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Autore: LadyNorin    28/09/2021    1 recensioni
John Watson si era allontanato quanto più possibile da Baker Street. La decisione che lo aveva spinto a fare le valigie era molto semplice: Sherlock Holmes.
Dopo la morte di sua moglie Mary, John decide di allontanarsi da coloro che lo hanno fatto soffrire e iniziare una nuova vita. Ma forse il destino prende le sue decisioni, e nemmeno un uomo razionale come John può contrastarle.
Genere: Angst, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Rosamund Mary Watson, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 36:





***


Lestrade era rimasto in città ad aspettare che John finisse il suo lavoro allo studio medico. Si assicurò che fosse tutto chiuso, e di vederlo uscire dall’edificio, prima di scendere dall’auto di servizio, che era stata parcheggiata a bordo strada del lato opposto. Non aveva alcun segno riconoscibile della polizia.
Il detective richiuse la portiera e attraversò. Era tutto tranquillo, non c’erano nemmeno persone il giro.
John aveva infilato la chiave nella toppa, per chiuderla, e non si era nemmeno accorto che qualcuno gli stava sopraggiungendo alle spalle.
E perché avrebbe dovuto, era tranquillo e convinto che nessuno che lo potesse conoscere dal suo passato, lo stesse tenendo d’occhio da tutto il giorno.
John Watson.” sentendosi chiamare con il proprio nome di origine, John sobbalzò, e il mazzo di chiavi che teneva in mano, cadde a terra, sull’asfalto del marciapiedi. Il dottore fece un mezzo giro su se stesso.
Che ci fai tu qui?”



Quando arrivarono alla dimora in campagna degli Holmes, ormai aveva fatto buio. Ci avevano messo meno di cinque ore ad arrivare, grazie alle sirene spiegate sul tettuccio dell’auto di Lestrade.
John si era seduto al posto del passeggero. Stava con la schiena dritta e rigida, lo sguardo fisso davanti a se.
Aveva chiesto solo della bambina e di Sherlock, e Lestrade gli aveva risposto che stavano bene e gli avrebbe trovati se fosse andato con lui senza protestare, così si era rassegnato.
Non che avesse chissà che da chiedere al suo vecchio amico detective di Scotland Yard. O meglio, di cose da dirsi ne avevano e come, dopo il modo in cui aveva portato via Sherlock ed erano spariti, ma immaginava che l’amico in quel momento fosse troppo infuriato per poterci parlare in modo, appunto, amichevole.
Quindi il lungo viaggio si svolse in totale silenzio, con solo il suono acuto della sirena e il motore che rombava a causa della forte velocità, a fare da colonna sonora a quel viaggio imbarazzante.

La famiglia Holmes era solita cenare alle diciannove in punto, quindi tutta la tavola era stata preparata alla perfezione.
Sei davvero un aiutante formidabile.” si complimentò la padrona di casa, con la nipote appena acquisita.
Rosie nel frattempo era salita in piedi su di una sedia per sistemare un bicchiere, e aveva ridacchiato per quel complimento.
Di sicuro più di questi tre nullafacenti.”
Ti sento.” aveva risposto il signor Holmes, molto contrariato da quell’affermazione poco lusinghiera.
Invece di sentirmi, perché non ti alzi da quella poltrona e non mi aiuti?” questo aveva dato il via ad un battibecco. Uno dei tanti.
Ormai i due fratelli ne erano ampiamente abituati. Sherlock si alzò dalla poltrona per andare dalla bambina. La abbracciò forte.
Stai bene?” si sentiva tremendamente in ansia a causa di tutta questa situazione. Stava succedendo tutto così in fretta, e lei era così piccola. Era terrorizzato che potesse avere qualche specie di trauma dovuto a tutto quel trambusto. Essere portata via da casa in quel modo, sapere di avere una famiglia allargata. Erano sempre e solo stati loro tre e la casa sulla spiaggia.
Rosie ridacchiò.
