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Autore: Me91    02/09/2009    6 recensioni
Vegeta si sveglia in fin di vita e senza ricordi. L'unica cosa rimasta impressa nella sua mente è il corpo di Goku, ricoperto di sangue e sdraiato scompostamente tra delle macerie di un edificio. E' morto.
Il Principe dei Saiyan si trova ora in un posto sconosciuto, dove però tutti sembrano conoscerlo. In particolare un anziano uomo che, per qualche ragione, pare voglia celargli la verità.
Che cosa sarà mai successo di così terribile che Vegeta non riesce a ricordare?
Una fic un po' particolare; molto introspettiva e carica di misteri e domande, tutta incentrata sul tenebroso Principe.
... A volte sarebbe meglio non ricordare ciò che abbiamo dimenticato.
Genere: Malinconico, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3
Un nuovo Vegeta

Ancora una folata di vento fresco.
Il mantello nero di Tanjihim danza nell’aria per un istante, accompagnato da fruscianti sussurri, per poi tornare fermo, lievemente oscillante.
Anche la veste del vecchio Reom è appena smossa, poi si placa, di nuovo.
I due continuano a fissarsi negli occhi, immobili e in silenzio.
Si odono ancora grida spaventate e pianti e passi di persone in fuga, in cerca di un qualche riparo. Che non c’è.
Tanjihim è ancora impassibile e freddo. Ed è con freddezza che continua a guardare Reom, per poi dire con gelida calma e distacco:
«Piangi? Hai così tanta paura di morire?»
Il vecchio tende appena le labbra in un accenno di sorriso amaro.
Gli occhi, di un’espressione intensa, sono ancora lucidi di lacrime.
«Piango, sì.» confessa con un tono pacato, ma velato di malinconia «Ma non per me. Piango per la mia gente. Per il Clan. Piango anche per te, Tanjihim.»
L’altro si acciglia lievemente.
Reom non muta la sua espressione e prosegue:
«Mio nipote... il mio dolce, piccolo, Tanjihim... Piango per quello che eri e per ciò che sei diventato.»
«Stai zitto, vecchio.» sussurra Tanjihim, con uno sguardo acceso «Ma di cosa stai parlando? Tuo nipote? Quando mai mi hai considerato pienamente tale? Io, il diverso, l’escluso, l’orfano, il solitario, la palla al piede... Solo questo. Non mi hai mai amato come Wuil, né come Krel, né tanto meno come Lea. Ma soprattutto, non mi hai mai amato quanto Fenwil. Avresti voluto avere lui al mio posto, non è così? Lui era perfetto. Era forte, era intelligente, era... era come se fosse il tuo secondo figlio. E io? Io solo il figlio di tuo fratello e un’umana. Una seccatura. E basta.» abbassa appena gli occhi, increspando di un po’ la fronte «Quanto mi sono sentito solo... Sono sempre stato solo. Nessuno voleva essermi amico, nessuno mi dava troppa confidenza... anche la ragazza di cui mi ero perdutamente innamorato, alla fine non ha scelto me.» lo sguardo gli si alza da solo, in direzione di lei, Lea.
Lea se ne accorge. Si porta una mano alla bocca, tremando e piangendo in silenzio.
Tanjihim distoglie ancora lo sguardo, puntandolo al suolo.
Gli occhi e le labbra di Reom fremono di una pietà e una pena immensa.
«Tanjihim...» mormora il vecchio, mentre nuove lacrime gli rigano lentamente la pelle «Se solo avessi saputo... non avevo capito nulla...»
Tanjihim rialza gli occhi su di lui; l’espressione è dura.
«Esatto, Reom.» sibila il mago «Non hai capito nulla di me. In nessuna occasione.»
«Mi dispiace.» ammette sinceramente il vecchio con poca voce.
Tanjihim storce le labbra, dichiarando:
«Dispiacersi non serve proprio a niente, ormai. Questo è il momento di farla finita. Vi eliminerò tutti, uno ad uno; eliminerò la feccia che siete, per poi ricostruire il Clan, più grandioso che mai. Sarò il nuovo Karahan: il nuovo fondatore. Il nuovo eroe.»
Si flette appena sulle gambe, indurendo l’espressione del volto.
Reom socchiude dapprima gli occhi, per poi abbassare lentamente, del tutto, le palpebre.
«Cos...?» prova a dire Lea, colpita da quelle parole impregnate di follia, ma non riesce nemmeno a terminare.
Tanjihim scatta improvvisamente in avanti; più rapido che mai.
Colpisce Reom allo stomaco con forza; al vecchio si smorza il fiato, mentre viene sbalzato indietro violentemente, finendo per schiantarsi contro il ciliegio accanto il laghetto, spezzandolo.
Rimane a terra, tossendo sangue e piangendo lacrime amare.
Tanjihim però non gli dà tregua.
Corre verso di lui, poi lo afferra al petto per la maglia per alzarlo all’altezza degli occhi.
Reom gli rivolge uno sguardo infinitamente stanco e malinconico.
E Tanjihim ricambia con uno duro e privo di qualsiasi tipo di pietà.
«Perdonami... nipote mio...» mormora il vecchio con poca voce, con gli occhi che fremono.
«Taci, stupido, insignificante, vecchio.» gli sibila il giovane mago, con odio «Taci. Non so che farmene delle tue parole, delle tue lacrime, delle tue scuse... Questa è la mia vittoria. Solamente la mia rivincita. Perciò ora taci e muori!»
Lo scaraventa lontano, con forza. Reom rotola a terra, rapido, e Tanjihim viene avvolto dal suo globo argenteo. Si alza in volo e si dirige contro l’anziano, per poi colpirlo con un pugno ancora al ventre, facendolo sprofondare di un po’ nel terreno con un boato, accompagnato da un rauco urlo di dolore da parte di Reom.
«No! Padre!» urla allora Krel, avanzando un paio di passi, ma non avendo la forza di intervenire.
Wuil freme d’ira, mentre Lea cade in ginocchio, in lacrime.
«Fermati...» mormora Wuil a denti stretti.
Tanjihim, con un grido di rabbia, colpisce di nuovo Reom allo stomaco, creando un cratere nel terreno.
