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Autore: seventhe    03/09/2009    2 recensioni
“È un libro, Wallace,” spiegò Cloud in tono piatto.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Barett Wallace, Cloud Strife
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Truth or Dare



Note: per firefly99.
Avvertimenti: linguaggio sporco esplicito, sozzerie sottintese.
Avvertimento aggiuntivo della traduttrice (youffie): grazie ad Arli per la beta-lettura. E avete capito bene, quindi non voglio recensioni scandalizzate dopo. Oh oh oh oh



“Se vedo un altro maledetto libro sulla Mako giuro che sparo a qualcosa.” latrò Barret, scagliando uno dei testi in questione dall’altra parte della stanza; quello sbatté contro lo spigolo di uno scatolone di cartone mezzo pieno di altri libri scartati e scivolò a terra con un costernato slap.

Cloud alzò momentaneamente lo sguardo dalla pila di ciarpame che stava controllando. “Barret, per essere un cannoniere hai veramente una mira di merda.”

“Certo che ho una mira di merda,” ribatté Barret, raccogliendo un altro libro. “Io ho – ho un braccio con un cannone, che non lancia stronzate come queste.”

“Difatti non l’hai lanciato con il braccio armato.” replicò Cloud, stavolta senza distogliere l’attenzione dal suo lavoro.

“Fottiti, Strife.”

“Non qui, Wallace, Tifa tornerà presto.”

“Non era questo quello che intendevo…” grugnì l’altro in risposta, voltandosi. S’immerse nel mucchio di libri polverosi che giaceva sul pavimento di fronte a lui. “Spero per lei che apprezzerà tutto ‘sto bordello.” borbottò, mentre un altro volume danzava nell'aria.

“Lo farà sicuramente.” disse Cloud quasi sovrapensiero, senza intaccare la divisione in due file che aveva fatto: ciarpame che è chiaramente immondizia, e ciarpame da far vedere a Vincent perché potrebbe rivelarsi figo. “Ci aveva addirittura proposto di pagarci.”

“Già, e se avessi saputo che merda era 'sto cazzo di lavoro avrei accettato i suoi soldi!” ruggì Barret. “Quello stronzo di Hojo ha scritto ogni libro possibile e inimmaginabile sulla Mako. Mi sta venendo da vomitare.” Altre pagine svolazzanti attraversarono la stanza, piroettando nella scatola. “Quel tizio era malato. Mako, Muscoli e Mutazioni? – era una merdaccia pure a mettere titoli.”

Cloud sbuffò. “Buttali e falla finita.” Un altro scritto non meglio identificato sui macchinari finì nella pila immondizia. “Fa’ come me.”

“Fosse per me li brucerei tutti,” accennò Barret. “Ma hai sentito Tif – mettete da parte tutto quello che sembra pericoloso o importante perché Vincent Vinnie-pooh vuole guardarseli un po’ e bla bla bla.”

“Che c’è, Barret Wallace,” strascicò l’altro uomo. “sembri quasi geloso.”

“Vai a farti fottere, Strife.”

“E me lo chiedi anche?” Cloud gettò un altro oggetto di vetro nelle cose da buttare, quasi sogghignando. “Però non sei il mio tipo, credo.”

“Fottiti.”

“Qualcuno qui si è preso una cottarella?”

“Ti ucciderò mentre dormi.”

Ci fu un momento di piacevole silenzio scandito dal vetro che si rompeva e dai tonfi dei libri che ricadevano negli angoli a loro designati, finché Barret non imprecò. “E ora cazzo è questo?”

Cloud lo guardò, distratto. “Cos’è successo adesso?”

Barret aveva tra le mani un libro che una volta doveva essere stato lustro intitolato: Come Scovare Le Bugie; Per Non Farsi Mentire Mai Più. “Cazzo è sta roba?”

“È un libro, Wallace.” spiegò Cloud in tono piatto.

“Sì, questo lo vedo da me, idiota.” Barret quasi sbucciò la copertina quando soffiò via una nuvola di polvere. “Ma finora abbiamo trovato solo cazzate tipo Come Iniettare La Mako Al Cane. In più, questo non è sullo spettafottuto Progetto del Dottor Hojo.”

