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Autore: Soleil et lune    22/09/2021    0 recensioni
Shun ha da poco compiuto diciotto anni e si appresta ad affrontare l'ultimo anno di liceo. La sua vita povera di eventi, fatta di scuola e compiti, lo porta a sviluppare uno scarso interesse per ciò che gli accade intorno e le continue assenze del fratello contribuiscono a farlo sentire ancor più solo. Questa vita monotona viene però scossa dall'arrivo di Hyoga, un ragazzo più grande di Shun e cliente abituale nel bar in cui lavora per mantenersi. Hyoga è il cosidetto "ragazzaccio", è un motociclista, un amante dell'alcool e del fumo e la cui vita sregolata sembra essere per Shun la chiave per evadere da una vita noiosa e priva di stimoli.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Dragon Shiryu, Pegasus Seiya, Phoenix Ikki
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO AUTRICE: RAGA TRANQUILLI NON MI SONO SCORDATA DE "IL MISTERO DELLA FORESTA DI CHAOS", QUESTO E' SOLO QUALCOSA CHE SCRIVO NEL FRATTEMPO CHE MI INVENTO QUALCOSA PER UN FINALE FIGO, SICCOME DOPO TUTTO IL CASINO CHE HO FATTO PER QUESTA STORIA NON HO INTENZIONE DI ACCONTENTARMI DI UN FINALE SPICCIO :3
BOIIIIIII



 

"Leda sei un caso perso...capisco i logaritmi, che sono argomento nuovo, ma questo è un semplice trinomio caratteristico..." lo rimprovero constatando le sue condizioni, non è messo bene né sulle scomposizioni né sulle equazioni, inoltre non era nemmeno concentrato. "Stai ancora pensando a June vero?" gli chiedo leggermente seccato, lui annuisce con una punta di imbarazzo ma io per tutta risposta gli tiro un pugno leggero in testa e gli dico di concentrarsi, che prima finiamo meglio è. Lui mi guarda e poi si concentra ancora sul quaderno, ma appena facciamo per riprendere sentiamo un tuono e fuori comincia a piovere. "Grande..." sospiro, poi mi alzo dal tavolo e prendo due tazze, metto l'acqua a riscaldarsi e prendo due bustine di thè, ritorno poi a sedermi al tavolo e vedo che qualche cosa Leda l'ha fatta...beh, è già qualcosa. Squilla il telefono, indico a Leda cosa fare dopo e mi avvicino all'apparecchio, alzo la cornetta e mi accorgo, sorpreso, che dall'altra parte c'era Shaina.
"Ti disturbo, Shun?"
"Sono con un mio amico, ma non ti preoccupare. Piuttosto, chi ti ha dato il mio numero?"
"Seiya me l'ha passato dalla rubrica di casa sua, dopo anni aveva ancora il tuo numero"
"Oh...capisco...come posso aiutarti?"
"Ho visto che ci guardavi"
"Si"
"Hai sentito tutto, vero?"
"Mi dispiace, non volevo-"
"Tranquillo, non sono arrabbiata, ti chiederei solo di non dirlo in giro...per Miho più che altro. Vedi, io, Miho e Marin siamo cugine, la nostra famiglia è molto religiosa e se sapessero che Miho ha...avuto un incontro con Seiya, diciamo così, potrebbero non prenderla bene per niente"
"Si, lo capisco perfettamente, tranquilla, non ne avrei fatto parola con nessuno a prescindere siccome tra noi ragazzi è molto difficile che escano argomenti di questo tipo"
"Ti ringrazio"
"Figurati, allora...ci vediamo...in giro?"
"Si, ciao Shun".

La nostra conversazione è breve, torno da Leda e terminiamo l'esercizio, tuttavia entro le nove riusciamo a farli tutti tranne l'ultimo. Mi promette che lo finirà a casa e dopo aver preso le sue cose ed esce, nel frattempo fuori ha smesso di piovere. 

Lo so che non lo finirà.

Apro il frigo, è vuoto, dovrò ordinare da asporto. 

Mentre prendo il telefono per ordinare la pizza noto un messaggio di Seiya: "Hey, ti va di uscire con noi?", ebbene questa è stata la nostra chat:

Seiya: Hey, ti va di uscire con noi?

Shun: Non lo so, non conosco nessuno...

Seiya: Andiamo, stai sempre chiuso in casa!

Shun: Davvero, forse è meglio di no, non ho nemmeno finito di studiare.

Seiya: Perché noi? Dai fatti una doccia, vengo a prenderti io in macchina tra mezz'ora.

Sospiro, nemmeno la balla dei compiti ha retto, forse dovrei dare retta a Leda, ma è anche vero che è molto tempo che non passo una serata tra amici, quindi decido di provarci, anche perché non ho molta scelta. 
Mi lavo, mi metto una t-shirt bianca, leggins neri, scarpe da ginnastica bianche e una giacca di jeans, molto semplice ma carino. 

