Diamond
Quando
Doris oltrepassò il quadro della signora grassa ed entrò in sala
comune, corse tra le braccia di Harry, in lacrime…
*Non ce la
faccio. Non riuscirò ad allontanarmi facilmente da qui… e da
Harry. Non è giusto! Ma perché lo zio mi fa questo?*
“Che
è successo, tesoro?” le chiese Harry, preoccupato.
“Sono
arrivati i miei zii da Salems’…”
“E
non sei contenta? Non li vedi da quasi un anno…“ intervenne Ron.
“No!
Non sono contenta! Mio zio vuole che torni con loro. Partiremo la stessa sera
in cui andrete via voi“ rispose lei, triste.
“Ma
perché???“ le chiese Harry con un tonfo al cuore.
“Perché
mio zio pensa che sarei più al sicuro lontano da… da qui “
spiegò lei, senza alzare lo sguardo sul suo ragazzo.
“E
da me, vuoi dire… Doris, non ha tutti i torti“ gli rispose lui,
ancora più triste di lei.
“Harry???
Ma cosa dici? Credi davvero che… Ma a te importa che io vada via? Non sarò
a Privet Drive quest’estate, e non ci
sarò sul treno per Hogwarts a Settembre. Né mi ritroverai a
scuola. Davvero non ti interessa???” chiese lei stupita, allontanandosi
da lui. “Eppure ero convinta che anche tu… come me… ma forse
mi sono sbagliata!“ concluse correndo fuori dalla sala comune.
“Doris,
ti prego! Non fare così. Ascoltami…“ la chiamò Harry,
ma ormai lei era già scomparsa oltre il quadro “Accidenti! Ma
perché non mi fa mai spiegare“ disse poi, rivolto a Ron.
“Forse
perché non vuole spiegazioni. Magari avrebbe voluto che tu le dicessi
altro“ gli disse Hermione.
Harry era
rimasto in silenzio. Come poteva dirle che il suo cuore aveva perso un battito?
Che non poteva più vivere senza di lei? E poi, se suo zio aveva deciso
così era solo per il suo bene, pensava, per proteggerla da ciò
che il destino gli riservava. Si sedette a riflettere su ciò che doveva
fare…
Le
ragazze, intanto, erano andate a cercare Doris, trovandola in giardino
“Guarda
che Harry ti ama davvero tanto. E’ solo un po’…”
“Stupido,
Ginny. La parola esatta è STUPIDO!!! Sinceramente avevo
creduto che avremmo potuto ricostruire qualcosa durante l’estate, ma
ora…“ rispose Doris, sconsolata.
“Ma
non puoi fare nulla per convincere tuo zio a lasciarti vivere qui?“
“No,
Hermione. Purtroppo quando ha deciso è irremovibile. Dovrebbero esserci
validi motivi perché cambi idea, e l’amore che provo per Harry,
secondo lui, è solo un’infatuazione”
“Non
può pensarlo davvero! Si potrà pure fare qualcosa… Andiamo
Ginny, ho una mezza idea e dobbiamo muoverci… Ci vediamo dopo“
salutò Hermione che tornò in sala comune con la rossa.
Avevano
appena fatto il loro ingresso che la professoressa McGranitt entrò con
la più bella donna avessero mai visto: c’era qualcosa di Doris nel
suo volto…
“Doris
deve essere qui. Ci sono i suoi inseparabili amici. Bene, ti lascio in ottime
mani, Diamond”
“Grazie
Minerva” la salutò la donna.
Poi rimase
ad osservare i ragazzi che aveva di fronte e si presentò
“Sono
Diamond Andrews Saint-John, la zia di Doris“
Tutti
rimasero a fissarla un attimo prima di presentarsi. Quando toccò ad
Harry, lo osservò a lungo prima di rivolgergli la parola, come volesse sondare
il suo cuore ed i suoi pensieri…
“Harry!
