Capitolo 3
Un nuovo Vegeta
Il mantello nero di Tanjihim danza nell’aria per un istante,
accompagnato da fruscianti sussurri, per poi tornare fermo, lievemente
oscillante.
Anche la veste del vecchio Reom è appena smossa, poi si
placa, di nuovo.
I due continuano a fissarsi negli occhi, immobili e in
silenzio.
Si odono ancora grida spaventate e pianti e passi di persone
in fuga, in cerca di un qualche riparo. Che non
c’è.
Tanjihim è ancora impassibile e freddo. Ed è con
freddezza
che continua a guardare Reom, per poi dire con gelida calma e distacco:
«Piangi? Hai così tanta paura di morire?»
Il vecchio tende appena le labbra in un accenno di sorriso
amaro.
Gli occhi, di un’espressione intensa, sono ancora lucidi di
lacrime.
«Piango, sì.» confessa con un tono
pacato, ma velato di
malinconia «Ma non per me. Piango per la mia gente. Per il
Clan. Piango anche
per te, Tanjihim.»
L’altro si acciglia lievemente.
Reom non muta la sua espressione e prosegue:
«Mio nipote... il mio dolce, piccolo, Tanjihim... Piango per
quello che eri e per ciò che sei diventato.»
«Stai zitto, vecchio.» sussurra Tanjihim, con uno
sguardo
acceso «Ma di cosa stai parlando? Tuo
nipote? Quando mai mi hai
considerato
pienamente tale? Io, il diverso, l’escluso,
l’orfano, il solitario, la palla al
piede... Solo questo. Non mi hai mai amato come Wuil, né
come Krel, né tanto
meno come Lea. Ma soprattutto, non mi hai mai amato quanto Fenwil.
Avresti
voluto avere lui al mio posto, non è così? Lui
era perfetto. Era forte, era
intelligente, era... era come se fosse il tuo secondo figlio. E io? Io
solo il
figlio di tuo fratello e un’umana.
Una seccatura. E basta.» abbassa appena gli occhi,
increspando di un po’ la
fronte «Quanto mi sono sentito solo... Sono sempre stato
solo. Nessuno voleva
essermi amico, nessuno mi dava troppa confidenza... anche la ragazza di
cui mi
ero perdutamente innamorato, alla fine non ha scelto me.» lo
sguardo gli si alza
da solo, in direzione di lei, Lea.
Lea se ne accorge. Si porta una mano alla bocca, tremando e
piangendo in silenzio.
Tanjihim distoglie ancora lo sguardo, puntandolo al suolo.
Gli occhi e le labbra di Reom fremono di una pietà e una
pena immensa.
«Tanjihim...» mormora il vecchio, mentre nuove
lacrime gli
rigano lentamente la pelle «Se solo avessi saputo... non
avevo capito nulla...»
Tanjihim rialza gli occhi su di lui; l’espressione
è dura.
«Esatto, Reom.»
sibila il mago «Non hai capito nulla di me. In nessuna
occasione.»
«Mi dispiace.» ammette sinceramente il vecchio con
poca
voce.
Tanjihim storce le labbra, dichiarando:
«Dispiacersi non serve proprio a niente, ormai. Questo
è il
momento di farla finita. Vi eliminerò tutti, uno ad uno;
eliminerò la feccia
che siete, per poi ricostruire il Clan, più grandioso che
mai. Sarò il nuovo
Karahan: il nuovo fondatore. Il nuovo eroe.»
Si flette appena sulle gambe, indurendo l’espressione del
volto.
Reom socchiude dapprima gli occhi, per poi abbassare
lentamente, del tutto, le palpebre.
«Cos...?» prova a dire Lea, colpita da quelle
parole
impregnate di follia, ma non riesce nemmeno a terminare.
Tanjihim scatta improvvisamente in avanti; più rapido che
mai.
Colpisce Reom allo stomaco con forza; al vecchio si smorza
il fiato, mentre viene sbalzato indietro violentemente, finendo per
schiantarsi
contro il ciliegio accanto il laghetto, spezzandolo.
Rimane a terra, tossendo sangue e piangendo lacrime amare.
Tanjihim però non gli dà tregua.
Corre verso di lui, poi lo afferra al petto per la maglia
per alzarlo all’altezza degli occhi.
Reom gli rivolge uno sguardo infinitamente stanco e
malinconico.
E Tanjihim ricambia con uno duro e privo di qualsiasi tipo
di pietà.
«Perdonami... nipote mio...» mormora il vecchio con
poca voce,
con gli occhi che fremono.
«Taci, stupido, insignificante, vecchio.» gli
sibila il
giovane mago, con odio «Taci. Non so che farmene delle tue
parole, delle tue
lacrime, delle tue scuse... Questa è la mia vittoria.
Solamente la mia
rivincita. Perciò ora taci e muori!»
