Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Funlove96    17/12/2021    0 recensioni
30 piccoli momenti NaLu... sperando che un certo exceed non si intrometta.
Prompt ispirati alla NaLu Week. Raccolta di Flashfic/One-Shot (non la finisco i tre giorni promesso XD)
Buona lettura.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie '30 shades of...'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa fanfiction è stata scritta per il NaLu Winter Wonderland, indetto dal NaLu Archive su Tumblr.
Il prompt usato è: Sidro.
Titolo: So different.




Si guardava intorno, un braccio poggiato al bancone e le labbra a bagnarsi nuovamente di sidro, bevanda che il locale offriva scontato per via delle festività natalizie ormai alle porte.
Quella roba aveva un sapore assai diverso dai drink a cui era abituato, ma gli piaceva moltissimo e, se ad essa si sommavano le belle donne che di solito affollavano il Blue Paegasus -motivo per cui lui andava spesso in quel locale in periodi come quello-, allora a Natsu si prospettava una serata interessante...
Per quanto quella sera non fosse delle più fortunate per il rosato, che era lì già da venti minuti e ancora non aveva adocchiato nessuna che gli interessasse al punto tale da invitarla al proprio tavolo. Se poi si aggiungeva il fatto che non fosse stato l'unico ad avere quell'idea, e che il locale fosse più pieno di uomini in cerca di avventure che di donne, allora la conquista era ancora meno facile...

Era pronto a tornare a sedersi col bicchiere, ormai già pieno a metà, tra le mani, sperando che la serata si rivelasse fruttuosa più avanti, quando...
"Un altro!" quella voce alterata dall'alcol si distinse in mezzo al vociare e la musica ad alto volume che riempivano il locale, e non perché gli facesse piacere sentirla. Si voltò verso sinistra per individuare, poco più in là, una chioma fin troppo conosciuta, che quasi non gli fece andare di traverso il liquido nel vedere coi suoi occhi che quella voce appartenesse proprio a... "Lucy!"
La stizza nel trovarsela lì fu sovrastata solo dallo stupore di vederla come mai aveva avuto l'occasione di farlo: Mezza ubriaca e molto diversa dalla solita bacchettona che lo guardava dall'alto in basso e gli rivolgeva la parola solo per fargli la ramanzina ogni volta che si vedevano...

La ragazza se ne stava quasi spalmata sul bancone, col tailleur gessato mezzo stropicciato, col viso arrossato che mostrava chiaramente che quello non era il suo primo drink, e a quanto pareva ella non era intenzionata a fermarsi lì dato che stava per portarsi nuovamente alle labbra il bicchiere che il barista le aveva appena porto.
Le si avvicinò, fulminando con lo sguardo un tizio che aveva pensato di fare lo stesso -sicuramente per approfittare del momentaneo stato della bionda-, togliendole il bicchiere dalle mani e afferrandola giusto in tempo prima che cadesse nello sporgersi all'indietro per vedere chi la disturbasse, impedendole così di finire a terra e farsi seriamente male.

"Che diavolo ci fai tu qui?" le domandò con forse un'ottava di troppo, e non sapeva se fosse più stupito perché lei era in quel locale oppure perché era così sbronza da sorridergli una volta accortasi della sua presenza, chiamandolo addirittura per nome, con un po' troppa enfasi in verità, quasi fosse contenta di vederlo. Era davvero ubriaca se gli sorrideva anziché guardarlo con sufficienza e non lo salutava col solito 'Dragneel' con cui si riferiva a lui. Ma in effetti neanche Natsu si era soffermato a pensarci sù prima di usare il suo nome, e lui lo aveva fatto solo una volta -storpiandolo in 'Luigi' giusto per darle fastidio-, ormai un anno prima, quando si conoscevano da poco più di una settimana, e lei era ancora arrabbiata con lui per come si erano incontrati.
"Dai vieni con me..." si passò un braccio di Lucy sulla spalla, reggendola per la vita, aiutandola ad alzarsi e incamminandosi dall'altra parte della sala, non prima di aver fatto segno al barista di portare le loro ordinazioni al proprio tavolo. Per come si agitava sullo sgabello ci sarebbe voluto un nulla perché cadesse, e lui, che già di stare a fare da babysitter a una Lucy ubriaca non andava, non voleva finire al pronto soccorso quella serata, anche se alla fine sarebbe stato un finale migliore di ciò che si stava rivelando, portando alta la fama di Venerdì diciassette...
La fece sedere, assicurandosi che stesse, per quanto possibile, ben ferma sulla sedia, prendendone un'altra dal tavolo lì vicino -momentaneamente vuoto dato che i suoi occupanti erano scesi in pista non appena il DJ aveva messo su la musica- e sedendosi accanto a lei, che intanto aveva posato la testa sopra il tavolo con fare sconsolato...

