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Autore: Francyzago77    26/09/2021    6 recensioni
Questa storia nasce come seguito de "La figlia di Georgie". Sono passati diversi anni, quelli che erano bambini sono ormai cresciuti e coltivano sogni, desideri, amori e sentimenti che s'intrecceranno con le vite dei loro genitori.
Dopo più di un anno che era nel cassetto ho deciso di pubblicare questo racconto...consiglio di leggere "Georgie il sequel" e "La figlia di Georgie" dato che questa ne è la prosecuzione.
La maggior parte dei personaggi presenti non mi appartengono, sono di proprietà di Mann Izawa. Questa storia è stata scritta senza fini di lucro.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Maria Dangering, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina successiva Eric e Maria arrivarono presto a casa di Georgie.
-Ascolta Sophie – disse il ragazzo alla cugina dopo essere entrato nella sua stanza – parlerò con tuo padre e cercherò di convincerlo ad annullare il matrimonio. Ho tutta la giornata disponibile, lui andrà dal prete soltanto stasera.
Abel infatti doveva andare al porto, all’ufficio dell’ingegnere, Eric aveva espresso il desiderio di condurre Daisy a vedere le navi e quindi sarebbero partiti insieme. 
Georgie sarebbe andata con loro.
-Voglio ci sia anche tu – le aveva detto suo marito – quando proporrò al prete di anticipare le nozze.
Erano pronti per la partenza, Abel, avendo sistemato del materiale sul carro, stava preparando il cavallo, Eric e Daisy si avvicinarono.   
-Faremo prima un giro sulla spiaggia – annunciò Abel che poi rivolgendosi alla ragazza disse – ti piacerà quella parte di mare.
Sophie era nel cortile e osservava tutto ciò che accadeva.
-Tranquilla – le sorrise Eric – tuo padre è sereno, riuscirò nel mio intento!
E le diede un buffetto sulla guancia.
-Tu sei molto innamorato di Daisy? – domandò inaspettatamente Sophie. 
-Certo – rispose con convinzione lui – perché me lo chiedi?
Lei, ancora scossa da ciò che aveva visto la notte scorsa, sussurrò:
-Perché ti voglio bene.
Poi andò da sua madre.
-Mamma – iniziò – io non sposerò Peter, piuttosto scappo di casa.
-Sophie troveremo una soluzione – affermò Georgie – Eric proverà a parlare con tuo padre e anch’io cercherò di farlo ragionare.
Negli occhi di sua figlia la donna rivedeva l’ardore che aveva provato lei, tanti anni fa, per Lowell.
I quattro partirono al più presto, Sophie, rimasta a casa con Maria si sentiva come un uccellino in gabbia, era tesa e preoccupata.
-Scommetto – chiese alla zia – che è stato papà a farti venire qui stamattina. Devi farmi da guardiano?
-Ma che dici Sophie! – esclamò Maria risentita – Lo sai che quando non c’è scuola vengo ad aiutare tua madre se lei ha da fare fuori.
La ragazza accettò quella risposta ma non ci credette fino in fondo, si sentiva controllata come un prigioniero.
Maria allora le si avvicinò dicendole con dolcezza:
-Ascolta Sophie, mi dispiace per tutto quello che è accaduto. Comprendo le preoccupazioni di Abel e credo tu abbia sbagliato ad accettare la proposta di Peter se non ne eri sicura. Vedrai che tutto si risolverà per il meglio! 
Fece una pausa, prese le mani della nipote e le disse poi con tutto il cuore:
-Per quanto riguarda quel ragazzo, Percy, non sarò io a rimproverarti. Ti sei innamorata di lui appena lo hai visto, la stessa cosa successe a me con Arthur, quanto ti capisco Sophie!
Quelle parole risollevarono la ragazza che, finalmente sorridente, disse a Maria:
-Allora mi capisci, comprendi i miei sentimenti?
Maria strinse a sé Sophie e le confidò:
-Anche se le circostanze erano tristi e drammatiche ed io ero una ragazzina viziata e ingenua, ti comprendo benissimo.
Le scese qualche lacrima, Sophie, ignorando tutta la storia, le domandò:
-Zia perché sei triste? Se eri innamorata …
-Cara – continuò Maria – l’amore è volere il bene dell’altra persona. Se è necessario devi anche saper lasciarla andare. Se poi è destino che deve star con te, vi ritroverete comunque.
-E tu e zio Arthur – affermò Sophie – vi siete rincontrati qui in Australia.
Maria annuì, la nipote le domandò:
-E mamma e Lowell perché si lasciarono?
-Lui era malato seriamente – rispose la donna – e Georgie non aveva il denaro per curarlo. Lo riportò da Elise, la sua fidanzata ufficiale, che proveniva da una ricca famiglia, era infatti mia cugina. Ma Georgie era destinata ad Abel, ne sono convinta. 
Sophie aveva ascoltato con interesse, non conosceva tutti i dettagli della storia a Londra della sua famiglia e non fece ulteriori domande perché sapeva che Maria non ne parlava volentieri.
Di Lowell però era curiosa e si chiedeva perché sua madre non lo avesse mai menzionato in sua presenza.
Assorta nei suoi pensieri non si accorse del nitrito di un cavallo che annunciava l’arrivo di qualcuno.
Fu Maria che, scostata la tendina dalla finestra, esclamò:
-C’è un tizio al cancello, non so chi sia!
Allora Sophie si affacciò e, con suo stupore, vide Percy appoggiato alla staccionata.
-Zia, è Percy! – gridò piena di gioia – Devo andargli incontro, è venuto da me!
Corse da lui, Maria non le impedì di raggiungerlo.
-Percy – lo salutò aprendo il cancello – come hai saputo dove abito?
-L’ho chiesto ad Olivya – rispose dopo averle baciato le labbra – vedi che non ho paura di venire a conoscere tuo padre?
Sophie s’intristì pensando alla sera precedente.
-Mio padre non è qui – disse – sono con mia zia.
Poi scoppiò in lacrime.
Percy l’abbracciò e le chiese delicatamente:
-Che ti succede, principessa?
-Devo raccontarti ciò che è accaduto l’altra sera – rispose lei. 
-Andiamo a fare un giro a cavallo – le propose Percy – può distrarti, poi mi dirai tutto.
-Se torna mio padre e non mi trova mi chiuderà veramente in convento! – esclamò Sophie intimorita.
Il ragazzo scoppiò a ridere e aggiunse:
-Non so cosa ti sia successo ma io ero venuto per invitarti ad uscire. Avrei tranquillamente affrontato tuo padre.
Sophie sapeva che era meglio non andare ma a quegli occhi e a quelle labbra proprio non riusciva a resistere.
Corse un attimo in casa per avvisare Maria.
-Zia – le annunciò – io vado con Percy, tornerò prima di sera non preoccuparti!
-Ma Sophie – le disse allibita Maria – cosa dirò ad Abel se non ti vedrà in casa?
-Oh non farò tardi – rispose di fretta – stai tranquilla! Quando rincaserò lui ancora non sarà ritornato.
-No, non andare – la supplicò Maria seguendola sino alla porta.
-Invece voglio andare – replicò la giovane – voglio stare con Percy.
Corse via per salire sul suo cavallo.
-Quella ragazza – pensò Maria vedendoli andar via insieme – si caccerà in un mare di guai!
Non sapeva che ben presto un’altra enorme tempesta si stava per abbattere sulle loro famiglie.
 
 
   
 
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