Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Littletoknow    28/11/2021    1 recensioni
Dopo più di cinque anni dalla fine della Seconda Guerra magica Hermione si troverà a dover ancora soffrire per eventi non solo del suo tempo, ma anche eventi passati. Il passato di Hermione non andrà solo a tormentare la ragazza ma anche Remus Lupin, che a sua volta dovrà venire a patti con il suo passato, ma anche il suo presente.
La storia tratta di due periodi ben precisi: il passato, cioè gli anni del quinto libro 1995/96 e gli anni successivi alla guerra, nel particolare 2003/2004.
Pairing Principale: Remus Lupin/Hermione Granger
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Terzo Capitolo



Un leggero profumo di caffè accompagnò il suo risveglio. Senza aprire gli occhi alzò le braccia sopra la testa e si stiracchiò con un gemito di piacere. Si portò le mani al viso e scostò la marea di capelli rosso fuoco che le solleticavano la faccia. Gli occhi marroni si aprirono lentamente, ancora pieni di sonno e si guardarono intorno.
Era da sola, ma il profumo del caffè appena fatto la invitava a scendere le scale e ad andare nella cucina. Si scoprì le gambe nude da sotto le coperte e ancora in pigiama scese le scale della casa illuminata dalla luce mattiniera.
Posando il piede sull'ultimo scalino sentì dei rumori provenire da dietro la porta color crema della cucina, si incamminò verso essa e la aprì.
Non si stupì nel trovare Harry Potter di schiena che con attenzione raccoglieva a mani nude i toast bollenti dal tostapane.
"Buongiorno.." disse avvicinandosi.
Ginny Wealsey non era una persona mattiniera, lo sapevano pure i muri, ma da quando praticamente viveva con Harry Potter apprezzava i momenti che riuscivano a passare insieme durante le colazioni.
"Buongiorno! Già in piedi?"
Il ragazzo vestito con la divisa da Auror si girò a guardare la propria ragazza con un gran sorriso posando contemporaneamente il piatto pieno di toast caldi sul tavolo della cucina. 
"Ogni tanto mi piace fare un'eccezione.." disse Ginny sbadigliando e sendendosi pesantemente al tavolo.
Harry le sorrise, si chinò sul tavolo verso di lei e le diede un bacio leggero sulle labbra.
"Come mai così contento oggi?" Chiese Ginny.
"Oggi niente scartoffie, semplici giri di ricognizione." rispose Harry con un grosso sorriso che gli illuminava gli occhi verdi 
"Tu invece, allenamento oggi?"
Le chiese versandole del caffè nella tazza.
"Si, ma nel primo pomeriggio. Tre ore e dovrei cavarmela tranquillamente" rispose Ginny prendendo un morso dal toast che aveva in mano.
Un piccolo ticchettio alla finestra avvisò la coppia dell'arrivo della posta, Harry si avvicinò a quest'ultima, la aprì e girandosi velocemente cercò con la mano il piatto con dentro le falci e gli zellini per pagare il gufo. Ginny si ritrovò velocemente sotto lo sguardo le pagine sportive della Gazzetta del Profeta, alzò lo sguardo e sorrise. Harry era già immerso nella lettura del giornale con i fianchi posati al bancone, una tazza fumante nella mano sinistra e la Gazzetta nella destra. Era un piccolo rituale che si erano abituati a recitare la mattina.
Posando lo sguardo sulla prima pagina vide di sfuggita la propria figura entrare e uscire velocemente dalla fotografia sotto il titolo a cavallo di una scopa. "Holyhead Harpies in testa al campionato"
Le labbra della rossa si incresparono, erano state brave l'ultima partita contro il Puddlemere United.
"Stasera potremo chiedere a Sirius e Remus di cenare insieme, ti andrebbe?" la voce di Harry le fece alzare gli occhi dal giornale e annuì 
"Ma certo! 
Harry le sorrise, si chinò e velocemente  sfiorò le labbra con le sue. Abbassò lo sguardo sull'orologio che aveva al polso e sgranò gli occhi.
"Scusa, devi scappare, rischio di arrivare in ritardo al Ministero" disse e bevve tutto di un fiato il resto del caffe, la ribaciò velocemente e si diresse verso il camino nel salotto. 
Ginny si mise a ridere di gusto nel vederlo così e si girò verso la porta della cucina per urlargli dietro:
"Allora chiamerò io Sirius!"
"Mandami un gufo poi per stasera!"
Le urlò buttando la polvere nel camino e scomparendo in un vortice verde.

