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Autore: Stekao    09/12/2021    10 recensioni
Ed eccomi tornata alla mia croce e delizia... Ennesimo what if che riparte dal post Kaibara perché che quel capitolo è il mio cruccio, ormai lo sanno anche i muri.
E mi diverto nell'immaginare mille reazioni di Kaori, mille modi in cui se ne va, mille tentativi di Ryo di riprendersela e mille situazioni diverse in cui tutto questo accade.
Stavolta alcune ALLEANZE, più o meno strane, la faranno da padrone...
Una storia leggera, che spero vi farà anche un po' divertire.
Non resta che scoprire cosa accadrà.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
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8. RIVELAZIONE

“Avrei voluto che non ci fosse…” sussurró Ryo all’improvviso spezzando all’istante il silenzio che era calato su di loro.

Kaori, nel sentire quelle parole, aprì gli occhi di scatto, rimanendo immobile sulla poltrona.

“Come?” gli chiese stranita.

Ryo, seduto sulla branda e con i gomiti poggiati sulle gambe, tenendo la testa bassa, ripetè nuovamente quanto detto poco prima.

“Avrei voluto che non ci fosse…”

Kaori a quel punto, alzandosi, accese nuovamente la luce guardando in direzione di Ryo non appena la stanza fu di nuovo illuminata.

A cosa si stava riferendo?

“Che? Cosa avresti voluto non ci fosse… non capi-”

“Quel maledetto vetro...sulla nave, avrei voluto che non ci fosse” la interruppe lui.

“Il… Il vetro?” balbettó lei incapace di capire dov’è che Ryo volesse arrivare.

“Che cosa stai cercando di dirmi…?”

“Non… non sono stato guidato dall’istinto quel giorno… non solo da quello almeno… e avrei voluto… beh, avrei voluto… che quel vetro non ci fosse…” e qui si interruppe per prendere un profondo respiro.

“…Per poterti baciare davvero” ammise lui continuando a fissare a disagio il pavimento.

Kaori, di fronte a quella confessione, arrossì all’istante incapace di credere a ciò che aveva appena udito.

“Ma… cos… io…” balbettó sentendo l’aria venir meno…

Ryo, nel vederla in quello stato di agitazione in cui l’aveva irrimediabilmente catapultata, cercó di riacquistare nuovamente vigore provando a “tranquillizzarla” come nel suo stile…

“Lo so che può sembrarti strano eh? Del resto come si potrebbe avere voglia di baciare una virago irascibile e testona come te? Non ci sarebbe uomo al mondo in grado di sopportarti…” le disse tornando a guardarla con una strana luce negli occhi.

Kaori, rossa in volto per la rabbia e riprendendosi immediatamente dall’imbarazzo, non esitó un attimo a rispondere…

“E tu invece? Non so come ho fatto a stare con te per sei anni, una qualunque altra donna sarebbe scappata subito a gambe levate! Nessuna sana di mente vorrebbe mai al suo fianco uno stupido scansafatiche e pervertito come te!” gli urló contro ferita e rammaricata… come diavolo faceva ad essere sempre così insensibile…?

“Ma tu…tu lo vorresti?” le chiese a bruciapelo tornando a guardarla e diventando immediatamente serio…

“Co-come?” balbettó lei presa alla sprovvista da quella strana domanda.

“Tu… tu lo vorresti ancora al tuo fianco questo stupido scansafatiche e pervertito?” deglutì nervoso, alzandosi dalla branda e avvicinandosi alla sua poltrona.

“Non… io… che…come…” Kaori, sbarrando gli occhi, stava cercando di rimettere insieme i neuroni del suo cervello che per un attimo avevano smesso di girare.

“Non mi prendere in giro Ryo” riuscì a dire all’improvviso, rimanendo immobile sulla poltrona, guardandolo tremante.

Ryo, abbassandosi sulle ginocchia affinché i loro occhi fossero allo stesso livello, la fissò per un attimo rivolgendole un dolce sorriso.

“Non ti sto prendendo in giro…” e così dicendo cercó di afferrarle la mano, ma a quel tentativo Kaori si ritrasse spaventata, alzandosi di scatto e spostandosi all’altro lato della stanza, in piedi, immobile, dandogli le spalle.

“Non…non dire sciocchezze Ryo… ti prego” disse lei quasi sussurrando, sentendo il cuore contrarsi nel petto. A che gioco stava giocando?

