Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Wild_soul    27/12/2021    1 recensioni
Stiles Stilinski, un giovane poliziotto forse fin troppo sveglio per la sua età.
Derek Hale, dichiarato colpevole dell’omicidio della sua famiglia.
Il loro incontro-scontro avverrà proprio di fronte alla scena di un crimine. Ma sarà possibile per Stiles avere fiducia in un ricercato?
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Quindi eri tu la famosa ‘compagnia’ di cui parlava Deaton” affermò l’agente, vedendo scendere dalla macchina del veterinario il vicesceriffo “In effetti, credo che anche tu abbia molto da raccontarci”

Non appena l’alpha vide Parrish fare il suo ingresso nella sala, gli rivolse un breve cenno con la testa, accomodandosi meglio sulla sedia ed attendendo che iniziassero a parlare. Sapeva perfettamente cosa sarebbe successo di lì a poco.  

“Saltiamo i convenevoli, Jordan” asserì il poliziotto, sedendosi sul banco da lavoro e fissando il ragazzo di fronte a sé “Stanotte ho fatto alcune ricerche sul tuo conto. Peter afferma che tu sia un Segugio Infernale, ma immagino che tu abbia scoperto i tuoi poteri solo di recente, giusto?”

Dopo essersi preso una manciata di secondi per osservare attentamente l’agente, Parrish rispose “Esattamente, ho scoperto la mia vera natura solo dopo l’incendio della famiglia Hale” ad uno sguardo equivoco del minore, il vicesceriffo fu costretto a continuare “Durante quell’incidente ho fatto parte dei soccorsi e, come molti di loro, mi sono buttato tra le fiamme per cercare di salvare le vittime…inutilmente. Ho rischiato di morire anche io a causa di tutto il fumo che stavo inalando, ed è stato proprio in quel momento, totalmente circondato dalle fiamme, che ho scoperto la mia natura di Segugio Infernale”

“Come hai conosciuto Peter?” domandò Derek, che stava seguendo attentamente il discorso a braccia conserte, monitorando pedissequamente il battito cardiaco dell’uomo.

“Quella stessa sera. Appena uscito dalle fiamme sono collassato a terra a causa delle gravi ustioni che mi ero procurato -nonostante la mia natura, non ero ancora completamente in grado di dominare il fuoco-. Un attimo prima di svenire, ho visto una figura a pochi metri da me dietro un albero che osservava l’incendio. E, Stiles…” il diretto interessato guardò con maggior interesse il vicesceriffo “credimi se ti dico che non ho mai visto un uomo avere un’espressione così annientata. Dopo l’incendio sono stato costretto in ospedale per ben due mesi a causa delle ustioni. È stato in quel periodo che ho preso a fare ricerche su quell’uomo che avevo trovato riuscendo a dargli un volto ed un nome: Peter Hale.”

“In quei due mesi stavo lavorando per eliminare definitivamente qualsiasi prova che portasse alla mia vera identificazione” intervenne l’alpha “Tuttavia, quando Parrish è entrato per la prima volta nel mio ufficio, è stato subito chiaro che il mio piano fosse appena andato in fumo. Lui sapeva”

“Lui ha in poco tempo scoperto della mia vera natura e mi ha aiutato a domarla e conoscerla, in cambio io ho mantenuto il suo segreto e cooperato con lui manomettendo le prove delle indagini”

“È stato per questo motivo che hai assegnato a lui le indagini sul caso di villa Hale. Se fosse stato un altro, avrebbe potuto scoprire dettagli che avrebbero portato alla tua identificazione. Quando mi hai consegnato il fascicolo, hai volontariamente omesso le foto delle vittime, ad esempio” concluse l’agente. Fece muovere lo sguardo dallo sceriffo a Parrish un paio di volte prima di scendere dal banco di lavoro e voltarsi verso il branco “Bene, e ora che si fa?”

“Cerchiamo l’identità del vero assassino” concluse Malia, appoggiata allo stipite della porta ed intenta ad osservare di sottecchi l’alpha. “Anche se non è ben chiaro come uccida, dal momento che gli unici segni sui corpi delle Argent sono dovuti all’attacco di Peter”

Derek mosse un passo per replicare qualcosa, ma si arrestò subito dopo “Tu ti sei esposto proprio perché hai detto di aver bisogno del nostro aiuto, giusto?” chiese, evitando palesemente di guardare nella direzione in cui si trovava suo zio.

“Esatto”

“Quindi avrai una qualche pista da seguire, immagino”

“In realtà” lo contraddisse Peter “Avrei un piano, ma ho bisogno che l’umano vada a parlare con gli Argent”

“Che cosa?” gli occhi di Derek saettarono violentemente contro l’alpha, brillanti “Non se ne parla minimamente”

“Quale sarebbe il tuo piano?” intervenne Stiles, ignorando le parole del moro e guadagnandosi un’occhiata omicida da parte di quest’ultimo. Di risposta, venne afferrato non molto delicatamente per la spalla dal compagno, che lo costrinse a voltarsi per fronteggiarlo.

“Stammi bene a sentire, ragazzino. Tu non vai proprio a parlare con nessuno, sono stato chiaro?” i suoi occhi erano ben lontani dall’essere tranquilli, e trasmettevano una sfumatura che Stiles ricondusse facilmente alla preoccupazione. Aveva già visto quello sguardo quando Derek aveva fatto irruzione in casa sua, una volta scoperto che Gerard si fosse palesato fuori il portone del suo appartamento.

