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Autore: Nuage_Rose    07/10/2021    2 recensioni
Dal primo capitolo:
"I suoi denti stridono, una strana sensazione prende strada nel suo cuore: gelosia e invidia. Non capisce nemmeno perché. Adrien non è abituato a questi sentimenti. Eppure ci sono, stanno per scoppiare dentro di lui. Vede Luka avvicinarsi alle labbra scarlatte di Marinette ed allora non ne può più: le sue mani si chiudono a pugno e si alza, spiazzando Kagami."
SPOILER!: Ambientata dopo il film Miraculous World: New York - Eroi Uniti
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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5. My Lady

                       
Kagami solleva la tazzina di porcellana bianca decorata con dei fiori di ciliegio e beve un sorso di tè, ricapitolando mentalmente quello che Adrien le ha appena detto. Sospira, ma non è sorpresa delle parole del suo ora ex ragazzo. “Ti ringrazio per la tua sincerità, Adrien” dice la mora, appoggiando la tazzina nel piattino coordinato.
Adrien è seduto dall’altra parte del tavolino di quel caffè in cui si sono dati appuntamento per parlare di quello che sta accadendo tra loro.
“Avevo notato che il tuo comportamento era diventato più strano del solito, prima almeno ti limitavi solo a sparire nel nulla ogni tanto… ma negli ultimi tempi, nemmeno i tuoi baci restavano con me… Se non lo avessi fatto tu, avrei chiesto io di parlarne.” Adrien sospira, a disagio: gli dispiace ferire Kagami che, oltre ad essere stata una perfetta fidanzata, è stata anche una amica eccezionale.
Alza lo sguardo e le dice, reggendo la tazza fumante tra le mani: “Non sono stato il ragazzo che meriti. Mi dispiace davvero, ma se c’è una cosa che tu mi hai insegnato è che bisogna imparare ad essere sinceri con sé stessi, anche a costo di essere egoisti. Ti devo tanto, Kagami, spero che almeno riusciremo ad essere ancora amici.”
Un sorriso tirato si dipinge sul volto della ragazza, che incrocia le mani in grembo: “Anche io ti ringrazio per essere stato un ottimo amico, il mio migliore amico… ma non nego che avrei voluto di più. Ora ho bisogno di tempo e di spazio, spero che tu capisca.” Adrien si limita ad annuire, abbassando lo sguardo mentre un ultimo sbuffo di calore lascia la sua tazza.

Oggi è sabato. Marinette non vede Adrien da quella volta che si è presentato in pasticceria a farle quelle domande che le hanno scombussolato la mente ed il cuore. Sa che oggi lo vedrà, con quel completo appositamente pensato per lui proprio da lei in persona. Si domanda se vorrà parlarle, mentre si mette nei posti a sedere riservati agli aspiranti stilisti in lizza per la scuola Agreste.
Nota che, accanto al padre di Adrien, è seduta la madre di Chloè: parlano animatamente, a bassa voce. “Marinette!” Luka è arrivato, il posto a sedere accanto a lei è riservato a lui: nonostante al ragazzo non importi molto della moda, è venuto a fare il tifo per lei e a tranquillizzarla. Sa che la sua ragazza è molto nervosa per questo evento, ha lavorato sodo e spera tanto di poter entrare in questa scuola di moda.
Le luci si spengono ed i riflettori illuminano la passerella. Modelli femminili e maschili sfilano, i vestiti vengono accuratamente giudicati dai due stilisti affermati e presenti. Marinette li guarda con nervosismo, notando il loro continuo parlottare ogni volta che si presentava un nuovo capo.
Luka le si avvicina ancora di più e le sussurra: “Stai tranquilla, andrà tutto bene.” Le prende una mano, sorridendole. E Marinette si sente in colpa, terribilmente. Perché vorrebbe che sia un altro ragazzo a stringerle la mano, per quanto Luka sia meraviglioso.