Scendo di casa, dopo non molto una BMW E92 si ferma sotto il mio portone, ed in quel contesto stona molto siccome siamo circondati da case vecchie e quasi decadenti. Seiya abbassa il finestrino e con fare sornione mi dice: "Monta in macchina Shun, ti ho riservato il posto davanti". Salgo in macchina, dentro oltre me e Seiya ci sono Asher e uno strano ragazzo: ha capelli lunghi e neri e degli occhi azzurri tendenti al verde con un taglio evidentemente orientale. "Shun, ti presento Shiryu, un mio amico, viene a scuola con noi e frequenta il corso di arte", sentendo quel nome ho un raptus: "Aspetta", dico "forse mi ricordo di te, eravamo nello stesso corso di matematica l'anno scorso", il ragazzo orientale sorride ed annuisce:"Ti avevo riconosciuto ma per evitare imbarazzo in caso mi fossi sbagliato non te l'ho chiesto. Spero ci divertiremo insieme, Shun", poi Seiya mette in moto e parte. "Siamo solo noi oggi" disse "domani nel corso di storia americana abbiamo un test e gli altri sono a casa a studiare";
"E voi? '" mi viene spontaneo chiedere ed altrettanto spontanea è la risposta di Seiya quando mi dice: "Shiryu è un secchione come te, domani copieremo da lui" e si gratta sotto il naso. Lo guardo con disapprovazione ma lui mi dà una leggera spinta: "Suvvia Shun", mi dice "stasera voglio che tu ti rilassi, dopotutto chi più di te può stare tranquillo quando a scuola non hai alcun problema?" e ride di gusto. Asher sorride e dice rivolto a Seiya: "Non essere così irruento, potresti spaventarlo" e sogghigna, al che io gli rispondo aggrottando la fronte: "Guarda che solo perché non esco molto non vuol dire che non sappia come girano le cose, anzi, potrei saperlo meglio di voi", "Smettetela ragazzi" dice poi Seiya redarguendoci "stasera ci dobbiamo divertire. Hyoga ha detto di vederci vicino a Central Park, ha detto che sarebbe venuto in moto.

Il mio cuore perde un battito: Hyoga?! Hyoga sarà  lì?! Può essere che Seiya ci abbia sentiti parlare?

Faccio finta di nulla e mi limito a guardare fuori dal finestrino ignorando Jabu che continua a stuzzicarmi. "Seiya, non è venuta Miho?", chiedo poi e il bruno mi risponde: "Miho? Ah sì, viene anche lei", con tono scocciato, allora continuo:"E' la tua ragazza giusto? Perché non è con noi? Devi andare a prenderla?", "In realtà si farà accompagnare da Hyoga" mi risponde con una scrollata di spalle, dicendomi poi di non farmi troppo problemi, perché li incontreremo per strada.

Dopo una decina di minuti ci fermiamo in una strada periferica, siamo quasi in autostrada ed è molto buio, scendiamo dalla macchina e ci mettiamo ad aspettare, poi sentiamo il ronzìo di una moto: sono Hyoga e Miho. Hyoga è vestito con una giacca in pelle nera, una t-shirt bianca, jeans neri e scarpe da ginnastica, ed è davvero bello, Miho invece porta una camicetta rosa, una gonna nera e delle scarpe col tacco bianche. "Seiya!" fa la ragazza con gioia, andando ad abbracciare il fidanzato e posandogli un dolce bacio sulla guancia, Seiya le è quasi totalmente indifferente, il massimo dello slancio affettivo rivolto alla ragazza è un braccio intorno alla vita, nulla più. "Qui vicino fanno degli alcolici spettacolari", dice Asher, indicando a Seiya una stradicciola stretta e con i muri pieni di graffiti. "Non mi piace quella strada..." dice Miho stringendosi al braccio di Seiya e guardandolo con occhi imploranti, ma quello si limita a risponderle: "Suvvia cucciola, non è niente di che, hai cinque uomini a proteggerti! Vero ragazzi?", "Ma certo!" continua Asher strizzando l'occhio all'amico, ma non risulta per niente rassicurante. Insomma, nonostante le lamentele della ragazza finiamo per entrare in quella stradicciola e poi entrare in un pub sulla sinistra. 