“Di che ti preoccupi, Derek? Ormai gli Argent non possono più essere considerati una minaccia ed hai le prove che sia stata Kate la piromane” intervenne Isaac con fare logico “E non sarebbe neanche la prima volta che Stiles vada a parlare con loro”

Ma il mannaro non aveva ascoltato la seconda parte del discorso, perché troppo impegnato a studiare l’umano che aveva di fronte a sé. “Che hai?” gli chiese, mantenendo la presa sulla sua spalla. Allo sguardo interrogativo del minore, continuò “Hai accelerato il battito per pochi secondi”

Fu Peter ad intervenire questa volta, anche lui intento a monitorare l’agente “L’ho notato anche io. Ha avuto la stessa reazione ieri notte quando ho parlato delle prove che avevo trovato contro Kate” In pochi secondi, l’umano si ritrovò con tutti gli occhi del branco puntati addosso.

“Non so di cosa stiate parlando” mormorò, scrollandosi dalla presa del moro.

“Stai mentendo” affermò seccamente Derek, captando un secondo battito che stonava con gli altri “Tu sai qualcosa” asserì, avanzando di un passo e sovrastando completamente la figura di Stiles.

“Seriamente, Hale, non so quale sia il tuo problema in questo momento, ma vedi di fartelo passare, perché stai diventando assillante” continuò l’agente, allontanandosi da quella vicinanza opprimente.

“Riguarda Kate, non è vero?”

E per l’ennesima volta quella reazione involontaria ebbe il sopravvento sull’apparente calma del poliziotto, ed il battito tornò ad accelerare per un attimo. Derek annusò l’aria e si accorse solo in quel momento di quanto fosse pregna di ansia. Era chiaro che il suo compagno stesse mentendo.

 

 

“Riguarda Kate, non è vero?” quelle parole rimbombarono nel petto del poliziotto, che si costrinse ancora una volta a fare un passo indietro, sbattendo contro il piano di lavoro dove poco prima si era seduto. Incrociò per un attimo lo sguardo dello sceriffo.

“Quali sono le prove che hai trovato quella notte?” domandò, meravigliandosi nell’aver sentito la sua voce vacillare.

“Sorbo degli uccellatori e frecce” rispose, corrucciando appena lo sguardo per studiare l’agente di fronte a sé. E Stiles aveva imparato a conoscere quello sguardo. Lo stesso sguardo che aveva ottenuto come risposta quando aveva parlato del suo non volere ‘Oscar’ come compagno. Peter lo stava studiando “Solo Kate sapeva usare una…” gli occhi dell’alpha tremarono “Allison” sulle sue pupille guizzarono per un attimo piccole fiamme rosse “Allison aveva una balestra la notte in cui ho attaccato gli Argent”

La risposta dell’agente fu un muto assenso. Per la prima volta, fu Deaton ad intromettersi nella conversazione “Non trovo realistica questa teoria. Quando c’è stato l’incendio, Allison aveva circa 16 anni”

“Ma questo non vuol dire che non abbia potuto aiutare” la risposta di Derek fu secca. Non stava guardando il veterinario, o meglio, non stava guardando nulla nello specifico. Il suo unico obiettivo era non incrociare gli occhi dell’agente “E tu lo hai sempre saputo” mormorò, rivolgendosi proprio a quest’ultimo.

“Come lo hai scoperto?” chiese, invece, Peter.

“Forse non sarò in grado di capire se le persone stiano mentendo o meno come voi, ma anche io ho i miei mezzi” rispose Stiles, imponendosi di respirare regolarmente “Linguaggio del corpo. L’ultima volta che sono andato a casa Argent abbiamo parlato della sua famiglia e, quando ho nominato gli Hale, ho percepito il suo disagio” cercò lo sguardo del moro, che non arrivò.

“E tu hai preferito difenderla piuttosto che dirmi la verità?” gli occhi di Derek guizzarono improvvisamente nella sua direzione. Blu.

“L’avresti uccisa, è solo una ragazzina”

“Davvero? Anche io ero solo un ragazzino quando mi ha ammazzato la famiglia” il ringhio che fuoriuscì dalla gola del licantropo non scompose l’agente, rimasto immobile al suo posto.

“Non è detto che sia stata lei a…”

“CAZZATE” il tavolo su cui Stiles si era appoggiato fu violentemente scaraventato via da un’artigliata del moro, che ora stava fissando il poliziotto con occhi innaturali. Istintivamente l’agente si allontanò dal mannaro, mentre questi veniva bloccato da Liam e Scott “SPARISCI DALLA MIA VISTA” urlò ancora Derek, dimenandosi dalla presa dei due beta.

Il ragazzo rimase per qualche secondo immobile di fronte a quella scena, incapace di proferir parola. Hale, il suo Hale, il suo compagno, lo aveva appena aggredito, e questa volta non era per colpa della luna piena o del sorbo degli uccellatori. Derek aveva tentato di attaccarlo.

 

 

 

 

ANGOLETTO FELICE

Ormai non perdo neanche più tempo per scusarmi dei ritardi con cui aggiorno, sono un caso disperato. Anyway, buon Natale a tutt* in ritardo con questo capitoletto non molto felice!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Wild_soul