Ginny finì con calma la propria colazione e si sporse sul tavolo per prendere il resto della Gazzetta del profeta.
Girò le pagine velocemente per vedere notizie importanti ma vi era poco ma si bloccò e sorrise. Una pubblicità aveva attirato l'attenzione: 
"Tiri Vispi Weasley apre a Hogsmeade!"
Fred e George avevano aspettato anni per prendere il posto di Zonko, avevano desistito perché rispettavano il negozio dal quale avevano tratto grande ispirazione ma dopo anni i proprietari avevano deciso di ritirarsi da Hogsmeade e i due gemelli ne avevano approfittato. Era dalla fine della guerra che i due gemelli avevano dedicato ancora più del loro tempo alla creazione di scherzi, o opere d'arte come le chiamavano loro, e avevano fatto del loro negozio la loro vita. Loro dicevano che la battaglia aveva macchiato l'infanzia di molti e spento di desiderio di sorridere di altri, avevano quindi fatto il loro scopo quello di ritrovare sia nei piccini che negli adulti quella voglia di scherzare.
Ma lei lo sapeva che c'era altro dietro tutto quel duro lavoro, Percy glielo aveva confidato in segreto anni prima. Si ricordava bene lo sguardo del fratello e gli occhi lucidi mentre lo raccontava: Fred era quasi morto quel dannato giorno. Quella paura di morire, quel momento a un passo dalla morte aveva spronato sia lui che il gemello a dare di più, fare di più.
Scosse il capo, allontanandosi da quei pensieri cupi.
Rilesse una seconda volta il titolo del giornale e guardò la foto di Fred e George davanti al nuovo negozio.
Chiuse la Gazzetta ancora ricambiando il sorriso dei due fratelli in foto e con un colpo di bacchetta mise i piatti a lavare e asciugare. 