Ryo, nel notare il profondo turbamento della ragazza, capì di non poter cedere… non più. Dopo anni di menzogne, era ovvio che lei non credesse ad una sola parola di ció che le stava dicendo. Avrebbe dovuto tentare il tutto per tutto affinché potesse fidarsi di lui.

A passi lenti si avvicinó nuovamente a lei.

“Ti chiedo scusa per averti ferita… su quella nave, ma anche la sera prima, i sentimenti che avevo tenuto nascosti per anni, all’improvviso sono emersi senza che riuscissi più a trattenerli e allora… beh… ho avuto paura e la tua perdita di memoria mi ha dato l’opportunità per poter riflettere davvero, ma non mi sono reso conto che, così facendo, ti avrei fatta soffrire…”

Kaori, attonita, non riusciva a pronunciare alcun suono rimanendo inerte e con i battiti talmente accelerati da temere che il cuore potesse uscirle dal petto da un momento all’altro.

Ryo, preoccupato nel non vedere alcuna reazione da parte della donna, tentó il tutto per tutto e prendendola completamente alla sprovvista la abbracció, avvicinando con veemenza la schiena di lei al suo petto e poggiando il suo viso fra i suoi splendidi capelli.

“Sono serio questa volta Kaori…e da quando te ne sei andata ho capito che non è questa la vita che voglio…non una vita senza di te…”

Kaori, completamente vinta dalle proprie emozioni, continuava a rimanere immobile cercando con tutte le sue forze, di placare il suo animo in completo tumulto.

“Vorrei tanto riavere con me la mia virago irascibile e testona…” sorrise lui sperando di sciogliere definitivamente tutte le riserve della ragazza.

“… E non ti voglio come amica… non solo almeno, anche perché… beh…io… ecco… ” prese a balbettare prima di far crollare definitivamente tutte le sue stupide insicurezze e stringendola più forte a sé.

“Ho ancora una voglia matta di baciarti davvero…” sussurró.

E un leggero brivido la pervase.

Kaori rimase ferma stretta in quell’abbraccio sognato per anni, ma spaventata da ciò che lo sweeper le aveva appena sussurrato.

Davvero lui voleva baciarla? E se lei si fosse lasciata andare per poi ritrovarsi di nuovo con il cuore spezzato? E se non fosse stata in grado? Se non gli fosse piaciuto? Se dopo il bacio si fosse reso conto di non aver alcuna alchimia con lei? Ecco che le sue paure riemersero prepotenti.

“Kaori…” la chiamó lui liberandola dolcemente dal suo abbraccio e spronandola a voltarsi per poterla guardare negli occhi.

La ragazza si giró rimanendo timidamente con la testa bassa, incapace di incrociare il suo sguardo.

“Kaori…”la chiamò Ryo nuovamente, sollevandole il mento con due dita affinché si decidesse a guardarlo.

La giovane così, non potendo in alcun modo defilarsi da quella situazione, puntò i suoi occhi in quelli di lui, mordendosi il labbro inferiore in preda a un sempre più crescente imbarazzo.

“Dì qualcosa ti prego…” le sussurró nuovamente rilasciandole una delicata carezza sulla guancia.

La ragazza arrossì immediatamente, prima di tornare a guardarlo seria, preoccupata.

Prese un profondo respiro, trovando il coraggio di affrontarlo.

“Sei… sei davvero sicuro Ryo?” osó chiedergli all’improvviso.

“Sicuro? Intendi…di volerti baciare?”

Kaori si imporporó nuovamente.

“No… cioè sì… cioè no… intendo… sicuro… di quello che hai detto… di noi?... Di me?”

Ryo sorrise…

“Ho impiegato anni per accettare i miei sentimenti per te… credi che adesso potrei mai tirarmi indietro?”

Kaori restò in silenzio per minuti interminabili lasciando Ryo turbato da quel suo improvviso mutismo.

“Kaori…” la chiamó nuovamente sperando di ottenere una sua qualunque reazione.

“Ma come… come posso essere certa che alla prima occasione non sentirai il bisogno di… di… qualcosa di diverso? Che non mi ingannerai più… che non mi mentirai più? Io…” ma si interruppe, la voce rotta dal dolore troppo a lungo celato e una lacrima che, stavolta, non riuscì più a trattenere.

Sommersa da una multitudine di dubbi, di pensieri e di paure, non potè fare a meno di liberarsi in fretta dall’abbraccio di Ryo, allontandosi nuovamente da lui.