Lo scaraventa lontano, con forza. Reom rotola a terra,
rapido, e Tanjihim viene avvolto dal suo globo argenteo. Si alza in
volo e si
dirige contro l’anziano, per poi colpirlo con un pugno ancora
al ventre,
facendolo sprofondare di un po’ nel terreno con un boato,
accompagnato da un
rauco urlo di dolore da parte di Reom.
«No! Padre!» urla allora Krel, avanzando un paio di
passi,
ma non avendo la forza di intervenire.
Wuil freme d’ira, mentre Lea cade in ginocchio, in lacrime.
«Fermati...» mormora Wuil a denti stretti.
Tanjihim, con un grido di rabbia, colpisce di nuovo Reom
allo stomaco, creando un cratere nel terreno.
«Fermati, maledetto!» urla Wuil, sfoderando la
spada e
correndo contro il cugino.
Tanjihim non gli rivolge nemmeno lo sguardo. Appena Wuil è a
pochi passi, si limita solamente ad aumentare di un po’
l’aurea,
scaraventandolo lontano con un urlo, dopo avergli fatto cadere la spada
di
mano, per farlo schiantare contro una palestra, distruggendola.
«Wuil!» si dispera Krel, guardando ciò
che resta della
palestra.
Tanjihim, invece, allunga una mano e apre il palmo di
scatto, facendo alzare in volo, mediante la magia, uno sfinito Reom,
per poi
gettarlo contro una stanza della Casa; il corpo del vecchio sfonda la
porta
violentemente, mandandola in frantumi, e poi finisce
all’interno della spoglia
stanza, rimanendo a terra.
Reom respira appena e faticosamente e non riesce a muoversi.
Tossisce ancora sangue, ormai giunto allo stremo.
Tanjihim, freddo e distaccato, riabbassa il braccio e avanza
con calma verso la stanza in cui si trova il vecchio, senza dire nulla.
«No... basta!» grida Krel, piazzandosi davanti
l’entrata
della stanza, tremando.
Tanjihim si ferma a pochi passi da lui e lo guarda negli
occhi senza tradire alcun tipo di emozione o sentimento.
«Krel...» sussurra Tanjihim, impassibile
«Piccolo e inutile
Krel... che ora tremi come una foglia davanti a me. Che cosa stai
facendo
ancora qui? Perché non provi a scappare come tutti gli
altri? Vuoi fare l’eroe?
... Ma tu non sei un eroe. Non sei coraggioso, non sei forte. Non sei
nulla, se
non suo figlio. Il principale
motivo
per cui dovrò
ucciderti.»
Gli occhi di Krel si spalancano, pieni di paura.
Tanjihim alza con calma un braccio davanti a sé, verso di
lui. Dopo di che, senza dire una parola, né mutare la fredda
espressione sul
volto, sposta il braccio di scatto a destra, con un gesto secco; Krel
viene
fatto volare rapidamente in quella direzione e, urlando, si schianta
contro una
piccola casa alla base della collina, sfondando il tetto.
A Lea esce un gemito, mentre continua a singhiozzare piano,
seduta a terra con entrambe le mani a stringere la veste al livello del
petto.
Tanjihim sembra accorgersi di lei in quel momento. Volta gli
occhi verso la ragazza sotto il portico, a qualche metro da lui.
Lei gli rivolge uno sguardo sperduto e ricco di lacrime.
Tanjihim non dice nulla per qualche istante, poi mormora ad
un tratto:
«Lea... forse tu sei l’unica la quale morte
potrà portarmi
un leggero rimorso... forse...» socchiude gli occhi,
continuando a guardarla;
lei non dice nulla, piange solamente.
«Ma in fondo...» riprende Tanjihim, riaprendo del
tutto gli
occhi «Questo rimorso non sarà nulla di fronte la
soddisfazione che proverò
quando vedrò rinascere dalle ceneri un nuovo, maestoso,
Clan, che mi porterà
gloria e fama.»
Lea si lascia andare un altro gemito, mentre Tanjihim
distoglie gli occhi da lei e avanza dentro la stanza in cui ancora si
trova
Reom, a terra.
Tanjihim si ferma davanti al vecchio e abbassa lo sguardo
per guardarlo soffrire ai suoi piedi. Quasi gli esce un sorriso
soddisfatto.
«Che pena che fai, oh potente e saggio Reom...» lo
sbeffeggia il giovane, con voce glaciale «Un viscido verme,
che a momenti verrà
pestato. E pensare che una volta eri tu il piede, e noi i vermi
insignificanti...
Provavi piacere nel vedere come eravamo sottomessi a te, vero? Ti
divertiva
saperci ignoranti e stupidi, mentre tu eri colui
che sapeva, che aveva capito tutto.
Tu eri un dio, e noi gli stupidi mortali.»