Harry e Ginny anche se non lo avevano mai detto ad alta voce vivevano insieme, lei ancora teoricamente viveva con i suoi genitori ma quasi tutte le sue cose erano di stanza a casa di Harry a Godric Hollow. Il giovane subito dopo la battaglia aveva vissuto per un certo periodo con Sirius e Remus, aveva aiutato il Ministero insieme a gestire i problemi del post guerra ma alla fine si era deciso. Voleva una casa tutta sua, voleva creare delle fondamenta stabili che gli permettessero di avere per la prima volta in anni una stabilità. E il primo posto che gli venne in mente fu Godric Hollow.
Ammirò il grande salotto uscendo dalla cucina e sorrise guardando la televisione sopra al camino. Suo padre il giorno dell'inaugurazione della casa aveva passato quasi un'ora estasiato a cambiare i canali. Lo sguardo le cadde sul camino spento.
Aveva bisogno di farsi una doccia ma preferiva informarsi subito sulla disponibilità di Remus e Sirius e si diresse verso il camino. Prese un pizzico di polvere magica e si inginocchiò sul tappeto e mise la testa tra i pezzi di legno.
"Grimmauld Place"
La testa vorticò tra vari camini e case e velocemente si fermò in un bel salotto luminoso. Sul tavolino da tè vi era una tazza fumante ma il proprietario mancava.
"Sirius? Remus?" Esclamò dubbiosa Ginny.
Erano comunque le otto, qualcuno era sicuramente sveglio ma urla nelle prime ore del mattino avrebbero irritato chiunque. 
Dei passi veloci risuonarono dalla cucina e un uomo trafelato con capelli lunghi neri fino alle spalle si stava affrettando verso il camino.
"Ginny!"
Sirius Black sorrise alla testa rossa che sbucava nel fuoco,
"Tutto bene?"
"Ciao Sirius, scusa l'ora ma avevo del tempo libero e ne ho approfittato. Tutto bene grazie voi, novità?" 
Sirius si irrigidì, ancora Harry e Ginny non sapevano di quello che era successo.
La mente corse subito a Hermione, che dormiva un piano sopra la sua testa.
"Qualche corsa al Ghirigoro per prendere nuovi libri e cose necessarie per il rientro a scuola ma per il resto siamo a corto di novità." 
"Anche Remus immagino starà facendo scorte! A proposito, lui come sta? La luna è ancora lontana?"
L'uomo in questione aveva dormito poche ore e aveva deciso che il miglior modo per passare una notte insonne era vegliare su Hermione. Sirius appena sveglio si era recato nella stanza della ragazza per controllare se tutto fosse nella norma, e non si era stupito nel trovare l'amico nella poltrona in pelle che leggeva. Non si dissero nulla, solo un semplice cenno del capo e si era chiuso la porta alle spalle.
"Remus sta bene, la Pozione Antilupo fa il suo dovere. Credo sia ancora nella sua stanza" disse Sirius indicando con l'indice il soffitto.
"Voi tutto bene? Ho letto poco fa che siete le prime in campionato! Potrò vantarmi con i miei alunni dicendo che il Capitano delle Holyhead Harpies è mia nuora!"
Ginny arrossì e una candida risata le uscì dalle labbra