"Faccio così schifo?" "Come?" era passato qualche minuto, in cui una cameriera aveva anche portato le loro ordinazioni -ammiccando al rosato che però neanche se ne era accorto, impegnato com'era a sincerarsi di non dover correre in ospedale con una Lucy in coma etilico-, e subito si era fiondato sul liquido dorato, più per calmarsi dalla stizza che perché gli andasse. E ora la biondina, dopo essersi stiracchiata mettendo in mostra le curve per nulla nascoste dall'abito, che tutto era fuorché adatto per una serata in un locale come quello, se ne usciva con quella domanda...
"Faccio così schifo Natsu? Insomma, non c'è altra spiegazione..." finì posando la testa sulle braccia incrociate, asciugandosi le goccine salate che già si erano affacciate agli occhi, ora che aveva avuto il tempo di raccogliere le idee, un po' più appartato dal trambusto del locale, e lui la guardò stranito, spiazzato da quella frase.
Davvero, quella che aveva davanti non era per niente la ragazzina fastidiosa e petulante che ad ogni occasione gli faceva la morale su come dovesse trattare con le donne, del fatto che avessero una dignità che andava rispettata -non che lui non lo facesse, non era certo un dongiovanni senza cuore che prendeva in giro le ragazze con cui si intratteneva. Ma per Lucy rimaneva un uomo inaffidabile anche solo per una notte di sesso, e pure se la tipa di turno era dell'avviso 'una botta e via' proprio come lui- e tutti discorsi così, con cui si trovava pure d'accordo certe volte, anche se non l'avrebbe mai detto a quella bacchettona con la puzza sotto il naso...
Forse era l'alcol, e che la ragazza non lo reggesse non era un segreto per nessuno, ma era la prima volta che la sentiva dire una cosa così. In genere, si limitava al 'Natsu portami in bagno' oppure un 'fammi i grattini sotto il mento come fai sempre' sufficente a scatenare l'ilarità degli amici, che sebbene sapessero che quei due non andavano d'accordo, non si risparmiavano le battutine su di loro. Gli era capitato diverse volte di assistere a una sbronza firmata Lucy Heartfilia, ma per lo più era lei che, nonostante l'ubriachezza, riusciva ad essere abbastanza lucida da prenderlo in giro, così come ormai erano soliti fare per non passare le serate col musone e rovinarle agli amici...

Perché che Natsu Dragneel e Lucy Heartfilia fossero come il giorno e la notte e poco si sopportassero lo sapevano tutti, da suo fratello e la sua ormai cognata -il motivo principale per cui si sforzavano di sopportarsi quelle poche volte che uscivano col loro gruppo di amici, creatosi dopo che Zeref si era messo ufficialmente con la coinquilina di Lucy-, fino ad arrivare a tutta la loro combriccola, che non si risparmiava in fatto di sfottò ai loro danni...

Eppure Natsu, in poco più di un anno di conoscenza, poteva giurare di non averla mai vista in quello stato, decidendo che per una sera poteva anche seppellirla l'ascia di guerra. Tanto lei non l'avrebbe neanche ricordato la mattina dopo, quindi non doveva temere prese in giro da parte della bionda, che se parlava così era di certi perché aveva ormai perso la brocca per l'alcol. "Non so cosa sia successo per fartelo pensare, ma fidati, e ascoltami bene perché non lo ripeterò mai più, non fai schifo anzi... non so come ti sia venuto in mente o chi ti abbia detto questa baggianata, ma non c'è nulla di più lontano dalla realtà Lucy..." bevve un altro sorso, non sentendo quasi neanche il sapore della bevanda.
Ammettere quella verità gli costava non poca fatica data l'antipatia cronica che provavano l'uno per l'altra, ma era vero, Lucy era uno schianto, e lui stesso ci avrebbe provato con lei, se solo non fosse stata una rompiscatole di prima categoria che ogni volta che lo vedeva sembrava volesse ucciderlo...