E’ bello qui! Ma nonno e nonna stanno litigando.”
Sherlock la accarezzò sulla testa bionda.
No stanno solo discutendo. E’ il loro modo di fare. Non sono arrabbiati.”
Ohhh. Gli adulti sono proprio strani.”
Questa volta fu Sherlock a ridere.
Vuoi scendere?”
La bambina annuì, così la strinse tra le braccia. Lei gli si aggrappò al collo. Proprio in quel momento qualcuno bussò con alcuni colpi secchi, al portone di casa.
Vado io! Sia mai che qualcuno qui non si sforzi troppo…” la signora Holmes si allontanò borbottando , e il signor Holmes roteò gli occhi al soffitto, portandosi il giornale fino a coprirli del tutto la faccia.
Greg Lestrade! Sei davvero tu!”
Buona sera signora Holmes. E’ da un po’ che non ci si vede.”
Si e di chi è la colpa? Mi pare di averti invitato a pranzo la domenica, più di una volta.”
Ha ragione signora Holmes, sono un pessimo uomo. Ma sa sono sempre così impegnato con il lavoro, gli omicidi non conoscono orari. Se solo gli assassini si prendessero un fine settimana libero ogni tanto.”
La signora Holmes rise e invitò ad entrare il detective, che aveva tolto il berretto e lo stava scrollando sull’uscio. Il suo impermeabile era imperlato di gocce luccicanti, segno che doveva aver iniziato a piovere.
John!”
Sherlock aveva letteralmente sobbalzato. Il cuore aveva preso a martellare furioso nel petto non appena aveva visto sbucare dall’ombra quella più che familiare chioma di capelli biondi. Si sentiva così confuso. Come avrebbe dovuto reagire? Una parte di se moriva dalla smania di andargli incontro e baciarlo, anche lì davanti a tutti, ma la parte razionale assolutamente glielo stava vietando. Guai se si fosse azzardato a fare solo un passo. Erano già stati abbastanza al centro dell’attenzione, ed era stato già abbastanza difficile dover fare tutte quelle rivelazioni. Così si limitò a reprimere tutto e tenere i piedi ben saldi, immobili, piantati nell’esatto punto in cui si trovava.
Papà!” Rosie prese a dimenarsi come un pesce appena tirato fuori dall’acqua, quindi fu costretto a metterla a terra. La bambina subito corse tra le braccia di John, che la strinse a se cullandola dolcemente.
Mi sei mancata. Stai bene?”
Oh John non sai quanto sono contenta di vederti.” Rosie non ebbe modo di rispondere perché la signora Holmes era sopraggiunta e stava abbracciando entrambi.
Anche io signora Holmes, sono contento di vederla.”
Quale signora Holmes! Chiamami mamma, come fanno questi due testoni. Sempre che tu voglia ovviamente.”
John parve visibilmente confuso, non riusciva a capire cosa stesse accadendo.
Pensare che quella mattina si era svegliato sicuro che sarebbe stata una giornata come un'altra, che a fine lavoro se ne sarebbe tornato a casa dalla sua famiglia e avrebbe passato la serata a… Beh l’unico termine che gli veniva in mente era, ‘gingillarsi’, con Sherlock. Invece alla chiusura dello studio medico si era trovato davanti Greg, che senza alcuna spiegazione lo aveva praticamente sequestrato, e a quanto pareva portato a casa degli Holmes, dove aveva già trovato sua figlia, che non aveva la più pallida idea di come fosse arrivata lì prima di lui.
Cercò Sherlock con lo sguardo, ma trovò solo la solita espressione di cipiglio di Mycroft, che lo fissava come se fosse il suo nemico giurato. Cosa che probabilmente nella testa di Mycroft Holmes, era.
L’uomo seduto sulla poltrona accanto invece, non aveva tolto l’attenzione dal giornale che stava leggendo, e che lo copriva per quasi metà del corpo, ne dedusse che doveva essere il signor Holmes. Però di Holmes ne mancava uno, il più importante. Iniziò a prendergli il panico, dov’era Sherlock?