«Che parole... orribili, Tanjihim...» rantola Reom
faticosamente, con il volto a terra e gli occhi socchiusi che fissano
il
pavimento di legno «Quanto... male... si è
insidiato nel tuo... cuore? ...
Quanto... odio... ti porti dentro? Non sai... che cosa... stai
dicendo...»
«Ti ho detto di tacere, vecchio.» sussurra il
giovane mago a
denti stretti, assestando un calcio al fianco dell’anziano,
che si lascia
sfuggire un gemito «Le tue parole risuonano vuote e false. Mi
sono stancato di
sentirti parlare. Mi sono stancato di te. Quanto odio, mi chiedi? Oh,
tanto,
troppo, te lo assicuro. Non hai idea. Non potrai mai capire.»
«Come sono... velenose, invece, le tue... di
parole...»
mormora Reom, tossendo poi dell’altro sangue «Il
medaglione si è
impossessato... del tuo cuore... Non te lo ridarà... mai
più... indietro.»
Tanjihim alza di un po’ un sopracciglio e afferra il
medaglione che porta al collo, osservandolo.
«Questo, dici, mi ha preso
il cuore?» fa in tono ironico
«Può darsi. Ma se in cambio mi ha dato tutto
questo potere, che se lo tenga pure, il mio cuore. Non so che
farmene.»
«Non sai... che stai dicendo...» lo mette in
guardia il
vecchio, alzando gli occhi verso di lui a fatica.
Tanjihim si abbassa verso di lui e lo afferra per la veste,
alzandolo al livello del suo sguardo.
«È giunto il momento per te di esalare
l’ultimo respiro.»
dichiara Tanjihim duramente, per poi lanciare Reom in avanti, contro la
parete
di fronte a lui.
Il vecchio soffoca un gemito, appena colpisce la parete con
la schiena, poi finisce di nuovo a terra, di fianco.
Tanjihim allarga di scatto le braccia, facendo frusciare il
mantello, e il medaglione prende a brillare, sempre più
forte, mentre lui, con
un urlo, inizia a raccogliere tutte le energie.
La luce del medaglione è intensa e da esso si sprigiona
un’enorme potenza, che fa tremare la terra e gli spiriti di
tutti coloro
presenti nella valle.
La forza della Magia giunge a turbare anche l’animo di
Vegeta, ancora profondamente addormentato tra gli alberi.
Una luce forte,
accecante, bianca, popola il sonno senza sogni del Saiyan.
Una luce accogliente e
calda, che lo rilassa come non mai.
Pian piano, però, ora,
si sta diradando.
Come un sipario, si
apre, al centro, mostrando lentamente un paesaggio via via sempre
più nitido.
Infine la luce
scompare del tutto. E rimane tutto il resto.
Dove sono?
Un prato verde,
fiorito. Un cielo azzurro, senza nuvole.
Cosa faccio qui?
Ma lui è come se non
ci sia. Si vede lì, in piedi, tra l’erba, ma si
sente come invisibile, privo di
materia.
Mentre davanti a lui
ci sono loro.
Ma loro...
Bulma e Trunks stanno
giocando a rincorrersi nell’erba. Ridono come non mai.
Trunks improvvisamente
inciampa e cade a terra, continuando a ridere. Bulma gli va addosso,
solleticandolo e ridendo con lui.
Loro...
Poi si mettono
entrambi supini a guardare il cielo e a indicare le piccole rondini che
volano
alte, come danzando.
Loro sono morti.
La scena cambia
improvvisamente, mentre questa consapevolezza fa stringere il cuore del
Principe in una dolorosa morsa.
La scena cambia, e ora
è tutto nero. Poi, le fiamme. E le urla. E anche il Saiyan
ora urla, portandosi
le mani al capo, chiudendo gli occhi, forse piangendo lacrime amare.
«Vegeta...»
Il Principe apre gli
occhi di scatto e si volta alla sua destra.
Ha percepito infatti
una voce, quella voce, e sente che
una mano è posata sulla sua spalla destra.
E infatti lui è lì, e
gli sorride come al solito.
Kakaroth...
Goku continua
semplicemente a sorridere, guardandolo.
Kakaroth...
A Vegeta viene
istintivo storcere di un po’ le labbra con disapprovazione.
Levati dalla faccia quell’espressione idiota.
Goku sorride ancor di
più, forse divertito.
Vegeta, allora,
increspa di un po’ la fronte, fissandolo.
Comunque... sei morto anche tu.
Goku si fa serio di
colpo, senza distogliere lo sguardo.
Il Principe ricambia,
serio a sua volta.
Che cosa vuoi?
Gli chiede allora
Vegeta, intuendo.
Goku abbassa di un po’
il capo, continuando a fissarlo negli occhi, per poi dire:
«È giunto il momento,
Vegeta.»