"Smettila Sirius! E non sono ancora tua nuora, lo sai bene!
"Esattamente, "ancora" è la parola giusta"
Un ghigno sul viso di Sirius si palesò e si rallegrò nel vedere il rossore sulle guance di Ginny tra le fiamme.
"Comunque hai bisogno di qualcosa?"
Sirius cambiò argomento per la gioia della rossa che dell'imbarazzo si era dimenticata il perché lo avesse contattato.
"Ah! No, cioè" si schiarì la gola per eliminare del tutto l'imbarazzo che l'affermazione di Sirius le aveva provocato,
"Con Harry volevamo invitarvi a cena questa sera. So che ci siamo visti al suo compleanno ma volevamo passare una serata con te e Remus. Siete liberi?"
Liberi erano liberi, il problema era un altro: Hermione.
La ragazza non aveva ancora detto nulla ai due amici e, secondo lui, Ron non lo avrebbe mai ammesso poiché si aspettava che fosse Hermione a sganciare la bomba e sicuramente perché si vergognava. Inoltre, non potevano mica abbandonarla in casa da sola.
Poteva mentire e dirle che erano occupati, ma per quanto lui e Remus potessero aiutarla, lei aveva bisogno dei suoi migliori amici.
"Certo! Vi andrebbe di venire qui a Grimmauld Place a cenare? Il tavolone sta risentendo della presenza solo mia e di Remus" chiese sorridendole.
"Perfetto, anzi grazie! Allora avverto Harry che è già andato a lavoro e ci vediamo stasera per le otto, va bene?"
"Va benissimo! Allora ci vediamo stasera!"
"A stasera, ciao!" 
Con uno schiocco la testa di Ginny scomparve dal camino e Sirius si andò a sedere sul divano davanti alla sua tazza di caffè, la prese e pensieroso ne bevve un sorso. 
Hermione era distrutta, e fin da subito aveva bisogno di un sostegno da parte di tutti coloro che le volevano bene.
Harry, Hermione e Ron si conoscevano dal primo anno ad Hogwarts e quella situazione sembrava surreale.
Avevano dedotto che la relazione tra lei e Ron non sarebbe durata ancora per molto ma sia lui che Remus non avevano idea che questo fosse il motivo della separazione.
Tra tutte le cose possibili quella era una delle poche che aveva escluso, poteva immaginarsi la perdita della scintilla o la semplice realizzazione che quello che sembrava amore era pura e semplice amicizia, ma il tradimento.
Il tradimento che fosse tra amici o amanti era una cosa difficile da digerire. 
E lui lo sapeva bene.
Aveva definito Ron un digraziato la sera precedente, non perché non amasse più la ragazza, ma perché tra tutti i modi possibili per finire la relazione quello era tra i peggiori. Hermione aveva raccontato una sera le peripezie che avevano accompagnato la storia d'amore tra lei e il rosso e l'aver buttato all'aria il tutto per una scopata in una doccia gli sembrava incredibilmente stupido.
Harry si sarebbe trovato tra due fuochi quella sera: il migliore amico che aveva fatto un' immensa cazzata e la miglior amica che ne aveva subito le consegueze. Sirius non aveva idea di come il figlioccio potesse reagire alla notizia, ma non avrebbe dovuto aspettare molto.



