La prima magia
Vi è un’urgenza di felicità, che Alice non sa descrivere. Sente il peso della guerra sulle spalle e legge il dolore negli occhi dei suoi compagni dell’Ordine.
Anche Frank ha bisogno di gioia e la ricerca in sua moglie e nel gattonare di suo figlio, che vede schizzare via dopo aver sentito uno strano rumore in salone. Corre nella stanza, allertato da quel che potrebbe essere –ormai vivono nel terrore dei Mangiamorte-. È pronto a dar battaglia, la bacchetta puntata contro un nemico invisibile, ma l’abbassa e ride e quando Alice lo raggiunge, capisce che quel fluttuare di palline nell’aria, è tutto ciò di cui hanno bisogno per essere felici.
[110 parole]
Ho sempre pensato che la prima magia spontanea del proprio figlio per un mago, debba essere un po’ come sentire la sua prima parola. Quindi, nonostante il costante stato d’allerta in cui dovevano vivere Frank e Alice Longbottom, credo che quella del piccolo Neville sia stata davvero motivo di grande gioia; qualcosa che scaccia via ogni paura, non trovate?
Abbracci allo zenzero, a domani.