Non era un mistero che Lucy lo considerasse un uomo di cui non potersi fidare...

Era invece un mistero, per Lucy, come mai stesse chiacchierando con così tanta calma proprio con la persona che meno sopportava al mondo.
Era entrata in quel bar senza neanche pensarci -aveva ancora addosso gli abiti con cui aveva assistito all'ennesima riunione in cui, sebbene avesse una certa posizione che aveva già dimostrato più volte di meritare, le sue parole avevano avuto meno importanza delle tazze di carta che contenevano il caffè caldo posato sul grande tavolo attorno a cui gli azionisti si erano riuniti, e aveva intenzione di tornare a casa a cambiarsi per poi passare dal suo, ormai ufficiale, fidanzato-, sperando di dimenticare l'ennesima delusione. Stava passando proprio davanti al Blue Paegasus quando Hibiki le aveva riferito per messaggio di dover partire per qualche mese a causa del lavoro, decidendo che era meglio troncare la storia nata poco più di qualche mese prima piuttosto che rischiare di rovinarla con la lontananza. Il rosso aranciato le aveva decantato più volte quanto per lei avrebbe fatto di tutto, eppure arrivato al momento di dimostrarlo si era tirato indietro, deludendola più di quanto lei stessa avrebbe mai pensato...

Nella sua vita aveva incontrato solo uomini che vedevano in lei una bambola con cui divertirsi. Anche a lavoro la situazione non era facile: Aveva preso in mano l'azienda di famiglia e subito la nomea di 'figlia di papà' le si era incollata addosso. In qualunque cosa facesse c'era sempre l'ombra dell'essere la figlia del vecchio presidente che aleggiava su di lei, e in pochi la prendevano sul serio, persino dopo che, grazie alle sue idee per mantenere la produzione a prezzo di costo, aveva impedito alla Heart Kreuz di ricorrere a un prestito in banca i cui interessi avrebbero affossato ancora di più l'azienda, non veniva vista di buon occhio dagli altri azionisti.
Nei suoi appena ventisette anni aveva già imparato che il mondo era per lo più degli uomini, e per quanto le facesse rabbia, le cose non sarebbero cambiare tanto presto. Con Hibiki aveva trovato un uomo che sapeva vedere in lei qualcosa di più di un bel corpo, e per una volta ci aveva creduto davvero al 'non tutti gli uomini sono uguali' che Mavis le ripeteva di continuo. Forse era stata anche l'esperienza dell'amica con Zeref a convincerla che fosse così. Per quanto ne sapeva, Zeref come suo fratello era un dongiovanni incallito, e solo quando aveva provato ad abbordare la bella Vermillion in un bar -prendendo un bel due di picche- aveva iniziato davvero a cambiare strada. Ne avevano passate tante, tra il timore di Mavis di dargli anche solo una possibilità e il passato da donnaiolo di Zeref, che più di una volta si era presentato ai due sottoforma di una tipa incontrata per caso al bar -al moro non era mai successo e forse il cosiddetto Karma esisteva davvero se gli metteva i bastoni tra le ruote quando voleva rigare dritto-, ma alla fine erano lì. Avevano intrapreso una relazione che ormai durava da quasi un anno e poche volte, dopo alcuni litigi, Lucy aveva temuto davvero che potessero rompere. Se Zeref si era dimostrato diverso, perché non poteva capitare anche a qualcun'altro?
E ora si ritrovava in un bar di cui neanche aveva mai sentito parlare a sbronzarsi perché solo una stupida come lei poteva farsi mollare con un 'è stato bello, ma non credo durerebbe una volta a Crocus' non ricevendo risposta se non in un misero è finita' alle mille domande che gli aveva fatto.
La verità era che per lei non c'era speranza, il sesso opposto avrebbe visto sempre e solo un bel paio di tette sopra un sedere da urlo, nulla di più e nulla di meno...