Nello stesso momento Ron Weasley entrava nell'ufficio Auror vestito di tutto punto. Camminava per il lungo corridoio passando tra le scrivanie e salutando i colleghi. 
Si era svegliato poco dopo l'uscita di Hermione dalla casa la sera precedente. Ancora vestito con solo un asciugamano si era alzato lentamente da terra infreddolito aiutandosi con le braccia perché la testa gli doleva per il colpo subito. La stanza sembrava in ordine tutto sommato, ma notò subito che la camera da letto sembrava vuota. Con uno sforzo si alzò e andò ad aprire le ante dell'armadio.
Erano rimasti solo i suoi vestiti.
Hermione se n'era andata. 
Ricordò velocemente ciò che era successo, come si era fatto scoprire dalla ragazza.
Con uno scatto di adrenalina prese un paio di pantaloni e una maglietta e inizio a vestirsi di tutta fretta. La sua mente stava macinando modi per trovare Hermione e spiegarsi ma quando arrivò all'ultimo bottone dei pantaloni rallentò:
L'aveva tradita, si era fatto beccare in casa loro con un'altra donna, e soprattutto avrebbe dovuto affrontare non solo lei ma anche il giudizio della sua famiglia, dei loro amici e anche del resto del mondo magico. Dopotutto erano stati loro tre la chiave centrale che aveva permesso la fine di Voldemort.
Si fermò e si sedette sul letto.
Non provava senso di colpa, cioè, amava Hermione ma quell'anno era stato come se si potessero solo sfiorare e si era stufato. Il sesso non lo facevano più frequentemente come nei primi tempi, la voglia c'era ma il tempo veniva a mancare o erano entrambi stremati. Un mese prima era andato con i colleghi dopo il turno a Diagon Alley a bere, e aveva notato come la divisa da Auror avesse attirato l'attenzione delle ragazze presenti nel bar. Una di loro era stata coraggiosa e si era fatta avanti con lui al bancone mentre andava prendere i drink per lui e i suoi colleghi. Si era avvicinata, gli aveva chiesto se fosse Ron Weasley e si erano messi a parlare due minuti, lo lusingava molto e i sottili complimenti che la ragazza buttava qua e là nella conversazione avevano dato un bel scossone al suo ego altalenante.
Aveva continuato a guardarla per tutta la sera, mentre parlava con i suoi colleghi alzava lo sguardo e notava che anche lei cercava il suo sguardo, il desiderio e la lussuria che emanava quello sguardo aveva acceso in lui un' eccitazione che non sentiva da tempo. 
A fine serata il suo inconscio lo spinse a rimanere l'ultimo dei suoi colleghi ad andarsene dal locale e fu tutto molto veloce. La ragazza lo aveva invitato da lei a prendere un altro giro e lui aveva detto di sì.
Era palese che l'invito aveva un doppio fine e Ron senza pensarci accettò. 
Hermione non passò mai per la sua mente mentre gemeva tra le coperte di un'altra donna. Aveva bisogno di lasciarsi andare e lo aveva fatto.
Non era stata l'ultima ragazza, ne aveva incontrate altre, quasi tutte nello stesso modo e ne aveva approfittato.
Era riuscito anche a mentire ad Hermione una sera dicendo che il motivo del suo ritardo era stato un contrattempo al lavoro, se la ragazza fosse stata più attenta avrebbe notato il suo viso accendersi di rosso al suono di quella bugia.
E poi tutto era venuto a galla, Hermione, la ragazza nel bagno e lui che era certo che lei non sarebbe mai venuta a saperlo e che presto sarebbe ritornato ad essere fedele, a ritornare la coppia esempio del mondo magico insieme a Harry e Ginny. 
Era solo un periodo di stress e aveva fatto delle cazzate e Hermione non sarebbe mai stata al corrente di quest'ultime.
Sbagliato.
Aveva fatto un grosso, anzi, molti errori, e voleva trovare la fidanzata e scusarsi ma il pensiero andò agli sguardi di disgusto e delusione da parte dei suoi amici e parenti. Quest'ultimi lo fermarono.
E poi fosse andato a cercarla in giro sarebbero sorte domande ovvie da parte dei suoi amici e lui non voleva dare risposte.
Sarebbe stata lei a raccontare il tutto a Harry e Ginny, lui non avrebbe mai avuto il coraggio di ammettere quello che aveva fatto. Si stupì anche nel constatare che nè Harry nè Ginny fossero all'ingresso a cercare di buttare giù la porta per avere spiegazioni del suo comportamento. Forse stavano ancora consolando Hermione oppure Harry lo stava aspettando al dipartimento per spaccargli la faccia.
Guardò l'orologio, sospirò e iniziò a cercare la divisa per la stanza, doveva andare a lavoro.

