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Autore: Fiore di Giada    10/10/2021    0 recensioni
[[Hercules- il guerriero]]
– Grazie… – sussurra Autolico, il tono vibrante di commozione. Hercules, malgrado l’imponente corporatura, è dotato d’una intelligenza acuta e ha ben compreso le sue necessità.
O forse, memore della tragedia a lui accaduta, non ha preteso nulla.
Il suo spirito empatico ha saputo trovare punti di contatto tra le loro pene e ha saputo accogliere senza giudicare.
Sorride. Forse, malgrado l’aspetto imponente, è questo il riflesso divino di Hercules…
– Di nulla. – risponde l’altro, tranquillo.
E, insieme, attendono l’arrivo del sonno.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Implacabili, i ladri si avventano contro i due contadini.
Le loro mani, inesorabili, dilaniano i corpi.
Il sangue sgorga dalle loro ferite.
Autolico osserva, il corpo pietrificato dal terrore.
Gelidi brividi percorrono la sua schiena, come una scarica elettrica.
I suoi occhi, sgranati, non riescono ad allontanarsi dalla mattanza.
Il debole calore delle lacrime bagna le sue pallide guance.
E quasi il suo cuore si ferma.



Di scatto, Autolico apre gli occhi, il petto scosso da respiri affannosi.
Fissa lo sguardo sul soffitto ligneo e, d’istinto, la sua mano destra si stringe attorno al lenzuolo.
Sospira. E’ di nuovo tornato quel ricordo doloroso.
Ha rivisto l’uccisione dei suoi genitori, ad opera di un brigante.
Ha sentito le loro urla strazianti levarsi verso un cielo silenzioso, prima di perdersi nel silenzio.
I suoi occhi, ad un tratto, diventano lucidi. Nonostante gli anni trascorsi, quell’evento è sempre straziante per lui.
Perché è sopravvissuto? Che cosa lo rende diverso rispetto ai suoi genitori?
Erano brave persone…
Due braccia forti e gentili si stringono attorno alle sue spalle e la sua testa si posa su un petto robusto.
Sorpreso, Autolico alza la testa e il suo sguardo nero si riflette nelle iridi castane, calde di preoccupazione, di Hercules.
Gli sorride e cerca di rassicurarlo. Non vuole che si preoccupi per lui.
Tanti, troppi incubi sovrastano la mente del suo compagno, come ombre crudeli, e non può caricare le sue pur larghe spalle di un ulteriore peso.
No, non è giusto, per quanto sia forte il loro legame.
Anzi, per rispetto alla loro amicizia, deve affrontare da solo le sue pene.
Prova a spostarsi, ma il braccio di Hercules, fermo, si stringe attorno al suo corpo.
Il corpo di Autolico si irrigidisce, come una sbarra di metallo, poi cede alla gentile stretta dell’altro. Si vergogna ad ammetterlo, ma ha bisogno di quel contatto.
Vuole sentire la presenza concreta del suo amico, per non precipitare nel gorgo della solitudine.
Quell’abbraccio silenzioso avvolge entrambi in una dolce sfera di calore.
Hercules accenna ad un amaro sorriso. Come lui, Autolico è orfano.
Ha conosciuto la sofferenza di una infanzia priva di affetti.
Tale vuoto lo ha condotto all’esercito e, in quell’ambiente ruvido, la loro amicizia è germogliata e si è consolidata.
La sua mano, distratta, sfiora i capelli neri del compagno. Non gli ha mai rivelato la verità sulla fine dei suoi genitori.
Tale segreto è per lui causa di angoscia e pena, nonostante cerchi di celare tale emozione con una maschera di sarcasmo.
La loro amicizia, ne è cosciente, è ombreggiata da segreti e da sofferenze remote, che si sono incistate nella carne.
Ma non si può pretendere qualcosa che non si è in grado di dare.
Anzi, tale fragilità accomuna entrambi, malgrado la loro forza di guerrieri.
Grazie… – sussurra Autolico, il tono vibrante di commozione. Hercules, malgrado l’imponente corporatura, è dotato d’una intelligenza acuta e ha ben compreso le sue necessità.
O forse, memore della tragedia a lui accaduta, non ha preteso nulla.
Il suo spirito empatico ha saputo trovare punti di contatto tra le loro pene e ha saputo accogliere senza giudicare.
Sorride. Forse, malgrado l’aspetto imponente, è questo il riflesso divino di Hercules…
Di nulla. – risponde l’altro, tranquillo.
E, insieme, attendono l’arrivo del sonno.


   
 
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