«Fermati, maledetto!» urla Wuil, sfoderando la spada e correndo contro il cugino.
Tanjihim non gli rivolge nemmeno lo sguardo. Appena Wuil è a pochi passi, si limita solamente ad aumentare di un po’ l’aurea, scaraventandolo lontano con un urlo, dopo avergli fatto cadere la spada di mano, per farlo schiantare contro una palestra, distruggendola.
«Wuil!» si dispera Krel, guardando ciò che resta della palestra.
Tanjihim, invece, allunga una mano e apre il palmo di scatto, facendo alzare in volo, mediante la magia, uno sfinito Reom, per poi gettarlo contro una stanza della Casa; il corpo del vecchio sfonda la porta violentemente, mandandola in frantumi, e poi finisce all’interno della spoglia stanza, rimanendo a terra.
Reom respira appena e faticosamente e non riesce a muoversi. Tossisce ancora sangue, ormai giunto allo stremo.
Tanjihim, freddo e distaccato, riabbassa il braccio e avanza con calma verso la stanza in cui si trova il vecchio, senza dire nulla.
«No... basta!» grida Krel, piazzandosi davanti l’entrata della stanza, tremando.
Tanjihim si ferma a pochi passi da lui e lo guarda negli occhi senza tradire alcun tipo di emozione o sentimento.
«Krel...» sussurra Tanjihim, impassibile «Piccolo e inutile Krel... che ora tremi come una foglia davanti a me. Che cosa stai facendo ancora qui? Perché non provi a scappare come tutti gli altri? Vuoi fare l’eroe? ... Ma tu non sei un eroe. Non sei coraggioso, non sei forte. Non sei nulla, se non suo figlio. Il principale motivo per cui dovrò ucciderti.»
Gli occhi di Krel si spalancano, pieni di paura.
Tanjihim alza con calma un braccio davanti a sé, verso di lui. Dopo di che, senza dire una parola, né mutare la fredda espressione sul volto, sposta il braccio di scatto a destra, con un gesto secco; Krel viene fatto volare rapidamente in quella direzione e, urlando, si schianta contro una piccola casa alla base della collina, sfondando il tetto.
A Lea esce un gemito, mentre continua a singhiozzare piano, seduta a terra con entrambe le mani a stringere la veste al livello del petto.
Tanjihim sembra accorgersi di lei in quel momento. Volta gli occhi verso la ragazza sotto il portico, a qualche metro da lui.
Lei gli rivolge uno sguardo sperduto e ricco di lacrime.
Tanjihim non dice nulla per qualche istante, poi mormora ad un tratto:
«Lea... forse tu sei l’unica la quale morte potrà portarmi un leggero rimorso... forse...» socchiude gli occhi, continuando a guardarla; lei non dice nulla, piange solamente.
«Ma in fondo...» riprende Tanjihim, riaprendo del tutto gli occhi «Questo rimorso non sarà nulla di fronte la soddisfazione che proverò quando vedrò rinascere dalle ceneri un nuovo, maestoso, Clan, che mi porterà gloria e fama.»
Lea si lascia andare un altro gemito, mentre Tanjihim distoglie gli occhi da lei e avanza dentro la stanza in cui ancora si trova Reom, a terra.
Tanjihim si ferma davanti al vecchio e abbassa lo sguardo per guardarlo soffrire ai suoi piedi. Quasi gli esce un sorriso soddisfatto.
«Che pena che fai, oh potente e saggio Reom...» lo sbeffeggia il giovane, con voce glaciale «Un viscido verme, che a momenti verrà pestato. E pensare che una volta eri tu il piede, e noi i vermi insignificanti... Provavi piacere nel vedere come eravamo sottomessi a te, vero? Ti divertiva saperci ignoranti e stupidi, mentre tu eri colui che sapeva, che aveva capito tutto. Tu eri un dio, e noi gli stupidi mortali.»
«Che parole... orribili, Tanjihim...» rantola Reom faticosamente, con il volto a terra e gli occhi socchiusi che fissano il pavimento di legno «Quanto... male... si è insidiato nel tuo... cuore? ... Quanto... odio... ti porti dentro? Non sai... che cosa... stai dicendo...»
«Ti ho detto di tacere, vecchio.» sussurra il giovane mago a denti stretti, assestando un calcio al fianco dell’anziano, che si lascia sfuggire un gemito «Le tue parole risuonano vuote e false. Mi sono stancato di sentirti parlare. Mi sono stancato di te. Quanto odio, mi chiedi? Oh, tanto, troppo, te lo assicuro. Non hai idea. Non potrai mai capire.»
«Come sono... velenose, invece, le tue... di parole...» mormora Reom, tossendo poi dell’altro sangue «Il medaglione si è impossessato... del tuo cuore... Non te lo ridarà... mai più... indietro.»
Tanjihim alza di un po’ un sopracciglio e afferra il medaglione che porta al collo, osservandolo.
«Questo, dici, mi ha preso il cuore?» fa in tono ironico «Può darsi. Ma se in cambio mi ha dato tutto questo potere, che se lo tenga pure, il mio cuore. Non so che farmene.»
«Non sai... che stai dicendo...» lo mette in guardia il vecchio, alzando gli occhi verso di lui a fatica.
Tanjihim si abbassa verso di lui e lo afferra per la veste, alzandolo al livello del suo sguardo.
«È giunto il momento per te di esalare l’ultimo respiro.» dichiara Tanjihim duramente, per poi lanciare Reom in avanti, contro la parete di fronte a lui.
Il vecchio soffoca un gemito, appena colpisce la parete con la schiena, poi finisce di nuovo a terra, di fianco.
Tanjihim allarga di scatto le braccia, facendo frusciare il mantello, e il medaglione prende a brillare, sempre più forte, mentre lui, con un urlo, inizia a raccogliere tutte le energie.
La luce del medaglione è intensa e da esso si sprigiona un’enorme potenza, che fa tremare la terra e gli spiriti di tutti coloro presenti nella valle.
La forza della Magia giunge a turbare anche l’animo di Vegeta, ancora profondamente addormentato tra gli alberi. 