Continuò a muoversi verso l'ufficio del Capo Auror; lui sarebbe rimasto in ufficio con il suo gruppo fino alle cinque, per poi darsi il cambio con Harry e la sua squadra per la ricognizione notturna.
Dal vetro della porta dell'ufficio intravide una zazzera di capelli neri che spiccava tra le altre, erano tutti pronti per partire con le divise nere e le spille da Auror che scintillavano sul petto. 
Si girò di scatto e andò alla sua scrivania velocemente cercando di non farsi vedere dal migliore amico, prese la pila di fogli da compilare cercando di sembrare impegnato e finse di essere immerso nella lettura. Sentì la porta dell'ufficio aprirsi e la voce del Capo che si faceva pian piano più forte.
La squadra uscì dalla porta e lentamente si diresse verso la mappa con le varie zone da pattugliare. Ron alzò lo sguardo per seguire quella piccola folla e quasi cadde dalla sedia nel vedere Harry che sostava davanti alla sua scrivania.
Lo guardò e il sangue gli si gelò nelle vene: la faccia dell'amico era seria, tirata, aveva le mani sui fianchi e uno sguardo di fuoco.

"Chi ti credi di essere?! Non dovete rompere le righe, sempre presenti e vigilanza costante Potter!" 
esordì Harry con le sopracciglia aggrottate, il dito indice che scandiva le parole e con la voce roca e bassissima.
Ron lo guardò con gli occhi sgranati cercando di rimanere calmo.
"Hai capito chi sono?" Chiese Harry con tono normale della voce e con una risata sommessa che eliminò completamente lo sguardo severo che aveva assunto.
Ron non rispose, ancora dubbioso sull'approccio che aveva adottato l'amico per insultarlo per quello che aveva fatto.
"Dai l'ho fatto uguale! Il capo! Continuo a sostenere che Malocchio si sia reincarnato in McNeill." 
Disse Harry fintamente offeso dal fatto che Ron non avesse colto la citazione.
Ron d'altronde si era riscosso dall'ansia che lo attanagliava e guardò Harry stupito. Ancora non lo sapeva.
Hermione non aveva detto nulla. E per quanto sapesse che la situazione fosse temporanea una sensazione di sollievo si era allargata nel suo petto permettendogli di ritornare a respirare correttamente. 
"Pessima! Pessima interpretazione!"
disse Ron con un sorriso ampio che mostrava tutto il sollievo che provava.
"Posso assicurarti, sono io il miglior imitatore di McNeill" disse Harry di nuovo imitando il loro Capo.
Ron rise di gusto e osservò di nuovo Harry per avere conferma che quest'ultimo ignorasse davvero la serie di eventi che si erano svolti la sera precendente.
Harry si era girato lentamente a guardare i propri colleghi mentre controllavano sulla mappa al centro della stanza i luoghi strategici dove si sarebbero appostati quella mattina. 
"Comunque, tutto bene? Hai letto che prossima settimana saremo noi di stanza ad Hogsmeade?" gli chiese Harry contento di poter lavorare con l'amico al fianco.
"Sisi, da quel che ho capito c'è stato uno scambio di informazioni con Aberforth su dei traffici illeciti, a quanto pare qualcuno ha scoperto dove Dolohov si è nascosto per tutti questi anni." 
Harry annuì, mancavano solo due Mangiamorte all'appello e erano sicuri che trovandone uno avrebbero trovato anche l'altro. Dolohov e Rookwood erano riusciti a nascondersi per anni dopo la battaglia.
Un piccolo aeroplanino di carta volò lentamente verso Harry, il ragazzo lo prese al volo e lo aprì.
Ron vide Harry sorridere raggiante.
"Buone notizie?" chiese Ron
Harry alzò lo sguardo e mostrò la sua espressione contenta.
"È Ginny. Alle otto siamo a cena da Sirius e Remus, mi ha appena mandato la conferma." 
Prese il foglietto, lo piegò e se lo mise in tasca. Ancora sorridente si voltò una seconda volta verso il gruppo di colleghi e vide che erano ormai tutti pronti per partire. Con due pacche si tasto le tasche della divisa per controllare che tutto fosse al suo posto.
"Dovremmo essere pronti, scappo Ron."
"Sisi tranquillo vai, ci becchiamo domani!"
Harry che si stava già incamminando verso il corridoio si girò un ultima volta e urlò
"Salutami Hermione!"
Ron con un cenno del capo e un sorriso tirato salutò Harry.
"Certo.."



