
"Certo che non sai fare proprio nulla."
"Dammi una mano, muoviti."
"A cosa serv—" - Akane...-
"Non dimenticare..." - Akane.- "Intesi?!"
"Sei solamente stata in grado di" - Akane!- "Mi fai infuriare."

Tutto attorno era ovattato, le sembrava di essere in una stanza dalle pareti totalmente bianche ed insonorizzate, con il cuore che le martellava nelle orecchie.
Assieme ad una voce maschile, rabbiosa ma poco profonda, aveva visto ancora quel paio d'occhi grigio scuro, di quel colore che caratterizzava il cielo nel pieno di un temporale. Nubi tempestose.
Tutte le immagini avevano iniziato a vorticarle attorno, provocandole un mal di testa atroce come se avesse bevuto tutta la notte e si fosse svegliata in preda ad una tremenda sbornia.
Ma in mezzo al vortice, un altro suono estraneo che rompeva le frasi d'odio dette dalle iridi nerastre. Akane...
Il suo nome, giusto.
Bruno...! Certo, Bruno!
Stava sognando, vero? Quindi si era davvero addormentata di colpo?
No, non stava dormendo, quelle erano le sue solite allucinazioni accompagnate da dolori atroci. Routine, insomma.
Si sentì toccare la spalla e tutto svanì in un istante: ricomparvero la camera da letto ed il viso di Bruno, terribilmente preoccupato per il suo comportamento.

- Che ti è successo?!- Alzò la voce, pentendosene successivamente.
- Nulla, mi è solo... girata la testa.-
- Dimmi che non ti succederà più, per favore. Mi hai spaventato a morte.-

Lei scosse il capo.
Aveva lasciato perdere per un solo motivo: non farla irritare. Lo aveva capito quella volta in spiaggia, di non insistere troppo; se si fosse alzata e poi corsa via in quelle condizioni avrebbe solo aggravato la situazione.

- Te li porto io i vestiti, dove li tieni?-
- ... In bagno, sullo sgabello accanto alla vasca.-

Bruno annuì e, seppur riluttante, la lasciò sola. Ricomparve poco dopo con la maglietta a fiori ed i pantaloncini che costituivano il suo pigiama.

- Carini...- Disse, con una punta di ironia.
- Ah, non prendermi in giro!-
- E chi lo sta facendo?- Rise, passandole gli indumenti.
- Esci però.-
- Va bene, capo. Ma sappi che se ti sentirai ancora male entrerò, poco importa se sei nuda!-

Evitò l'occhiataccia ed uscì chiudendosi la porta alle spalle. Mentre aspettava ci fu l'ennesimo, insolito, calo di tensione con tanto di sfarfallio di luci, ma non ci diede poi tanto peso. In ogni caso non era al primo posto delle sue preoccupazioni al momento.
Solo quando venne chiamato di nuovo dalla ragazza entrò nella stanza, trovandola cambiata. Fu davvero strano vederla con vestiti semplici, abituato com'era a quell'outfit tutto pelle, catene e fibbie. I capelli erano stati portati in gran parte davanti e non indossava nemmeno il choker.

- Hey, Bruno. – Mormorò, giocherellando con la coperta che le copriva le gambe. – Mi... mi faresti ancora compagnia?-
- Akane, – Rispose lui, tornando a sedersi nel punto dov'era stato fino a prima. – pensi davvero che ti avrei mollata qui da sola?-

Lei si limitò a sorridere timidamente ed ad afferrare un lembo della sua giacca, per poi appoggiare la testa contro il suo petto.

Carly rientrò a casa non molto tempo dopo. Si recò subito in camera da letto e trovò una scena a dir poco adorabile: Akane, addormentata, aveva letteralmente imprigionato Bruno tra le sue braccia, il quale poverino doveva stare seduto in una posizione scomodissima.
Quando la vide sospirò, rassegnato.

- Come sta?- Sussurrò la giornalista, avvicinandosi di qualche passo.
- Ora meglio, ma—-
- Aspetta, non parliamo qui. Vieni di là, così non rischiamo di svegliarla.-
- Va bene.-

Dopo essersi liberato da quella morsa letale, la raggiunse in cucina e si sedette al tavolo. La ragazza le offrì una tazza di tè e gli si accomodò di fronte.

- Non so come ringraziarti... solo tu riesci a tranquillizzarla, a quanto pare. Avete legato molto.-
- Forse è perché ci accomuna una situazione simile.- Ipotizzò lui, evitando al massimo ogni altro argomento.
- Io ho parlato con Jack, invece.-
- E scommetto che ti ha ignorata millantando la sua superiorità.-
- ... In realtà no, – A pensarci, deglutì, ma cercò di non darlo a vedere. – mi ha promesso di impegnarsi a cercare di non tormentarla più.- Sorvolò totalmente l'inizio del discorso, sarebbe stato imbarazzante.

Bruno era davvero sorpreso da quell'affermazione. Jack Atlas che ascoltava qualcuno? Fantascienza!