Una luce forte, accecante, bianca, popola il sonno senza sogni del Saiyan.
Una luce accogliente e calda, che lo rilassa come non mai.
Pian piano, però, ora, si sta diradando.
Come un sipario, si apre, al centro, mostrando lentamente un paesaggio via via sempre più nitido.
Infine la luce scompare del tutto. E rimane tutto il resto.

Dove sono?
Un prato verde, fiorito. Un cielo azzurro, senza nuvole.

Cosa faccio qui?
Ma lui è come se non ci sia. Si vede lì, in piedi, tra l’erba, ma si sente come invisibile, privo di materia.
Mentre davanti a lui ci sono loro.

Ma loro...
Bulma e Trunks stanno giocando a rincorrersi nell’erba. Ridono come non mai.
Trunks improvvisamente inciampa e cade a terra, continuando a ridere. Bulma gli va addosso, solleticandolo e ridendo con lui.

Loro...
Poi si mettono entrambi supini a guardare il cielo e a indicare le piccole rondini che volano alte, come danzando.

Loro sono morti.
La scena cambia improvvisamente, mentre questa consapevolezza fa stringere il cuore del Principe in una dolorosa morsa.
La scena cambia, e ora è tutto nero. Poi, le fiamme. E le urla. E anche il Saiyan ora urla, portandosi le mani al capo, chiudendo gli occhi, forse piangendo lacrime amare.
«Vegeta...»
Il Principe apre gli occhi di scatto e si volta alla sua destra.
Ha percepito infatti una voce,
quella voce, e sente che una mano è posata sulla sua spalla destra.
E infatti lui è lì, e gli sorride come al solito.

Kakaroth...
Goku continua semplicemente a sorridere, guardandolo.
Kakaroth...
A Vegeta viene istintivo storcere di un po’ le labbra con disapprovazione.
Levati dalla faccia quell’espressione idiota.
Goku sorride ancor di più, forse divertito.
Vegeta, allora, increspa di un po’ la fronte, fissandolo.