La ragazza in questione era seduta al tavolo della cucina di Grimauld place con i gomiti sul legno, le mani tra i capelli e uno sguardo disperato che si spostava tra Remus e Sirius.
"No, non lo posso fare."
"Hermione mi dispiace, ma stai rimandando l'inevitabile."
Sirius non appena la ragazza si era svegliata ed era stata accompagnata da Remus in cucina l'aveva informata degli ospiti che sarebbero venuti quella sera.
"Sirius ma come faccio? Come faccio a spiegarglielo? Una bomba del genere non posso.."
"Parli come se fossi tu la causa di tutto questo casino." 
Hermione sgranò gli occhi.
"Non puoi non confidarti con loro Hermione, mi dispiace so che penserai che sia troppo presto ma hai bisogno dei tuoi amici."
"Ma ho gia voi! Voi lo sapete!" disse la ragazza indicando di scatto i due uomini di fronte a lei.
Sirius sorrise a quella frase.
"Certo che si, ma non bastiamo. Noi ti possiamo aiutare fino a un certo punto tesoro, per risollevarti hai bisogno anche di Harry e Ginny."
Hermione lo sapeva, ma si vergognava. Si sentiva una fallita, aveva tutto: un buon lavoro, ottimi amici e un fidanzato e, dopotutto quello che le aveva fatto Ron, si sentiva lei in colpa. Si sentiva come se fosse stata lei a tradire Ron e non viceversa. Le sembrava di averlo allontanato lei stessa e di averlo, quasi, spinto a tradirla.
"Hermione?" 
Sirius si era chinato sul tavolo per permettere alla ragazza di vederlo, si era chiaramente persa nei suoi pensieri.
Remus era in piedi, appoggiato al bancone mentre si rigirava la tazza di tè tra le mani e la guardava con il cuore che doleva. 
"Io.."
Hermione cercò di deglutire perché la gola si era stretta in una morsa
"Io non posso prendermela solo con Ron.."
Sirius e Remus sgranaro gli occhi
"E con chi dovresti prendetela?"
Remus si era staccato dal bancone e semplicemente stava in piedi davanti a lei teso per la risposta. 
"Le cose si fanno in due Remus.."
Davvero si stava dando la colpa?
"Certo che le cose si fanno in due.." 
Remus e Hermione girarono di scatto la testa verso Sirius.
Remus stupito dall'affermazione dell'amico ed Hermione terrorizzata che Sirius confermasse la sua colpevolezza
"Per scopare in doccia ci vogliono due persone, no?"
Sirius era furioso. Voleva bene a Ron, assolutamente, ma vedere Hermione piegarsi sotto il peso di quello che il ragazzo aveva fatto lo rendeva minuto dopo minuto sempre più furioso nei suoi confronti.
"Hermione?" Intervenne Remus sapendo che la ragazza aveva accusato duramente il colpo "Lo hai detto tu ieri sera: è bastato un poco di routine per mandare tutto a quel paese? È normale che le relazioni finiscano, capiscimi, a volte non funziona. Ma per quanto voglia bene a Ron non puoi dargli l'opportunità di svicolare da tutto ciò grazie a un tuo folle senso di colpa"
"Ma.."
"No Hermione, niente ma! Qual è la tua paura? Che Ginny e Harry diano ragione a Ron? Che si possa incrinare il rapporto tra tutti voi?" chiese Sirius non permettendole di ribattere, e rincarò la dose
"Avevate problemi di coppia? Da quello che ci hai raccontato sì. Ron ha sbagliato? Assolutamente sì. Può rimediare? Chissà, questo sta a te e a lui. Ma in questo momento non devi prenderti carico di colpe non tue."
La sua testa cadde pesante verso il basso.
Sirius rimase stoico, fermo a guardarla.
Era dispiaciuto di essere stato troppo diretto ma lei doveva capire, doveva combattere.
Remus, per quanto sapesse che il suo approccio sarebbe stato più pacato con lei, era d'accordo con Sirius. Non poteva permettersi di lasciar la paura prendere il sopravvento. Era passato poco tempo, la botta era ancora calda ma doveva già lavorare, doveva riuscire a ritrovare quell'equilibrio, a mettere la schiena dritta e camminare a testa alta.
"Non voglio essere io quella che andrà a creare una rottura tra noi hai capito? Non voglio che vi siano scelte. Non parliamo solo di Harry, Ginny e Ron! Anche tutta la famiglia Wealsey al completo. Si prenderanno parti, e sarà un completo disastro!" Aveva alzato la voce, non per rabbia, ma per pura disperazione. 
Remus decise di intervenire
"E cosa vorresti fare? Nasconderlo e fare finta che non sia successo nulla?"
le chiese risoluto poggiando la tazza sul bancone.
Il silenzio della ragazza era un assenso.
"Hermione non ti puoi fare questo, non è giusto nei tuoi confronti, ti tradisce e tu devi sobbarcarti di problemi?" 
La guardò e vedendola sconfitta addolcì il tono.
"Non devi dirlo al mondo intero, ci mancherebbe. Ma credo che Ginny e Harry essendo i tuoi due migliori amici siano le persone giuste che ti permetteranno di essere ascoltata."
Anche Remus aveva fatto centro, ed Hermione dovette rassegnarsi, avevano ragione. 
Tutti e quattro si erano sempre resi partecipi l'uno della vita dell'altro, e anche questa volta si doveva esporre e rischiare.
Rischiare era la parola giusta, perché sapeva che raccontare quello che era successo metteva tutte le loro relazioni sul filo di un rasoio, perché ovviamente Harry e Ginny si sarebbero schierati.
Era non solo spaventata dalla reazione dei suoi amici ma anche dal Mondo Magico:
Harry in particolare, ma anche lei, Ginny e Ron erano parte integrante da anni di gossip sulla Gazzetta del Profeta. 
Cosa facevano, come si vestivano, una discussione spiata che magicamente diventava una litigata senza precedenti, le proposte di matrimonio mai avvenute. Se questa notizia fosse uscita sarebbe diventata lo scoop dell'anno.
Sirius e Remus avevano lasciato la ragazza ragionare, si era di nuovo persa ne suoi pensieri e probabilmente stava venendo a patti con quello che sarebbe successo la sera. 
"Va bene, avete ragione voi. Per che ora devo essere pronta?"
"Alle otto" disse Remus con un lieve sorriso.
"E alle otto sia."