L’uomo sentì il suo cuore spezzarsi nel vederla, per la prima volta, così vulnerabile a causa sua, unico e solo responsabile di tutto il suo dolore.

“Lo so che ti sto chiedendo molto, che i miei atteggiamenti passati spaventerebbero chiunque ma…sei tu tutto ciò che voglio…” le disse dolcemente riavvicinandosi a lei.

“Non voglio più soffrire Ryo…” continuó la ragazza piangendo in un misto di gioia, dolore e sconcerto.

“Mi impegneró con tutto me stesso… ho solo bisogno della tua fiducia e del tuo perdono…”

“Non sai da quanto tempo ho sognato di sentirti pronunciare queste parole, ma dopo tutto quello che è accaduto io…” si interruppe nuovamente abbassando il volto e stringendosi le mani al petto.

L’uomo allora le sollevó il viso prendendolo fra le mani e avvicinando la sua fronte a quella di lei.

“La felicità mi spaventa Kaori, ma mi spaventa molto di più il dover vivere la mia vita lontano da te…”

“Non ci saranno altre occasioni” affermò lei in maniera risoluta tentando di trattenere le lacrime che ormai avevano preso a scorrere copiose.

“Non ho bisogno di altre occasioni… questa è l’ultima che ti chiedo…” proseguì lui asciugando dolcemente con una mano, tutte le sue lacrime.

“Dimmi che puoi… dimmi solo che puoi perdonare questo stupido pervertito… innamorato” disse ad un tratto senza più alcun indugio.

Kaori, a quella parola si immobilizzó sul posto. Aveva capito bene? Innamorato?

Arrossì vistosamente un attimo prima di gettargli le braccia al collo sperando di placare i battiti forsennati del suo cuore.

Ryo, felice, ricambió all’istante l’abbraccio nascondendo il suo volto tra i bellissimi capelli della compagna… inebriandosi del suo profumo.

E senza che Kaori avesse il tempo di replicare, Ryo si discostó da lei abbastanza per poterle catturare le labbra in un bacio ardente, atteso da tempo, sentendo il proprio cuore esplodere sotto l’intensità di quel momento perfetto.

“Perdonami…” le sussurró ansimante, consumato dal desiderio che quella tenera e dolce bocca era stata in grado di accendere in lui all’istante.

Fu un bacio intenso, sensuale, impetuoso, nel quale si persero per minuti interminabili, ma quando furono costretti a separarsi, Kaori lo guardó completamente imbambolata ma al contempo preoccupata per l’eventuale reazione di lui.

Ci avrebbe impiegato un bel po’ prima di liberarsi della sua leggendaria insicurezza.

“Wow, è stato mille volte meglio che nei miei sogni…” disse lo sweeper riprendendo fiato.

La ragazza, di fronte a quell’affermazione, nascose il viso nel suo petto per celare all’istante l’imbarazzo che l’aveva colta.

Ryo la strinse forte a sé sorridendo…

-La mia timida e dolce Sugar boy… che poi… mica tanto timida a dire la verità- pensó col volto sbavante, ricordando il bacio focoso che si erano scambiati poco prima.

Rimasero abbracciati, stretti, immobili al centro di quella strana stanza testimone di quel loro bellissimo primo bacio, incapaci di credere a quello che era finalmente accaduto fra loro e felici, come mai lo erano stati nella loro vita.

“Mi piacerebbe che venissi a letto con me adesso” disse di getto e Kaori, ancora immobile fra le sue braccia, in quell’istante si irrigidì.

“Co-cosa?” gli chiese mantenendo il viso nascosto nell’incavo del suo collo.

Lo sweeper nel rendersi conto solo in quel momento di ciò che aveva detto e percependo il suo profondo disagio, tentó di correre subito ai ripari…

“No no, non volevo dire quello…cioè, non che non voglia e… mi piacerebbe… eccome, ma…non volevo… cioè, non intendevo ora…insomma, ecco… ” balbettó prima di zittirsi all’istante cercando di riprendersi dall’imbarazzo. Prese un profondo respiro.

“Kaori…” le disse afferrandola dolcemente per le spalle per poterla guardare negli occhi.

“Non ho alcuna intenzione di farti mia in un posto del genere… su quel giaciglio dove molto probabilmente si è accoppiato anche Umibozu… bleah! Avverrà, quando anche tu lo vorrai, ma a casa nostra… sul mio letto nel quale ho sognato di vederti milioni di volte”

Il cuore di Kaori andó in fibrillazione per quella confessione che non si sarebbe mai aspettata. Possibile che avesse mentito per tutti quegli anni insieme? Che lei… gli piacesse così tanto davvero? Ma i suoi pensieri furono interrotti dalle ulteriori parole dell’uomo.