Il Principe gli
rivolge un’espressione perplessa.
E il Son prosegue:
«Questo è il tuo
momento. Mantieni la parola data.»
E allora Vegeta
capisce.
Si mette in allerta,
alzando istintivamente gli occhi in alto, a tutto quel buio illuminato
appena
dalle fiamme che ruggiscono intorno a lui, e finalmente riesce a
percepirla.
È l’aurea di Tanjihim,
e la sente forte e intensa.
Il mago è giunto alla
Valle.
Allora Vegeta abbassa
lo sguardo per tornare a guardare Goku, ma lui non
c’è più.
Pian piano sparisce
anche la visione e lui ritorna al suo mondo bianco, prima di svegliarsi
del
tutto.
Lea
si porta le mani sul capo, tremando e continuando a
piangere.
La terra freme con rabbia e la Casa cigola pericolosamente;
come non ha mai fatto. Cade qualche piccolo albero del giardino, mentre
le urla
si fanno più forti e si scatena un forte vento impietoso per
tutta la Valle.
Tanjihim continua ad urlare, raccogliendo una gran quantità
di energia. Il medaglione brilla di una luce intensa e infonde un
profondo
potere nel suo corpo.
Reom ha chiuso gli occhi per proteggersi da tutta quella
luce. Ora aspetta solamente la sua ora, con il cuore stretto in una
morsa di
doloroso rimpianto. Si sente in colpa... crede sia colpa sua se ora suo
nipote
sta facendo tutto questo. Forse è vero.
Tanjihim urla ancora più forte, mentre si prepara a
rilasciare l’energia contro il vecchio. Probabilmente
distruggerà tutta la
Valle; beh, meglio così, il suo scopo è proprio
quello.
Passi fruscianti tra l’erba.
Il vento, forte e spietato, si infrange contro l’aurea
invisibile di cui è circondato, mentre continua ad avanzare
sicuro sul prato.
Tanjihim viene riscosso improvvisamente. Il medaglione
sembra mandargli un segnale a cui non può sottrarsi.
Tace di colpo e blocca il flusso di energia, mentre si volta
di scatto indietro per guardare.
Reom riapre pian piano le palpebre, sorpreso che il nipote
si sia fermato. Anche Lea alza il capo per guardare.
Il vento non si è fermato; l’aurea di Tanjihim
è ancora
forte e aleggia impetuosa nella valle, chinando le piante e
scoperchiando
qualche casa.
Ma lui continua a
camminare, come se nulla fosse; il vento nemmeno lo sfiora, gli passa
intorno,
senza riuscire nemmeno a scuotergli la veste.
Tanjihim fa qualche passo, giusto per uscire dalla stanza e
tornare nel giardino. E così lo vede.
Il giovane mago indurisce di un po’ l’espressione
del volto,
solo per un attimo; l’istante dopo si apre in un piccolo
sorriso di scherno.
«Sapevo che non eri morto... lo sentivo.» dichiara
con
un’alzata di spalle «Poco male, penserò
proprio ora a te.»
Vegeta allora si ferma nel prato, a qualche metro da
Tanjihim, e continua a fissarlo con un’espressione glaciale.
«Credi davvero tu ne sia capace?» chiede il Saiyan,
freddo.
Tanjihim alza un sopracciglio e dice con leggerezza:
«Sei riuscito a sopravvivere, è vero, e ti sei
rifugiato qui
come un codardo... comunque non credo sia cambiato molto
dall’ultima volta che
ci siamo visti. A parte il fatto che ora sono in possesso di un potere
maggiore. Ti farò fuori in un sol colpo.»
«È cambiato anche
qualcos’altro.» annuncia il Principe,
lentamente, poi tace ancora, fissando negli occhi Tanjihim, che si fa
attento,
curioso.
Dopo qualche istante di silenzio, il mago domanda duramente:
«Che cosa?»
Vegeta increspa un po’ la fronte, prima di rispondere.
«Sono cambiato io.» mormora con calma e lentezza,
come dando
peso ad ogni parola pronunciata; quel che dice, quello scontro,
è davvero
importante per lui «Mi hai cambiato tu e gli avvenimenti che
si sono susseguiti
in quest’ultimo periodo. E ora sono pronto a
combattere.»
«Sei pronto a combattere?» ripete Tanjihim, con un
tono
freddo e sprezzante «Sei cambiato? ... Chi vuoi prendere in
giro, Vegeta? Tu
sei come me. Io so chi sei. So cosa stai pensando in questo momento.
Vuoi
combattere per riscattarti, per recuperare l’orgoglio
perduto. Se ora sei qui
davanti a me, è solo per via del tuo egoismo e della tua
infondata sicurezza.
Io ti conosco; perciò non provare a mentirmi.»