Quel ragazzo dai capelli rosei e lo sguardo nero sporco di smeraldo che aveva provato ad abbordarla al Fairy Tail, si disse appena un anno prima, non doveva essere differente, e sebbene ora fosse lì ad ascoltarla dopo essersi assicurato che non fosse così ubriaca da star troppo male -lo aveva sentito posare la mano sulla sua fronte e massaggiarle la schiena poco prima che la cameriera che aveva portato i drink lo interrompesse-, era certa che mentalmente gliene stesse dicendo ogni per come gli aveva rovinato la serata. Perché in fondo lei lo sapeva, Natsu era un donnaiolo sì, ma non un mascalzone tale da lasciare in difficoltà una persona per andare a divertirsi...
Per lo più Natsu non era diverso dagli uomini che avevano provato ad abbordarla in passato, e glielo aveva dimostrato subito quando, chiarito il malinteso -entrambi erano stati invitati lì da Zeref e Mavis, i quali avevano intenzione di fare le presentazioni come si doveva, avendo i due oltrepassato le prime e burrascose fasi della loro frequentazione-, lui aveva preso a fissare ogni singolo didietro femminile che gli capitava a tiro. Natsu Dragneel non era diverso da qualsiasi altro uomo sulla faccia della terra, e Lucy non aveva mai mancato di fargli notare quanto il suo comportamento da dongiovanni incallito lo inserisse in automatico nella lista di uomini a cui mai e poi mai avrebbe dato una chance...

Eppure la stessa Lucy adesso era lì, a tirarsi lentamente sù quanto bastava per non sbavarsi sul braccio, iniziando a raccontargli di Hibiki, di come lo credesse diverso dagli altri e di quanto si sentisse bene con lui, almeno all'inizio...

Natsu aveva sempre pensato che il tizio con cui si frequentava non fosse quello giusto per lei, perché nonostante l'antipatia riusciva a vedere quanto in realtà valesse quella tigre dallo sguardo color cioccolato fuso, che alla fine era una delle poche che sapeva tenergli testa, una di quelle poche su cui il sorriso illegale coi canini in bella mostra non sortiva effetto. Quel damerino, che lui in verità aveva visto solo due volte, non era adatto a lei, fuoco puro, sopito in attesa di divampare se acceso dalla persona giusta...

Perciò egli non si stupì più di tanto nel sentire che quel tizio aveva avuto paura di fare sul serio quando il destino gli aveva offerto la possibilità di farlo. Forse il ragazzo aveva avuto davvero paura, ma ciò non giustificava la mancanza di coraggio per parlarle faccia a faccia, e a Natsu faceva ribrezzo condividere con lui il fatto di essere uomo perché, una cosa era certa, lui stesso si era sempre assunto le proprie responsabilità anche per mollare qualcuna, prendendosi spesso anche gli insulti, ma di certo non si poteva dire che Natsu Dragneel fosse un vigliacco. E di questo non essere un codardo che si nasconde dietro uno schermo il rosato ne andava anche abbastanza fiero in verità...

Non passò molto prima che la ragazza si lasciasse andare completamente -nessuno dei due ne capiva il motivo, ma decisero, almeno per il momento, di non pensare a quanto si fosse rivelata strana quella serata-, iniziando a raccontargli di quanto gli uomini fossero solo una delusione, parlandogli quasi come egli fosse una sua cara amica, che aveva invitato a casa dopo scuola per raccontarle il rifiuto del ragazzo che le piaceva.
Natsu si stupì di vederla, man mano che andava avanti con quello sfogo che lui stesso non aveva avuto il coraggio di fermare -perché si era scopeto più vigliacco di quanto non credesse nello spiccicare mezza parola in quel fiume di parole che ormai era diventata Lucy-, con gli occhi velati di lacrime non dovute al troppo alcol ingerito. Era la prima volta, da quando la conosceva, che la vedeva piangere. Così come si stupì di finire la serata, poche ore dopo, esattamente come l'aveva progettata: A casa della tizia di turno...

