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Autore: Angie_Dreyar    21/12/2021    1 recensioni
Fanfiction partecipante al Christmas Countdown 2021, indetto dal forum FairyPiece-Fanfiction&Images.
Raccolta di brevi oneshots ambientate a casa Raijinshuu.
1-Duetto (Bickslow/Lisanna)
2-Un dolce bacio (Gray/Juvia)
3-Piccola scossa, grande danno (Laxus/Freed)
4-Un regalo inaspettato (Laxus/Freed)
5-La magia del Natale (sorpresa)
6-Glassa e zucchero a velo (Natsu/Lucy)
7-Bacio di cioccolato (Laxus/Freed)
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Bixlow/Lisanna, Fried/Laxus, Gray/Juvia, Il Raijinshuu, Natsu/Lucy
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction partecipante al Christmas Countdown 2021, indetto dal forum FairyPiece-Fanfiction&Images
 
Giorno: 21 dicembre
N. pallina: 6
Citazione: Natale non è tanto aprire i regali quanto aprire i nostri cuori. (Janice Maeditere)
Situazione: A riceve un regalo totalmente inaspettato da B.

 
Christmas with the Raijin Tribe
 

Un regalo inaspettato (Freed/Laxus)

 
«Qualcuno si è divertito» rise Bickslow entrando in cucina. Freed lo guardò confuso mentre girava il mestolo nella padella e l’amico indicò il suo collo. «Un drago deve aver perso il controllo» ghignò. Freed si portò la mano al succhiotto e arrossì violentemente.
 
«Bickslow!» sibilò imbarazzato.
 
«Che c’è? Non sono io il pervertito che va in giro con un succhiotto in bella vista» rise l’amico. Freed ringhiò e corse fuori dalla cucina, dicendogli di badare ai ravioli mentre si chiudeva in bagno. Osservò il suo collo e notò che in effetti aveva un succhiotto. Non era troppo visibile se lasciava i capelli sciolti, ma non poteva scioglierli mentre cucinava e non voleva assolutamente che Makarov o qualcun altro lo vedesse. Prese il fondotinta di Evergreen e cominciò a coprirlo, cercando di non pensare a come lo avesse ottenuto.
 
Effettivamente Bickslow ci aveva visto giusto, era stato Laxus a farglielo. Come gli aveva anche fatto i succhiotti al petto che per fortuna non erano visibili, e come gli aveva fatto i succhiotti la settimana prima, e quella prima ancora. Freed chiuse gli occhi e per un momento quei momenti gli passarono per la mente. Laxus che lo afferrava prima di entrare in bagno, che lo spingeva contro un muro e lo spogliava, che lo trascinava nella vasca da bagno, che lo piegava sul tavolo della cucina, che lo scopava sul suo letto, o in quello di Freed, o sul divano, o nello sgabuzzino.
Freed emise un profondo respiro. Solo pensare a quei momenti gli mandava scariche di eccitazione in tutto il corpo. L’ultima volta era stato Freed a istigare Laxus, spogliandosi proprio davanti a lui per vedere la sua reazione. E che reazione fantastica era stata, Laxus non aveva nemmeno avuto la pazienza di salire le scale, lo aveva scopato contro al muro della doccia, forte e feroce, ed era stato bellissimo.
 
Laxus aveva la capacità di essere duro e dolce allo stesso tempo, gli tirava i capelli, ma solo dopo avergli chiesto se andava bene -e dannazione se andava bene, Freed amava quando Laxus lo faceva. Lo mordeva sul collo da quando Freed gli aveva detto di segnarlo, lo sbatteva contro al muro, lo afferrava senza preavviso e lo sculacciava perché sapeva che a Freed piaceva. Laxus poteva scoparlo così duramente da fargli dimenticare qualunque cosa, e poteva succhiarlo così intensamente da farlo venire in meno di due minuti. Ma era anche in grado di essere dolce, come ogni volta che dopo il sesso gli baciava dolcemente i segni che aveva lasciato, come quando gli accarezzava i capelli o gli massaggiava le cosce.
 
Freed aveva sospettato che Laxus potesse essere così a letto, ma averlo e provare l’esperienza lo mandava in estasi totale. Era l’amante perfetto. Amante, appunto, perché lui e Laxus non erano fidanzati. Freed non sapeva cosa fossero, lui e Laxus non ne avevano parlato, il che non era strano, Laxus odiava parlare di quelle cose perciò Freed non aveva insistito, quando il biondo sarebbe stato pronto ne avrebbero parlato. Peccato che ormai le cose andassero avanti da due mesi ormai, e Freed era sempre sul punto di chiedere, ma poi Laxus lo trattava così dolcemente e così teneramente che non aveva proprio il coraggio di rovinare quei momenti.
 
Freed non era un idiota, sapeva che Laxus non sarebbe stato così dolce con chiunque, e sapeva che non era solo sesso. Di certo però non erano fidanzati, perché di appuntamenti non ne avevano avuto nemmeno uno, a meno che non contassero le missioni che facevano da soli o le volte in cui si ritrovavano a mangiare da soli a casa solo perché Bickslow ed Evergreen uscivano.
Freed sospirò lasciando che quei pensieri sparissero. In fin dei conti non glielo avrebbe certo chiesto a Natale, non era il momento di tirare fuori un discorso del genere e rischiare di rovinare la giornata. Così finì di coprire il succhiotto e uscì dal bagno, tornando a cucinare il pranzo di Natale.
 