Vegeta non muta minimamente la sua espressione e afferma con
lo stesso tono di prima:
«Infatti non sto mentendo.»
Tanjihim aggrotta appena le sopracciglia, sorpreso da quel
tono che suona così sincero.
«Io sono cambiato.» riprende il Saiyan «E
sono pronto a
combattere per tutte le persone che sono morte a causa mia. Se sono qui
di
fronte a te, ora, è perché voglio riscattare
loro. Sono disposto a combattere
per loro e sono qui per dimostrartelo.»
Il mago tira le labbra in un moto di rabbia.
«E allora dimostramelo, Saiyan!» ringhia Tanjihim,
da una
parte eccitato dalla sfida, dall’altro spinto dalla
volontà del medaglione, che
nella sua testa gli ripete in continuazione di far fuori Vegeta. Il
giovane
mago scatta verso l’altro, caricando un pugno.
«Prendi!» esclama Tanjihim, spingendo il braccio in
avanti,
diretto allo stomaco del suo avversario.
Vegeta schiva di lato senza troppe difficoltà, ma non
attacca ancora.
Tanjihim si blocca e si volta subito contro il Saiyan, in
parte sorpreso di non essere riuscito a colpirlo, e si lancia contro di
lui
preparando un nuovo pugno.
Vegeta si abbassa, evitandolo, allora Tanjihim ruota su se
stesso, con l’intento di assestare un calcio al fianco del
Saiyan. Vegeta gli
blocca però la gamba, afferrandola con entrambe le mani, e,
proseguendo la
rotazione del mago, lo lancia via contro i resti della palestra
inizialmente
distrutta dal giovane quando vi aveva schiantato contro Wuil, ancora a
terra
tra i detriti.
Con un frastuono di legni rotti, Tanjihim finisce tra le
macerie, alzando un gran polverone.
Vegeta torna dritto con le braccia lungo i fianchi e uno
sguardo serio e composto verso ciò che resta della palestra.
Dopo qualche istante, Tanjihim riemerge dai legni, tossendo
un attimo per della polvere che gli è finita in gola. Poi si
raddrizza e
indirizza uno sguardo incredulo e irato verso il Saiyan.
«Ma come diavolo...?» mormora il mago a denti
stretti,
serrando i pugni.
«Te l’avevo detto.» esordisce Vegeta,
avanzando con calma
verso la palestra distrutta «Io sono cambiato.»
indurisce l’espressione del
volto e inizia a parlare più lentamente, scandendo le parole
con un accenno di
rabbia «E ora stai certo che non mi
risparmierò.»
I capelli di Vegeta vengono scossi da un nuovo vento, mentre
l’aria intorno a lui si fa pesante e calda.
Tanjihim alza sorpreso le sopracciglia, notando le pupille
del Saiyan farsi strette e lunghe, mentre l’iride diviene di
un colore turchese
acceso. Inizialmente il mago crede che il Principe si stia trasformando
in
Super Saiyan, però poi nota che i capelli rimangono neri
come sempre.
Ora è molto più forte di un Super Saiyan.
«Ha scoperto il potere nascosto...» capisce il
mago,
incredulo.
Vegeta aggrotta le sopracciglia e ringhia:
«Vendicherò la mia famiglia e le vite di tutti
coloro che
hai ammazzato!»
Parte quindi di corsa, rapido, poi si stacca da terra e
scatta in volo contro il mago, urlando, caricando un pugno.
Tanjihim non fa in tempo a scostarsi; Vegeta lo colpisce in
pieno ventre, sbalzandolo indietro di diversi metri. Il mago rotola sul
terreno, veloce, mentre il Saiyan lo segue in volo. Prima che Tanjihim
finisca
per schiantarsi contro un albero, Vegeta porta entrambe le braccia in
avanti e,
con un urlo, lancia un’onda di energia, che scaraventa il
mago contro un’altra
palestra, distruggendola completamente.
Vegeta si alza in alto e abbassa la mano destra, aprendo il
palmo. Forma in un attimo una sfera violacea e la spedisce contro i
resti della
palestra senza esitare ancora.
Prima però che la sfera raggiunga le macerie circondate
dalla polvere, si alza un grido da esse ed esplode quindi
un’onda di energia
magica, che dissolve immediatamente la sfera del Saiyan e forma un
cratere nel
suolo, facendo sparire completamente ciò che restava della
palestra di legno.
Il Principe non si scompone minimamente. Rimane a fissare
sotto di sé, al centro del cratere, dove si trova Tanjihim,
dritto in piedi e
con lo sguardo rivolto al Saiyan. Le iridi del mago hanno cambiato
colore e la
sua pupilla è stretta e lunga come quella di un serpente. Si
è trasformato.