Che gioia rivederti“ gli disse, infine, sorridendogli.
“Lei…
lei è la mia dama bianca. La dama dei miei sogni“ disse
lui, sorpreso.
“Si.
Sono io. Spero di non averti spaventato, ma era l’unico modo per
aiutarti. Ma non posso far niente per te se non sei tu a volerlo“ gli
disse dolcemente “Grazie per tutto ciò che hai fatto per
lei”
“Oh!
Ma io non ho fatto nulla che non avrebbe fatto chiunque altro. Piuttosto,
è stata lei ad aiutarmi, più di una volta“ rispose, modestamente.
“Sei
davvero convinto che non hai fatto niente per lei? Tu le hai donato il tuo
cuore. E l’hai fatta crescere. Mi spieghi però perché non
le chiedi di restare?“ chiese innocentemente Diamond.
“E’
lei che ha cambiato me. Senza di lei io sarei…“ rispose,
imbarazzato, ovviando alla domanda.
Diamond lo
osservò ancora un po’, poi gli disse, con un sorriso che infondeva
pace e tranquillità
“Capisco
perché mia nipote ti ha scelto. Io avrei fatto lo stesso. Ed ora,
potreste portarmi da Doris, per favore“ chiese alle ragazze.
“Non
è qui. Lei è…”
Harry le interruppe “Tornerà
con voi, vero?“
“Rubens
vorrebbe, ma dipende da molte cose. Anche, soprattutto, da te”
“Da…
me???“ chiese lui incredulo.
“Certo,
Harry. A volte basta un po’ di coraggio per cambiare il destino. Ma sono
sicura che troverai il modo” disse, come se leggesse i suoi pensieri.
Poi,
salutati i ragazzi si diresse verso il giardino. Conosceva bene sua nipote e
sapeva che si sarebbe rifugiata al lago. Infatti la trovò seduta a terra
con la testa tra le gambe
“Doris…“
la chiamò.
“Sapevo
che saresti venuta. Non voglio parlare con te“ le disse Doris, brusca.
“Non
essere irritata con me. Io non sono d’accordo con tuo zio“
“Lo
so, zia. Scusami. E’ solo che…” rispose, girandosi verso di
lei che ormai le era seduta vicino.
“Speravi
che Harry ti chiedesse di restare“ chiese Diamond.
“Già!
Ma lui non ha detto nulla. Anzi no! Ha detto che lo zio fa bene a riportarmi da
voi. Capisci, zia? A lui non importa di me. Non gli interessa se ci sarò
o meno nella sua vita“ disse Doris, delusa dal silenzio del ragazzo che
amava.
“Ne
sei proprio sicura? Cosa ti dice il tuo cuore?“ le chiese sua zia
cingendole le spalle.
“Non
so, zia. A volte sembra che qualcosa lo provi per me, ma altre è
così distante che…”
“Perché
non gli chiedi…?“
“Non
posso… Non potrei sopportare il dolore se non mi amasse. Anche se, con
tutto ciò che gli ho combinato mi viene da pensare che davvero non mi
ami più… Come potrebbe?“
“Ricordi
cosa dicevo sempre? Non tutte le cose sono
come appaiono Io ho parlato con lui. Ho visto la sua sofferenza
per la tua partenza. Parlaci, tesoro. Credo che lui ti ami davvero
molto…”
“No,
zia. Se è davvero così, deve dirmelo lui. Io non ne ho il
coraggio“
“Va
bene cara. Come preferisci. Ma ora andiamo. A cena siamo ospiti di Albus e non
vorrei arrivare in ritardo“
“Vai
tu! Io non ho fame”
“Come
vuoi” le rispose alzandosi. Fece pochi passi e si fermò ancora “Doris…
Non dubitare del suo amore solo perché vuole evitarti di soffrire a
causa sua. Piuttosto, cerca di capirlo” e detto ciò si
allontanò, lasciando la nipote sola a riflettere…