Voi due avete un sacco di cose da spiegare.” la voce della signora Holmes lo distrasse da quel turbamento interiore.
Come scusi?”
Mi devi dare del tu, ora siamo di famiglia no?”
John sgranò gli occhi.
In-in che senso?”
Sherlock ci ha detto tutto.” lo disse con un grande sorriso.
Quindi Sherlock era lì. Prese a girarsi da una parte all’altra.
Ciao John.” quel tono basso e vellutato lo conosceva fin troppo bene, esalò un sospiro di sollievo, come se avesse nuotato sott’acqua fino a quel momento e fosse riuscito a tornare in superficie a respirare.
Ah sei qui. Ma mi spieghi che sta succedendo.”
Non chiederlo a me.” nel dirlo indicò Mycroft, che fissò John con un occhiata sostenuta.
Si, ora si spiega tutto… Quindi ci ha trovati. Come?”
Te lo spiego dopo.”
John capì che era meglio non insistere.”
Venite, siete arrivati giusto in tempo per la cena. La mia nuova efficientissima aiutante mi ha dato una mano, non è vero tesoro?”
Si!”
La signora Holmes praticamente prese Rosie dalle braccia di John, senza troppi complimenti.
Vieni tesoro andiamo a prendere i piatti da aggiungere per il tuo papà e il suo amico.”
Ma veramente noi dovremmo andare…”
La donna si voltò verso Greg, che aveva osato contestare il suo invito a cena, ma a quanto parve bastò quello sguardo intransigente perché il detective si arrese immediatamente.
Si sfilò il soprabito ed andò ad appenderlo insieme agli altri, all’ingresso.
Tu stai bene?” chiese John a Sherlock, senza nascondere un tono preoccupato.
Sherlock mise una mano sul braccio del suo dottore, in un gesto affettuoso. “Potrei stare meglio, ma non mi lamento. Almeno ora sei qui.”
Già. Ero preoccupato a morte per voi due.”
John non riusciva proprio a stare più del dovuto lontano a Sherlock e Rosie, e tutte quelle ore passate senza sapere cosa fosse successo loro, lo avevano fatto impazzire.
Voi due, cosa state complottando? Non starete progettando un'altra fuga spero, perché non vi toglierò più gli occhi di dosso.” disse Greg, masticando un pezzo di pane con spalmato sopra qualcosa.
Per favore, intendi come l’ultima volta? Perché potremmo prendere quella porta e tu non potresti fare proprio nulla per fermarci.”
Sei diventato molto più simpatico di prima, lo sai Sherlock?”
L’unico motivo per cui sei qui Greg, è perché ti ho coinvolto io.” si era aggiunto anche Mycroft alla conversazione.
Certo, ti servivano le mie risorse.”
Ma quali risorse. Hai presente con chi stai parlando?”
Purtroppo si.”
Avanti voi quattro, a tavola!”
Ovviamente la signora Holmes aveva interrotto la conversazione, e a meno che non avessero voluto incappare nelle sue ire, era meglio fare come gli era stato detto, così si unirono alla tavola. Stavano un po’ stretti e Rosie era stata sistemata accanto alla signora Holmes, con grande disappunto di John, ma non aveva potuto farci nulla.
Mi spieghi perché tua madre ha sequestrato Rosie?” lo disse all’orecchio di Sherlock, cercando di parlare il più piano possibile.
Uhm…”
Ho capito, me lo dici dopo.” concluse John, strappando un pezzo di pane con un gesto di stizza.

La cena passò in serenità, parlando del più e del meno. Tutti i commensali avevano i loro argomenti da evitare. Niente riferimenti al perché John e Sherlock fossero spariti per quasi tre anni, o al motivo del perché lo avessero fatto. Ne tanto meno a quello che gli aveva resi una coppia ufficiale.