«Bene, bene, credo che lo scontro sarà
interessante...»
sorride appena il mago con un’aria di sfida «Noto
che sei riuscito a trovare il
tuo potere nascosto, Vegeta. Però non ti conviene illuderti
in questo modo...
Comunque sono sempre io, tra i due, il più forte.»
«Parli con troppa sicurezza per i miei gusti.»
ribatte
Vegeta, calmo «Aspetta a vedere come ti farò
fuori, poi si deciderà chi è il
più forte tra noi due.»
Tanjihim storce di un po’ le labbra, infastidito.
«Mi irriti, Saiyan.» sibila con ira
«Meglio chiudertela in
fretta quella bocca!»
Salta in alto e in un attimo è avvolto dalla sfera argentea
che gli permette di volare. Raggiunge quindi Vegeta e i due prendono a
combattere in volo ad un’incredibile velocità.
Intanto Lea si è alzata, tremante e con ancora gli occhi
lucidi, e avanza strisciando i piedi sul pavimento in legno del portico
e
facendo scivolare le mani appoggiate alla parete della Casa, da cui non
riesce
a staccarsi. Giunta alle scale, le scende lentamente, poi si avvia a
passi
incerti verso la parete distrutta della stanza della villa contro cui
è stato
scagliato Reom.
Vi si affaccia, esitante, e lo vede. Suo zio è a terra e non
si muove.
«Z... zio?» chiama la ragazza, esitante.
Un attimo di silenzio, poi...
«Lea?» mormora stancamente Reom, riaprendo un
po’ gli occhi.
La ragazza gli va accanto e si inginocchia al suo fianco,
afferrandogli una mano.
«Sono qui.» risponde la giovane, con
un’aria mesta.
«Sei ancora... viva... Sono... felice.» Reom riesce
un po’ a
sorridere.
«C’è Vegeta, là
fuori.» dice allora Lea, volgendo un po’ lo
sguardo indietro «Sta affrontando Tanjihim.»
«Vegeta?» ripete il vecchio, poi tossisce un attimo
«Bene...»
«Quel pazzo si farà ammazzare.» dichiara
la ragazza, tirando
le labbra.
Reom sorride ancora, appena, e le rivolge uno sguardo dolce.
«Fenwil, prima di... morire...» esordisce
l’anziano con voce
roca e Lea si fa attenta «Disse che... c’era
bisogno di... più forza. Che
bisognava... crederci... Che... dovevamo... volerlo.»
«Cosa... cosa significa?» chiede Lea, confusa.
«All’inizio non compresi le sue...
parole.» Reom sospira un
attimo, poi torna sereno «Ma ora... ora ho capito.»
La ragazza corruga un po’ la fronte, non riuscendo a
comprendere cosa vuole dire suo zio.
«Lea, nessuno... di noi... potrebbe mai sconfiggere...
Tanjihim.» riprende Reom, debolmente, ma con
un’espressione calma e tranquilla
«Abbiamo vissuto... con lui. Lo abbiamo... amato.»
si fa leggermente cupo, a
quel ricordo «Nemmeno io sarei mai stato in grado... di
ucciderlo.»
«Intendi dire che Fenwil è morto per questa
debolezza?»
domanda subito la ragazza, scettica «Lui voleva uccidere
Tanjihim! Ne sono
sicura. Dopo tutto il male che ha fatto, questo è
ciò che merita. E Fenwil lo
sapeva.»
«L’anima di Fenwil... era pura...» Reom
abbassa un po’ di
più le palpebre, sfinito «E Tanjihim... era suo
amico. Lo era... quand’erano
piccoli. Fenwil mi confidò... prima di partire per... per
andarlo a cercare...
che forse non ci sarebbe riuscito. Che forse... non sarebbe riuscito
ad...
ucciderlo.»
Gli occhi di Lea si riempiono di nuove lacrime.
«Nonostante questo, Tanjihim non ha esitato a...?»
«Il cuore... di tuo cugino... è del tutto corrotto
dal...
medaglione.» la interrompe il vecchio, scuro in volto
«Non credo... si renda
pienamente conto... di ciò che sta... facendo.»
«Credi che ci sia ancora del buono in lui?» la
domanda esce spontanea a Lea.
Reom abbassa lo sguardo.
«Forse...» rialza gli occhi sulla nipote
«Lea, Tanjihim... è
troppo forte. Anche per... Vegeta.» tossisce ancora un attimo
e riprende,
serio:
«C’è solo... una cosa... da fare:
distruggere... il
medaglione.»
«Ma così, tutti i poteri magici...?»
chiede allarmata la ragazza.
«Non ci... saranno... più maghi, no.»
conferma Reom, grave «Ormai...
la Magia è... fuori controllo. Bisogna distruggerla... prima
che... che
distrugga noi tutti.»
Lea annuisce debolmente con il capo, poi domanda:
«E di chi deve essere il compito di distruggere il
medaglione?»