Comunque... sei morto anche tu.
Goku si fa serio di colpo, senza distogliere lo sguardo.
Il Principe ricambia, serio a sua volta.

Che cosa vuoi?
Gli chiede allora Vegeta, intuendo.
Goku abbassa di un po’ il capo, continuando a fissarlo negli occhi, per poi dire:
«È giunto il momento, Vegeta.»
Il Principe gli rivolge un’espressione perplessa.
E il Son prosegue:
«Questo è il
tuo momento. Mantieni la parola data.»
E allora Vegeta capisce.
Si mette in allerta, alzando istintivamente gli occhi in alto, a tutto quel buio illuminato appena dalle fiamme che ruggiscono intorno a lui, e finalmente riesce a percepirla.
È l’aurea di Tanjihim, e la sente forte e intensa.
Il mago è giunto alla Valle.
Allora Vegeta abbassa lo sguardo per tornare a guardare Goku, ma lui non c’è più.
Pian piano sparisce anche la visione e lui ritorna al suo mondo bianco, prima di svegliarsi del tutto. 

Lea si porta le mani sul capo, tremando e continuando a piangere.
La terra freme con rabbia e la Casa cigola pericolosamente; come non ha mai fatto. Cade qualche piccolo albero del giardino, mentre le urla si fanno più forti e si scatena un forte vento impietoso per tutta la Valle.
Tanjihim continua ad urlare, raccogliendo una gran quantità di energia. Il medaglione brilla di una luce intensa e infonde un profondo potere nel suo corpo.
Reom ha chiuso gli occhi per proteggersi da tutta quella luce. Ora aspetta solamente la sua ora, con il cuore stretto in una morsa di doloroso rimpianto. Si sente in colpa... crede sia colpa sua se ora suo nipote sta facendo tutto questo. Forse è vero.
Tanjihim urla ancora più forte, mentre si prepara a rilasciare l’energia contro il vecchio. Probabilmente distruggerà tutta la Valle; beh, meglio così, il suo scopo è proprio quello.
Passi fruscianti tra l’erba.
Il vento, forte e spietato, si infrange contro l’aurea invisibile di cui è circondato, mentre continua ad avanzare sicuro sul prato.
Tanjihim viene riscosso improvvisamente. Il medaglione sembra mandargli un segnale a cui non può sottrarsi.
Tace di colpo e blocca il flusso di energia, mentre si volta di scatto indietro per guardare.
Reom riapre pian piano le palpebre, sorpreso che il nipote si sia fermato. Anche Lea alza il capo per guardare.
Il vento non si è fermato; l’aurea di Tanjihim è ancora forte e aleggia impetuosa nella valle, chinando le piante e scoperchiando qualche casa.
Ma lui continua a camminare, come se nulla fosse; il vento nemmeno lo sfiora, gli passa intorno, senza riuscire nemmeno a scuotergli la veste.
Tanjihim fa qualche passo, giusto per uscire dalla stanza e tornare nel giardino. E così lo vede.
Il giovane mago indurisce di un po’ l’espressione del volto, solo per un attimo; l’istante dopo si apre in un piccolo sorriso di scherno.
«Sapevo che non eri morto... lo sentivo.» dichiara con un’alzata di spalle «Poco male, penserò proprio ora a te.»
Vegeta allora si ferma nel prato, a qualche metro da Tanjihim, e continua a fissarlo con un’espressione glaciale.
«Credi davvero tu ne sia capace?» chiede il Saiyan, freddo.
Tanjihim alza un sopracciglio e dice con leggerezza:
«Sei riuscito a sopravvivere, è vero, e ti sei rifugiato qui come un codardo... comunque non credo sia cambiato molto dall’ultima volta che ci siamo visti. A parte il fatto che ora sono in possesso di un potere maggiore. Ti farò fuori in un sol colpo.»
«È cambiato anche qualcos’altro.» annuncia il Principe, lentamente, poi tace ancora, fissando negli occhi Tanjihim, che si fa attento, curioso.
Dopo qualche istante di silenzio, il mago domanda duramente:
«Che cosa?»
Vegeta increspa un po’ la fronte, prima di rispondere.
«Sono cambiato io.» mormora con calma e lentezza, come dando peso ad ogni parola pronunciata; quel che dice, quello scontro, è davvero importante per lui «Mi hai cambiato tu e gli avvenimenti che si sono susseguiti in quest’ultimo periodo. E ora sono pronto a combattere.»