Finita la cena tutti erano andati a fare altro, la signora Holmes si era messa a lavare i piatti, con l’aiuto di Rosie, che era stata sistemata in piedi su di una delle sedie della tavola da pranzo. John, Sherlock e Mycroft si erano messi a parlare fitto in un angolo, e il signor Holmes al solito, seduto sulla sua poltrona, solo che questa volta stava leggendo un grosso tomo scritto in cirillico, mentre sorseggiava mezzo bicchiere di Whiskey.
Sentite, lo so che mi state nascondendo qualcosa.”
Lestrade, sentendosi escluso dal gruppo, si era intromesso nella conversazione decisamente privata dei tre.
Non hai niente di meglio da fare Greg?” lo aveva bacchettato, il più grande dei fratelli Holmes.
Voglio sapere cosa state tramando e non ho intenzione di lasciar perdere.”
Mycroft sbuffò spazientito.
Tu non centri niente con questa conversazione, sono cose di famiglia.”
Mi devo essere perso la notizia, da quando John sarebbe un Holmes?”
Mycroft guardò verso Sherlock, che pareva disperato.
E tu sei il detective più perspicace di tutta Scotland Yard, mi domando come abbia fatto l’Inghilterra a non affondare.”
John sembrava particolarmente interdetto, e Sherlock troppo nel panico per essere di un qualunque aiuto.
Il volto di Mycroft si trasformò in una maschera di marmo.
Io non devo insegnarti a fare il tuo dannato lavoro, non sono Sherlock.”
Oh ma per favore! Litigate come una vecchia coppia di sposi!” John aveva sbottato, e Sherlock in tutta risposta si era messo a ridacchiare, visto la faccia del fratello maggiore, che aveva sbiancato, e quella di Lastrade lasciava ben trasparire tutta la sua voglia di scomparire in quel momento.
Vado a vedere Rosie.” il dottore colse l’occasione per defilarsi.
Sherlock prendi il cappotto, la strada per tornare a Londra è lunga.”
Ma Rosie…”
Ci sta pensando John mi pare.”
Io non mi muovo senza di loro.”
Non fare il bambino.”
No! E tu vedi di finirla di sminuirlo! Non vado da nessuna parte senza John e Rosie.” Sherlock stava cercando di buttare giù tutto il disagio che provava in quel momento. Era stato strappato da casa sua, da John, ed era stato costretto a rivelare cose che non voleva. Era ritornato in modo brutale a quella vita che aveva abbandonato. Quelli con John e Rosie alla casa sulla scogliera, erano stati gli anni migliori di tutta la sua vita, e ora gli era stato strappato tutto, e volevano costringerlo a rivangare il passato, che con tanta fatica aveva chiuso in un cassetto, per poi liberarsi della chiave.
Mycroft si limitò a fissarlo, senza aggiungere altro.
Raccatta le tue cose Lestrade, c’è ne andiamo.”
Come ve ne andate.” era sopraggiunta la signora Holmes, dopo aver finito di sistemare la cucina.
Si, dobbiamo tornare in città.”
Ma come, ormai è tardi, restate qui almeno per stanotte.”
Non è possibile madre, e poi non ci stiamo tutti.”
Ma si che ci state, il posto lo troviamo.”
Non penso, e ho delle cose da fare. Lavoro. Lo sai.”
Oh. Sempre e solo lavoro tu.”
John era arrivato tenendo Rosie in braccio, che era impegnata a raccontargli per filo e per segno quello che aveva fatto insieme alla signora Holmes.
Vado a scaldare la macchina. Signora Holmes” Lestrade aveva salutato la donna con un baciamano. Lei aveva ridacchiato e dato un buffetto affettuoso sulla spalla del detective.
Sei sempre la solita vecchia volpe Greg Lestrade.”
Lui aveva sorriso molto soddisfatto di quel complimento, ed era uscito di casa dopo aver recuperato cappello ed impermeabile. Un vecchio trench beige, lungo fino a sotto il ginocchio.
Papà dove andiamo ora?” chiese la bambina a John.