 
 
 
Freed ridacchiò quando vide che Evergreen si era addormentata sul divano, distrutta dopo il pranzo di Natale -pranzo che si era allungato fino a ora di cena e anche oltre. Makarov stava sonnecchiando nella poltrona, mentre Bickslow -ancora mezzo ubriaco- stava borbottando qualcosa ai suoi totem. Anche Freed si sentiva un po’ brillo. Si voltò verso Laxus e notò che il biondo aveva lo sguardo fisso fuori dalla finestra, come se fosse malinconico. Freed si avvicinò e gli posò una mano sul braccio.
 
«Tutto bene?» chiese. Laxus si voltò verso di lui e fece un mezzo sorriso.
 
«Certo» rispose. Freed corrugò la fronte, Laxus sembrava ancora malinconico. «Davvero Freed, è stato un bel Natale» disse il biondo. Il tono sincero convinse Freed.
 
«Lo è stato davvero» ammise con un sorriso. Se fossero stati fidanzati o se si stessero frequentando, Freed lo avrebbe baciato, ma non poteva farlo. Un bacio subito dopo implicava sesso, così funzionava tra di loro. Anche se Freed era davvero tentato di passare le dita tra i capelli biondi, di baciarlo dolcemente e di stringerlo semplicemente in un abbraccio. Di dirgli che lo amava. Aveva però paura della reazione di Laxus.
Freed sbadigliò e interruppe il silenzio che era calato, sorrise un po’ assonnato.
 
«Vado a dormire prima di addormentarmi qua anche io» disse, stava per dargli la buonanotte ma in quel momento Laxus tese le sue cuffie verso di lui.
 
«Il mio regalo, non te l’ho dato prima» disse Laxus. Freed guardò confuso le cuffie di Laxus. Era vero, Freed aveva notato che c’erano regali da parte di tutti ma non di Laxus, ma non ci aveva dato peso -nonostante ci fosse rimasto un pelino male. Prese le cuffie un po’ confuso.
 
«Grazie?» disse un po’ incerto.
 
«Non le cuffie» sbottò Laxus «Quelle dopo me le ridai. Il… ascolta e basta. Ma quando sei da solo» disse Laxus e si alzò dalla sedia. «Porto il vecchio nella stanza degli ospiti» disse avvicinandosi a Makarov. Freed annuì ancora un po’ confuso e osservò le cuffie chiedendosi cosa significasse. Curioso salì le scale e si lavò velocemente per poi mettersi a letto e indossare le cuffie. Laxus aveva detto che doveva essere da solo, c’era sicuramente un motivo. Forse era qualcosa di erotico.
Quando però fece partire l’audio tutti i suoi pensieri sparirono, era la voce di Laxus.
 
«Ehi, Freed. Mi sento un po’ un idiota in questo momento perché… beh, perché sto parlando con un fottuto microfono da solo» ci fu una mezza risata. «In effetti, sembra una stronzata, e sicuramente è una stronzata farti sta roba come regalo di Natale ma, beh, so che non riuscirei a dirtelo di persona. Non che così non sia imbarazzante, ed è un po’ strano, e probabilmente butterò via tutto e ti comprerò un dannato libro perché è molto più semplice, ma volevo farti qualcosa di più personale. Qualcosa che ti faccia capire quanto sei importante per me. Perché lo sei, davvero» l’ultima frase fu sussurrata e ci fu un momento di pausa. «Dannazione, non riesco a dirlo nemmeno a un microfono». Un’altra pausa. «Il punto è, Freed, che voglio di più. E so che anche tu lo vuoi, o almeno lo spero, ma sono un fottuto idiota e non riesco mai a parlartene e ogni volta che ci provo finisco per stare zitto o per trascinarti da qualche parte e scoparti. Ma io voglio… voglio che vieni a dormire da me, voglio un appuntamento come fanno le persone normali, voglio uscire e non avere paura di abbracciarti o baciarti o tenerti la mano, o qualunque diavolo di cosa si faccia in una coppia. Voglio… voglio stare con te, Freed. Io… ti amo» ci fu un brusco rumore e poi il silenzio.
 
Freed rimase paralizzato per qualche secondo, con gli occhi lucidi dall’emozione. Non credendoci fece ripartire l’audio una seconda volta. E poi una terza, e una quarta. Alla quinta si stava passando le mani sul volto per asciugare le lacrime di gioia, e alla sesta si alzò di scatto dal letto interrompendo l’audio e correndo nella stanza di Laxus.
Il biondo non stava dormendo.
 
«Laxus» disse Freed bisognoso e praticamente si lanciò sul letto, stringendolo in un abbraccio e baciandolo intensamente, rotolando con lui sul materasso. «Ti amo, oh Dio, ti amo così tanto» disse con le lacrime agli occhi. Laxus sorrise quasi fosse sollevato e lo avvolse tra le sue braccia.
 
«Anche io» ammise, passando le dita sulle sue guance per asciugargli le lacrime. Freed lo baciò di nuovo, passando le dita tra i capelli e godendosi il calore del corpo di Laxus. Rimasero semplicemente a baciarsi per un’infinità, e quando si addormentarono le loro fronti erano poggiate l’una sull’altra, entrambi avevano un sorriso sul volto.
 
 
 
 
 
Nota finale: Questa è uscita letteralmente da sola. A domani con la sorpresa (e no, non sarà una Fraxus, altrimenti che sorpresa è?) <3
   
 
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