«Sei pronto a combattere?» ripete Tanjihim, con un tono freddo e sprezzante «Sei cambiato? ... Chi vuoi prendere in giro, Vegeta? Tu sei come me. Io so chi sei. So cosa stai pensando in questo momento. Vuoi combattere per riscattarti, per recuperare l’orgoglio perduto. Se ora sei qui davanti a me, è solo per via del tuo egoismo e della tua infondata sicurezza. Io ti conosco; perciò non provare a mentirmi.»
Vegeta non muta minimamente la sua espressione e afferma con lo stesso tono di prima:
«Infatti non sto mentendo.»
Tanjihim aggrotta appena le sopracciglia, sorpreso da quel tono che suona così sincero.
«Io sono cambiato.» riprende il Saiyan «E sono pronto a combattere per tutte le persone che sono morte a causa mia. Se sono qui di fronte a te, ora, è perché voglio riscattare loro. Sono disposto a combattere per loro e sono qui per dimostrartelo.»
Il mago tira le labbra in un moto di rabbia.
«E allora dimostramelo, Saiyan!» ringhia Tanjihim, da una parte eccitato dalla sfida, dall’altro spinto dalla volontà del medaglione, che nella sua testa gli ripete in continuazione di far fuori Vegeta. Il giovane mago scatta verso l’altro, caricando un pugno.
«Prendi!» esclama Tanjihim, spingendo il braccio in avanti, diretto allo stomaco del suo avversario.
Vegeta schiva di lato senza troppe difficoltà, ma non attacca ancora.
Tanjihim si blocca e si volta subito contro il Saiyan, in parte sorpreso di non essere riuscito a colpirlo, e si lancia contro di lui preparando un nuovo pugno.
Vegeta si abbassa, evitandolo, allora Tanjihim ruota su se stesso, con l’intento di assestare un calcio al fianco del Saiyan. Vegeta gli blocca però la gamba, afferrandola con entrambe le mani, e, proseguendo la rotazione del mago, lo lancia via contro i resti della palestra inizialmente distrutta dal giovane quando vi aveva schiantato contro Wuil, ancora a terra tra i detriti.
Con un frastuono di legni rotti, Tanjihim finisce tra le macerie, alzando un gran polverone.
Vegeta torna dritto con le braccia lungo i fianchi e uno sguardo serio e composto verso ciò che resta della palestra.
Dopo qualche istante, Tanjihim riemerge dai legni, tossendo un attimo per della polvere che gli è finita in gola. Poi si raddrizza e indirizza uno sguardo incredulo e irato verso il Saiyan.
«Ma come diavolo...?» mormora il mago a denti stretti, serrando i pugni.
«Te l’avevo detto.» esordisce Vegeta, avanzando con calma verso la palestra distrutta «Io sono cambiato.» indurisce l’espressione del volto e inizia a parlare più lentamente, scandendo le parole con un accenno di rabbia «E ora stai certo che non mi risparmierò.»
I capelli di Vegeta vengono scossi da un nuovo vento, mentre l’aria intorno a lui si fa pesante e calda.
Tanjihim alza sorpreso le sopracciglia, notando le pupille del Saiyan farsi strette e lunghe, mentre l’iride diviene di un colore turchese acceso. Inizialmente il mago crede che il Principe si stia trasformando in Super Saiyan, però poi nota che i capelli rimangono neri come sempre.
Ora è molto più forte di un Super Saiyan.
«Ha scoperto il potere nascosto...» capisce il mago, incredulo.
Vegeta aggrotta le sopracciglia e ringhia:
«Vendicherò la mia famiglia e le vite di tutti coloro che hai ammazzato!»
Parte quindi di corsa, rapido, poi si stacca da terra e scatta in volo contro il mago, urlando, caricando un pugno.
Tanjihim non fa in tempo a scostarsi; Vegeta lo colpisce in pieno ventre, sbalzandolo indietro di diversi metri. Il mago rotola sul terreno, veloce, mentre il Saiyan lo segue in volo. Prima che Tanjihim finisca per schiantarsi contro un albero, Vegeta porta entrambe le braccia in avanti e, con un urlo, lancia un’onda di energia, che scaraventa il mago contro un’altra palestra, distruggendola completamente.
Vegeta si alza in alto e abbassa la mano destra, aprendo il palmo. Forma in un attimo una sfera violacea e la spedisce contro i resti della palestra senza esitare ancora.
Prima però che la sfera raggiunga le macerie circondate dalla polvere, si alza un grido da esse ed esplode quindi un’onda di energia magica, che dissolve immediatamente la sfera del Saiyan e forma un cratere nel suolo, facendo sparire completamente ciò che restava della palestra di legno.