Credo tua madre abbia ragione, dobbiamo restare, almeno per la notte.”
Bel tentativo Watson.”
Mycroft! Non ti ho allevato per essere così insensibile.” ora la signora Holmes era tornata con quel solito sguardo severo, e che non lasciava adito a repliche di alcun genere.
Veramente madre… Questa volta devo insistere.”
Mycroft Holmes doveva sempre avere l’ultima parola, di avere ragione, e che gli altri facessero quello che lui diceva loro, ma non aveva fatto i conti con sua madre.
Non osare replicare! Sul serio signorino questo tuo atteggiamento mi sta facendo perdere la pazienza, non costringermi a buttarti fuori di casa, perché lo farò, e lo sai molto bene.” sventolò un dito indice davanti agli occhi del figlio primogenito.
Che cosa pretendi che faccia madre? E’ lavoro! Devono venire con me.”
Puoi benissimo dire al tuo lavoro che io ti ho detto che il benessere della mia adorata nipotina viene prima di qualsiasi cosa e non me ne fregherebbe niente nemmeno se venisse a protestare la regina in persona!”
Madre!”
E finiscila di lamentarti!”
Signora Holmes…” di nuovo fu John, che si sentiva in dovere di fare tra paciere tra gli animi focosi degli Holmes. Non tanto perché gli fregasse qualcosa di Mycroft, ma si preoccupava che sua figlia non assistesse a certe scene.
Si tesoro?”
Lei è davvero gentile.”
Lei? Perché mi stai dando del lei? Cosa sono l’impiegata delle poste? Devi darmi del tu.” la signora Holmes non riusciva a nascondere tutta la sua gioia.
Ehm… Si, grazie.”
Non cambia comunque la questione.” Mycroft era molto stizzito da tutta la situazione.
La signora Holmes stava sul serio per perdere la pazienza, le guance le si erano tutte imporporate. Poi sembrò illuminarsi, come i classici cartoni, quando qualcuno aveva un'idea e gli si illuminava la lampadina sopra la testa.
E se Rosie restasse qui? Che ne dici tesoro, ti andrebbe?” lo disse parlando direttamente alla bambina.
Si!”
Davvero? Ti piacerebbe?”
Si voglio restare qui!” dal tono di voce Rosie sembrava davvero eccitata all’idea, ma John non ne era poi così convinto. Non l’aveva mai lasciata dormire da altre parti, nemmeno dagli amichetti dell’asilo. Infatti non poté fare a meno di nascondere preoccupazione, e il viso di Sherlock non era da meno, apprensione allo stato puro.
Non… Non credo sia il caso.”
La signora Holmes rivolse le sue attenzioni al figlio minore.
E perché mai? Un momento, ho capito. Ansia da separazione.” lo disse quasi con una nota di soddisfazione. D’altronde sapeva capire le persone molto bene, figurarsi i suoi stessi figli, quando per chiunque altro erano un enigma irrisolvibile. A lei bastava un occhiata per capire cosa passasse per le loro teste. E Mycroft era molto più difficile da leggere di Sherlock, non che Sherlock fosse una passeggiata.
Starà benissimo qui, dormirà nella tua vecchia stanza.”
Papà ha una stanza?”
La signora Holmes parve illuminarsi ancora di più a quelle parole, sembrava quasi riflettere di luce propria e si era aperta in un'espressione di sorpresa.
Ma certo amore mio la vuoi vedere?” quasi la strappò dalle braccia di John.
E’ da tantissimi anni che non ci dorme, ma non ho cambiato nulla. La pulisco soltanto.”
In effetti John era molto incuriosito. Aveva una vaga memoria della stanza che Sherlock usava da bambino. Quindi non poté fare a meno di seguire le due.
Sherlock ovviamente si unì al gruppo.
Oh ma per favore.” Mycroft ovviamente non poteva esimersi dal lamentarsi ed esternare la sua disapprovazione.
Sai che il tuo papà era appassionato di modellini e soldatini di piombo?”