«Di Vegeta.» risponde subito l’anziano.
«Lui? Ma ne sarà in grado?» la ragazza
storce le labbra «Lui
ci ha tradito... È proprio per colpa sua se...»
«Tanjihim è diventato così... solo per
colpa mia.» dichiara
Reom, distogliendo lo sguardo «E ha corrotto anche...
l’animo poco puro... di
Vegeta.»
«Dunque non dovresti fidarti così di
lui!» insiste la
ragazza, dura.
«Quel Saiyan... è cambiato.» afferma
sicuro Reom, tornando a
sorridere leggermente «Riuscirà a
salvarci...»
Lea alza le sopracciglia, stupita dal tono rassicurante di
suo zio.
Credi così tanto in
lui?
Si domanda la ragazza, corrucciandosi un po’.
«Abbi... fiducia... nipote mia.» sorride ancora il
vecchio,
poi chiude gli occhi, addormentandosi con il respiro debole.
Lea si morde un labbro e si alza in piedi.
«Vorrei, zio...» sussurra la ragazza cupamente.
Fuori, in aria, lo scontro continua tra Tanjihim e Vegeta.
Lea è uscita all’esterno per guardare.
I due non si risparmiano, colpendosi duramente in volo.
Entrambi sono feriti; Lea nota chiaramente del sangue gocciare a terra.
Abbi... fiducia...
«Dovrei credere in te, Saiyan...» mormora la
ragazza,
osservando ancora il combattimento «Ma come posso? Come posso
dopo tutto quello
che è successo?»
«Lea...»
La giovane si volta di scatto indietro, sorpresa.
A pochi passi da lei c’è Saim. Ha il fiato un
po’ pesante;
segno di una lunga corsa.
«Saim, ma cosa...?» chiede lei, stupita
«Non dovresti essere
qui! È pericoloso!»
«È da quando è tornato il medaglione,
qui nella Valle, che
mi sento strano...» confessa il bambino, avvicinandosi a lei
«Nonostante la
magia dovrebbe essersene andata del tutto dai nostri corpi, io sento in
qualche
modo che per me non è così.»
«Che stai dicendo? Hai ancora magia in te?» esclama
Lea,
incredula.
Il piccolo annuisce con il capo, sicuro.
Lea, allora, gli afferra una mano, con l’intenzione di
portarlo al sicuro da qualche parte, però poi si pietrifica,
appena viene al
contatto con la pelle del bambino. Istintivamente, le viene da
stringere più
forte la mano di Saim, invasa all’improvviso da un
rassicurante calore che le è
così famigliare.
«Ma questa è...» fa Lea, senza parole
«... magia?»
In quel momento, con un urlo, uno dei due combattenti viene
scagliato con forza contro una stanza della villa; sfondando il tetto e
finendo
tra le macerie.
Lea e Saim alzano subito gli occhi al cielo, per verificare
chi fosse ancora là. Raggelano, notando Tanjihim, sospeso in
aria con il fiato
un po’ corto; si tiene una spalla da cui esce sangue e ha
anche il volto
ferito. Però ha lanciato Vegeta contro la Casa e il Saiyan
ancora non riemerge
dai detriti.
«Accidenti... dobbiamo allontanarci...» Lea arretra
d’istinto, spaventata.
«Aspetta, Lea!» esclama Saim, afferrandole forte un
braccio.
Lei gli rivolge uno sguardo sorpreso.
«Sento che c’è qualcosa che devo
fare!» dichiara fermamente
il bambino, deciso.
Qualcosa che devo
fare...
Lea alza le sopracciglia, stupita.
«Che cosa?» gli chiede, non capendo.
«Non possiamo andare via.» insiste il bambino,
risoluto «Non
possiamo abbandonare Vegeta. Lea; noi dobbiamo credere in
lui.»
Lea abbassa lo sguardo, colpita.
Credere in lui...
«Lea!» la scuote Saim, insistente.
La ragazza increspa un po’ la fronte.
Bisogna crederci...
Dobbiamo volerlo...
Lea rialza lo sguardo di scatto.
«Fenwil aveva ragione.» capisce la giovane
«Se non crediamo,
non possiamo fare niente. Vegeta riuscirà a
salvarci.»
Saim annuisce e indica verso la stanza contro cui è stato
scagliato il Saiyan.
«Avviciniamoci, Lea, dobbiamo chiamarlo!»
«Sì...» concorda lei e insieme al
bambino corre verso le macerie.
Continua...