Finalmente annunciano l’arrivo di Adrien, con il completo ideato da Marinette. Appena il biondo mette piede sulla passerella, tutti i presenti restano ipnotizzati da lui. Adrien accenna un sorriso e continua la sua sfilata. Come aveva immaginato Marinette, gli occhi smeraldini del modello sono ancora più magnetici grazie ai colori del vestito, insieme al biondo dei suoi capelli perfetti. Tutti restano impressionati dalla bellezza dell’abito su di Adrien, perché esalta tutte le qualità del ragazzo.
Persino Marinette ha gli occhi fissi su di lui, non guarda più Gabriel nervosamente: è persa nel verde degli occhi di Adrien, nella sua figura perfetta che cammina lentamente e si lascia fotografare.
Quando Adrien torna indietro lungo la passerella, i loro occhi si incrociano e Adrien fa una cosa che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato: fa l’occhiolino a Marinette, ammiccante. E le guance di lei diventano talmente rosse che teme si sia notato nonostante la poca luce.
Ma Luka non commenta la cosa, le dice solo: “Sei stata bravissima, tutti nella sala sono rimasti a bocca aperta! Sono sicuro che entrerai.” Marinette gli sorride, leggermente nervosa, ripetendosi che probabilmente è stata una sua impressione. Adrien NON può averle fatto l’occhiolino.

Adrien si guarda allo specchio, le mani tra i capelli e la giacca del completo appesa. Sospira, domandandosi ancora cosa gli sia passato per la mente quando, davanti a tutti e persino davanti a Luka, ha volutamente fatto l’occhiolino a Marinette. Si dice che magari lei non ci ha fatto caso, non lo avrà notato nessuno, giusto? Poi non significa nulla, giusto?
Ormai il danno è fatto, non si piange sul latte versato. Ecco, un bel bicchiere di latte fresco non gli farebbe male in questo momento. Si ritrova a guardare la firma di Marinette dentro la giacca, accarezzandola dolcemente con i polpastrelli. Un sorriso tenero si dipinge sul suo volto.
Sa che riuscirà a diventare una grande stilista, è orgoglioso di lei e della giovane donna che sta diventando. Ricorda ancora quando balbettava nervosa ogni volta che lo vedeva, quando erano ancora dei ragazzini: ora stanno crescendo, il futuro è alle porte. Eppure, lui non ha ancora deciso cosa sarà del suo futuro. Non vuole continuare ad essere solo un modello, vuole essere utile e aiutare le persone, non solo come supereroe. Sono anni che pensa e ripensa a ciò che potrebbe fare, che potrebbe essere. A come potrebbe essere Adrien del futuro.
E poi, nella sua mente compare l’ombra di suo padre: e se lo deludesse? Già ora che è giovane e fa i salti mortali per accontentarlo, lui non resta sempre freddo e distaccato. Ormai è così da quando hanno perso sua madre.
Adrien sospira, sperando per la ennesima volta che, un giorno, come per magia, compaia davanti a lui la risposta per il suo futuro.

Al momento della premiazione, Gabrielle chiama sulla passerella i vari vincitori insieme ad i loro modelli.
Marinette sale sul palco quasi barcollando e sta per cadere, quando prontamente Adrien le afferra la mano e la tira sulle mattonelle bianche della passerella. “Congratulazioni!” esclama lui, con un grande sorriso.
E Marinette non può fare a meno di arrossire, ma sorride di rimando: “Grazie, Adrien… Non so se ci sarei mai riuscita senza di te a farmi da modello. Insomma, l’idea per l’abito mi è venuta grazie a- “ Marinette si ferma giusto in tempo, prima di dire qualcosa di imbarazzante.
Il ragazzo la guarda confuso, ma non ha il tempo di fare alcuna domanda, visto che Gabrielle li sta richiamando per gli scatti dei giornalisti. I due giovani si mettono l’uno accanto all’altro e a Marinette sembra quasi che il corpo di Adrien sia fatto di calore puro.
E vorrebbe sentire meglio quel profumo delicato ma deciso che viene da lui. E vorrebbe guardare ancora e ancora il verde di quegli occhi che l’hanno portata ad ideare il vestito che Adrien ora indossa.