Davvero?”
Si.”
Bello!”
La signora Holmes ridacchiò.
Si, ne ha una bella collezione. Soprattutto soldatini. Ha avuto sempre una certa preferenza per quelli.”
Ma davvero, hai sempre avuto preferenza per i soldatini?” John sottolineò quel commento, e Sherlock cambiò diverse tonalità di rosso.
John si complimentò con se stesso per essere riuscito a farlo imbarazzare.
Sono solo soldatini di guerre storiche.” ci tenne a puntualizzare Sherlock, non appena fu riuscito a scacciare tutto l’imbarazzo per quella situazione.
Sempre soldati sono. E io che pensavo avessi un debole per i dottori.”
Questa volta anche le orecchie di Sherlock divennero rosse.
Il dottore pensò che doveva farlo più spesso perché era impagabile vederlo in quello stato.
La stanza di Sherlock non era particolarmente enorme. C’era un letto singolo contro il muro, e mobili in legno. Il materasso era stato coperto con un copriletto di lana, e il resto era perfettamente esposto. Libri, modellini, e i famosi soldatini. Tutti perfettamente ordinati. Anche se si vedeva il trascorrere del tempo. I colori non erano più sgargianti come una volta, e avevano assunto quella patina di vecchiaia inevitabile.
Rosie, che era tremendamente curiosa per natura, non poté fare a meno di correre ad ispezionare tutte quelle cose, che per lei erano nuove.
Ti piace tesoro?”
Non è come la mia. Ho tante cose appese.”
Davvero? E cosa ti piace?”
Il verde!”
Il verde? Insolito colore.”
Il verde è bello.”
Si il colore preferito di Rosie era il verde, anche se ne aveva molti altri, come ad esempio il lilla e tutte le sue sfumature, il viola, e anche l’azzurro, ma decisamente non il rosa. Quando era cresciuta abbastanza, e avevano dovuto adattare la stanza ad una bambina di due anni con le idee molto chiare, il rosa era stato assolutamente bandito.
Sei così perspicace.” la signora Holmes lo disse con una certa fierezza, passando una mano sui capelli della bambina, che nel frattempo aveva tirato fuori alcune cose da delle scatole in basso.
Rosie, no, non mettere in disordine.”
La bambina parve molto dispiaciuta da quel rimprovero.
No può fare quello che vuole, è tutto suo ora.”
John si voltò quasi sconvolto verso Sherlock.
Ma… Sei sicuro?”
Certo che lo sono.”
Anche Rosie parve estremamente felice della notizia e corse ad abbracciare le gambe di Sherlock.
Grazie!”
P-prego… Figurati.”
Ancora dopo anni il detective non era abituato a certe genuine dimostrazioni di affetto e gratitudine.
Però non devi fare troppo disordine e non rompere nulla, capito?” aggiunse John serio.
No che non rompo niente!”
Allora sei sicura di voler restare a dormire qui?”
Sì papà!”
John si inginocchiò per permettere alla figlia di abbracciarlo, che corse subito a stringergli le braccia al collo.
Ti voglio bene, mi mancherai tantissimo.”
Anche tu papà! Ma starò bene con la nonna.”
John la strinse più forte a se.
In fondo era molto felice che avesse trovato una famiglia che la accogliesse a braccia aperte, quella che lui non aveva mai avuto. La sua famiglia disfunzionale e assolutamente inadeguata.
Lei avrebbe avuto una vita migliore. Dei, a quanto pare, nonni affettuosi, e magari forse, anche qualche zio e zia acquisito. E poi c’erano loro due. I suoi genitori. Che l’avrebbero amata sempre, per sempre. Ed era sicuro nella maniera più assoluta che anche Sherlock provasse gli stessi sentimenti. Nonostante si ritenesse una persona senza empatia, l’aveva amata dal primo momento. Il rapporto che ora avevano quei due era indissolubile, e John ne rimaneva spesso e volentieri stupito, particolarmente legato da veri sentimenti di padre/figlia, nonostante non avessero lo stesso sangue.