Ron era ancora alla scrivania a lavorare. Era chinato su una cartella che doveva finire di compilare prima di uscire per la ricognizione. Da fuori poteva sembrare davvero concentrato su quello che stava leggendo ma in realtà stava pensando a tutt'altro. Alzò lo sguardo verso l'orologio da muro e lesse l'ora: erano le quattro e mezza. 
"Ancora mezz'ora" pensò, e si chinò sulla scrivania per scrivere, ma la penna non si mosse. Non riusciva a non pensare ad Hermione e a dove potesse essere andata.
La ragazza non aveva davvero raccontato nulla a nessuno? Gli sembrava estremamente improbabile. Sapeva benissimo quanto la donna fosse attenta alla sua privacy ma sapeva anche che si sarebbe sicuramente confidata con qualcuno su una cosa così grossa.
E non capiva come mai quel qualcuno non fossero stati Harry e Ginny. Dopotutto da un trio si era diventati un quartetto da anni. Si dicevano e confidavano quasi tutto.
Ma se non era andata a Godric Holow da Harry allora dove poteva essere andata?
Era da quando Harry se n'era andato che stava cercando di capire cosa fare: doveva lasciare che la notizia dilagasse a macchia d'olio e subirsi mesi, se non anni, di sguardi corrucciati, commenti e articoli di giornale, o doveva andare a cercarla, cercare di chiarire e arginare il danno?
La seconda opzione gli sembrava la migliore, dopotutto se fosse riuscito a trovarla e scusarsi il suo tradimento sarebbe stato dimenticato e al massimo sarebbe uscito un commento in un lontano futuro seguito da un "Era tanto tempo fa, è stato un piccolo intoppo".
Ma continuava a non capire dove potesse essere andata, la riposta era davanti a lui ma non riusciva a trovarla. Voleva andarla a cercare durante il suo giro di ricognizione, sapeva che i suoi colleghi lo avrebbero coperto per qualche ora, ma non sapeva ancora dove. Ma poi gli venne in mente quello che gli aveva detto Harry qualche ora prima:

"È Ginny. Alle otto siamo a cena da Sirius e Remus, mi ha appena mandato la conferma." 

Ecco il pezzo mancante, anzi, gli amici mancanti. Era molto probabile che lei si fosse rifugiata lì da loro, dopotutto aveva una stanza a Grimmauld Place. C'era ancora la piccola possibilità che lei non avesse detto nulla a nessuno, sapeva che voleva bene a Sirius e Remus ma non credeva possibile che dicesse loro quello che era successo prima di dirlo a Harry e Ginny. 
Soddisfatto di aver trovato un possibile luogo, raddrizzò la schiena e si affrettò a finire di compilare la cartella.




Spazio Littletoknow 

Ora giustamente voi direte:

"Ma sta qui non solo pubblica ogni morte di Papa, ma ha pure il coraggio di andare così lenta nella storia? Dov'è questa coppia tanto attesa?"

E avete ragione. Il problema è che ho fatto la furbata di cercare di essere fedele alle date il più possibile, cercando i giorni precisi per ogni evento possibile inimmaginabile. La coppia arriverà, lo prometto, lentamente ma ci si arriverà. In ogni caso, vi ringrazio per la pazienza e per aver speso il vostro tempo a leggere la mia piccola follia! 

Alla prossima xx



























   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Littletoknow