Adrien guarda corrucciato gli svariati volantini di università e collegge in giro per il mondo. Oxford, New York, Parigi, Cambridge… con il suo curriculum ed i suoi voti scolastici, non dovrebbe essere un problema scegliere.
Ma non ha ancora deciso cosa fare della sua vita. E Plagg non aiuta di certo con le sue risposte: “Fai il produttore di formaggio!” Non può certo basare la sua vita sullo stomaco senza fondo del Kwami. Invidia così tanto i suoi amici, hanno tutti un obbiettivo così chiaro: Nino vuole diventare un produttore discografico, Luca costruisce strumenti, Alya frequenterà un corso per giornalisti e Chloè seguirà sua madre a New York.
Tutti hanno un piano ben preciso. Lui è da anni che non riesce a trovare la sua strada e suo padre sta iniziando ad innervosirsi.
Spesso gli propone di entrare nella sua scuola, diventare così uno stilista ed ereditare la firma del padre. Ma ad Adrien la moda non interessa così tanto da farlo diventare il suo lavoro.
Appoggia la fronte sul freddo tavolo, sconfortato. Vorrebbe essere sempre Chat Noir e mai Adrien in questi momenti. Il super eroe gatto sa perfettamente qual è il suo posto nel mondo ed è libero da questi pensieri opprimenti. Non ha un padre dalle aspettative troppo alte.
Non ha un futuro dove dovrà pagare le tasse o le bollette. Ha solo il presente, in cui combatte contro il male. E lo fa dannatamente bene. Decide allora di prendersi una pausa dai problemi di Adrien e si trasforma nel suo alter ego da supereroe. Non ha idea di dove andrà, ma vuole soltanto prendere una boccata d’aria: a volte ha la sensazione che delle mani invisibili gli si stringono al collo sempre di più, togliendogli il respiro. Mentre sfreccia tra i tetti parigini più veloce che può per sentire i muscoli bruciare, un rumore familiare lo ferma.
Riconosce anche il profumo di pane sfornato dal negozio dei genitori di Marinette, ma ormai è quasi orario di chiusura. Vede Marinette che parla con Luka, sembra una discussione molto animata.
Si domanda di cosa stiano parlando e il primo pensiero che gli viene in mente è che forse si stanno mollando. E ne è felice. Rimane stranito da questo sentimento, perché dovrebbe essere felice di una cosa simile? Luka va via e Marinette ritorna dentro il negozio.
Chat noir però aspetta che la ragazza salga in camera sua. E la guarda, mentre sistema dei fogli sulla sua scrivania e porta una ciocca di capelli corvini dietro l’orecchio.
La osserva ancora quando si avvicina alla finestra e prende le tende rosa tra le sue mani. Chat noir vorrebbe tanto chiederle di non farlo, di lasciarlo ancora per un po’ guardare dentro la sua vita. Ma le tende di Marinette si chiudono e così anche la luce dentro la stanza della ragazza.


“Un anno sabbatico in CINA?!” Marinette sta praticamente urlando, nonostante Alya stia cercando in ogni modo di calmarla. La mora si mette le mani tra i capelli, incapace di processare la nuova notizia. Alya precisa allora: “Guarda che è solo una idea che Adrien sta prendendo in considerazione, pensa che gli farebbe bene stare lontano dalle manie di controllo del padre e sfruttare anche la sua conoscenza della lingua… non è niente di definitivo, ne ha parlato solo con Nino.” Marinette cerca di riprendere a respirare, mentre si rimette a sedere.
Alya le si avvicina, sedendosi anche lei sul letto della ragazza: “Tu glielo devi dire… Adrien deve sapere.” La mora sobbalza, replicando poi: “Cosa dovrebbe cambiare? Io… sto con Luka. Il fatto che Adrien desideri andare in Cina è solo un motivo in più per dimenticarlo.”
Ma la sua amica ribatte decisa: “Sono anni che cerchi di dimenticarlo. Stai con Luka e pensi ancora a lui. Non credi che potresti provarci davvero? Provare davvero a smetterla di far finta di non provare qualcosa per lui?” Le tornano in mente le parole di Adrien sul fatto che è stufo di indossare una maschera, di far finta di essere perfetto.
Sospira, sapendo che dovrà usare tutto il suo coraggio per riuscire a parlare con Adrien dei suoi sentimenti.