Ma d’altronde il sangue conta davvero poco quando si tratta di famiglia.
Anche Sherlock ovviamente si inginocchiò per poter abbracciare Rosie, la strinse tra le braccia.
Ti voglio bene.”
Anche io!”
Il detective, a malincuore sciolse l’abbraccio e tornò in piedi.
Se c’è qualunque cosa che non va, ci devi chiamare. A qualunque ora.”
Senti ragazzino, ho cresciuto due figli mentre finivo l’università e lavoravo, con chi pensi di star parlando? Starà benissimo e ci divertiremo, vero principessa?”
Si!” Rosie alzò le braccia, entusiasta di tutta quella faccenda. Per lei ovviamente era tutta un avventura, una scoperta dopo l’altra, tutte quelle novità e ancora la giornata non era nemmeno finita.
Allora noi possiamo andare.”
John salutò Rosie un'ultima volta e fece per allontanarsi lungo il corridoio, ma poi si voltò quando sentì che mancava una presenza al suo fianco.
Sherlock era rimasto indietro, e si era fermato. Testa bassa e occhi puntati a terra.
Sherlock?”
Non posso…” lo disse così piano che John pensò di esserselo immaginato.
Come?”
Non… Voglio farlo.”
Ovviamente gli era bastato sentire quelle semplici parole per capire. Corse subito da lui.
Ehi ehi. Che succede.”
Non voglio fare quello che mio fratello e Lestrade si aspettano. Quel capitolo è chiuso. Voglio tornare a casa nostra.”
John lo abbracciò.
Mi dispiace. Vorrei davvero poter far qualcosa, ma temo non abbiamo scelta.”
Si invece, c’è l’abbiamo. Scappiamo come abbiamo già fatto.”
Sherlock… Non si può scappare per sempre.”
E chi lo dice? Non parlerò comunque! E non possono costringermi!”
A John sembrava di essere tornato indietro di tre anni, tutta la fatica che aveva fatto per fargli tirare fuori quello che era successo a Sherlock il quel parcheggio.
Ma tu devi. Devi toglierti questo peso.”
Me lo sono già tolto! Quando l’ho detto a te. Se lo confesso poi tutti sapranno quello che è successo, lo saprà tutta la dannata città! Ci sarà un dannato processo pubblico! Anche i miei genitori… si coprì il volto con le mani. -Non posso… Non c’è la faccio.”
John lo strinse ancora di più.
Io sono qui con te. Lo sarò sempre, qualunque cosa accada, e anche Rosie. E sono sicuro anche la tua famiglia.”
No…- lo disse come una specie di lamento, un miagolio strozzato. -Non voglio che lo sappiano. Ti prego aiutami.”
Gli si spezzava il cuore vederlo in quello stato e non poter fare assolutamente nulla per aiutarlo.



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Note d’autrice:


Sono una persona molto brutta e cattiva, che mette le date e poi non le rispetta. Chiedo venia per aver saltato settimana scorsa, ma ho avuto un po’ da fare e martedì non ero a casa, quindi ho preferito direttamente aspettare il martedì dopo.
Però, per farmi perdonare, ho messo delle cosette nuove. Come ben ve ne sarete accorti, c’è un banner per la storia! Se state pensando che è brutto come poche cose pensate bene perché l’ho fatto da io. Una volta sapevo fare roba molto più bella ma sarà da tipo 10 anni che non tocco un programma di grafica, vi dovete accontentare.

La seconda sorpresa per farmi perdonare è questa!

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E giustamente, “e che cavolo è?”
Bene, vi avevo detto che stavo lavorano a qualcosa… che uscirà più avanti… Ecco.
Però tengo la bocca cucita su cosa sarà.

Ringraziamenti: ringrazio i nuovi arrivati e chi ha deciso di inserire questa storia tra le seguite e le preferite.

Sono sia su Instagram che su Facebook per news e quant’altro:

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