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Autore: LadyNorin    20/10/2021    1 recensioni
John Watson si era allontanato quanto più possibile da Baker Street. La decisione che lo aveva spinto a fare le valigie era molto semplice: Sherlock Holmes.
Dopo la morte di sua moglie Mary, John decide di allontanarsi da coloro che lo hanno fatto soffrire e iniziare una nuova vita. Ma forse il destino prende le sue decisioni, e nemmeno un uomo razionale come John può contrastarle.
Genere: Angst, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Rosamund Mary Watson, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 39:


***
Qualcuno bussò al 221B. La signora Hudson andò ad aprire, e si trovò davanti Mycroft Holmes, che entrò nel piccolo atrio, senza troppe cerimonie.
Mi perdoni se non mi trattengo in convenevoli, ma vado di fretta. Devo parlare urgentemente con mio fratello.” disse solo lapidario alla donna, ancora prima che questa, gli avesse detto alcunché.
Oh non si sono mossi dall’appartamento.”
Bene.” detto ciò, prese le scale. Bussò alla porta dell’appartamento, andò John ad aprirgli.
Mycroft?”
Buonasera.” senza aspettare un invito, entrò, e si tolse cappotto e sciarpa, appendendo poi gli indumenti all'appendiabiti dell’ingresso. John una volta chiusa la porta, gli si parò davanti.
E’ successo qualcosa?”
Devo parlare con mio fratello.”
Sherlock era rimasto seduto su una delle poltrone del salotto, in pigiama e con la vestaglia, e un aria cupa.
Mycroft gli si avvicinò, e Sherlock alzò la testa.
Dobbiamo parlare.”
Ho sentito. Parla.”
In privato.”
Non c’è nessun altro a parte noi.”
Senza di lui.” Mycroft indicò John. Sherlock diventò ancora più cupo.
Non incominciare. Lui non se ne va da nessuna parte. O te ne vai tu.”
Dovremmo fare questa scena ogni volta?”
Solo se la cominci.”
Posso parlare da solo con mio fratello?”
Quello che ascolto io lo ascolta anche lui.”
E’ una cosa che riguarda te.”
Senti, lo so che lo fai solo per irritare me e perché ti diverte provocarmi.”
Non è affatto per questo motivo.”
John fa parte della famiglia, vedi di fartene una ragione. O non abbiamo più altro da dirci.”
Mycroft non era affatto felice di quella discussione, ma dovette ingoiare il rospo.
E va bene! Sono appena tornato dal commissariato. Ho assistito all’interrogatorio da parte di Lestrade, all’uomo che ti ha aggredito.”
E? Cosa ha detto? Cosa ha intenzione di fare Lestrade?” fu John a fare la domanda, in piena apprensione.
Mycroft senza nemmeno voltarsi a guardare il dottore, rispose.
E nulla. Lestrade non farà proprio nulla. Non sarà più un problema, per nessuno.”
Ora sia John che Sherlock erano nella confusione più totale.
Che cosa significa?” era stato sempre John a porre la domanda.
Significa che ho risolto il problema.”
Lo hai risolto?”
Mycroft era stufo delle domande stupide di Watson, ecco perché voleva parlare da solo con suo fratello.
Sì. Ho risolto.”
E come?”
Tu che dici?”
Hai… Hai fatto qualcosa?” finalmente Sherlock si decise a parlare.
E’ sparito. Non potrà farti più nulla. Non ci sarà nessun processo.
Io… Non capisco. Non può… E’ finita così?”
Cosa preferivi, il processo?”
No. No! Solo…”
Ti dispiace per quel mostro?”
No!”
Allora cosa? Pensavo saresti stato lieto della notizia.”
Certo che lo sono! Ho aspettato tre anni, nel terrore!”
Mycroft rimase in silenzio per un lungo momento.
Non potrà farti più nulla. Non farà più nulla a nessuno.”
Sherlock annuì.
Ora devo andare.” Mycroft si voltò verso John, avvicinandosi al suo orecchio.
Ti conviene trattarlo bene. Se vengo a sapere che soffre ancora a causa tua… Ti faccio fare la stessa fine di quell’uomo...”
John non aveva nemmeno la forza, oltre la voglia, di infuriarsi per quella minaccia. Quindi annuì semplicemente.
Mycroft recuperò cappotto e sciarpa, e lasciò l’appartamento, chiudendosi la porta alle spalle.
Come… Come ti senti?”
Sherlock era rimasto lì seduto, a fissare il vuoto.
Non lo so. Non so come devo sentirmi.”
John gli si inginocchiò davanti.
E’ finita.”
Sherlock annuì.
Si. Si, è finita.”
Non dobbiamo più preoccuparci di nulla. Nessuno saprà quello che è successo.
Sherlock avvolse le braccia attorno al collo di John, e ci sprofondò con il viso.