“Forse a Hojo interessava diventare un bugia-detector umano,” propose Cloud. “Oppure, non so, forse ha dovuto mentire alla Shinra per ottenere i suoi fondi. Non mi sorprenderebbe.”

“La Shinra è piena di tante bugie del cazzo,” acconsentì Barret, voltando una pagina. “Scommetto che stava facendo delle ricerche sui suoi colleghi o qualche stronzata del genere.” Tacque per qualche secondo, e poi cominciò a ridacchiare, un suono profondo simile al caffè che cresce nella moca che riempì il gelido seminterrato del palazzo.

“Che c’è di così divertente?” L’ex SOLDIER lo stava fissando da sopra una pila di cianfrusaglie. “Ehi, fammi vedere.”

“Strife, le bugie non le sai proprio dire.” Barret continuò a ridere sotto i baffi. “Accidenti.”

“Cosa dice?” chiese Cloud, brusco. “Barret, dammi quel libro.”

“A-ehm. ‘Segni dei Raggiri: Parte Seconda. Un bugiardo potrebbe voltare il capo o il corpo dal suo inquisitore o accusatore se dovesse sentirsi a disagio nel mentire sull’argomento.’ Eh.” Barret fece una pausa, girando pagina. “Mi chiedevo giusto perché non mi guardavi in faccia quando mi hai detto che per te era solo una botta e vi–”

“Dammi quel libro, Barret.” Il leader morale dell’AVALANCHE si precipitò sgraziatamente sul pavimento, tentando di afferrare il testo. Barret glielo strattonò abilmente di mano e proseguì la lettura.

“‘Una persona che mente si sottrae al contatto visivo’. Visto? Te l’avevo detto.” La sua voce si colorì di maggiore soddisfazione mentre voltava un’altra pagina.

“Non crederai mica a un libro di Hojo?” domandò Cloud, quasi con rabbia. “Solo perché ho fatto una cosa – scema? Non essere stupido.”

“‘Una persona che si sente in colpa scatterà sulla difensiva’,” lesse Barret gongolando. “Che bugiardo pietoso, Strife.”

“No, non è vero – io non – vaffanculo, Wallace, dammi quel maledetto libro.” Cloud si accovacciò di fronte all’altro uomo, tendendo imperiosamente la mano.

Barret posò (quasi) senza alcuno sforzo un grosso stivale sul fianco di Cloud, dandogli una ferma spinta che lo costrinse a indietreggiare di un paio di metri. “‘I bugiardi a volte si sottraggono alle menzogne evitando le asserzioni dirette.’ Cazzo, Strife,” Fischiò come allo stadio. “e tu eri vaghissimo, tipo, ero solo ubriaco, penso, e devo pensarci un po’ e cazzo, posso leggerti come questo fottuto libro.”

“Beh, parapà,” Cloud soffiò come un gatto, incrociando le braccia di fronte a sé come un bambino imbronciato e petulante. “Edizione Straordinaria: Barret sa leggere.”

“‘Un bugiardo cercherà di evitare l’argomento aiutandosi col sarcasmo o l’umorismo’,” lesse l’omone. “‘Occasionalmente l’argomento’–”

“Puoi smetterla, per favore?” Cloud stava squadrando torvamente la polvere del seminterrato. “Tifa è tornata, e non voglio che sappia di – sta’ zitto e basta.”

Barret seguì il suo consiglio, alla fine, quando udì la risata delicata di Tifa propagarsi per le scale accompagnata dalla voce profonda di Vincent. Fece scivolare il libro nel lato che aveva mentalmente etichettato come pila da conservare.

“Non sapevo che ti fosse piaciuto tanto,” disse infine, pretendendo l’ultima parola, mentre un lento ghigno scuro gli si piantava in faccia.

“Vai a farti fottere, Wallace.”

“È un invito?”

Cloud si zittì.

“Obbligo o verità, Strife?”

Un libro che puzzava di muffa tagliò l’aria del seminterrato, picchiando contro la spalla di Barret e cadendo al suolo senza aver fatto alcun danno.

“Hai una mira di merda.”

“Meglio della tua.”

“Dimostramelo.”

Il silenzio – una specie, almeno – calò sul seminterrato, quando Cloud si lanciò finalmente sulla pila dell’immondizia.
   
 
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