Il Principe non si scompone minimamente. Rimane a fissare sotto di sé, al centro del cratere, dove si trova Tanjihim, dritto in piedi e con lo sguardo rivolto al Saiyan. Le iridi del mago hanno cambiato colore e la sua pupilla è stretta e lunga come quella di un serpente. Si è trasformato.
«Bene, bene, credo che lo scontro sarà interessante...» sorride appena il mago con un’aria di sfida «Noto che sei riuscito a trovare il tuo potere nascosto, Vegeta. Però non ti conviene illuderti in questo modo... Comunque sono sempre io, tra i due, il più forte.»
«Parli con troppa sicurezza per i miei gusti.» ribatte Vegeta, calmo «Aspetta a vedere come ti farò fuori, poi si deciderà chi è il più forte tra noi due.»
Tanjihim storce di un po’ le labbra, infastidito.
«Mi irriti, Saiyan.» sibila con ira «Meglio chiudertela in fretta quella bocca!»
Salta in alto e in un attimo è avvolto dalla sfera argentea che gli permette di volare. Raggiunge quindi Vegeta e i due prendono a combattere in volo ad un’incredibile velocità.
Intanto Lea si è alzata, tremante e con ancora gli occhi lucidi, e avanza strisciando i piedi sul pavimento in legno del portico e facendo scivolare le mani appoggiate alla parete della Casa, da cui non riesce a staccarsi. Giunta alle scale, le scende lentamente, poi si avvia a passi incerti verso la parete distrutta della stanza della villa contro cui è stato scagliato Reom.
Vi si affaccia, esitante, e lo vede. Suo zio è a terra e non si muove.
«Z... zio?» chiama la ragazza, esitante.
Un attimo di silenzio, poi...
«Lea?» mormora stancamente Reom, riaprendo un po’ gli occhi.
La ragazza gli va accanto e si inginocchia al suo fianco, afferrandogli una mano.
«Sono qui.» risponde la giovane, con un’aria mesta.
«Sei ancora... viva... Sono... felice.» Reom riesce un po’ a sorridere.
«C’è Vegeta, là fuori.» dice allora Lea, volgendo un po’ lo sguardo indietro «Sta affrontando Tanjihim.»
«Vegeta?» ripete il vecchio, poi tossisce un attimo «Bene...»
«Quel pazzo si farà ammazzare.» dichiara la ragazza, tirando le labbra.
Reom sorride ancora, appena, e le rivolge uno sguardo dolce.
«Fenwil, prima di... morire...» esordisce l’anziano con voce roca e Lea si fa attenta «Disse che... c’era bisogno di... più forza. Che bisognava... crederci... Che... dovevamo... volerlo.»
«Cosa... cosa significa?» chiede Lea, confusa.
«All’inizio non compresi le sue... parole.» Reom sospira un attimo, poi torna sereno «Ma ora... ora ho capito.»
La ragazza corruga un po’ la fronte, non riuscendo a comprendere cosa vuole dire suo zio.
«Lea, nessuno... di noi... potrebbe mai sconfiggere... Tanjihim.» riprende Reom, debolmente, ma con un’espressione calma e tranquilla «Abbiamo vissuto... con lui. Lo abbiamo... amato.» si fa leggermente cupo, a quel ricordo «Nemmeno io sarei mai stato in grado... di ucciderlo.»
«Intendi dire che Fenwil è morto per questa debolezza?» domanda subito la ragazza, scettica «Lui voleva uccidere Tanjihim! Ne sono sicura. Dopo tutto il male che ha fatto, questo è ciò che merita. E Fenwil lo sapeva.»
«L’anima di Fenwil... era pura...» Reom abbassa un po’ di più le palpebre, sfinito «E Tanjihim... era suo amico. Lo era... quand’erano piccoli. Fenwil mi confidò... prima di partire per... per andarlo a cercare... che forse non ci sarebbe riuscito. Che forse... non sarebbe riuscito ad... ucciderlo.»
Gli occhi di Lea si riempiono di nuove lacrime.
«Nonostante questo, Tanjihim non ha esitato a...?»
«Il cuore... di tuo cugino... è del tutto corrotto dal... medaglione.» la interrompe il vecchio, scuro in volto «Non credo... si renda pienamente conto... di ciò che sta... facendo.»
«Credi che ci sia ancora del buono in lui?» la domanda esce spontanea a Lea.
Reom abbassa lo sguardo.
«Forse...» rialza gli occhi sulla nipote «Lea, Tanjihim... è troppo forte. Anche per... Vegeta.» tossisce ancora un attimo e riprende, serio:
«C’è solo... una cosa... da fare: distruggere... il medaglione.»
«Ma così, tutti i poteri magici...?» chiede allarmata la ragazza.
«Non ci... saranno... più maghi, no.» conferma Reom, grave «Ormai... la Magia è... fuori controllo. Bisogna distruggerla... prima che... che distrugga noi tutti.»
Lea annuisce debolmente con il capo, poi domanda:
«E di chi deve essere il compito di distruggere il medaglione?»
«Di Vegeta.» risponde subito l’anziano.
«Lui? Ma ne sarà in grado?» la ragazza storce le labbra «Lui ci ha tradito... È proprio per colpa sua se...»
«Tanjihim è diventato così... solo per colpa mia.» dichiara Reom, distogliendo lo sguardo «E ha corrotto anche... l’animo poco puro... di Vegeta.»
«Dunque non dovresti fidarti così di lui!» insiste la ragazza, dura.
«Quel Saiyan... è cambiato.» afferma sicuro Reom, tornando a sorridere leggermente «Riuscirà a salvarci...»
Lea alza le sopracciglia, stupita dal tono rassicurante di suo zio.
Credi così tanto in lui?
Si domanda la ragazza, corrucciandosi un po’.
«Abbi... fiducia... nipote mia.» sorride ancora il vecchio, poi chiude gli occhi, addormentandosi con il respiro debole.
Lea si morde un labbro e si alza in piedi.
«Vorrei, zio...» sussurra la ragazza cupamente.
Fuori, in aria, lo scontro continua tra Tanjihim e Vegeta.
Lea è uscita all’esterno per guardare.
I due non si risparmiano, colpendosi duramente in volo. Entrambi sono feriti; Lea nota chiaramente del sangue gocciare a terra.
Abbi... fiducia...
«Dovrei credere in te, Saiyan...» mormora la ragazza, osservando ancora il combattimento «Ma come posso? Come posso dopo tutto quello che è successo?»
«Lea...»
La giovane si volta di scatto indietro, sorpresa.
A pochi passi da lei c’è Saim. Ha il fiato un po’ pesante; segno di una lunga corsa.
«Saim, ma cosa...?» chiede lei, stupita «Non dovresti essere qui! È pericoloso!»
«È da quando è tornato il medaglione, qui nella Valle, che mi sento strano...» confessa il bambino, avvicinandosi a lei «Nonostante la magia dovrebbe essersene andata del tutto dai nostri corpi, io sento in qualche modo che per me non è così.»
«Che stai dicendo? Hai ancora magia in te?» esclama Lea, incredula.
Il piccolo annuisce con il capo, sicuro.
Lea, allora, gli afferra una mano, con l’intenzione di portarlo al sicuro da qualche parte, però poi si pietrifica, appena viene al contatto con la pelle del bambino. Istintivamente, le viene da stringere più forte la mano di Saim, invasa all’improvviso da un rassicurante calore che le è così famigliare.
«Ma questa è...» fa Lea, senza parole «... magia?»
In quel momento, con un urlo, uno dei due combattenti viene scagliato con forza contro una stanza della villa; sfondando il tetto e finendo tra le macerie.
Lea e Saim alzano subito gli occhi al cielo, per verificare chi fosse ancora là. Raggelano, notando Tanjihim, sospeso in aria con il fiato un po’ corto; si tiene una spalla da cui esce sangue e ha anche il volto ferito. Però ha lanciato Vegeta contro la Casa e il Saiyan ancora non riemerge dai detriti.
«Accidenti... dobbiamo allontanarci...» Lea arretra d’istinto, spaventata.
«Aspetta, Lea!» esclama Saim, afferrandole forte un braccio.
Lei gli rivolge uno sguardo sorpreso.
«Sento che c’è qualcosa che devo fare!» dichiara fermamente il bambino, deciso.
Qualcosa che devo fare...
Lea alza le sopracciglia, stupita.
«Che cosa?» gli chiede, non capendo.
«Non possiamo andare via.» insiste il bambino, risoluto «Non possiamo abbandonare Vegeta. Lea; noi dobbiamo credere in lui.»
Lea abbassa lo sguardo, colpita.
Credere in lui...
«Lea!» la scuote Saim, insistente.
La ragazza increspa un po’ la fronte.
Bisogna crederci... Dobbiamo volerlo...
Lea rialza lo sguardo di scatto.
«Fenwil aveva ragione.» capisce la giovane «Se non crediamo, non possiamo fare niente. Vegeta riuscirà a salvarci.»
Saim annuisce e indica verso la stanza contro cui è stato scagliato il Saiyan.
«Avviciniamoci, Lea, dobbiamo chiamarlo!»
«Sì...» concorda lei e insieme al bambino corre verso le macerie.