Avrei dovuto saperlo, alle undici sono già tutti mezzi ubriachi, gli unici sobri siamo io e Hyoga. Non ci siamo rivolti la parola da quando ci siamo visti, in effetti è imbarazzante, inoltre Hyoga sembra non essersi nemmeno accorto della mia presenza. Mi sto annoiando, la serata è molto peggio del previsto...quasi quasi rimpiango le nottate sui libri, però Hyoga mi lancia uno sguardo. "Ordina qualcosa", mi dice senza nemmeno troppa cortesia, ed io annuisco, anche se un po' irritato. Ci penso su e faccio al bar man: "Una lattina di Sprite...e un Manhattan", dico poi ricordandomi di quel foglietto a righe che mi aveva lasciato al bar; il ragazzo che ci serve mi guarda strano, ma decido di ignorarlo e apro la mia lattina. Hyoga vede il Manhattan e sorride sornione, dicendomi: "Mi stavo giusto chiedendo se te ne fossi ricordato...ad ogni modo immagino che tu non esca abitualmente con Seiya", e guardò la lattina. Mi mostrai infastidito, ma non era del tutto vero. "Non mi va di ubriacarmi se il giorno dopo ho scuola", dico cercando di darmi un'aria responsabile e Hyoga si limita ad annuire, poi torna ad ignorarmi. Mi chiedo se lo faccia apposta, perché mi da fastidio. Mi metto a smanettare sul telefono, guardo i messaggi, la mia pagina Instagram, ma oggettivamente non ho nulla da fare. Hyoga mi mette sotto il naso un bicchiere con della vodka lemon. "Sono russo", spiega "avrei piacere se tu la assaggiassi", "Non mi va" faccio stizzito e riprendendo ad ignorarlo come lui aveva fatto prima con me, ma Hyoga mi gioca un colpo basso e mi toglie la Sprite, dicendomi: "Bevila se non vuoi che Seiya e gli altri ti prendano per il culo fino al diploma".
Lo guardo male, ma non gli fa effetto, allora prendo il bicchiere e mando tutto giù: non mi piace affatto, la gola mi brucia e mi viene da tossire. Hyoga sorride divertito, poi però mi prende per un braccio e mi trascina via dal locale, quando mi lamento fa: "Stai zitto, Seiya ubriaco com'è nemmeno saprà di aver pagato per noi", ed esce. Mi passa il casco e si siede a cavallo della moto, io mi metto dietro di lui e indosso il casco, non sono mai stato su una moto. "Ti porto in un posto tranquillo", mi fa, e si avvia sgommando, avviandosi verso il centro. 

L'aria è fresca, il prato soffice, i grilli cantano una nenia dolcissima...non immaginavo che il parco a quest'ora fosse così pacifico. E' bellissimo, siamo sdraiati sull'erba e stiamo in silenzio, totalmente rilassati. "Ti annoi ancora?", mi fa il biondo sospirando con le labbra ad increspargli un sorriso, io gli rispondo, giusto per piccarlo: "Un po' meno", ma la verità è che mi sento in paradiso; Hyoga sorride e fruga nella sua tasca, prendendo una sigaretta e mettendosi seduto, dopo averla appoggiata sulle labbra la accende e comincia a fumare. "Vuoi?" mi chiede avvicinandomi il pacchetto, ma io faccio cenno di no con la testa. "Come hai conosciuto Seiya?", gli chiedo, e lui mi risponde con semplicità che avevano un amico in comune. "Che tipo è?", continuo a chiedere, allora lui sospira e mi fa: "Se ti dicessi che soffre non mi crederesti, ma è così. Ha una personalità molto infantile, è apatico, totalmente. Per lui un giorno o l'altro non fa differenza, ogni giorno va a scuola, fa il gradasso, poi la sera esce con gli amici e se ha voglia fa sesso con Miho, quella povera ragazza poi è convinta che la ami...ed io non so come dirle la verità", fa una breve pausa e riprende "se solo vedessi come le brillano gli occhi quando si parla di lui, come trema la sua voce quando pronuncia il suo nome...dire che lo adora è restrittivo, quella ragazza è pazza di lui". Non so come rispondergli, perché non conosco nessuno dei due abbastanza a fondo...posso però immaginare che quella relazione non finirà bene. Hyoga nota il mio silenzio e prese a guardarmi, poi sospira: "Scusami...se mi hai chiesto su di lui evidentemente lo conosci meno di me"; "Non fa niente", mormoro con la voce leggermente tremula a causa del suo sguardo tagliente rivolto verso di me "hai ragione, ho notato anche io il suo atteggiamento, però può essere che Miho con il suo amore possa farlo cambiare-", "Un coglione non cambia perché trova la fidanzata", mi zittisce improvvisamente leggermente seccato "queste sono cazzate scritte nei libri d'amore per compiacere orde di ragazzine", e poi guarda dritto davanti a sé facendo un altro tiro. Distolgo lo sguardo, l'aria si fa improvvisamente gelida, poi a fior di labbra mormoro un "Mi dispiace" che viene sentito forse come un sussurro, lui si gira e mi guarda, poi sorride leggermente. Comincio a sentire le palpebre farsi pesanti, la voglia di parlare scompare e lascia dolcemente sonno ad una sensazione ti torpore che lentamente abbraccia le mie membra. Sono così rilassato, così quieto...poi improvvisamente comincio a pensare meno lucidamente, ed ecco il sonno che mi coglie.

Mi sveglio che sono sotto le coperte, candide e pulite, in una stanza dalle mura bianche, i mobili in stile moderno...mi riscuoto dal torpore e...un attimo...questa non è camera mia, dove diamine sono finito?!

 

   
 
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