Il cancello di casa Agreste non le era mai sembrato così imponente e impenetrabile prima. Eppure c’è quel piccolo pulsante d’oro che lo potrebbe aprire, basta solo che suoni il campanello. Ma Marinette non ci riesce, è già al terzo tentativo: ogni volta che si avvicina, il dito non ne vuole sapere di toccare il campanello. Sospira rassegnata, dandosi della codarda.
Dietro di lei, sente una voce chiamarla. Si ritrova Adrien che regge la sua moto e che si è appena tolto il casco: anche se i suoi capelli biondi sono leggermente schiacciati, resta bellissimo. La ragazza si blocca, quasi fosse una ladra colta sul fatto. Adrien le sorride: “Cercavi me per caso?”
Sembra contento di trovarla lì, davanti a casa sua senza nessuna motivazione in particolare. Marinette arrossisce, pensando che Adrien è felice del fatto che lei è venuta a cercarlo.  Ma le parole che aveva deciso di dirgli si dissolvono nella sua mente, fa fatica a ritrovarle: “Sì, ecco, volevo dirti che… io penso che…” Il ragazzo le si avvicina, tira fuori dalla tasca dei pantaloni neri un paio di chiavi e apre il cancello, invitandola: “Ti va se ci sediamo per parlarne? Così posso togliermi i vestiti da moto, sono piuttosto scomodi dopo un po’ di tempo.” Le sorride rassicurante e Marinette non può fare a meno di entrare con lui.
La casa sembra deserta e il cervello della ragazza inizia a riempirsi di domande, mentre si ripete che non sta facendo niente di male nell’essere lì sola con Adrien.
Il ragazzo la invita ad aspettarlo un attimo in soggiorno, mentre va a cambiarsi. Si siede su un divano rosso intenso, la sala ha le pareti bianche e nere, come il resto della casa. Un quadro troneggia sul caminetto, ritrae la famiglia al completo. Pochi minuti dopo, Adrien riappare: indossa dei semplici pantaloni scuri ed una maglietta a maniche corte bianca che evidenzia il suo corpo snello ma muscoloso.
Marinette non sa se continuare a fissarlo come un ebete o distogliere subito lo sguardo nemmeno fosse entrato nudo. Ma Adrien resta calmo e tranquillo, le chiede se vuole qualcosa da mangiare o da bere: alla fine si ritrovano seduti sul divano a sorseggiare una tazza di tè verde. Marinette ha quasi voglia di distruggere la tazzina, perché quel tè verde è cinese, da quello che racconta Adrien. CINESE. Come metà del suo sangue e come il paese in cui Adrien vuole trasferirsi. “Alya mi ha raccontato che hai detto a Nino che…” la frase le muore in gola.
Adrien sospira: “Quindi il mio amico non vuole che lasci il Paese ed è andato a chiamare la cavalleria? Marinette, so che tutti voi siete miei amici e ci tenete a me, ma avete tutti i vostri progetti ed i vostri sogni… Io no. Così ho pensato che magari partendo, non so… forse fuori da Parigi riuscirò a capire quale sia il mio posto.” La bocca di Marinette si apre senza che lei abbia il tempo di riflettere: “Ma io non voglio che tu parta!”
Il biondo sgrana gli occhi, sorpreso da quelle parole, ma poi la sua espressione si addolcisce subito: “Mi mancheresti anche tu se dovessi partire… ci sto ancora pensando, non sono del tutto sicuro di questa idea.”
Marinette abbassa lo sguardo sul pavimento in marmo, stringendo la tazza per non esplodere: “Cosa potrebbe farti cambiare idea?”
Adrien ci pensa su: “Non saprei, ecco… è solo che mi sembra che abbiate tutti un progetto o un sogno, forse se avessi qualcosa del genere anche io qui potrei restare senza rimpianti.” Marinette alza lentamente la testa e i suoi occhi incontrano il verde di quelli del ragazzo: “Pensi… che io potrei essere qualcosa del genere per te?”
Il cuore di Adrien perde un battito.
Non riesce a credere a quello che ha appena sentito. “E Luka?” domanda solo, aspettandosi di aver capito male.
Forse è un malinteso, forse Marinette non intendeva quello che ha detto.
Gli occhi di lei si inumidiscono, mentre risponde: “Ci sei sempre stato solo tu. Ho lasciato Luka.”
Il ragazzo rimane spiazzato completamente. Non sapeva che lei provasse queste cose per lui. Ma soprattutto… non sapeva che gli importasse così tanto di Marinette.
Per alcuni istanti, il silenzio cala nella stanza. Marinette inizia a pensare che dire quelle cose sia stato un grosso errore. Si alza per andarsene, ma Adrien finalmente parla: “Non lo sapevo. Io non avevo capito niente, scusami.”
Il ragazzo si alza lentamente, avvicinandosi a lei. La guarda, chiedendo in silenzio il permesso mentre il suo viso si fa sempre più vicino. Marinette chiude gli occhi, non dice nulla. Adrien le accarezza il viso.
La bacia sulle labbra, dolcemente e con delicatezza. E sente che quel bacio non può bastargli. Ne vuole altri, ha bisogno di averne altri. Apre appena gli occhi per cerca di capire se anche Marinette prova lo stesso. La ragazza ha le guance calde dall’imbarazzo, ma è ferma davanti a lui. E le sue labbra sono così invitanti. Mentre la bacia di nuovo, con più trasporto, sente che Marinette sta ricambiando il suo bacio e la sua mano gli accarezza i capelli.
Adrien si ricorda del suo sogno, della ragazza dai capelli mori che lo ha stregato.
Ma quando si stacca da lei, ha lo strano impulso di chiamarla così:
My lady
   
 
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