Solo un altro capitolo, poi l'epilogo e... la fic terminerà! ç_ç (Evviva! ^___^ nd parecchi di voi) (T_T Io sono triste... nd Me)
Vi è piaciuto "l'incontro" Goku-Vegeta? Ma in questo caso era tutta una fantasia del Principe... Nella sua testa s'immagina di incontrare Goku che lo sprona ad andare avanti. ^^ Però, l'idea dell'incontro tra quei due mi è piaciuta davvero... chissà cosa vuol dire questa frase? XP
Passiamo ai ringraziamenti:
Sweetgirl91: Mi sono accorta che scrivevo "Luglio" solo per caso, mi ci è andato l'occhio... Ma il bello è che per un attimo ho pensato davvero di essere in Luglio! XD Per scetticismo ho dovuto guardare il calendario! X°°P E, puntualmente, la volta scorsa mi stavo sbagliando perché avevo scritto: "Il prossimo aggiornamento... Mercoledì 2 Agosto"! ^^'' Fortuna mi sono accorta in tempo e ho messo Settembre. ^^'''' Parlando della storia... pensi che Reom morirà, quindi? >.> Sì, no, forse... Ora comunque non sta bene. ^^' Per adesso, però, non è morto. ;) La tua è stata proprio una bella teoria! ** E... sì, a grandi linee si avvicina a quello che ho scritto. ^^ Vegeta, per ora, è arrivato davvero all'ultimo minuto, ma adesso sta messo male. XP Ed è riapparso pure Saim, che fa un po' ragionare Lea. :) Che bravo bambino! ^^ (La questione del "lieto fine" la ignoro appositamente, perché non voglio darti troppi indizi! >_<) Ti ha colpito la scena della perdita della magia, eh? Beh, sai, è un po' come se a noi togliessero una parte di anima... non dev'essere proprio una cosa piacevole! ^^' Perché loro ci nascono con i poteri, quindi ce l'hanno da sempre... e si sentono quindi insicuri senza di essi. -_^ Niente, penso che tanto ci vediamo più tardi. ^^ Ciao!
Giusy: E' vero: per la prima volta è Vegeta l'eroe. ** Se no c'erano sempre Goku o Gohan, al massimo, di mezzo! ^^'' Povero Vegeta, sottovalutato in questo modo... (T_T nd Vegeta) Mi è sempre piaciuto come personaggio; credo in lui, sono certa che ha delle potenzialità! ^^ Ora che i maghi non hanno più forza, e sono quindi semplici esseri umani, tocca al Principe difenderli! Tanjihim sa rendersi odioso abbastanza da recitare alla perfezione il ruolo del cattivo. -_^ Eh sì, la sua è stata un'apparizione improvvisa! o.o <--- faccia di tutti quand'é arrivato. Ma Reom se lo sentiva che sarebbe arrivato subito... In questo capitolo non è stato trattato troppo bene! ^^'' Fortuna il Saiyan si è svegliato in tempo - da solo - se no sarebbe morto... ^^''''' Grazie mille dei complimenti finali. ** Ma come farei senza di te e altri recensitori che mi sostengono in questo modo? ^0^ Ciao, alla prossima! ^^
veggylink94: La guerra contro Lea si fa sempre più aspra! XD Dai, alla fine in questo capitolo si è addolcita un po' - grazie il piccolo Saim - ... ^^ Ti piace la trasformazione di Vegeta? Oh, che bello! ^__^ Qui si è trasformato subito un'altra volta! ** Però, per adesso, non è che se la cava tanto bene... ^^'' Il prossimo sarà l'ultimo capitolo! ç_ç Poi ci sarà l'epilogo... Spero ti piaceranno. ^^ Ciao! :)
kutai: (kutai in versione cheerleader sventola i pon pon e continua a fare il tifo per Tanjihim ^0^) Ti vedo molto entusiasta di questa battaglia finale! XD Per ora, come vedi, è proprio il mago in vantaggio. (** <--- kutai) (è_é Vegeta, arrabbiato: Ehi, sono io l'eroe, è me che dovresti sostenere! Sono io quello che deve salvare tutti! Sono io quello che è dalla parte della giustizia! Sono io quello che... ught >_< ... - kutai gli ha tappato la bocca con uno dei pon pon e ora se ne va via ridendo malignamente -) Lea si è data una "svegliata" e finalmente si è decisa a sostenere Vegeta. ^^ (Era ora... <.< nd tutti, compreso Vegeta) E' riapparso il piccolo Saim, vedi? ^^ In fondo ha un ruolo importante nella storia, che si scoprirà nel prossimo - e ultimo ç_ç - chappy (c'è sempre l'epilogo però ^_^). Capitano anche a me i giorni di annebbiamento totale @_@ (A dire il vero sono in maggioranza rispetto i giorni "normali" XD), quindi ti capisco! ^^ Anzi, sono contenta che comunque non hai rinunciato a leggere! ** Ciao! ^^
Un grazie anche a chi ha letto solamente e a chi ha aggiunto la storia alle Preferite e Seguite.
Il prossimo aggiornamento sarà Venerdì 4 Settembre. ^^