- ... Wow, mi stupisce. Spero si adoperi nel mantenerla, però.-
- Comunque, cosa mi stavi per dire prima riguardo Akane?-
- Ecco... – Si fermò un attimo, cercando le parole adatte. – Ha avuto un altro attacco.-
- CO— – Carly quasi urlò, ma si tappò subito la bocca. Non poteva rischiare di svegliarla proprio in quel momento. – ... come l'altra volta?-
- No, è stato leggermente diverso: stavolta respirava, ma molto rumorosamente, e si teneva le mani nei capelli come se provasse dolore. Poi, solo dopo averla toccata, si è calmata e ha iniziato ad agire come se niente fosse. – La ragazza si morse nervosamente l'unghia del pollice mentre ascoltava. – Dobbiamo riuscire a scoprire che cos'ha. Sono davvero preoccupato per lei...-
- Anche io lo sono, ma è davvero difficile estorcerle delle risposte quando le si domanda qualcosa. Cambia sempre argomento, o scappa. Per questo conto sul tuo aiuto.-
- Sono disposto a darti una mano, ma fa le stesse identiche cose anche con me... forse dobbiamo solo darle tempo per aprirsi.-
- Spero solo non si decida a parlare quando sarà troppo tardi, e che la sua non sia una strana malattia di cui non sappiamo l'esistenza.-

La conversazione tra i due non continuò troppo a lungo, Bruno finì la sua tazza di tè e salutò Carly, la quale lo ringraziò ulteriormente per l'aiuto fornito.
Rimasta sola, decise di farsi un bagno rinfrescante e nel mentre pensare alla giornata appena trascorsa: era partita veramente male, poi... poi l'incontro con Jack. Il suo discorso... ogni volta che ci ripensava il cuore iniziava a scalpitare e le sembrava di essersi immersa nella melassa.
Che sensazione strana e piacevole... e menomale che avrebbe dovuto rimproverarlo.
Successivamente il morale era caduto di nuovo a terra: sapere della crisi di Akane l'aveva davvero messa in allarme; non voleva che alla sua amica accadesse qualcosa di brutto.
Si asciugò i capelli e decise di andare in camera da letto per vedere come stava. Quando la vide in una posizione tutta scomposta quasi le venne da ridere.
Si avvicinò piano piano e notò che la maglietta del pigiama si era sbottonata, ma ciò che la colpì fu la pelle: era segnata da un taglio di cui non vedeva la fine, netto e preciso.
E ce n'era un altro, proprio sulla gola, molto lungo, evidentemente profondo ed irregolare.

- AKANE! – Urlò, in preda al panico. La ragazza si svegliò di soprassalto, guardandola in completa confusione. – Cosa sono quelle ferite?!-


Angolo autrice

Nell'anime non viene specificato, ma presumo che Bruno non ricordi le sue "trasformazioni" in Antinomy, infatti in quelle scene sembra sempre in una specie di trance, quindi ho deciso di implementare questa cosa anche qui.
In ogni caso, ricordo che questa storia si dissocia dall'originale, quindi prendete tutto quel che scrivo per buono. ;)

Hello. Allora, ho tanta roba da dire, ma prima partiamo con quella riguardo a questa storia, che magari è la più interessante: mi fermo per un po'.
No, non per mesi e mesi, tranquilli. Voglio solo finire il nuovo capitolo della mia storia originale perché l'ultimo aggiornamente risale ad inizio luglio, quindi voglio un attimo dare più spazio a Rosemarie, il suo bambino demoniaco, il cocainomane ed il nascondicadaveri.
Poi torno eh, una minipausa farà bene alla creatività. ;)

In cima alle cose off-topic abbiamo che HO UN PORTATILE NUOVO! Sì, mia madre ci ha messo ben due anni a comprarmene uno, ma siamo arrivati ad una conclusione a questa storia. Il mio vecchio andava benissimo, ma era del 2008 e di conseguenza windows 10 lo supportava solo a 32 bit. Lo strazio di non poter installare alcun programma... :)
Poi, ricordate la morte del mio mouse? Ho sistemato anche quello, gli ho cambiato i tasti ed ora è come nuovo. Chef kiss.

Riguardo alle mie fisse, ho finito di leggere il manga di AKIRA, capolavoro cyberpunk dai disegni e la storia assurdi. Ho trovato davvero tantissime somiglianze con 5D's, quindi vi consiglio caldamente di recuperarvi questa perla se vi sono piaciute le tematiche della serie. Quel pazzo di Kaneda è entrato nel mio cuore.
Tra le mie letture recenti c'è anche Berserk. Per anni lo avevo un po' bistrattato a causa di un roleplayer cringissimo che ruolava Gatsu dandogli una spada-pene (NON STO SCHERZANDO), ma poi mia zia mi ha letteralmente obbligata a leggerlo ed ora ci sono infoiata. Grazie.

Ee niente, per oggi ho finito.
Concludo con un ringraziamento speciale(?) all'amministratore di EFP suinogiallo per aver inserito "quasi tutti" tra la lista dei personaggi selezionabili, dato che "un po' tutti" era buggato.

Ciau!

Jigokuko

 

   
 
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