Quella semplice notizia era stata così liberatoria che quello che era successo dopo era stato sconvolgentemente intenso.
Tutte quelle emozioni negative trattenute per tutti quegli anni, da distruggerli mentalmente. Ed ora era tutto finito. Tre anni di prigionia, nel dolore e nel terrore. Ma la prigione ora era vuota. I prigionieri erano stati liberati.
Non ne aveva mai abbastanza. Dei suoi baci, delle sue mani sul corpo. Di qualunque parte di lui.
Desiderò che quella notte e quella mattina non finissero mai.
Con una mano incastrata in quell’ammasso di riccioli scombinati, fu costretto a staccarsi dalla sua bocca, per riprendere fiato. Non avrebbe fatto nemmeno quello se non gli fosse servito ossigeno.
Si lasciò ricadere con la testa sul cuscino, ammirando il soffitto, mentre cercava di tornare a far funzionare i polmoni nel modo corretto. Dallo sforzo di tutta quella attività fisica, gli bruciavano.
Sherlock si adagiò con la testa, sulla sua spalla sinistra. Le dita lunghe e magre che lo accarezzavano lungo il petto.
E’ stato… Molto bello.” in realtà aveva altri termini in mente, ma non voleva sembrare rozzo.
Solo bello?”
Ecco, come non detto.
Non posso dire le cose a cui sto pensando.-
Sherlock ridacchiò, era una risata bassa e sommessa, ma il respiro caldo, contro la pelle sudata, gli diede un potente brivido. -E’ stato incredibile.”
Incredibile va meglio.” Sherlock lo baciò proprio sopra al cuore, che fece una capriola.
Sai che dovremo fare un altro matrimonio, vero?”
John era così intorpidito da tutto quel mix di piacere che aveva provato in quelle ultime ore, che al momento un qualunque discorso serio o normale, gli sembrava arabo.
Cosa?”
Sherlock si raddrizzò per poter guardare il compagno negli occhi.
Il matrimonio, John. Lo sai che tecnicamente, non è valido, vero?”
D’accordo, decisamente non riusciva a capire quello che Sherlock stava cercando di dirgli. O meglio, un significato quelle parole lo avevano, solo che il suo cervello si stava rifiutando di constatarne la veridicità.
Ma noi siamo già sposati, da tre anni.” puntualizzò.
Sherlock sorrise.
Lo so, mio dottore. Ma non abbiamo usato i nostri veri nomi quando lo abbiamo fatto. I documenti erano falsi, e di conseguenza, anche il matrimonio. Credevo lo sapessi.”
John rimase in assoluto silenzio, per un lungo momento.
Si. Cioè… Cioè si ovvio che lo sapevo. Però non ci ho fatto troppo caso. Ecco, io ho sempre dato per scontato che fossimo sposati.”
Anche io. In fondo è solo un pezzo di carta con una firma. L’importante è quello che sentiamo l’uno per l’altra. Però… Però se non vuoi sposarmi ufficialmente, io lo capisco. Forse ci rimarrebbe più male mia madre.”
John rimase ad occhi sgranati, a ponderare quelle parole.
Ma io voglio sposarti! Che stai dicendo, perché non dovrei volerlo!”
Sherlock nuovamente ridacchiò.
Va bene, va bene. Ho capito. Allora dobbiamo fare le cose per bene questa volta.”
E tu… Tu invece vuoi sposarmi?”
Ti sposerei anche mille volte.”
John sorrise.
Ma stavi dicendo di tua madre.”
Ah si, lei impazzirebbe se non facessimo la cerimonia in grande stile. Ovviamente ha già detto che si occuperà di tutto lei.”
Quindi noi non facciamo nulla.”
Dobbiamo solo presentarci.”
Ah ecco.”
Ti dà fastidio?"
Che cosa?”
Che mia madre si metta in mezzo.”
Ma no. La capisco. Sei il suo unico figlio che si è sposato. Non penso abbia speranze per Mycroft. E poi è così affezionata a Rosie.”
Sherlock rise.
Che cosa ti fa ridere?”
Quello che hai detto su Mycroft.”
John fece una smorfia con la bocca.
Scusa ma è la verità.”
Lo so. Per questo fa ridere. Non credevo sarebbe mai potuto accadere che mi sposassi e avessi una famiglia mia.”
E invece…”
Già. Eccoci qui.”
Forse non tutti i mali vengono per nuocere.”
Forse no. Anzi.”
Anzi?”
Se te lo dico ti arrabbi.”
Non potrei mai arrabbiarmi con te.”
A quelle parole Sherlock assunse quasi un espressione triste.
Non è vero, invece ti faccio arrabbiare spesso.”
E dai… Dimmi che c’è che non va.”
Okay. Te lo dico. Non sono così dispiaciuto di come sono andate le cose. Cioè… Non quello che è successo a te e a Rosie. Intendo quello che è successo a me.”
Sherlock.” John si mise seduto. Ora il discorso era diventato serio.
Se stai cercando di dire che te lo sei meritato, io giuro…”
No, no. Non intendevo quello. Insomma, non proprio. Però sei tornato. Cioè, quello che mi è successo ti ha fatto tornare, e lo sai, io sono egoista. Quindi sono contento di essere finito in quel parcheggio, perché ti ha fatto tornare da me.”
John rimase fermo immobile, a fissare il vuoto. Non capiva come dover prendere quello che Sherlock gli aveva appena detto. Insomma, lui lo aveva abbandonato, probabilmente spezzandogli il cuore. Ma non aveva mai capito che ci fosse un cuore che batteva per lui. Non aveva avuto idea che in tutti quegli anni, Sherlock avesse avuto quel tipo di sentimenti. E ci erano volute la bellezza di due tragedie per farli avvicinare e far aprire il cuore di entrambi, a quei sentimenti che avevano sempre cercato di annullare.
Lo strinse tra le braccia.
Non ti voglio sentire fare certi discorsi. Ormai il passato è passato. L’importante è quello che abbiamo costruito ora. E che ti amo.”
Anche io ti amo.”
Sherlock si lasciò cullare dolcemente tra le braccia del suo dottore.
Ti amo John.”
Ti amo Sherlock.”

