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Autore: PaleMagnolia    03/09/2009    3 recensioni
Per chi si aspettava un sequel di Millenovecentocinquantatrè - fregati!, son riuscita a produrre soltanto un prequel, che ha come protagonista un personaggio che sicuramente riconoscerete subito... In ogni caso, la storia è quasi del tutto indipendente dalle vicende di Evelyn e compagnia (sporadici riferimenti a parte), quindi anche chi non ha letto "1953" non si perde nulla.
Oltre a gatti, mariti, cibo e aria di guerra imminente, una buona dose di moda anni '20 non mancherà.
Genere: Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Millenovecentocinquantatré'
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Mary Elisabeth Norma Jane Cleve - Libby per amici, parenti, gatti e mariti – aveva un fratello più piccolo, George, detto Pia

Nelle fotografie di inizio secolo, tutto è soffuso di una tenera luce color sabbia, e le persone - serie come beccamorti, e con uno sguardo vacuo e vagamente estenuato dritto all’obiettivo - sembrano intrappolate dentro una specie di fumo giallo paglierino.

Stormi di bagnanti, avvolti in tutine di lana a strisce e calzettoni al ginocchio, fissano il vuoto color seppia da spiagge deserte e minacciose, accigliati come parenti ad un funerale, e ragazze bionde dall’incarnato perfetto, pettinate a onde innaturali irrigidite dalla lacca, rivolgono sguardi trasognati al soffitto.

Le famiglie ritratte – padre con cappello seduto in poltrona, aria soddisfatta, madre appoggiata al bracciolo della poltrona, aria scomoda, figli infiocchettati sparsi sul pavimento, aria sonnolenta e/o scocciata, a seconda dell’orario dello scatto – sembrano estremamente posate e parecchio annoiate.

Qualche volta compare una giovanotta bruna con l’aria svagata della zitella precoce e della gattara in erba, e l’ombra pelosa di un gattino in grembo, ma sono casi rari.

In generale, insomma, nei primi anni del 1900 tutto sembra molto calmo, molto composto, molto quieto e, in generale, molto seppia.

 

 

1914

 

Mary Elisabeth Norma Jane Cleve  - Libby per amici, parenti, innumerevoli gatti e quasi altrettanto numerosi mariti – aveva sedici anni, non era particolarmente calma, non era affatto composta, era quieta solo quando tentava di evitare uno scappellotto da sua madre, e non era affatto color seppia.

 

Libby Cleve aveva un fratello più piccolo, George, detto Piaga, un padre ferroviere, Roger, detto Papi, e una madre casalinga, Margaret, detta Mami.

Presto avrebbe avuto anche una cognata, Mary, e due nipoti, Eleanor ed Evelyn - ma questa è un'altra storia

Questa era la famiglia di Libby.

Sulla carta.

La vera famiglia di Libby, però, era in effetti composta da George, Papi, Mami, Rodolfo, Lillian, Josie e William.

Rodolfo, come Rodolfo Valentino, era il gatto preferito di Libby. Era grosso come un pastore tedesco di sei mesi e aveva l’aria un po’ tonta di chi è abituato a dormire per la maggior parte della giornata, e a cui non piace essere svegliato.

Talvolta, con un notevole sforzo di volontà, si alzava dalla poltrona per andare a bere un goccio di latte dalla sua ciotola – ma, generalmente, a metà del laborioso processo si bloccava, rivolgeva uno sguardo ispirato al soffitto, e poi crollava, improvvisamente, drammaticamente, su un fianco, addormentato di nuovo.

Lillian, come Lillian Gish, era un’abissina a pelo raso magra come uno stuzzicadenti e morbosamente attaccata alla padrona.

Non che fosse magra perchè meno amata di Rodolfo – solo che, per una particolarità metabolica nota solo ai gatti abissini e ai padroni di abissini, oltre a essere bicolori come un paio di scarpe Spectator, essi sono anche una razza di gatti anoressici, che raramente superano i due etti di peso.

William, così chiamato per la somiglianza spiccicata con William Gladstone, che era primo ministro l’anno in cui era nata Libby, era  grosso, grasso e aveva l’aria torva. Solo l’aria, però; in realtà, il minaccioso animale era amato da piccioni, mosche, cavallette e topiragno, perchè si cibava quasi esclusivamente di tonno in scatola e fagiolini*, ed inoltre era troppo pigro per dare la caccia ad alcunchè.

Josie, diminutivo di Josephine, era una gatta nera dotata di una somiglianza strabiliante con Josephine Baker, e, come lei, vantava un’estensione vocale di più di tre ottave, specialmente quando aveva fame o si cacciava in qualche guaio.

 

Per Libby, che in genere si rifiutava categoricamente di riconoscere alcun tipo di parentela con George La Piaga, erano i fratelli e le sorelle che non aveva.

Li amava per varie ragioni, ma la principale di queste era che, a loro, non sarebbe mai venuto in mente di chiamarla “Bruffolo Bill” in pubblico.

Principalmente perchè non sapevano parlare.

Non che Piaga non l’avesse pagata cara, per inciso. La piccola canaglia era andata in giro per una settimana vantandosi, coi ragazzini più piccoli, di avere una mano tatuata sul collo, laddove Libby gli aveva mollato una sventola tale da lasciarlo stordito per cinque minuti buoni.

 

 

 

*Se credete che sia impossibile che a un gatto piacciano i fagiolini lessati, ricredetevi. Ho testimonianze oculari del contrario.

 

 

Per avere un'idea delle foto a cui mi sono ispirata, date un'occhiata su Flickr e non fatevi mancare queste due o tre:

Bellezze al bagno

http://www.flickr.com/photos/13108733@N00/310627662/
http://www.flickr.com/photos/katydaly/1260330273/
http://www.flickr.com/photos/ozfan22/3524978574/

Capelli à la mode degli anni '20

http://www.flickr.com/photos/gotmikhail/2980180558/
http://www.flickr.com/photos/gotmikhail/2979323223/in/photostream/

Allegre Famigliole

http://www.flickr.com/photos/92943860@N00/178398673/
http://www.flickr.com/photos/14745902@N08/2357766430/
http://www.flickr.com/photos/cgoulao/392149423/
http://www.flickr.com/photos/phoebesphotos/33306858/

Notare l'aria perennemente scazzata dei bambini: più piccoli sono, più l'espressione è torva! XD
  
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