Certo, c'erano delle differenze importanti tra ciò che aveva pensato poche ore prima e quello che poi era accaduto. A partire dal fatto di dover portare sulle spalle una Lucy ormai addormentata, ringraziando il cielo di conoscere il suo indirizzo. Aveva fatto mettere i drink che avevano bevuto sul suo conto -e per poco non era svenuto nel sapere il numero di bicchieri che la ragazza aveva fatto fuori-, ed era uscito aiutandola a tenersi in piedi, finendo però per decidere che era meglio issarsela sulle spalle, ormai dolorante per l'ennesima tacchettata che si era beccato dalle Louboutin nere tacco dieci, le quali lasciarono i piedini coperti dalle calze una volta che, entrato in casa dopo aver cercato nella borsa di Lucy le chiavi dell'appartamento di Strawberry Street, l'aveva adagiata sul letto.
Fortuna voleva che era stato un paio di volte lì e sapeva dove fosse il bagno, cosicché non fu difficile sapere dove trovare le salviette struccanti. Lucy aveva quasi un'avversione per il trucco, e poche volte lo usava -quasi esclusivamente solo per il lavoro e lui stesso ricordava di averla vista truccata sì e no due volte-, per questo non fu difficile pulirle il volto sporco di mascara e rossetto, rimasti incrostati sulla pelle insieme alle lacrime, seppure con qualche difficoltà dovuta ai movimenti che lei aveva preso a fare nel sonno.
Aveva finito, appallottolando le salviette e buttandole nel cestino lì vicino, quando due voci familiari gli arrivarono alle orecchie, insieme alla serratura che scattava e il conseguente rumore della porta che si apriva. Recuperò la giacca di similpelle nera che aveva poggiato sullo schienale della sedia accostata alla scrivania, uscendo poi dalla stanza di Lucy per trovarsi davanti Zeref e Mavis, appena rientrati dal loro appuntamento.
"Natsu?" domandò la padrona di casa, non riuscendo ad occultare il leggero sorriso che le nasceva spontaneo al pensiero che fosse successo qualcosa tra i due. In cuor suo la bionda aveva sempre sperato che accadesse, scontrandosi con lo scetticismo del fidanzato -che seppure era sorpreso, anche lui non riusciva a nascondere un leggero ghigno, presagio che Natsu non avrebbe avuto pace finché non gli avesse detto tutto-, che più volte le aveva ricordato che suo fratello sapeva essere un osso ben più duro di lui, seppure si era fatto contagiare dalle sostanze della ragazza. "Fammi un favore Mav, domani appena sveglia dalle una pillola per il mal di testa, ne avrà bisogno dopo la sbronza di stasera..." si defilò così, avviandosi velocemente verso la porta d'ingresso, sapendo benissimo che rimanere lì equivaleva a subire terzo grado da parte di fratello e cognata, e lui, alle tre del mattino, voleva solo mettersi a letto e farsi passare il fastidio di non aver concluso un bel niente...

Si stava richiudendo i bottoncini, sistemandosi poi la camicia bordeaux dentro i jeans scuri, iniziando a scendere le scale del condominio quando si sentì affiancato da qualcuno. "Allora, mi dici cosa avete combinato e da quando vai in giro a sbronzarti con la tua acerrima nemica?" aveva salutato Mavis dopo essersi sincerato delle condizioni di Lucy, raggiungendo suo fratello sulle scale per cercare di saperne di più, per poi andarlo a raccontare alla sua fidanzata quando si sarebbero rivisti, come ovviamente...
"È una lunga storia Zef, facciamo che mi accompagni a casa e te lo dico domani ok?" disse stanco, trovando il moro ad annuire d'accordo. "E comunque non vado a sbronzarti con la mia acerrima nemica!" finì uscendo dal portone del palazzo con lui, in quella notte finalmente giunta al termine, in cui però si era fatto un'immagine del tutto diversa di quella biondina bacchettona e rompiscatole, bella come il sole pure con la faccia impiastricciata di trucco, senza sapere che in verità anche lui aveva lasciato una traccia in lei, un modo differente di vedere quel donnaiolo incallito di Natsu Dragneel...



Angolo autrice.
Bene, eccomi qui! Questa è l'unica fanfiction sopravvissuta all'ecatombe fatta in quest'ultimo mese, ne avevo anche altre, ma nessuna di loro mi convinceva abbastanza da pubblicarla. Spero che questa valga la scelta fatta di pubblicarla, grazie per aver letto e, spero, ci si vede alla prossima!❤️
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Funlove96