“Ma è fuori discussione che tu stia da sola tutta la notte su quella poltrona…vicini, stretti sulla branda sarebbe molto meglio…è questo ciò che volevo dire” le sussurró birichino avvicinandosi al suo orecchio sul quale posó un tenero bacio.

Kaori arrossì nuovamente… Ryo aveva davvero intenzione di passare la notte abbracciato a lei…?

Non le diede il tempo di ribattere perché tirandola per una mano la accompagnó a sedersi sulla branda.

Ryo si distese ma Kaori rimase immobile, ancora seduta.

“Hey…?” la chiamó lui.

E a quel dolce richiamo lei si voltó vedendolo sorridere.

“Stai qui con me…”le disse invitandola a distendersi al suo fianco.

A quel punto la ragazza non esitó più, distendendosi e girando il volto verso di lui affinché potessero perdersi l’una negli occhi dell’altro. L’uomo le cinse i fianchi avvicinandola a sé il più possibile. Kaori imbarazzata ma felice, gli rivolse un lieve sorriso che ebbe il potere di sciogliere il suo cuore all’istante. Finalmente era libero di amarla come si era sempre negato di fare.

Si avvicinó nuovamente alle sue labbra, rilasciandole un altro tenero bacio che, per l’ennesima volta, faticó ad interrompere, ma si era ripromesso di comportarsi bene e, forzandosi non poco, si allontanò dalla sua bocca posando una dolce carezza sul suo viso…

“Ricordi ciò che mi hai detto quel giorno all’ospedale? Di fare ciò che mi rende felice?”

Kaori annuì, ancora tremante fra le sue braccia.

“Sei tu che mi rendi felice…” le sussurró sorridendole teneramente.

Kaori restò a fissarlo con occhi innamorati, sbalordita dalla naturalezza con la quale Ryo le aveva parlato. Per tutta la sua vita aveva solo desiderato che Ryo fosse finalmente felice e sapere di essere lei la fonte della sua felicità, le fece toccare il cielo con un dito.

“Oh Ryo… anche tu mi rendi felice, stare con te mi rende felice” riprese a piangere stringendosi più forte a lui. L’uomo la culló fino a che la calma e la pace ripresero il sopravvento, la ragazza si accoccoló ancora di più a lui chiudendo gli occhi e godendo di quel bellissimo momento che non avrebbe mai pensato di poter vivere…

“Kaori?”

“Mmmh” rispose lei, crogiolandosi nel suo abbraccio.

“C’è un’altra cosa che devo dirti…”

La ragazza aprì gli occhi preoccupata…

“Cosa c’è?” chiese esitante, ecco che le sue paure riemergevano nuovamente…

Ryo, percependo il suo timore, la strinse ancora più forte a sé.

“Smettila di avere paura che cambi idea Kaori…” le disse all’improvviso lasciando la ragazza attonita. Come diamine faceva a leggerle nel pensiero?

“Voglio te… e non torno indietro… dovresti sapere che la parola di Ryo Saeba è legge e va bene che sono uno stupido, ma non fino a questo punto!” le sorrise.

Kaori si tranquillizzó immediatamente… sapeva di potersi fidare davvero di lui e che mai più le avrebbe fatto del male.

“Allora… cosa devi dirmi Ryo?”

“Credo… beh, credo che gli altri ci abbiano rinchiuso qui appositamente…”

“Che??” Disse lei, alzandosi di scatto e tornando a sedersi sulla branda.

“Ecco… io credo… beh, sono quasi sicuro che questa idea sia venuta a Mick e che gli altri siano suoi complici”

“E perché mai lo avrebbe fatto?” chiese Kaori incredula.

“Perché…beh…Mick ha sempre saputo la verità riguardo ai miei sentimenti e credo che… sì, insomma…che mi abbia voluto permettere di rimanere da solo con te, senza vie di fuga, con la speranza che riuscissi a confessarti tutto”

Kaori, di fronte a quella deduzione, rimase a bocca aperta.

“Ma allora… dovremmo ringraziarlo… ringraziare tutti!” gli disse gettandosi fra le braccia dell’amato…

Ryo la accolse felice tornando ad inebriarsi del profumo dei suoi capelli.

Inspiró profondamente fino a che una strana idea gli balenó nella testa…

   
 
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