Continua...

Solo un altro capitolo, poi l'epilogo e... la fic terminerà! ç_ç (Evviva! ^___^ nd parecchi di voi) (T_T Io sono triste... nd Me) 

Vi è piaciuto "l'incontro" Goku-Vegeta? Ma in questo caso era tutta una fantasia del Principe... Nella sua testa s'immagina di incontrare Goku che lo sprona ad andare avanti. ^^ Però, l'idea dell'incontro tra quei due mi è piaciuta davvero... chissà cosa vuol dire questa frase? XP

Passiamo ai ringraziamenti:

Sweetgirl91: Mi sono accorta che scrivevo "Luglio" solo per caso, mi ci è andato l'occhio... Ma il bello è che per un attimo ho pensato davvero di essere in Luglio! XD Per scetticismo ho dovuto guardare il calendario! X°°P E, puntualmente, la volta scorsa mi stavo sbagliando perché avevo scritto: "Il prossimo aggiornamento... Mercoledì 2 Agosto"! ^^'' Fortuna mi sono accorta in tempo e ho messo Settembre. ^^'''' Parlando della storia... pensi che Reom morirà, quindi? >.> Sì, no, forse... Ora comunque non sta bene. ^^' Per adesso, però, non è morto. ;) La tua è stata proprio una bella teoria! ** E... sì, a grandi linee si avvicina a quello che ho scritto. ^^ Vegeta, per ora, è arrivato davvero all'ultimo minuto, ma adesso sta messo male. XP Ed è riapparso pure Saim, che fa un po' ragionare Lea. :) Che bravo bambino! ^^ (La questione del "lieto fine" la ignoro appositamente, perché non voglio darti troppi indizi! >_<) Ti ha colpito la scena della perdita della magia, eh? Beh, sai, è un po' come se a noi togliessero una parte di anima... non dev'essere proprio una cosa piacevole! ^^' Perché loro ci nascono con i poteri, quindi ce l'hanno da sempre... e si sentono quindi insicuri senza di essi. -_^ Niente, penso che tanto ci vediamo più tardi. ^^ Ciao!

Giusy: E' vero: per la prima volta è Vegeta l'eroe. ** Se no c'erano sempre Goku o Gohan, al massimo, di mezzo! ^^'' Povero Vegeta, sottovalutato in questo modo... (T_T nd Vegeta) Mi è sempre piaciuto come personaggio; credo in lui, sono certa che ha delle potenzialità! ^^ Ora che i maghi non hanno più forza, e sono quindi semplici esseri umani, tocca al Principe difenderli! Tanjihim sa rendersi odioso abbastanza da recitare alla perfezione il ruolo del cattivo. -_^ Eh sì, la sua è stata un'apparizione improvvisa! o.o <--- faccia di tutti quand'é arrivato. Ma Reom se lo sentiva che sarebbe arrivato subito... In questo capitolo non è stato trattato troppo bene! ^^'' Fortuna il Saiyan si è svegliato in tempo - da solo - se no sarebbe morto... ^^''''' Grazie mille dei complimenti finali. ** Ma come farei senza di te e altri recensitori che mi sostengono in questo modo? ^0^ Ciao, alla prossima! ^^

veggylink94: La guerra contro Lea si fa sempre più aspra! XD Dai, alla fine in questo capitolo si è addolcita un po' - grazie il piccolo Saim - ... ^^ Ti piace la trasformazione di Vegeta? Oh, che bello! ^__^ Qui si è trasformato subito un'altra volta! ** Però, per adesso, non è che se la cava tanto bene... ^^'' Il prossimo sarà l'ultimo capitolo! ç_ç Poi ci sarà l'epilogo... Spero ti piaceranno. ^^ Ciao! :)

kutai: (kutai in versione cheerleader sventola i pon pon e continua a fare il tifo per Tanjihim ^0^) Ti vedo molto entusiasta di questa battaglia finale! XD Per ora, come vedi, è proprio il mago in vantaggio. (** <--- kutai) (è_é Vegeta, arrabbiato: Ehi, sono io l'eroe, è me che dovresti sostenere! Sono io quello che deve salvare tutti! Sono io quello che è dalla parte della giustizia! Sono io quello che... ught >_< ... - kutai gli ha tappato la bocca con uno dei pon pon e ora se ne va via ridendo malignamente -) Lea si è data una "svegliata" e finalmente si è decisa a sostenere Vegeta. ^^ (Era ora... <.< nd tutti, compreso Vegeta) E' riapparso il piccolo Saim, vedi? ^^ In fondo ha un ruolo importante nella storia, che si scoprirà nel prossimo - e ultimo ç_ç - chappy (c'è sempre l'epilogo però ^_^). Capitano anche a me i giorni di annebbiamento totale @_@ (A dire il vero sono in maggioranza rispetto i giorni "normali" XD), quindi ti capisco! ^^ Anzi, sono contenta che comunque non hai rinunciato a leggere! ** Ciao! ^^

Un grazie anche a chi ha letto solamente e a chi ha aggiunto la storia alle Preferite e Seguite.

Il prossimo aggiornamento sarà Venerdì 4 Settembre. ^^

  
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