Quando quella mattina finalmente entrambi si decisero a scendere dal letto..
Sherlock aveva infilato solo un paio di pantaloni della tuta e si era chiuso in bagno, John invece aveva raccattato la camicia di Sherlock, e se l’era infilata, con l’idea di raggiungerlo sotto la doccia. Non aveva alcuna intenzione di lasciarsi scappare nessun minuto utile con il suo compagno.
Bussò alla porta del bagno, e Sherlock gli aprì, ancora con solo i pantaloni grigi della tuta addosso, che lasciavano ben poco all’immaginazione.
John sospirò. Sarebbe stato la causa della sua morte. Lo sapeva ormai dal giorno in cui lo aveva conosciuto.
Ehi, quella è mia.”
Ah si? Dici?”
Non avrebbe restituito quella camicia con così tanta facilità.
Sherlock rise.
Direi di si. Ti sta un po’ larga.” sorrise in modo furbo. Quel luccichio negli occhi, ormai il dottore lo conosceva bene.
A me sembra che invece sia mia, però se ne sei così sicuro, puoi sempre venire a riprendertela.”
Il sorriso di Sherlock diventò un ghigno.
Devo riprendermela?”
Gli si avvicinò così tanto che poteva quasi andare a sbattere con la faccia contro al suo petto.
Vorrei che ci provassi, si.”
Le dita di Sherlock si appropriarono del primo bottone, e poi del secondo, ma arrivato al terzo, decise di approfondire meglio con un bacio. John quasi si sollevò in punta di piedi per andargli incontro. Sentì Sherlock ridacchiare contro la sua bocca. Peccato che nessuno dei due avesse notato che in quell’appartamento, non fossero da soli. Erano così presi da non essersi minimamente accorti della presenza di due persone nel loro salotto. Quando finalmente si staccarono l’uno dall’altro, un rumore insolito gli fece voltare la testa, nel tentativo di capire, cosa ci fosse che non andava.
Lestrade e la signora Hudson se ne stavano in piedi, in salotto, con occhi sgranati e bocca aperta. Il detective di Scotland Yard aveva coperto gli occhi della padrona di casa un una mano.
Appena Sherlock si rese conto, corse a chiudersi in bagno, purtroppo al povero dottore non rimase che restare in quell’imbarazzo, e con solo la camicia addosso.



Avresti dovuto vedere la sua faccia!”
Sherlock andò a sedersi sul divano, accanto al fratello, che stava mescolando una zolletta di zucchero nella tazza di tè appena preparato dalla signora Hudson.
Non mi dire. Mi sono perso la sua espressione, che peccato. Pagherei oro per avere una foto di quel momento.”
A che serve, posso descriverla."
Sherlock si avvicinò all’orecchio di Mycroft, iniziando a bisbigliare qualcosa. Mycroft di tanto in tanto rideva.
Insomma veder ridere Mycroft Holmes era già abbastanza assurdo. John non credeva nemmeno che ne fosse capace.
Sherlock e dai, non è una cosa carina.”
Perché? Gli sto solo raccontando la scena di questa mattina. Non è colpa mia se Lestrade sembrava un baccalà.”
Sherlock!” per quanto ci provasse, John non era in grado di sgridare Sherlock in modo credibile. Primo, perché Sherlock non era qualcuno che si lasciasse riprendere da alcuno, e secondo, perché se quando lo riprendeva, se ne usciva con quell’espressione da finto innocente come una moneta da tre pound, aveva già perso in partenza.
Guardate che io sono qui.” intervenne Lestrade, che non aveva affatto un'aria felice.
Si, lo sappiamo che sei qui, Lestrade. Il che è un bene, perché così posso immaginarmi la scena ancora meglio.”
La fronte del detective di Scotland Yard si corrugò, riempiendosi di rughe.
Sei uno stronzo, lo sai vero?”
Mycroft lo ignorò, e riprese a parlare fitto con Sherlock.
John per dargli un minimo di conforto, e fargli sapere che era dalla sua parte, andò a dare una pacca sulla spalla del vecchio amico.
Avresti potuto dirmelo.” il detective lo disse rivolto a John.
Lo so, mi dispiace. Ma per noi non è così facile. Cerca di capirci.”
Eravamo amici no? Così ci hai sempre definiti.”
John sapeva che avrebbe dovuto lavorare duro per farsi perdonare da Lestrade.
Mi hai fatto fare la figura dello stupido.”
Mi dispiace.” davvero non sapeva che altro dirgli. Per Sherlock era già stato difficile doverlo dire ai propri genitori, e per quanto riguardasse se stesso… Non aveva neanche preso in considerazione il doverlo dire ad altri. In fondo era stato quasi impossibile venire a patti con se stesso e accettare la cosa. Ci aveva impiegato letteralmente anni e gli ci era voluta una tragedia, per giungere alla conclusione di amare Sherlock.
Ora devo andare. Ho del lavoro che mi aspetta. Così potete sparlare liberamente.- Lestrade infilò l’impermeabile. Buonasera.” e prese la porta.
John con un sospiro si lasciò ricadere sulla poltrona.

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Note d’autrice:

Sono in tremendo ritardo con l’aggiornamento, purtroppo mi sono persa con i giorni e non mi ero resa conto che ieri fosse martedì! Pensate come sto messa male. Quello di prossima settimana sarà l’ultimo capitolo. Sono davvero triste che sia finita, ma non vedo l’ora che arrivi novembre per una nuova avventura! In più ci saranno in futuro dei capitoli bonus di questa storia, tra cui, quello del matrimonio! O magari di tutti e due i matrimoni… Chi vivrà vedrà. Visto che sono capitoli a parte forse in alcuni ci saranno scene più piccanti… Dipenderà tutto da come mi verranno fuori, perché è da anni che non le scrivo, non so se sono più in grado.

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